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Variabili M.L. P.G. M.L. P.G.
** ** ** **
Coinvolgimento religioso -,281 -,276 -,327 -,322
** ** ** **
Frequenza ai riti religiosi -,254 -,245 -,307 -,300
** ** ** **
Orientamento politico -,307 -,315 -,357 -,361
** ** ** **
Omofobia -,422 -,424 -,526 -,520
36
Adozione Adozione Insemin. Maternità
Variabili M.L. P.G. artificiale surrogata
** ** ** **
Coinvolgimento religioso -,293 -,281 -,277 -,241
** ** ** **
Frequenza ai riti religiosi -,273 -,256 -,255 -,219
** ** ** **
Orientamento politico -,324 -,327 -,242 -,216
** ** ** **
Omofobia -,455 -,457 -,360 -,314
Nota: * p<.05; ** p<.01
Anche per quanto riguarda il gruppo di partecipanti omosessuali,
emergono correlazioni negative tra le caratteristiche del gruppo prese in esame
e gli atteggiamenti favorevoli verso l’omogenitorialità. Come mostrato dalla
Tabella 4, tutte le correlazioni sono significative, fatta eccezione per la
correlazione tra il livello di omofobia e gli atteggiamenti verso l’inseminazione
artificiale. Per il gruppo di partecipanti omosessuali le correlazioni più forti sono
tra gli atteggiamenti verso i vari aspetti dell’omogenitorialità e l’orientamento
politico conservatore, seguito dalla frequenza ai riti religiosi.
Tabella 4
Correlazione: caratteristiche del gruppo di partecipanti omosessuali nella
predizione degli atteggiamenti verso i diversi aspetti dell’omogenitorialità
Legenda: aspetti dell'omogenitorialità
Benessere bambini con madre lesbica
Ben. b. M.L. Benessere bambini con padre gay
Ben. b. P.G. Aspetto morale della maternità lesbica
Morale M.L. Aspetto morale della paternità gay
Morale P.G. Adozione da parte di madri lesbiche
Adozione M.L. Adozione da parte di padri gay
Adozione P.G. Ricorso all'inseminazione artificiale
Insemin. Artificiale Ricorso alla maternità surrogata
Maternità surrogata Ben. b. Ben. b. Morale Morale
Variabili M.L. P.G. M.L. P.G.
** ** ** **
Coinvolgimento religioso -,157 -,164 -,153 -,171
** ** ** **
Frequenza ai riti religiosi -,164 -,172 -,153 -,145
** ** ** **
Orientamento politico -,169 -,186 -,227 -,221
** ** ** **
Omofobia -,145 -,151 -,241 -,221
37
Adozione Adozione Insemin. Maternità
Variabili M.L. P.G. artificiale surrogata
* * ** **
Coinvolgimento religioso -,074 -,089 -,125 -,149
** ** ** **
Frequenza ai riti religiosi -,098 -,104 -,187 -,179
** ** ** **
Orientamento politico -,120 -,136 -,158 -,157
** ** *
Omofobia -,128 -,113 -,067 -,089
Nota: * p<.05; ** p<.01
2.6 Discussione
I risultati ottenuti dall’analisi dei dati confermano le ipotesi di ricerca sul
valore predittivo delle variabili età, sesso, coinvolgimento religioso, frequenza
ai riti religiosi, orientamento politico e omofobia sugli atteggiamenti verso
l’omogenitorialità.
In particolare il legame più forte è quello che si osserva tra livello di
omofobia e atteggiamenti negativi verso l’omogenitorialità. Se è facilmente
ipotizzabile tale relazione nel gruppo di partecipanti eterosessuali, è interessante
osservare come essa si riconfermi, se pur con una forza minore, nel gruppo di
partecipanti omosessuali. Gay e lesbiche che subiscono continuamente il peso
dello stigma sociale, possono interiorizzare i pensieri omofobici e credere
fermamente essi stessi di non essere in grado di svolgere la funzione genitoriale
e che per un sano sviluppo del bambino siano necessarie due figure genitoriali
di sesso opposto (Bottino e Danna, 2005). Questo è confermato dalla forte
correlazione osservabile tra livello di omofobia e opinioni sul benessere di
l’omofobia
bambini cresciuti da madri lesbiche e padri gay. In entrambi i gruppi
mostra la sua associazione più forte con l’opinione di immoralità della maternità
lesbica e della paternità gay. In generale l’omofobia predice un’avversione verso
tutti gli aspetti dell’omogenitorialità presi in esame nel presente lavoro, fatta
eccezione per l’atteggiamento omosessuale verso l’inseminazione
del gruppo
artificiale, in cui non si osserva una relazione significativa. Si potrebbe ipotizzare
risultato sia dovuto al fatto che l’inseminazione artificiale è spesso
che questo
associata alla possibilità per le donne single di avere un bambino, a prescindere
dal loro orientamento sessuale, per cui questo specifico aspetto potrebbe essere
38
stato valutato in termini più ampi facendo riferimento al desiderio di maternità
in generale, slegandosi così dal tema dell’omogenitorialità e quindi
dall’omofobia.
Una notevole influenza sugli atteggiamenti verso l’omogenitorialità è
rivestita poi dall’orientamento politico in entrambi i gruppi studiati.
Un’ideologia politica conservatrice predice atteggiamenti di avversione verso la
genitorialità gay e lesbica, presentandosi come il tratto maggiormente influente
nel gruppo di partecipanti omosessuali tra quelli presi in esame in questo studio.
Il risultato è in linea con la letteratura esistente che evidenzia come un
orientamento politico di destra sia associato a più alti livelli di omofobia (Rollè
e Marino, 2011). Gay e lesbiche con alti livelli di conservatorismo politico
considerano infatti i genitori omosessuali come meno competenti di quelli
eterosessuali e, per effetto dell’omofobia interiorizzata, giudicano le proprie
stesse capacità come inferiori (Pacilli e Taurino, 2011). Nel gruppo eterosessuale
la relazione più forte si osserva nuovamente con l’aspetto morale della
genitorialità gay e lesbica, insieme ad avversione verso l’adozione sia da parte
Che l’ideologia politica di destra
di padri gay che da parte di madri lesbiche. in
Italia sia contraria alla concessione di riconoscimenti alla famiglia omosessuale
tra cui spicca l’esempio
è stato più volte osservato negli avvenimenti politici,
della legge per i diritti e doveri delle persone conviventi (DICO) presentata al
Parlamento nel 2007 e mai ratificata a causa dell’opposizione dei partiti di destra
(Pacilli e Taurino, 2011).
Per quanto riguarda il coinvolgimento religioso, si osserva un effetto di
All’aumentare del grado di importanza attribuita
pari importanza nei due gruppi.
alla religione nella propria vita, diminuiscono gli atteggiamenti positivi verso
l’omogenitorialità, confermando l’ipotesi che gli insegnamenti religiosi,
generalmente avversi alla genitorialità gay e lesbica, vengano interiorizzati dalle
persone fortemente credenti, anche se omosessuali (Barnes e Meyer, 2012).
Come ipotizzabile il legame maggiore si evidenzia tra religiosità e aspetto
morale dell’omogenitorialità.
Al contrario la frequenza ai riti religiosi non sembra essere una variabile
rilevante nel predire gli atteggiamenti verso l’omogenitorialità nel gruppo
39
omosessuale. Alcuni autori hanno ipotizzato che questo sia dovuto al fatto che
le persone gay e lesbiche utilizzano una serie di strategie per risolvere il conflitto
tra il frequentare un ambiente omofobico e l’essere omosessuali, come ad
esempio vedere la Bibbia come un documento storico influenzato dal pensiero
dell’epoca, o scindere la propria identità religiosa dalla propria identità di
persona omosessuale a seconda dell’ambiente in cui ci si trova. In questo modo
gay e lesbiche si proteggerebbero dalla non accettazione espressa dal proprio
ambiente di culto (Barnes e Meyer, 2012). Nel gruppo di partecipanti
eterosessuali invece, seppur con una forza minore rispetto alle variabili
precedentemente descritte, si evidenzia un’influenza negativa, ovvero le persone
che prendono maggiormente parte ai riti religiosi riportano un più alto numero
di atteggiamenti contrari all’omogenitorialità.
Si conferma anche l’ipotesi relativa al sesso, con una relazione tra sesso
maschile e avversione verso l’omogenitorialità sia nel gruppo di partecipanti
eterosessuali che in quello di partecipanti omosessuali. Si può ipotizzare che il
risultato ottenuto nel gruppo di partecipanti eterosessuali in relazione
all’omogenitorialità rientri nel discorso più ampio sull’omofobia che vede gli
uomini in genere più omofobi delle donne. Questo dato è stato spiegato facendo
riferimento al legame tra omofobia e atteggiamenti verso i ruoli di genere: gli
uomini subiscono sin dall’infanzia una socializzazione ai ruoli di genere più
rigida rispetto alle donne che li porta ad assumere una maggiore avversione verso
l’atipicità dei ruoli e quindi maggiori livelli di pregiudizio omofobico (Iconis,
2010). Nel gruppo di partecipanti omosessuali invece questo risultato potrebbe
essere spiegato dalla presenza di un sentimento di incompetenza dovuto ad una
doppia stigmatizzazione che essi subiscono rispetto alla genitorialità, come
omosessuali e come uomini, ai quali generalmente non spetta la responsabilità
primaria di cura del bambino (Pacilli e Taurino, 2011).
La variabile età si mostra invece significativa per il solo gruppo
eterosessuale, indicando che i partecipanti di età maggiore mostrano
atteggiamenti più favorevoli verso l’omogenitorialità. Questo dato sembrerebbe
contrastare i dati presenti in letteratura che mostrano come l’omonegatività
aumenti all’aumentare dell’età (FRA, 2009), tuttavia va ricordato che i
40 hanno un’età compresa tra i 14 e i 21
partecipanti selezionati per questa ricerca
anni e rientrano quindi tutti nelle fasce d’età più giovani della popolazione.
Come precedentemente detto, vista la bassa percentuale di varianza
spiegata dal modello per il gruppo di partecipanti omosessuali, sarebbe
opportuno indagare il peso di altre variabili non esaminate in questo lavoro.
41
3. Approfondimenti
3.1 Accoglienza nelle scuole per i figli di coppie omogenitoriali
L’ingresso dei figli di coppie omogenitoriali a scuola è sempre un
processo delicato, caratterizzato da preoccupazioni legate ai rapporti con gli altri
e da difficoltà interne ai genitori omosessuali connesse alla paura di essere
considerati inadeguati (Cavina e Danna, 2009).
Il rapporto tra le famiglie omogenitoriali e il mondo della scuola ha però
subito un’evoluzione in positivo negli anni, un’evoluzione che è stata
documentata in Italia da una serie di email scambiate tra madri lesbiche, prima
iscritte alla Lista Lesbica Italiana Mamme e successivamente trasferitesi
nell’Associazione Famiglie Arcobaleno, tra il 1998 e il 2008