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Estratto del documento

ESIDERIO DI GENITORIALITÀ

CONCLUSIONI ........................................................................................................................ 59

BIBLIOGRAFIA ....................................................................................................................... 65

2

INTRODUZIONE

“I desideri dei bambini danno ordini al futuro”

Erri De Luca, Il giorno prima della felicità.

Bologna. 16 Novembre 2013. Il tribunale dei minori decide di affidare una

bimba di 3 anni a una coppia di omosessuali nonostante il parere contrario della

Procura. Il giudice ha dovuto rispondere alle principali contestazioni di chi

ritiene che l’omosessualità sia inconciliabile con il ruolo genitoriale. La prima:

una coppia gay può rientrare nel concetto di famiglia? Secondo il giudice, sì:

“Manca una precisa definizione legislativa volta a escludere un nucleo composto

da persone dello stesso sesso dal concetto di “famiglia” rilevante ai fini

dell’affido di un minore”. Seconda questione: una coppia gay è in grado di

del giudice: “Costituisce mero pregiudizio la

ricoprire ruoli educativi? Altro sì

convinzione che sia dannoso per l’equilibrato sviluppo del bambino il fatto di

1

vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale” .

Il giudice si è scontrato con un pensiero ancora molto diffuso. È un

pregiudizio rispetto alle persone omosessuali, sia in ambito sociale che in ambito

psicologico e clinico, che porta come diretta conseguenza al fatto che gli

‘attività di cura’ e quindi siano

omosessuali siano considerati inidonei a svolgere

ritenuti inadatti al ruolo di genitore.

La genitorialità delle persone omosessuali solleva nell’opinione pubblica

dubbi e polemiche che spesso derivano da un atteggiamento di chiusura nei

di realtà differenti, di cui non si ha esperienza e conoscenza. ‘Genitore

confronti

omosessuale’ sembra essere, per gran parte della società, un controsenso, ma i

dati delle ricerche dimostrano come questo controsenso sia un fenomeno in

aumento, anche nel nostro Paese.

1 Alberti F. (2013) 3

Questa tesi vuole dare una risposta ai dubbi e alle polemiche che attanagliano

il fenomeno in questione utilizzando come strumento la letteratura scientifica

reperibile, fiorente soprattutto all’estero.

dell’elaborato

Una parte andrà quindi a verificare se e in che modo

l’orientamento sessuale dei genitori influisca sul comportamento di genere, sulle

preferenze sessuali, sul benessere psicologico e sulle relazioni sociali dei figli.

Un’altra parte metterà in relazione l’omosessualità della coppia con lo stile

genitoriale.

Il primo capitolo servirà invece a preparare le menti a una più ampia

comprensione della tesi stessa: sarà una piccola analisi sul significato della

famiglia. Questo ci permetterà infatti di capire che fare i genitori è un’esperienza

sempre meno fondata sulle certezze del matrimonio e della genitorialità biologica

e sempre più fondata sulle scelte pensate e negoziate in base alla situazione,

cercando di capire cos’è meglio per il bambino. I mutamenti della genitorialità

che verranno descritti metteranno in luce il fatto che le risposte a domande come

“qual è la famiglia?” oppure “quando si è genitori?” non siano così autoevidenti.

La speranza è che questo lavoro possa contribuire alla diffusione dei risultati

sull’argomento e essere un incentivo a un dibattito

delle ricerche psicologiche

che dovrebbe nutrirsi più di fatti e meno di pregiudizi e luoghi comuni.

Una buona premessa è ricordare che psichiatri, psicologi e sociologi non

considerano l'orientamento omosessuale come un disturbo mentale. Nel 1974

omosessualità’

ion ha rimosso l’‘

l'American Psychiatric Associat dalla lista dei

2

disturbi mentali (DSM ), di per sé non implica alcuna riduzione

affermando che "

2 DSM: Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders.

DSM I (1952): L'omosessualità è classificata ne "I disturbi sociopatici di personalità"

presupponendo con questo una volontà da parte degli omosessuali di opporsi alla

società e alle tradizioni morali. 4

di giudizio, di stabilità, di affidabilità o di capacità sociali e professionali in

3

generale" . Nel 1975, l'American Psychological Association ha preso la stessa

posizione e ha esortato tutti i professionisti della salute mentale a dissipare lo

stigma della malattia mentale che era stato a lungo associato all’orientamento

omosessuale. L'Associazione Nazionale degli Assistenti Sociali ha una politica

simile. La decisione di rimuovere l’orientamento omosessuale dall’elenco dei

disturbi mentali riflette un’ampia ricerca condotta nell’arco di tre decenni, che

dimostrano che l’orientamento omosessuale non è un disadattamento

4

psicologico .

Non vi è alcuna prova attendibile che l'orientamento omosessuale di per sé

danneggi il funzionamento psicologico, anche se le circostanze sociali in cui

lesbiche e gay vivono, tra cui l'esposizione al pregiudizio diffuso e la

5

discriminazione, è spesso causa di stress acuto .

sull’omogenitorialità dando

La nostra tesi si focalizzerà quindi per assodata la

dell’omosessualità.

depatologizzazione

DSM II (1968): L'omosessualità è considerata una deviazione sessuale, come pedofilia,

necrofilia, feticismo, voyeurismo, travestitismo e transessualismo.

DSM III (1974): Viene introdotta la distinzione tra omosessualità egodistonica ed ego

sintonica. L'omosessualità è considerata una malattia nella sola versione "egodistonica"

(in distonia con l’Io).

DSM III-R (1987): Viene eliminata anche l'omosessualità ego distonica in quanto

potrebbe far pensare all'omosessualità come a qualcosa di "patologico in sé". Il disagio

ego distonico è invece un processo evolutivo e non una sindrome a se stante.

DSM-IV (1994) la posizione è rimasta inalterata.

3 www.apa.org

4 Ibidem.

5 Ibidem. 5

6

CAPITOLO UNO

La famiglia: evoluzione e significato

Il Papa sostiene, con ostinato candore, che si deve difendere la famiglia

naturale. Ma cosa intende per natura, viene da chiedere. Ogni normativa

sociale, se guardiamo bene, va contro natura. Nel mondo naturale il più grosso

mangia il più piccolo, il più robusto schiavizza il più debole, le madri si

accoppiano con i figli, i padri con le figlie, i fratelli con le sorelle. In natura non

esiste morale, se per morale intendiamo prescrizioni che gli uomini si scelgono

per vivere nello stesso Paese, nella stessa città, nella stessa casa, senza

scannarsi a vicenda. Proprio per difendere la famiglia artificiale creata

dall'uomo, sono state stabilite discipline che impediscono il vivere selvaggio del

nucleo originale: l'incesto per esempio, presente in tutte le specie, anche

nell'uomo, addirittura ammesso in certe circostanze storiche vedi gli antichi

– 6

egiziani è stato proibito, come racconta bene Malinowsk i, per permettere alle

prime tribù di espandersi, andare a cercare altre tribù, intrecciare rapporti e

quindi aprire scambi di idee, di conoscenze, di esperienze.

Dacia Maraini

1.1 L’evoluzione della famiglia: struttura e rapporti

I primi significativi cambiamenti che si possono riscontrare nelle realtà

familiari risalgono al periodo del Rinascimento nel XVI secolo. In questo

Bronisław Malinowski

6 (1884 1942) è stato un antropologo polacco naturalizzato

britannico, considerato universalmente come uno dei più importanti studiosi del XX

secolo. È celebre per la sua attività pionieristica nel campo della ricerca etnografica, per

gli studi sulla reciprocità e per le acute analisi sugli usi e costumi delle popolazioni

della Melanesia. 7

periodo appaiono sempre più evidenti le differenze tra i nuclei familiari rurali,

complessi e estesi, e quelli invece urbani, sempre più tendenti a

un’organizzazione di tipo nucleare. Nelle città le famiglie erano composte da

commercianti e artigiani che vivevano del frutto del loro lavoro, i nuclei familiari

erano quindi ristretti così da rendere possibile uno stile di vita soddisfacente.

Nelle campagne invece le famiglie erano numerose, infatti la sussistenza

legata al podere, la cui lavorazione richiedeva un’ampia

economica era

composizione della famiglia, raggiungendo decine di persone. In questo tipo di

famiglia patriarcale tutti avevano un compito ed un ruolo in relazione alle proprie

agricola/artigianale, un’‘unità

forze e capacità, era una specie di piccola società

7

produttiva’ completamente autosufficiente .

Elemento che persiste in entrambe le strutture familiari, e che si mantiene fino

a tempi relativamente recenti, è la superiorità del potere e dell’autorità

dell’uomo: la donna è sottoposta ad un rapporto di subordinazione piena,

situazione che si accentuerà di fatto con il capitalismo e con la legislazione

8

italiana risalente all'epoca fascista .

Nel XVIII secolo, con la Rivoluzione Industriale, si ha un ulteriore evoluzione

della famiglia verso una forma sempre più nuclearizzata. La famiglia si trasforma

da ‘unità produttiva’ a ‘unità di consumo’, oltre che da ‘estesa’ a ‘coniugale’. Nel

nuovo tipo di società, il lavoro si trasferisce fuori dall’ambito familiare: la

produzione avveniva nelle fabbriche, con retribuzione salariale per il lavoro

svolto che consentiva di provvedere ai bisogni della famiglia acquistando,

direttamente sul mercato, quanto necessario per il suo mantenimento. La società

industriale prevedeva forme di assistenza pubblica, legate alle associazioni

operaie o professionali, quindi non era più necessaria una famiglia ampia e

solida, ritenuta fino a questo momento la massima sicurezza sociale

dell’individuo. Anche la possibilità di trovare lavoro era legata alle abilità

7 www.cronologia.leonardo.it

8 www.raiscuola.rai.it 8

personali, e non più alla famiglia d’origine. L’abbandono della vecchia famiglia

d’origine creava nuovi nuclei di dimensione molto più piccola, dove i coniugi

spesso abitavano con uno o due figli. Il cordone ombelicale prima esistente con

le precedenti generazioni cadeva. E’ la nascita

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
68 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lallalaus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo e sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Gattico Emilio.