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West coast e il secondo della East. I due omicidi sono collegati dallo stesso filo conduttore, la rivalità tra i due
gruppi e lo spaccio di cocaina. 25
giovani per reindirizzare le proprie energie e pensieri su obiettivi più positivi e costruttivi.
Chuck D è unico tra i rapper, perché è un sottoprodotto del contesto volatile e turbolento del
1960. Egli è stato testimone in prima persona dei problemi globali del razzismo, pregiudizio
etnico, classismo, e del nazionalismo fanatico, come una spugna ha incorporato le sue
esperienze del mondo in un commento chiaro e conciso su una varietà di problemi , dalla sua
visione del mondo ha dettato le possibili conclusioni. “Fa
Quando ho avuto bisogno di una canzone per il mio film la cosa giusta”, sapevo che la
persona adatta era Chuck D, lui è tornato con la canzone "Fight the Power”, fondamentale per
l'impatto del film.
Chuck è stato etichettato, come "arrabbiato", "militante" o "radicale", come i riot, degli anni
in cui i movimenti civili facevano tremare la democrazia americana. Senza compromessi, è
“Fight
riuscito a mantenere saldo il suo punto di vista che sovverte il mainstream. the Power”
scava sotto la superfice, permette di conoscere veramente la portata delle idee di Chuck. Alla
non c’è
base di tutto, credo, non ci siamo bene e male, giusto e sbagliato, Dio e il Diavolo,
una parte da scegliere, né un’opportunità di fuga, per la quale poter decidere se vincere o
perdere. “Fight
Le opinioni espresse in the Power”: Rap, Race, e realtà sono molto lontane dall'essere
una diatriba che crea tensione tra il nero e il bianco, o neri ed ebrei. Chuck si concentra sulle
cose che la comunità Nera può fare per aiutare se stessa, e i modi con i quali, le persone
all’interno delle loro
appartenenti ad altre comunità, possono agire per colmare le lacune
comunità.
I Public Enemy, affrontano temi d'attualità in un modo audace, coraggioso, e semplice, in cui
si divincolano questioni controverse, e popolari tra cui il ruolo e la responsabilità degli atleti,
e delle celebrità.
Gangsta / Conscious/ Rap Politico sono lo stato attuale della musica Rap, come al loro
interno, sono attuali, temi quali, l'istruzione, la comunità ,lo sviluppo economico, relazioni
interraziali, la globalizzazione della musica, i media afroamericani, media mainstream, e uno
54 ” “Fight
dei miei preferiti , Hollywood. the Power” è un messaggio da parte di un nero che
sa di essere nero, ma nello stesso tempo vive all’interno di una comunità multirazziale molto
più ampia, quindi il messaggio trasmesso all’interno della canzone potrebbe sembrare puro
razzismo.
54 Chuck D,Yusuf Jah, Spike Lee, Fight the Power: Rap, Race and Reality with Yusuf Jah, Payback Press, 1997,
pp. 2-3 26
2.10 Coro Greco
“Una delle cose che mossero a Fa la cosa giusta era che non prendevo una posizione rispetto
al razzismo. L’importante non è ciò che io credo sia giusto fare, ma ciò che la gente decide di
fare dopo aver visto il mio film. I neri non possono essere razzisti. Intolleranti per legittima
difesa, questo si, ma non razzisti. Milioni di neri furono castrati per aver osato alzare lo
sguardo su donne bianche. Tra i neri c’è il mito della donna bianca e chi non può averne una,
va in cerca di quelle con la pelle molto chiara. Ci sono neri che usano lenti a contatto e la
chirurgia plastica pur di cancellare i segni della loro appartenenza alla razza. Noi
interpretiamo questo modo d’agire come odio verso se stessi. Non credo vadano
colpevolizzate le nuove minoranze (i coreani, ad esempio), solo perché apparentemente sono
55
riuscite a integrarsi meglio e prima di noi neri.
La voce di Public Enemy è una sorta di coro greco, un personaggio (invisibile) che si fa
tramite tra la scena e il pubblico, commentando l’azione. La prassi estetica di Spike Lee da
sempre esalta le contaminazioni accrescitive, i prodotti di una collaborazione che possono
dirsi positivi e/o innovativi. Azioni artistiche che producono la curiosità della stampa e
l’interesse del pubblico. Il rapporto di collaborazione con i Public Enemy è perfetto da tutti i
punti di vista e si estende in seguito alla regia di un videoclip, diventando il capostipite di tutti
i video, musicali rap, sempre sul brano Fight the power tratto dall’album Fear the Power. Lee
estende il pezzo in modo differente. Nella nuova versione è stata inserita una conversazione
dei Public Enemy. Uno degli argomenti trattati è l’ipocrisia dei Rolling
tra lui e Flavor Flav
56
Stones.
I Public Enemy avevano fornito ben più di una semplice canzone a Fa la cosa giusta:
l’incessante reiterazione di Fight The Power sul registratore di Radio Raheem rappresenta la
57
spina dorsale di tutto il film. Il pezzo di questi conscious/political rapper, si inserisce
perfettamente, in quel clima che Giancarlo Esposito descrive in modo esemplare: “l’idea del
‘figth the power’, combattere per i poteri dominanti, come ripeteva la canzone dei Public
Enemy, esprimeva ciò che tutti nella comunità africane-americane sentivano da tempo. E Fa
la cosa giusta ha cambiato il nostro modo di pensare come attori, perché tutti quelli tra di noi
55 Fernanda Moneta, Spike Lee, Milano, Il Castoro Cinema, 2007 p. 15
56 Ibidem, p. 67
57 Spike Lee & Kaleem Aftab, Questa è la mia storia e non ne cambio una virgola, Milano, Kowalski Editore,
2005, p.171 27
che non avevano ancora mai fatto un film per Hollywood ora stavano girando un film di
58
Hollywood a Brooklyn. Crooklyn & Clockers
3.1Brooklyn e dintorni
C’è un film che probabilmente non rappresenta una delle sue opere più famose, né uno dei
suoi film di maggior successo al botteghino, ma che reputo una delle opere più belle e
toccanti di Spike. Sto parlando di “Crooklyn”, film datato 1994.
“Crooklyn”, il cui titolo è un gioco di parole tra Brooklyn (uno dei cinque quartieri di NYC) e
“crook”, termine che in inglese sta ad indicare “ladro, truffatore”, è un film autobiografico
sull’infanzia di Spike Lee e della sua famiglia, scritto dalla sorella e dal fratello di Spike,
ovvero Joie (ammirata più volte nei film del fratello) e Cinque. Della regia di “Crooklyn”,
nelle intenzioni di Joie e Cinqué, avrebbe dovuto occuparsene la stessa Joie, ma una volta
59
letta la sceneggiatura Spike se ne innamorò e si convinse a girare il film in prima persona.
La sceneggiatura di Crooklyn nasce come pilot di una serie televisiva per bambini che però
dalla produzione perché non contiene alcun riferimento all’hip hop, né ai balli
viene rifiutata
moderni. Protagonista della situation comedy, ambientata a Brooklyn, sarebbe dovuta essere
la famiglia afroamericana dei Charmichael. Il cognome è lo stesso di quei Charmichel della
60
nota sitcom all black degli anni Settanta, prodotta dal The Cosby Show.
3.2 Autobiografia
La storia è quella vera dell’infanzia di Spike Lee ma per motivi legali, a tutti sul set viene
chiesti di negare l’evidenza. Nelle mani di Spike, il progetto prende respiro.
58 Ibidem, p. 153
59 Raheem, “Crooklyn”, 26/11/2012, http://soulfulcorner.wordpress.com/2012/11/26/crooklyn-1994/
60 Fernanda Moneta, Spike Lee, Milano, Il Castoro Cinema, 2007, p. 98
28
Il film è ambientato a Brooklyn negli anni ’70 e narra la vita di una famiglia afro-americana,
composta dal padre Woody Carmichael (Delroy Lindo), dalla madre Carolyn (Alfre
Woodard) e dai figli Clinton (Carlton Williams), Wendell (Sharif Rashed), Joseph (Tse-Mach
Washington), Nate (Christopher Knowings) e Troy (Zelda Harris), l’unica figlia femmina
della famiglia Carmichael; proprio la piccola Troy è la protagonista principale del film.
Woody Carmichael è un musicista e compositore jazz, come il padre di Spike, che non accetta
compromessi nel realizzare la sua musica, evitando così di produrre musica commerciale e di
basso livello che tuttavia probabilmente garantirebbe maggiori entrate economiche per la
famiglia. La moglie Carolyn, insegnante guarda caso proprio come la madre di Spike, è la
vera capofamiglia e dal suo lavoro dipende la maggior parte delle entrate economiche.
Il film ribadisce il vincolo privilegiato che legava Spike a sua madre; ma al tempo stesso è
stata la sua reazione al comportamento del padre ad aver formato la visione artistica di
61
Spike.
Troy, quarta dei cinque figli, ha solo 9 anni ma nella sua innocenza è già una piccola donna
che si occupa anche dei fratelli, in particolare di Joseph, il più piccolo della famiglia. La vita
di Troy e dei suoi fratelli, nonostante le difficoltà economiche, si svolge come quella di molti
loro coetanei, tra giochi all’aperto con i bambini del quartiere, la scuola e la televisione, che è
spesso oggetto di contesa tra i bambini e la signora Carolyn, sempre attenta che i suoi figli
non esagerino.
E’ un film istintivo
3.3
All’interno di possiamo notare la visione di cartoni animati e film tv dell’epoca,
Croocklyn, 62
nonché del mitico Soul Train, programma musicale creato e condotto da Don Cornelius che
ha rappresentato un’epoca nella popolazione afro-americana e non solo.
Il quartiere vede alternarsi anche le vicende di altri singolari personaggi come Tommy La La
(José Zuniga), il vicino canterino della famiglia Carmichael, Tony Eyes (David Patrick
Kelly), altro vicino poco avvezzo alla pulizia della propria casa, Snuffy e Mano Destra (Right
Hand Man, per via della mano sinistra amputata), interpretati dallo stesso Spike e da N.
Jeremy Duri, due tossici del quartiere che abusano di colla da sniffare e spaventano
costantemente Troy e gli altri ragazzini.
61 Spike Lee & Kaleem Aftab, Questa è la mia storia e non ne cambio una virgola, Milano, Kowalski Editore,
2005, p. 311
62 Soul Train è uno show americano di varietà musicale in onda dal 1971-2006.
29
Nella famiglia Carmichael c’è qualche incomprensione di troppo tra Woody e Carolyn,
genitori amorevoli, ma che devono fare costantemente i conti con le ristrettezze economiche,
finché i problemi tra i coniugi si risolvono, anche grazie alla mediazione della piccola Troy.
Con l’arrivo dell’estate Troy viene mandata in vacanza nel sud degli States dalla
zia Song e dallo zio Clem, che hanno una figlia, Viola, di qualche anno più grande di Troy.
un’iniziale antipatia, dovuta ad abitudini e modo di essere differenti, Viola e Troy
Dopo
instaurera