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Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale
Facoltà di Ingegneria
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria dell’Ambiente e del Territorio
Modulo di: Geologia applicata alla protezione del territorio
PROGETTAZIONE DI UNA
GALLERIA STRADALE
ANALISI GEOLOGICO-APPLICATIVA PRELIMINARE
Prof. Geol. Michele Saroli
MARINA ROMA mat.0030860
L'autore declina ogni responsabilità per le eventuali inesattezze ed errori riportati nel presente elaborato nonché per i danni che dall'utilizzo dello stesso possono derivarne.
Premessa
Con il presente elaborato è stato effettuata un'analisi geologico applicativa preliminare per valutare la possibilità di realizzare una strada di collegamento tra Frosinone e Fondi.
A tale scopo, è stata analizzata una fascia di qualche km all'interno della quale più tracciati sono ipotizzabili. La caratterizzazione di tale territorio ha riguardato essenzialmente aspetti geomorfologici, geologici ed idrogeologici, con riferimento anche al rischio sismico ed idraulico.
In funzione, poi, della tipologia delle varie tratte stradali (in rilevato, trincea, viadotto, galleria) sono state analizzate le principali criticità riscontrabili (criticità legate, al solito, alla geomorfologia, geologia ed idrogeologia locali) nonché gli interventi che possono rendersi necessari per ovviare a tali criticità. Per far questo è stato necessario tracciare un profilo geologico di previsione lungo l’asse stradale.
Sono state prescritte, infine, le indagini di dettaglio (indagini in sito e prove di laboratorio) necessarie ai fini di una miglior definizione degli aspetti geologici, idrogeologici e geotecnici dell'area esaminata.
Introduzione
Nella progettazione stradale le considerazioni di tipo geologico occupano un'importanza preponderante, tanto da poter spingere il progettista, in alcuni casi, a modificare significativamente il tracciato inizialmente scelto a causa di problemi anche gravi di questa natura. Oggetto del presente elaborato è, in quest'ottica, l’analisi delle criticità geologiche legate alla realizzazione di una strada di collegamento tra Frosinone e Fondi.
L’obiettivo principale del progetto stradale è quello di collegare i due comuni fornendo una valida alternativa agli itinerari stradali già esistenti. Attualmente il collegamento tra Frosinone e Fondi avviene tramite la SS 156 dei Monti Lepini che partendo dalla ex Strada Statale 155 di Fiuggi nel comune di Frosinone prosegue verso sud attraversando i principali territori comunali della zona dei Monti Lepini: Ceccano (in località Valle Fioretta), Patrica, Giuliano di Roma e Prossedi. In prossimità di Roccasecca dei Volsci, tramite la SR 159, la strada dei Monti Lepini è collegata alla superstrada veloce Terracina-Prossedi che intersecandosi, poi, con la Via Appia (SS 7) entra nel territorio comunale di Latina ed arriva sino a Fondi.
L’insieme di tali viabilità, pur costituendo un rapido collegamento, non costituisce attualmente il percorso più breve. Di qui la proposta del Comitente di abbreviare i tempi di percorrenza tramite la realizzazione di un nuova strada di collegamento, principalmente in galleria, tra Frosinone e Fondi.
all’Antiappennino laziale-abruzzese; nella parte più meridionale dell’area studiata, infine, in prossimità del comune di Fondi, ritorna un contesto territoriale pianeggiante.
2.1 I monti Ausoni
Il gruppo montuoso degli Ausoni si estende dalla piana del fiume Amaseno (che lo divide dai monti Lepini) alla linea Fondi-Lenola-Pico-Ceprano (che lo divide dai monti Aurunci); a nord est confina con la valle Latina, a sud ove est con il mar Tirreno (linea di costa Terracina-Sperlonga). Dal punto di vista morfologico il territorio è costituito da rilievi montuosi distribuiti ad anfiteatro con direzioni preponderanti dei crinali Nord-NordOvest, Sud-SudEst. Le cime più alte sono rappresentate dai monti: Cima del Nibbio (m 1152), Calvo (m 1141), Calvilli (m 1116), Caruso (m 1102), delle Fate (m 1010) e Appiolo (m 1000).
2.2 La Valle Latina
Nell’area di interesse la depressione principale è la Valle Latina che presenta da Frosinone a Strangolagalli una serie di dolci rilievi arenacei che degradano verso Ceprano nella piana del Liri e del Garigliano. Le altre valli sono di estensione limitata, situate quasi sempre lungo i corsi d'acqua: le più importanti si possono individuare nei Comuni di Vallecorsa, Pastena e Castro dei Volsci lungo il fiume Sacco e nel comune di Amaseno lungo il fiume omonimo. I corsi d'acqua sono quasi esclusivamente a carattere torrentizio e presentano nei tratti iniziali dei profili con pendenze molto elevate e, verso valle, tracciati a bassa pendenza con alluvionali trascinati.
2.3 La Piana di Fondi
La piana di Fondi, geomorfologicamente analoga al ben più esteso Agro Pontino, si estende per un centinaio di km2 ed è compresa tra i versanti orientali dei Monti Ausoni e quelli occidentali dei Monti Aurunci (a sud è aperta verso il mar Tirreno). I rilievi che la circondano alimentano le falde
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Depositi dell’Olocene intrappenninico
Le alluvioni recenti e attuali (a2) sono estesamente rappresentate nella Valle Latina in quanto legate ai corsi d’acqua più importanti (Sacco e Liri); vasti affioramenti si rinvengono anche nel bacino dell’Amaseno. Questi materiali, spesso dovuti a depositi attuali (periodico alluvionamento di vaste aree) sono quasi sempre modestamente rinisci. In particolare è nella fascia costiera della piana di Fondi che affiorano sedimenti alluvionali, limnopalustri, lagunari ed eolici.
Prodotti del vulcanismo della media Valle Latina
I tufi pomicei strateterellati (t2) affiorano in vaste zone nell’area di Pofi e Ceccano e fra Patrica e Frosinone. Generalmente poco coerenti presentano svariate caratteristiche litologiche a seconda dei centri eruttivi dai quali provengono. A volte presentano cemento terroso. Gli inclusi appartengono prevalentemente alla serie argilloso-arenaria tortoniana ma sono anche presenti scorie di lava leucitica e più di rado frammenti calcarei. Comprendono sia termini leucititici che basanitici.
I tufi litoidi grigi o giallastri a pasta sottile (t1) affiorano in piccoli lembi nell’area di Ceccano e sono formati da una pasta vetrosa sottile contenente piccoli frammenti litoidi (massimo 1cm) di varia natura; il colore varia dal grigio al giallo. Costituiscono un ottimo materiale da costruzione. Sono riferibili a termini leucititici e basanitici.
Tufi incoerenti (t3), talora pozzolanacei rossastri, con piccole scorie laviche nerastre e cristalli di pirosseno. Sono stratificati ed hanno spessori estremamente variabili.
COMPLESSI ARENACEO-MARNOSO; ARGILLOSO-CALCAREO; ARGILLO-SCISTOSO
Terreni in facies di flysch e di molassa (Flysch della Laga; Flysch di Frosinone; Flysch di Pietrarola; Flysch di Agnone; Flysch di Castelvetere; Flysch di Caiazzo; Flysch Numidico; ecc.); Unità dei Complessi Sicilide e Ligure) (h): permeabilità scarsa, prevalentemente per porosità.
COMPLESSI CALCAREO-MARNOSO; CALCAREO-SILICO-MARNOSO
Calcarei con intercalazioni di calcari marnosi, calcari sillifieri, diaspri, marne (rocce carbonatiche in facies di transizione delle aree periferiche di molti massicci carsici) (cm): permeabilità alta, per fratturazione e carsismo, legata ad una marcata prevalenza di termini permeabili.
Alternanze di calcari, calcari marnosi, calcari sillifieri, diaspri, marne (Fescies Molisano-Sannitica, Serie Lagonegrese, si; Flysch della Daunia; ecc.) (sm): permeabili per porosità e fratturazione, variabile da bassa a media, legata ad una generale prevalenza di termini impermeabili.
COMPLESSO CARBONATICO
Rocce carbonatiche (calcari prevalenti con intercalazioni dolomitiche e calcareo-dolomitiche) (c): permeabilità altissima per fratturazione e carsismo.
Rocce carbonatiche (dolomie prevalenti con intercalazioni calcareo e calcareo-dolomitiche) (cl): permeabilità alta per fratturazione.
SIMBOLI SPECIALI
- Limiti tra complessi idrogeologici.
- Giacitura degli strati.
- Faglie dirette e faglie a prevalente componente orizzontale di particolare interesse idrogeologico (tratteggiata se probabili o sepolti).
- Sovrascorrimenti, faglie inverse e pieghe-faglie di particolare interesse idrogeologico (tratteggiate se probabili o sepolti).
- Orli di caldere.
- Traccia di sezione e numero di riferimento alle TAV. I-XIV.
- Inghiottitoi importanti.
- Sorgenti e gruppi sorgivi principali e loro numero di riferimento alla TAB. 1 (le frecce indicano le sorgenti sottomarine):
- con portata media inferiore a 1 mc/s
- compresa tra 1 e 5 mc/s
- compresa tra 5 e 10 mc/s
- superiore a 10 mc/s
- Limiti probabili, all'interno dei massicci, delle aree di alimentazione di sorgenti e falde (sono limitati o nulli gli interscambi con i bacini limitrofi).
- Limiti probabili, all'interno dei massicci, delle aree di alimentazione di sorgenti e falde (esistono interscambi tra bacini limitrofi nel verso indicato dalla freccia).
- Direzioni principali di flusso della falda di base.
- Direzioni secondarie di flusso della falda di base o di falde sospese.