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CASO GENERALE DI N TITOLI IN PORTAFOGLIO

Nella realtà ci saranno attività ottime dal punto di vista del rapporto rischio/rendimento, ma

altre che, almeno nel momento in cui viene effettuata la scelta, sono un po’ meno vantaggiose.

In base ai modelli di comportamento degli investitori possiamo identificare portafogli che

sono sicuramente migliori degli altri perché presentano un rapporto rischio/rendimento

migliore. Se tracciamo la curva che rappresenta i portafogli costruibili combinando le migliori

Securities otteniamo la Frontiera Efficiente che rappresenta i migliori portafogli ottenibili

combinando le migliori Securities. Questo lavoro di costruzione di portafogli viene svolto

mediante softwares specifici che, partendo dalle serie storiche dei prezzi di titoli di fondi

comuni di investimento, calcolano la frontiera efficiente e poi scelgono un punto su di essa, in

base alle richieste dei gestori, che generalmente riguardano i livelli di rischio e le proporzioni

tra le varie categorie di Securities (obbligazionaria pure, bilanciata, a prevalenza azionaria,

ecc.) che ha il miglior rapporto rischio/rendimento.

Per aver maggiore precisione delle previsioni sui prezzi dei titoli sono stato introdotti i cdd

processi aleatori di cui uno è il Wave Principle, anche se molto diverso dagli altri perché privo

di riferimenti matematici. 15

CAPITOLO 3

3.1 Le onde di Elliott (Wave Principle) 6

Il mercato azionario viene spesso considerato un universo caotico, fisiologicamente

impossibilitato ad avere un ordine, un ciclo naturale che possa ripresentarsi più volte. R. N.

Elliott è di tutt’altra idea: secondo lui il mercato azionario è magnificamente ordinato.

Un’importante analogia tratta dall’autore in questione è quella per cui il mercato azionario è

necessariamente “al rialzo” perché segue l’evoluzione dell’uomo il quale, nel bene o nel male, è

in continua evoluzione migliorativa. È ovvio che ci saranno delle correzioni. Non potremmo di

certo affermare che il mercato si muova lungo una linea retta di pendenza positiva! In ogni

caso il trend di fondo sarà comunque un movimento ascendente. Il meccanismo alla base di

il numero di onde al rialzo

questo trend è un concetto fondamentale della teoria in questione:

è superiore di quello al ribasso.

Entriamo quindi nel nucleo del Wave Principle: in ogni ciclo di Borsa, la fase di rialzo si

compone di cinque Onde mentre quella di ribasso di tre Onde.

Esaminiamo meglio il concetto attraverso la seguente figura:

Fig. 3.1

Dalla onda 1 alla 5 (cinque onde) il mercato si muove al rialzo, mentre da 5, attraverso le onde

A, B e C (tre onde) avviene le correzione al ribasso. Come già anticipato il punto C di fine ciclo

si trova ad un livello più alto rispetto al punto di partenza: mercato fondamentalmente al

rialzo.

6 Cfr.”Giuseppe Migliorino”(1998), Le Onde di Elliott e i numeri di Fibonacci applicati alla Borsa di Milano. 16

3.2 Tipo, grado e struttura delle onde

Una prima distinzione fondamentale è quella tra onde impulsive e reattive. Un’onda si dice

impulsiva, quando va nella stessa direzione dell’onda di grado superiore di cui è parte. È

reattiva quando và in direzione contraria. Riprendendo la figura 3.1: L’onda 2-3 è parte

dell’onda che, partendo dal minimo della figura, arriva fino al massimo di essa (5). L’onda

superiore in oggetto è al rialzo, quindi, essendo al rialzo anche la 2-3 stiamo parlando di

un’onda impulsiva. Accade il contrario se guardiamo l’onda 3-4 la quale, essendo al ribasso, si

trova in controtendenza e viene quindi definita reattiva. A tutto questo bisogna far particolare

attenzione perché nel momento in cui analizziamo l’onda 5-A essa è al ribasso, ma l’onda di

grado superiore rispetto ad essa (5-C) è anch’essa al ribasso e quindi si trova la coerenza di

andamento: è un’onda impulsiva.

Le sotto-onde impulsive (per esempio la 2-3), sono a loro volta composte dalla stessa forma di

base (5 sotto-onde di cui tre in su e due in giù) Le sotto-onde reattive di tre (due in giù ed una

in su).Arriviamo quindi ad una sintesi generale del meccanismo sottostante:

 Le onde impulsive si compongono di cinque sotto-onde, tre nella stessa direzione

dell’impulsiva e due nella direzione opposta.

 Le onde reattive si compongono di tre sotto-onde, due nella stessa direzione della

reattiva ed una in direzione contraria.

Vediamo l’intero concetto in uno schema:

ONDE REATTIVE ONDE IMPULSIVE TOTALE

ONDA DI GRADO 1 1 2

PIU ELEVATO

ONDA INFERIORE 3 5 8

DI UN GRADO

ONDA INFERIORE 13 21 34

DI DUE GRADI

ONDA INFERIORE 55 89 144

DI TRE GRADI

Tab. 3.1 7

7 I numeri in tabella sono gli stessi della serie di Fibonacci. 17

Questo vale per ogni grado di onda: il diverso grado di onda dipende dalla loro durata ed

ampiezza. Proprio in riferimento al grado, Elliott stila una classifica:

 Grande superciclo

 Superciclo

 Ciclo

 Primario

 Intermedio

 Minore

 Minuto

 Micro

 Submicro

Il problema della identificazione del grado delle onde è di notevole importanza soprattutto

per la difficoltà di inserirle nella precedente classificazione. La ragione di tale difficoltà risiede

nel fatto che il grado non dipende né dai prezzi, né dal tempo: dipende dalla forma.

L’unica possibilità che l’analista ha di stabilire un grado dell’onda è quella di definirne

l’ampiezza e la posizione relativa rispetto all’onda di grado superiore ed a quella di grado

inferiore. Quindi una possibile chiave di risoluzione è quella di procedere per dati relativi al

contesto di riferimento. Questa relatività richiesta per stabilire il grado rende ancor più

complicato il compito dell’analista, costretto ad intervenire e a decidere in tempo reale.

3.3 Onde impulsive: regole e linee guida

Fig. 3.2

1. L’onda 2 non rintraccia mai più del 1 % dell’onda 1

2. L’onda 4 non rintraccia mai più del 1 % dell’onda 3

3. L’onda 3 supera sempre il massimo dell’onda 1

4. L’onda 3 è spesso la più lunga e mai la più corta tra tutte le impulsive (lunghezza

esprimibile sia in termini percentuali che aritmetici)

5. L’onda 4 non entra mai nel territorio della 1

Una precisazione fondamentale merita la regola 5: vale solo per i mercati dove non c’è la leva

finanziaria . I mercati nei quali è presente (dei futures o delle options ) possono tollerare

8 9

nell’intraday uno sconfinamento dell’onda 4 nel territorio della 1.

8 La leva finanziaria è un indicatore usato per misurare l’indebitamento dell’azienda. Parlando in termini più finanziari

che economici, è utilizzata con riferimento a un dato investimento e denota il rapporto tra indebitamento finanziario

netto e patrimonio netto di un’impresa, od anche reddito operativo rapportato al reddito netto. 18

Passiamo ora alla elencazione delle principali linee guida:

i. Estensione

ii. Troncatura

iii. Alternanza

iv. Eguaglianza

v. Canalizzazione

vi. Volume

vii. Personalità

Analizziamole nel dettaglio:

Estensione

Per estensione si intende un allungamento della lunghezza di una delle onde impulsive(1;3;5),

la quale si ripartisce sulle sotto-onde.

Il fatto che un’estensione possa posizionarsi solo su un’onda impulsiva fornisce informazioni

circa le onde successive.

 Se la 1 e la 3 sono circa della stessa lunghezza, la 5 sarà molto probabilmente estesa.

 Se invece la 3 è estesa, allora la 5 somiglierà molto alla 1

Un caso particolare (poco frequente) è quella della “estensione di un’estensione”: si verifica

generalmente nella terza di una terza estesa.

Troncatura (fallimento)

Si identifica con questo termine l’insuccesso della onda 5 di andare oltre il massimo della 3.

Quindi sorge un importante problema: come si riconosce in queste situazioni un’onda 5? Una

possibile soluzione sta nell’identificare quantomeno le cinque sotto-onde, dato che stiamo

parlando di un’onda impulsiva. Riporto qui un esempio preso dalla Borsa di Milano per

l’indice Comit del maggio 1986:

Fig. 3.3

9 I futures sono contratti con i quali le parti si accordando sulla compravendita di una determinata merce fissando in t0

il prezzo e in t+i la data dello scambio, con i = 1,2…. N. 19

Possiamo parlare di troncatura perché:

 Ci sono le 5 sotto-onde

 È la più corta delle tre impulsive (la 1 e la 3 sono uguali)

 È seguita dalla sequenza A-B-C di correzione.

Spesso, ma non sempre, una troncatura avviene dopo una terza molto forte o estesa.

Alternanza

Questa linea guida suggerisce di attendersi una variazione nella prossima onda dello stesso

grado di quella analizzata. Sintetizzando possiamo dire che per alternanza intendiamo il fatto

che una delle due correzioni si avvicinerà o valicherà (massimo di poco superiore; minimo di

poco inferiore) il limite del precedente impulso, mentre l’altra non lo farà.

 Se l’onda 1 non è estesa, la 3 lo sarà, la 5 no.

 Se l’onda 1 è estesa, la 3 e la 5 non lo saranno.

Possiamo rivedere la fig. 3.2 per identificare meglio queste ultime conclusioni.

Eguaglianza

Si verifica spesso ( ma non sempre) che due delle tre onde impulsive (1;3;5) tendono ad

essere uguali sia per tempo che per lunghezza. Il rispetto di questa linea guida si riscontra

soprattutto nelle onde non estese, in particolare nel caso di una terza estesa, la prima e la

quinta tendono a somigliarsi significativamente. Se non sussiste la perfetta uguaglianza vi sarà

tra loro una relazione c.d. “golden ratio ”, ovvero una sarà ,618 volte l’altra.

10

Uguaglianza di lunghezza può esservi sia in termini di percentuale di variazione che di punti

(se è indice) o prezzo (se è titolo). Prevarrà l’eguaglianza percentuale su onde della durata di

anni, mentre su durata inferiori prevarrà la numerica (prezzo/punti). Eccezioni possono

aversi su onde di grande ampiezza (distanza superiore al 62% tra massimo e minimo) e per

periodi inferiori all’anno: in questi casi prevarrà comunque la variazione percentuale.

10 Nel prossimo capitolo sarà approfondito questo rapporto descrivendo la serie di Fibonacci. 20

Canalizzazione

Elliott notò che due linee di tendenza parallele guidano spesso il percorso di un’onda

impulsiva:

alla fine dell’onda 2 si è in grado di tracciare il primo canale:

Fig. 3.4

Si attende la fine dell’onda 3 per veri

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
43 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-S/06 Metodi matematici dell'economia e delle scienze attuariali e finanziarie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Manuel30 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Matematica finanziaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof De Angelis Paolo.