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CAPITOLO IV

ELABORAZIONE DATI

4.1 Premessa

Questa tesi si è posta l’obiettivo di effettuare quattro tecniche di registrazione diverse

dello stesso strumento e della stessa porzione di canzone, per un totale di cinque

17

tracce. 18

A tale scopo si è scelto l’inciso di “Pride and Joy” di Stevie Ray Vaughan . Si è

ritenuto appropriato principalmente in relazione ai suoi contenuti, infatti nell’inciso

riscontriamo sia corde pizzicate per le note singole, che pennate per gli accordi.

Si è suonato l’inciso per ogni tecnica di registrazione, posizionando adeguatamente i

microfoni secondo le tecniche descritte nel capitolo IV.

19 20

Per fare ciò si è utilizzata una D.A.W. da Home Recording , comprendente un Mac,

una scheda audio M-Audio Profire 2626 (Fig. 28) e il software Pro Tools 10.

Fig. 28: Scheda audio M-Audio ProFire 2626

                                                                                                               

17 Si è deciso di fare due riprese monofoniche per evidenziare diversi contenuti.

18 Si è deciso di riadattare la versione “studio” della canzone, eseguita con la chitarra elettrica, alla

chitarra acustica. La suddetta versione di “Pride and Joy”, appare per la prima volta nell’album di debutto

di Stevie Ray Vaughan, “Texas Flood” pubblicato il 13 giugno del 1983 sotto la label “Epic records”.

Verrà, successivamente, pubblicata come singolo diventando una delle sue canzoni più note.

19 Digital Audio Workspace, è l’insieme di elementi sufficienti e necessari per la registrazione.

Generalmente comprende un computer, una scheda audio, un hard disk, un software di registrazione ed

 

eventuali controller esterni.

20 Home Recording è il termine che indica uno “studio di registrazione” in ambito casalingo, più

generalmente non professionale. Tuttavia la qualità delle mia strumentazione è da considerarsi “semi

professionale” in quanto tutte le strumentazioni da me utilizzate appartengono ad una fascia di qualità

media.   30 21

Si è deciso di non effettuare operazioni di editing audio e di limitare al livellamento

22

dei volumi le operazioni di mixing sul materiale. Dunque si è preferito mantenere una

ripresa “al naturale” al fine di proporre un ascolto il più realistico possibile. Inoltre

eventuali operazioni di editing e mixing avrebbero potuto compromettere alcuni aspetti

sonori fondamentali per lo scopo di questa tesi.

Le riprese sono state effettuate in una comunissima saletta musica, non insonorizzata e

dalla forma irregolare. La scelta è stata fatta pensando di ottenere dei risultati ottenibili

da chiunque volesse, ripercorrendo questa tesi, impiegare una delle suddette tecniche di

registrazione.

Si è deciso di posizionare i microfoni a circa 40cm di distanza dalla sorgente per ogni

tecnica di ripresa. In questo modo, soprattutto per le riprese stereofoniche, la distanza

ravvicinata permette di catturare maggiormente il suono della sorgente e di non essere

troppo influenzata dall’ambiente circostante.

Si è deciso di procedere secondo l’ordine:

Ripresa monofonica con sE Electronics X1 puntato verso il manico

• Ripresa monofonica con sE Electronics X1 puntato verso il foro

• Ripresa XY

• Ripresa ORTF

• Ripresa A-B

al fine di produrre un unico file audio che proponesse le tecniche di registrazione

23

secondo l’ordine, evidenziandone immediatamente all’orecchio le differenze.

Successivamente si è deciso di analizzare le forme d’onda di ogni file, misurandone i

contenuti in frequenza e la monocompatibilità. Ciò è stato possibile grazie all’ausilio del

24

PAZ-Analyzer.

Infine si è messo tutto il materiale a confronto traendo delle conclusioni che si ritengono

essere utili a musicisti o tecnici del suono che vogliano, con una D.A.W. da home

recording, registrare una chitarra acustica. In ultimo, a conclusione del lavoro, si è

deciso di creare un video che mostri visivamente le differenze in termini di

monocompatibilità (Video – Riprese stereofoniche a confronto).

                                                                                                               

21 È l’insieme di operazioni che si effettuano su una traccia audio musicale.

22 È l’insieme delle operazioni di manipolazione del suono, livellamento volumi, aggiunta di plug-in etc.

23 A tale scopo si consiglia un ascolto in cuffia o un ascolto da monitor, si escluda l’ascolto con auricolari.

24 Plug-in di produzione Waves Audio Ltd.   31

Al fine di comprendere meglio l’indagine, si consiglia l’ascolto preventivo della traccia,

la lettura della spiegazione e successivamente un secondo ascolto che tenga presente di

quanto acquisito nella spiegazione.

4.2 Registrazione Monofonica

Sono state effettuate due registrazioni monofoniche con l’sE X1, questo perché si è

voluto puntare il microfono secondo due angolazioni diverse.

In primis si è preso come punto di riferimento il dodicesimo tasto della chitarra, quindi

in entrambe le riprese il microfono è stato puntato al dodicesimo tasto cambiando la sua

angolazione rispetto alla chitarra. Nella prima ripresa lo si è angolato verso il manico e

nella seconda ripresa verso il foro della cassa armonica.

In questo modo si è voluta dimostrare, oltre alla monocompatibilità, la differenza di

contenuti dovuta al diverso posizionamento dei microfoni.

4.2.1 Analisi delle riprese monofoniche: confronto tra le due riprese

Audio Track 1 – Ripresa monofonica sE Electronics X1 (Manico)

Audio Track 2 – Ripresa monofonica sE Electronics X1 (Foro)

Le forma d’onda dell’Audio Track 1 (Fig. 29) e dell’Audio Track 2 (Fig. 30) si

presentano abbastanza lineari, si notano alcuni picchi in corrispondenza delle pennate

più forti, ma nel complesso sono da considerarsi abbastanza omogenee e quindi

accettabili.   32

Fig. 29: Forma d’onda Audio Track 1

Fig. 30: Forma d’onda Audio Track 2

Esaminando i contenuti in frequenza dal PAZ-Analyzer possiamo notare alcune

25

differenze (Fig. 31 e Fig. 32).

Puntando il microfono in direzione del foro, notiamo come le basse e le medie

frequenze vengano catturate con maggiore ampiezza rispetto alle alte. Il risultato è un

suono molto corposo e profondo (“Scuro”) e poco squillante.

Puntando il microfono in direzione del manico, notiamo invece un grafico più lineare in

ampiezza. L’ampiezza delle basse frequenze è compensata da quella delle alte che

rientrano maggiormente in quanto il microfono è focalizzato oltre la cassa. Il risultato è

un suono più nitido (“Chiaro”) rispetto al precedente e più squillante. Un ascolto più

attento rileva dei contenuti che nella registrazione precedente non sono presenti, in

particolar modo il suono della corda e delle dita che la toccano. Per quanto riguarda il

suono del plettro sulla corda, esso è riscontrabile in entrambe le riprese.

                                                                                                               

25 Si tenga presente che i grafici indicano l’ampiezza di picco di colore arancione e l’ampiezza reale nel

momento della diffusione di colore giallo. Pertanto ci si riferirà sempre all’ampiezza di picco.

  33

Fig. 31: Analisi delle frequenze sul foro

Fig. 32: Analisi delle frequenze sul manico

Per quanto riguarda la monocompatibilità, trattandosi in entrambi i casi di una ripresa

monofonica, il risultato è il medesimo. È presente un solo segnale per ogni traccia e

conseguentemente una sola forma d’onda. Ciò permette una perfetta corrispondenza di

fase che determina la completa monocompatibilità (Fig. 33).

a) b)

Fig. 33: Confronto della monocopatibilità tra

a)ripresa sul foro e b) ripresa sul manico

Con queste due riprese si è voluto dimostrare sinteticamente, che esistono tante

registrazioni monofoniche quante sono le possibili angolazioni del microfono, e, in

  34

termini più generali, tante registrazioni quanti i possibili microfoni, le possibili sorgenti

e le possibili combinazioni di reciprocità dei suddetti strumenti.

Ogni registrazione sarà quindi propensa a suonare diversamente da tutte le altre.

4.3 Analisi della ripresa XY Audio Track 3 – Ripresa XY PG81

Una tecnica di ripresa stereofonica implica due segnali, dunque due forme d’onda. La

prima considerazione da fare è che trattandosi di due segnali, se li si posizionasse al

centro l’ascolto non restituirebbe la stereofonia. Per questo motivo si pannano

preventivamente i canali dal software (Fig. 34). È necessario inoltre tenere presente che

nella ripresa XY i due microfoni sono incrociati, pertanto il pannaggio risulterà opposto

ai pannaggi delle altre riprese stereofoniche. Questo perché il microfono posto a sinistra

capta il segnale proveniente dalla destra della sorgente (manico) e il microfono posto a

destra il segnale proveniente da sinistra (foro). 26

Fig. 34: Canali della ripresa XY

                                                                                                      &n

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
50 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MakY90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Iconografia musicale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Mauri Laura.