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Sommario
Introduzione 2
1. Contesto storico 3
2. La condizione dei lavoratori 4
3. Il ruolo dei caporali 6
4. La resistenza e la lotta per i diritti 6
5. Prospettive future 8
Conclusione 9
Introduzione
Presentazione del libro e dell’autore
“Uomini e caporali: Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud” è
un’opera di Alessandro Leogrande, un giornalista e scrittore italiano noto per il
suo impegno nel raccontare le storie dei più vulnerabili e marginalizzati nella
società. Il libro è un viaggio nelle campagne del Sud Italia, dove Leogrande
esplora la dura realtà dei lavoratori immigrati.
Contesto del libro
Il libro si concentra sulla condizione dei lavoratori agricoli immigrati nelle
campagne del Sud Italia, in particolare nella regione della Capitanata. Questi
lavoratori, spesso provenienti dall’Africa e dall’Europa dell’Est, sono sfruttati in un
sistema di lavoro che ricorda la schiavitù. Vivono in condizioni terribili e sono
pagati molto poco per il loro duro lavoro. Il libro esplora anche il ruolo dei
caporali, figure chiave in questo sistema di sfruttamento.
Obiettivi e struttura della tesi
L’obiettivo di questa tesi è analizzare e discutere le
tematiche presentate nel libro di Leogrande. La tesi sarà
strutturata in vari capitoli, ognuno dei quali si
concentrerà su un aspetto specifico del libro. Dopo
questa introduzione, seguiranno capitoli dedicati al
contesto storico e geografico, alla condizione dei
lavoratori, al ruolo dei caporali, alla resistenza e alla lotta
per i diritti, e infine alle prospettive future. La tesi si
concluderà con una riflessione finale sull’argomento del
libro e sulla sua rilevanza attuale.
Tesi sul libro: Uomini e caporali: Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud - 2/10
1. Contesto storico
Questo capitolo si concentra sul contesto storico in cui si svolge il libro.
Esploreremo le campagne del Sud Italia, in particolare la regione della
Capitanata, in Puglia, e forniremo una breve storia dell’immigrazione e del
lavoro agricolo in Italia.
Le campagne del Sud Italia e in particolare della regione della Capitanata
Le campagne del Sud Italia, come descritto nel libro, sono un mosaico di
paesaggi agricoli, caratterizzati da vasti campi coltivati, uliveti, vigneti e frutteti.
Queste terre, ricche e fertili, sono il cuore dell’agricoltura italiana, contribuendo
in modo significativo alla produzione agricola del paese.
L’immigrazione ha svolto un ruolo
cruciale nello sviluppo di queste
campagne. Molti lavoratori immigrati,
provenienti principalmente dall’Africa e
dall’Europa dell’Est, sono impiegati
come braccianti agricoli. Questi
lavoratori svolgono un lavoro
estremamente faticoso, spesso in
condizioni difficili e per salari molto
bassi.
La regione della Capitanata, situata
nella parte nord-orientale della Puglia,
è un esempio emblematico di questa
realtà. Nota per la sua produzione di grano, olive e pomodori, la Capitanata è
anche il teatro di una forma di sfruttamento che ricorda la schiavitù. I lavoratori
immigrati, reclutati dai caporali, sono impiegati nelle vaste piantagioni della
regione, dove vivono e lavorano in condizioni spesso precarie.
Immigrazione e agricoltura: il ruolo odierno dei migranti nell’agricoltura
italiana
Nel libro Leogrande mette in luce il ruolo fondamentale che i migranti svolgono
nell’agricoltura italiana, in particolare nelle campagne del Sud Italia.
L’immigrazione in Italia ha iniziato a raggiungere dimensioni significative dagli
anni 70’, diventando un fenomeno caratterizzante della demografia italiana nei
primi anni del terzo millennio. Questo fenomeno è legato a vari fattori, tra cui la
Tesi sul libro: Uomini e caporali: Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud - 3/10
riduzione del numero dei lavoratori italiani impiegati nel settore agricolo negli
ultimi 60 anni.
I dati Istat 2019 registrano una media annuale di 166 mila stranieri
prevalentemente occupati in agricoltura, il 18,3% del totale. Tuttavia, le persone
che nell’arco dell’anno lavorano nel settore, anche per periodi limitati, sono
molto più numerose. A fine 2020 i lavoratori nati all’estero e occupati nei campi
in Italia sono oltre 357.000, su circa
900.000 addetti totali, e concorrono al
29,3% dell’occupazione complessiva in
termini di giornate lavorate.
Questi lavoratori immigrati, spesso
provenienti dall’Africa e dall’Europa
dell’Est, sono diventati una forza lavoro
fondamentale nel settore agricolo
italiano. Svolgono un lavoro
estremamente faticoso, contribuendo in
modo significativo alla produzione
agricola del paese.
2. La condizione dei lavoratori
Questo capitolo si concentra sulla condizione dei lavoratori immigrati partendo
dalle storie descritte dal libro. Esploreremo le condizioni di vita e di lavoro di
questi lavoratori e presenteremo alcuni esempi di storie personali raccontate nel
libro.
Analisi delle condizioni di vita e di lavoro dei braccianti stranieri
I lavoratori immigrati nelle campagne del Sud
Italia, in particolare nella regione della Capitanata,
vivono e lavorano in condizioni estremamente
difficili. Molti di loro vivono in baraccopoli o in
vecchi casolari diroccati, senza accesso a servizi di
base come l’acqua corrente, l’elettricità, gas e
riscaldamento. Il loro lavoro è estremamente
faticoso e viene pagato molto poco. Molti di loro
sono vittime di caporali, che li sfruttano e li
trattano come schiavi.
Tesi sul libro: Uomini e caporali: Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud - 4/10
L'autore spiega come questi lavori agricoli, molto duri e sottopagati una volta
erano svolti completamente da italiani mentre con il passare degli anni alla
popolazione più povera italiana si siano sostituiti gli immigrati, prima dai paesi
africani e l’Albania, poi dai Paesi recentemente annessi all’Europa, come la
Polonia. Secondo l’autore questo cambiamento ha portato a un peggioramento
delle condizioni di lavoro perché sebbene le tecniche di raccolta non siano
cambiate nelle maggior parte dei casi, quando a lavorare la terra erano le stesse
persone del posto e sia braccianti sia i caporali appartenevano alla stessa
comunità c’era più rispetto reciproco dato che appartenevano alla stessa
comunità, mentre la sostituzione dei braccianti e caporali locali con la forza
lavoro straniera ha portato a un maggiore sfruttamento delle persone.
Storie personali raccontate nel libro
Nel libro, Leogrande racconta le storie di diversi lavoratori immigrati. Queste
storie personali offrono una visione intima e toccante della dura realtà di questi
lavoratori.
Molti migranti arrivano in Italia pensando di guadagnare grandi somme di
denaro e arrivano ad indebitarsi per poter partire, convinti di guadagnare i soldi
prestati velocemente mentre, al contrario, spesso rimangono intrappolati da un
sistema schiavista e spesso senza poter tornare al proprio paese a causa dei
debiti.
Un esempio è la storia di un uomo polacco che, arrivato in Italia con la speranza
di guadagnare abbastanza, si è ritrovato intrappolato nel sistema di
sfruttamento. Questo lavoratore era costretto a lavorare oltre 10 ore al giorno
sotto il sole cocente, e i costi che gli venivano chiesti per il cibo e l'alloggio erano
superiori al poco denaro che gli veniva dato per il suo lavoro. Nonostante
lavorasse incessantemente, non riusciva mai a
liberarsi dai debiti e per questo decide di
fuggire di notte da questa situazione disperata,
con il rischio di essere catturato e ucciso dai sui
caporali.
Un altro esempio particolarmente toccante è la
storia di una donna polacca che, il giorno in cui
stava male di salute, invece di ricevere aiuto, è
stata stuprata e picchiata dal suo caporale.
Questa storia mette in luce le sfide uniche e le
difficoltà specifiche che le donne devono
affrontare in questo sistema di sfruttamento.
Tesi sul libro: Uomini e caporali: Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud - 5/10
Queste storie personali illustrano in modo vivido le difficoltà e le sfide che i
lavoratori immigrati devono affrontare nelle campagne del Sud Italia.
3. Il ruolo dei caporali
Questo capitolo si concentra sul ruolo dei caporali nel sistema di sfruttamento
descritto nel libro. Verrà esaminato sia il ruolo generale dei caporali nel sistema
di sfruttamento, sia le tecniche e le “biografie” dei nuovi kapò.
Il ruolo dei caporali nel sistema di sfruttamento
I caporali svolgono un ruolo chiave nel sistema di sfruttamento dei lavoratori
immigrati nelle campagne del Sud Italia. Sono loro che reclutano i lavoratori,
quasi sempre stranieri, e li smistano nelle varie aziende agricole della regione. I
caporali agiscono come intermediari tra i lavoratori e i proprietari delle aziende
agricole, controllando le condizioni di lavoro e i salari dei lavoratori.
Tecniche e biografie dei nuovi caporali
Le tecniche utilizzate dai caporali per
controllare e sfruttare i lavoratori sono
molteplici e spesso brutali. Usano la violenza,
le minacce e l’inganno per mantenere i
lavoratori in uno stato di paura e dipendenza.
Le “biografie” dei nuovi caporali, come
descritte nel libro, mostrano una varietà di
percorsi di vita, ma tutti condividono una
comune mancanza di rispetto per i diritti
umani e una volontà di sfruttare i più
vulnerabili per il proprio guadagno personale.
Nella maggior parte sono stranieri, spesso della stessa nazionalità dei braccianti
che comandano e si occupano principalmente di gestire i lavoratori
trasportandoli dagli edifici diroccati dove vivono in condizioni pietose ai campi
agricoli e costringendoli a lavorare con minacce, soprusi e violenza. Tra di loro
non tutti hanno gli stessi poteri, infatti mentre alcuni sono i diretti intermediari
molti altri sono di fatto dei sorveglianti che con un guadagno leggermente
maggiore condividono le condizioni di miseria dei braccianti.
4. La resistenza e la lotta per i diritti
Questo capitolo si concentra sulla resistenza e la lotta per i diritti dei lavoratori
immigrati nelle campagne del Sud Italia. Esamineremo sia la ribellione e la
Tesi sul libro: Uomini e caporali: Viaggio tra i nuovi schiavi nelle campagne del Sud - 6/10
resistenza descritte nel libro, sia il ruolo di magistrati, avvocati, medici e
sindacalisti che hanno cercato di opporsi allo sfruttamento.
Ribellione e resistenza
Nonostante le difficili condizioni di vita e di lavoro, molti lavoratori immigrati
hanno trovato il coraggio di ribellarsi e resistere al sistema di sfruttamento. Nel
libro, Leogrande racco