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La scrittura quindi è un fenomeno culturale e racchiude in sé ambiti molto diversi tra loro: la comunicazione, la costruzione fisica della frase, l'interiorità da cui proviene l'idea.

Il processo del disegno non va separato da altre abilità mentali dei bambini, come il linguaggio o il gioco simbolico, perché sono tutti finalizzati all'acquisizione della conoscenza delle modalità socio-culturali della comunicazione. L'attività grafica ha un'importante funzione per lo sviluppo globale del fanciullo, perché gli insegna a comunicare attraverso i simboli. Scrivere è psicologicamente più difficile che disegnare ma entrambe sono attività volte alla rappresentazione e per alcuni autori i bambini incontrano in esse problemi simili, come ad esempio il porre in sequenza o la pianificazione.

Petter invece sostiene che le difficoltà affrontate nel disegno e nella scrittura siano...

profondamente differenti: in primo luogo si passa da una codifica che avviene tramite un unico passaggio (dal disegno all'oggetto) ad una codifica a più livelli (oggetto->suono del nome corrispondente-> scrittura). In secondo luogo, anche se si omettono alcuni particolari, il significato del disegno si comprende ugualmente; nella scrittura invece, si devono riprodurre esattamente tutti i suoni della parola, pena la perdita del senso della parola e della frase. In terzo luogo nella scrittura è richiesta anche una certa dose di memoria, perché man mano che si aggiungono nuove lettere bisogna tenere a mente le prime scritte, cosa che nel disegno non è richiesta. Inoltre nella scrittura bisogna procedere da sinistra verso destra e dall'alto verso il basso, mentre nel disegno gli elementi possono essere posizionati a piacimento sul foglio. A prescindere da queste differenze. Però, la maggior parte degli autori propende per una maggiorecontinuità tra i due sistemi simbolici. R. Kellogg definisce 20 tipi di scarabocchi che per l'autrice sono fondamentali per il successivo sviluppo grafico: si parte da forme come triangoli o rettangoli per arrivare a forme con una linea singola che prende il posto di molti segni confusi. 20 Bruner, J., "Gli inizi del linguaggio: aspetti cognitivi e comunicativi", Firenze, La Nuova Italia, 1977 21 Petter, G., "Psicologia e scuola di base", Firenze, Giunti, 1999 22 Kellogg R., "Analisi dell'arte infantile", Milano, Emme, 1979. Cit. da Arace, A., "Quando i bambini iniziano a... Psicologia dell'infanzia e primi passi nello sviluppo del sé", Milano, Mondadori Università, 2018 In tale ottica il disegno è quindi considerato un precursore della scrittura, soprattutto per quanto riguarda la capacità di svincolare il pensiero dalla concretezza della realtà ed è principalmente la

funzione comunicativa che accomuna queste due modalità espressive e porta il bambino a perfezionarle sempre più fino a giungere ad una modalità di interazione sempre più convenzionale. Egli, fin dai primi scarabocchi, accompagna le sue produzioni con verbalizzazioni che hanno proprio la funzione di condivisione di un significato e man mano che il bambino cresce acquisisce sempre maggiore consapevolezza del fatto che per comunicare serve una convenzionalità che permetta di esprimere sia il pensiero che il linguaggio. Numerosi studi hanno dimostrato lo stretto legame che intercorre tra disegno, linguaggio e scrittura e come esista una continuità tra questi, che si esprime soprattutto nell'esigenza di interagire tramite simboli. Molti autori hanno infatti notato come nella rappresentazione grafica infantile non vi sia la ricerca di un'analogia formale, ma concettuale, che utilizza segni, stereotipi ecc. e che il passaggio dal disegno alla

La scrittura viene facilitata dall'invito alla verbalizzazione da parte dell'adulto, che in questo modo aiuta lo sviluppo culturale e sociale del bambino.

Proposte di attività:

  • Le azioni di scarabocchiare, di fare figure, di macchiare, di modellare, di costruire e di distruggere, in quanto avvenimenti plastici, di decomporre e di trasformare nella simultaneità che diventa presenza ed esibizione, amplificando le cose, sono insostituibili nell'infanzia. Sono irripetibili in quanto configurano l'esperienza di un corpo che gioca con le sue possibilità e con i suoi limiti di espressione, con le sue paure e le sue gioie.

Avendo ben presente il fatto che fin verso i due anni, secondo la teoria piagetiana, i bambini si trovano ancora nello stadio senso-motorio ed apprendono per lo più attraverso le sensazioni corporee e le azioni che essi possono compiere sul mondo, e ricordando che prima di qualunque attività è

importante che i bambini si sentano appagati - quindi che le loro necessità fisiche (nutrimento, igiene personale, sonno) siano soddisfatte - al nido d'infanzia possono essere proposte ai piccoli utenti numerose attività che permettano loro di sperimentare, manipolare, imparare attraverso i sensi. Il punto di partenza è sempre il legame affettivo che gli educatori devono instaurare con i bambini, poiché tali sentimenti portano al benessere emotivo dei fanciulli, che, soprattutto in questa età, è indispensabile per l'evoluzione della personalità. Fatte queste premesse necessarie si possono proporre numerosi tipi di esperienze che possono risultare utili allo sviluppo motorio. Una prima proposta può essere quella di creare opere d'arte con frutta e verdura: peperoni, patate, fragole, arance, ecc., se aperti orizzontalmente, soprattutto quando sono particolarmente maturi, lasciano impronte colorate sui fogli. Si possonoQuindi invitare i bambini a premere tali cibi sulla carta per consentire loro di verificare se li imprimono e, quando questi non lasciano più tracce, si possono spronare i fanciulli ad intingerli nelle tempere per creare degli stampini naturali che ricordano le varie forme che si possono trovare in natura. Questo tipo di attività stimola la vista, in quanto permette di stabilire relazioni tra i diversi colori ed i prodotti che li hanno lasciati; stimola l'olfatto ed il gusto, perché prima di usare i cibi come stampini essi possono essere annusati ed assaggiati; infine stimola il tatto, perché si può sentire la diversa consistenza che i vari materiali utilizzati (la frutta, la verdura e le tempere) presentano. Questo permette anche di sviluppare la coordinazione oculo-manuale e la motricità fine che serve ad afferrare i vari "timbri". (Ongari B., Tomasi F., "Nido d'infanzia 5. Prospettive di ricerca e spunti per la formazione")

Trento, Erikson, 2012, pag. 144

Un'altra attività che permette un importante lavoro di motricità fine può essere quella di sgranare fave, piselli o pannocchie di mais, melograni, cereali o altri prodotti simili per poi riunirne i semi e i chicchi in diverse ciotole e incollarli in seguito su un foglio dando vita ad un disegno che può rappresentare un prato, i petali di un fiore ecc. Questo lavoro svilupperà la motricità fine e l'attività di prensione. Inoltre i bambini potranno sentire le diverse consistenze dei vari prodotti, più duri i chicchi di mais, più morbidi e vischiosi i semi del melograno ecc.; potranno osservarne i diversi colori ed eventualmente assaggiarli. Semi e chicchi potranno anche essere messi all'interno di bottiglie o vasetti, esercitando l'attività del riempire, che in generale a questa età è poco praticata, essendo piuttosto l'attività dello svuotare.

quella preferita dai piccoli. Bottiglie e vasetti di vetro possono anche venire riempiti con strati di sabbia colorata, dando vita a creazioni molto belle che esercitano la motricità fine ed il mantenimento dell'attenzione.

Un'altra attività che consente la stimolazione sensoriale consiste nel mettere a disposizione dei bambini piccole quantità di cioccolata calda: essa è profumata, ha un sapore dolce ed è piacevole al tatto. La si può spalmare con le dita su grandi fogli di carta precedentemente predisposti, oppure vi si può intingere il pennello, un rullo, una spugnetta e creare opere artistiche che risulteranno anche particolarmente profumate. In questo modo verranno stimolati il gusto, l'olfatto, il tatto, la vista.

Le bolle di sapone poi permettono di utilizzare una tecnica espressiva grazie alla quale i bambini possono scoprire una particolare caratteristica dell'acqua: preparando una miscela di acqua, sapone e colore,

Epredisponendo dei fogli di carta davanti ad ogni bambino, si può chiedere ai fanciulli di soffiare attraverso una cannuccia affinché si formino delle bolle di sapone colorate. Queste, man mano che aumentano, cadranno sulla carta e vi rimarranno impresse, suscitando lo stupore nei piccoli artisti.

C. Cardo, B. Vila, S. Vega "Giochi ed esperimenti al nido. Attività di manipolazione, esplorazione e scoperta", Trento, Erikson, 2011

Si possono utilizzare fili di lana, pon pon colorati, elastici, pezzi di stoffa e numerosi altri oggetti per creare opere d'arte da guardare e da toccare. Si possono poi strutturare attività da dividere in due momenti: un primo momento di ricerca dei materiali occorrenti, ed un secondo momento in cui questi vengono utilizzati. Ad esempio si possono portare i bambini al parco e si può chiedere loro di raccogliere foglie secche, pezzi di corteccia, i cappelli delle ghiande, paglia, terra, erba, ecc. per poi

portarli al nido ed incollarli sulla carta per creare un disegno che rappresenti l'autunno o la giornata stessa trascorsa al parco o ancora un erbario. O ancora si può proporre ai bambini di creare un mosaico, mettendo a loro disposizione tanti pezzi di carta colorati, ma anche pezzi di stoffe o ritagli di giornali e riviste. Infine si può programmare un laboratorio con la creta o la ceramica: esso consente di sviluppare la sensorialità ed il tatto attraverso la manipolazione dei diversi materiali, attività che permette anche di esplorarne le diverse caratteristiche; sviluppa la percezione visiva grazie all'uso dei colori e delle diverse forme e dimensioni; esercita la coordinazione oculo-manuale e la motricità fine. Come si può vedere sono molti i materiali, anche e soprattutto di recupero, e le attività che possono servire ad incentivare i bambini ad utilizzare il proprio corpo – e le mani e le dita in particolare- e che

Promuovono uno sviluppo motorio completo, soddisfando anche la curiosità e la voglia di sperimentare tipiche dell'età infantile.

In conclusione si può affermare che il bambino nella sua attività grafica attraversa varie fasi, partendo dai primi sc

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Publisher
A.A. 2021-2022
43 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/04 Pedagogia sperimentale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher seppoia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia sperimentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Ricchiardi Paola.