CONTAMINAZIONE
Per il trattamento del DOC da contaminazione è necessario che il soggetto possa
riconnettersi con la sua vera natura e la sua essenza, come sottolineato in precedenza;
bisogna quindi aiutarlo riconoscere la rigida serie di rituali che si è costruito per
sopravvivere.
È fondamentale avviare un percorso con il paziente per portarlo, inizialmente, a
processare i suoi traumi e, soprattutto, renderlo libero dalle colpe che prova nei confronti
del passato o verso il presente.
È inoltre fondamentale incoraggiare e sostenere la persona perché possa vincere le proprie
sfide personali in modo tale che lo portino al raggiungimento degli obiettivi che si è posto,
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in modo tale da riuscire a uscire dal loop. È necessario aiutarlo ad ammettere e ad
accettare i suoi desideri repressi, rafforzarlo per creare una vita indipendente, piena di
dell’autostima
attività personali che la motivino, per arrivare al recupero perduta.
l’individuo
Facendo ciò sarà in grado di liberare sé stesso e, in certi casi, anche altri
soggetti vicini a lui.
Bisogna lavorare al fine di stabilire limiti più funzionali per sé e per le persone vicine e
quell’identità
per riuscire nel recupero di persa in anni di adattamento alla volontà altrui.
È necessario anche che una persona affetta da questo disturbo venga aiutata a
flessibilizzare il proprio modo di pensare, imparando a giudicarsi in modo meno severo
per il semplice fatto di avere, come è normale che sia, desideri ed emozioni negative.
Infine, è importante aiutare il paziente ad accettarsi per quello che è, incoraggiandolo in
(“Come
una direzione che gli consenta di trovare motivazioni valide nella vita. è possibile
patologia?”,
superare la www.ipitia.com, 2020).
In questi casi funziona la terapia cognitivo comportamentale (CBT), considerata la
tecnica più efficace per la cura di questo tipo di disturbi. La CBT agisce per eliminare il
collegamento automatico tra pensiero ossessivo e comportamento compulsivo
ritualistico, spingendo il soggetto ad apprendere nuove strategie comportamentali che gli
permettano di evitare le ritualizzazioni quando si sente ansioso. Ciò avviene tramite
l'esposizione al pensiero ossessivo che induce ansia, senza però consentire all’individuo
di mettere in atto il comportamento compulsivo, impedendogli così di provare il sollievo
temporaneo associato alla compulsione ed obbligandolo ad affrontare l'ansia fino a
quando sarà svanita e si troverà desensibilizzato ad essa.
Nel caso specifico di DOC da contaminazione la CBT consiste in piccole e graduali
“pulire meno”,
esposizioni da parte del paziente a fino ad arrivare alla consapevolezza
l’impegno
del fatto che maggiori saranno e il tempo impiegati a pulire, peggio si sentirà.
Bisogna quindi fargli capire che nel caso in cui pulisse di meno, non accadrebbe nulla di
disastroso (Steketee et al., 2002; Lopez-Ibor, 2003; Mataix-Coils, 2005).
2.6 CONSEGUENZE DEL COVID-19 SUI SOGGETTI AFFETTI DA DOC
DA CONTAMINAZIONE 23
Ad oggi è chiaramente verificato come la pandemia da Covid-19 e la conseguente
quarantena abbiano avuto un impatto molto rilevante sulla salute fisica e, soprattutto, su
quella psicologica.
Da diversi studi è infatti emerso come l’emergenza da Covid-19 abbia dato origine a un
disagio psicologico nella maggior parte, se non in tutta, la popolazione (Cullen et al.,
2020), inclusi anche bambini e adolescenti (Clemens et al., 2020), provocando
l’aggravamento di svariati casi clinici e l’aumento delle difficoltà a livello psicologico.
A fronte di questa emergenza, nell’aprile del 2020 è nato un progetto ideato da GPO
(“GliPsicologiOnline”), che consisteva nel proporre gratuitamente tre colloqui
psicologici di supporto con professionisti (non una terapia vera e propria). I terapeuti che
si sono messi a disposizione sono stati 120, mentre i partecipanti al progetto 157 (il 74%
ha svolto un solo colloquio, il 15% due e l’11% tre); di questi, quasi la metà (44%) ha
dichiarato di che il problema per il quale ha richiesto aiuto si è presentato per la prima
volta durante il periodo di quarantena forzata. Inoltre, il progetto è stato pubblicizzato
esclusivamente attraverso i social network, e ha visto un calo considerevole della
nel momento in cui quest’ultima è venuta meno, facendo
prenotazione intuire che la
partecipazione sarebbe stata ancora maggiore nel caso in cui la pubblicizzazione del
progetto fosse proseguita. Questo dimostra che la richiesta di aiuto per disagi a livello
l’aggravamento di
psicologico durante la pandemia è aumentato, sia per quanto riguarda
problemi già esistenti, sia per l’insorgenza di nuove problematiche (Panetta, 2021).
Alla luce di questi dati, che danno prova dell’impatto della pandemia sulla salute
all’analisi
psicologica della popolazione, è diventato maggiormente rilevante procedere
di come questo evento epocale abbia impattato sul DOC, vedendo coinvolto in particolar
modo quello da contaminazione. Questo perché si tratta di un quadro clinico spesso
caratterizzato da stati mentali inclini al timore e alla probabilità di contaminazione, che
sono stati amplificati nel periodo pandemico poiché, come è facile intuire, la paura di un
contagio è aumentata considerevolmente.
In soggetti adulti è stato infatti riscontrato un aggravamento clinico dei sintomi ossessivo
compulsivi (Storch et al., 2021), come è stato rilevato un aumento di ossessioni da
contaminazione e compulsioni di lavaggio (Matsunaga et al., 2020), un aumento di
comportamenti rivolti all’evitamento (Jelinek et al., 2021) e una più alta domanda di
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emergenza oppure consultazione psichiatrica durante il periodo di quarantena rispetto alle
richieste dell’anno precedente (Capuzzi et al., 2020).
riguarda l’età evolutiva, in due studi svolti su bambini e adolescenti viene
Per quanto
dimostrato come sia avvenuto un peggioramento del disturbo ossessivo compulsivo
(Nissen, et al., 2020), e in particolare di come sia aumentata significativamente la
frequenza delle ossessioni da contaminazione e delle compulsioni di pulizia e/o lavaggio
nel periodo pandemico, nonostante la presenza di trattamenti psicologici in corso (Tanir
et al., 2020). l’età evolutiva,
È giusto considerare che, contrariamente, in un terzo studio riguardante
in uno dei campioni in trattamento non è stato rilevato nessun aggravamento dei sintomi
ossessivo compulsivi coincidente con la prima ondata di Covid-19 (Schwartz-Lifshitz et
al., 2021).
Altri autori hanno invece documentato un importante aggravamento dei sintomi ossessivo
compulsivi, anch’essi soprattutto per quanto riguarda quelli del sottotipo washer/cleaner,
ovvero facenti parte del sottotipo di DOC da contaminazione. Oltretutto, in pazienti
caratterizzati da ossessioni di tipo aggressivo, di simmetria e di ordine è stata rilevata
l’insorgenza di ossessioni anche di contaminazione (Jelinek et al. 2021; Matsunaga et al.,
2020).
Per quanto riguarda il livello di diffusione e gravità del DOC nelle diverse zone del
mondo, è interessante notare come i dati mostrino una certa coerenza. Un questionario
completato da 417 soggetti (75% femmine, 25% maschi) provenienti dal Nord America
(56%), dal Sud America (22%) e dall’Europa (22%), dimostra infatti come durante la
pandemia si sia assistito a un aggravamento del DOC, e in particolare dei sintomi da
contaminazione (Ameringen, 2022).
Anche altri ricercatori, come Prestia et al. (2020) hanno riportato un aggravamento
rilevante del DOC durante il lockdown, mentre Khosravani et al. (2021) hanno rilevato
specificatamente timori di contaminazione, comportamenti compulsivi di controllo e
ricerca di rassicurazioni.
Sempre relativamente a soggetti in età infantile e adolescente, Tanir et al. (2020) hanno
riportato un innalzamento della frequenza di ossessioni di contaminazione e compulsioni
di lavaggio in un campione di bambini e adolescenti, mentre Nissen et al. (2020) non
hanno documentato nessun tipo collegamento tra Covid-19 e compulsioni di lavaggio. 25
In conclusione, la letteratura dimostra come la pandemia da Covid-19 abbia influenzato
il disturbo ossessivo compulsivo sia per quanto riguarda campioni clinici di adulti sia
quelli in età di sviluppo, evidenziando, nella maggior parte dei casi, un aggravamento dei
sintomi caratterizzanti il sottotipo di DOC da contaminazione/lavaggio (Sulaimani &
Bagadood, 2021).
È assai plausibile che il peggioramento critico del timore ossessivo di contaminazione
possa essere stato portato ad alti livelli a causa dalla continua preoccupazione relativa al
virus e alle costanti raccomandazioni nel mantenere alti livelli di igiene (Chaurasiya et
al., 2020).
Anche i media hanno svolto un ruolo cruciale in questa situazione, perché tramite servizi
allarmistici, espedienti narrativi efficaci a livello emotivo e “drammatizzazioni” hanno
contribuito ad aggravare il senso di vulnerabilità della popolazione, agendo in particolare
sui soggetti più sensibili e già vulnerabili e, in alcuni casi, aggravando forme di DOC già
presenti prima della pandemia (Mazzoni, 2021). 26
CAPITOLO 3 - IL TRATTAMENTO DEL DISTURBO
OSSESSIVO COMPULSIVO
3.1 TRATTAMENTO FARMACOLOGICO O TERAPIA COGNITIVO
COMPORTAMENTALE?
Come già chiarito in precedenza, con la pubblicazione del DSM-5 il disturbo ossessivo
compulsivo, da sempre ritenuto un disturbo d’ansia, acquisisce una caratterizzazione
nosografica autonoma, venendo riconosciuto addirittura come disturbo paradigmatico
cui viene concepito il capitolo “disturbo ossessivo compulsivo e disturbi
attorno
correlati”, conformemente a svariate evidenze delle quali fa parte il rilievo di una risposta
d’ansia
specifica a trattamenti differenti da quelli di applicazione comune per altri disturbi
(Albert & Bogetto, 2015).
In particolare, esistono due strategie che vengono considerate le migliori dalle linee guida
italiane e internazionali: la farmacoterapia e la terapia cognitiva-comportamentale. La
di inibitori selettivi del reuptake della
farmacoterapia è caratterizzata dall’utilizzo
serotonina (IRS); si impiega quindi la clomipramina (CMI), un farmaco antidepressivo
triciclico (detto triciclico a causa della sua struttura chimica formata da tre anelli).
Per quanto riguarda invece la terapia cognitivo-comportamentale (TCC o CBT), come già
accennato nel capitolo precedente, si utilizza la tecnica di esposizione e prevenzione della
risposta (EPR), eventualmente associata a una ristrutturazione cognitiva (Albert &
Bo
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Disturbo ossessivo compulsivo
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Diagnosticare secondo il DSM, disturbo ossessivo compulsivo, Disturbi d'ansia, Depressione, Disturbo bipolare, ADHD
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Tesi riciclaggio
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Psichiatria - disturbo ossessivo-compulsivo