Anteprima
Vedrai una selezione di 18 pagine su 83
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 1 Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 2
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 6
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 11
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 16
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 21
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 26
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 31
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 36
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 41
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 46
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 51
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 56
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 61
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 66
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 71
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 76
Anteprima di 18 pagg. su 83.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi master lv.1 - La tutela dell'ambiente marino e costiero nel sistema del trasporto marittimo Pag. 81
1 su 83
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DELL’ AMBIENTE MARINO

3.1 Organizzazione marittima internazionale (IMO)

L’Organizzazione marittima internazionale, IMO (International Maritime

Organization), è un istituto specializzato delle Nazioni Unite incaricato di

sviluppare i principi e le tecniche della navigazione marittima internazionale

al fine di promuovere la cooperazione, progettazione e sviluppo del trasporto

marittimo internazionale rendendolo più sicuro ed ordinato; quindi garantire

la sicurezza della navigazione, la protezione dell’ambiente marino e la

42

prevenzione dell’inquinamento marino e atmosferico causato dalle navi.

L’IMO sostiene gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite . I

43

suoi obiettivi sono espressi al meglio dal suo slogan: “Navigazione sicura,

affidabile ed efficiente in oceani puliti”. In sostanza, l’IMO stabilisce la

politica per il trasporto marittimo internazionale, impedendo ai caricatori di

42 DICA Com Iocp Imo | www.governo.it

43 Organizzazione marittima internazionale 48

scendere a compromessi sulla sicurezza e la protezione ambientale per

risolvere problemi finanziari e incoraggiando l’innovazione e l’efficienza.

L’IMO è stato uno dei primi organismi specializzati delle Nazioni Unite a

sviluppare convenzioni multilaterali, che sono diventate la base della

legislazione marittima internazionale. Tali convenzioni sono state firmate da

tutti gli Stati membri e sono obbligatorie per tutti i membri. Fin dalla sua

creazione, l’IMO ha come obiettivo principale lo sviluppo di trattati

internazionali e convenzioni che promuovano la sicurezza marittima, la

prevenzione dell’inquinamento marino da navi e la protezione dell’ambiente

marino . È stato sempre riconosciuto che il modo migliore per migliorare la

44

sicurezza in mare è quello di sviluppare regolamenti internazionali che siano

seguiti da tutte le nazioni marittime; infatti, dalla metà del XIX secolo in poi

sono stati adottati un certo numero di trattati di questo tipo. Diversi paesi

hanno proposto l'istituzione di un organismo internazionale permanente per

promuovere più efficacemente la sicurezza marittima, ma solo con

l'istituzione delle Nazioni Unite che queste speranze si sono realizzate. Nel

1948 una conferenza internazionale a Ginevra adottò una convenzione che

istituiva formalmente l'IMO (il nome originale era Organizzazione Consultiva

Marittima Intergovernativa, o IMCO, ma il nome fu cambiato nel 1982 in

IMO). La Convenzione IMO45 è entrata in vigore nel 1958 e la nuova

44 L’IMO e la lotta all’inquinamento ambientale nei mari - NAVIMEDIA

45 Convenzione sull'Organizzazione marittima internazionale 49

Organizzazione si è riunita per la prima volta l'anno successivo. Attualmente

ad essa aderiscono 176 Paesi membri ed ha sede a Londra. L’IMO è articolata

in una Assemblea che si riunisce a cadenza biennale (ultima sessione nel

2023), un Segretariato (composto da circa 300 unità), un Consiglio (40 Stati

membri), cinque Comitati principali e nove Sottocomitati. L’Italia è membro

del Consiglio ed è inclusa nel ristretto gruppo dei dieci principali Paesi che

forniscono maggiore impulso allo sviluppo e alla sicurezza del trasporto

marittimo. Tale riconoscimento deriva dal fatto che il nostro è tra i Paesi che

hanno ratificato il maggior numero di Trattati attualmente in vigore e che

possiede una flotta ampiamente rinnovata e tecnologicamente avanzata, che è

garanzia di sviluppo e sicurezza della navigazione e di tutela dell’eco-sistema

marino. L’istituzione dell’IMO nasce dall’esigenza di regolare con standard

internazionali il trasporto marittimo, un settore che copre il 90% del

commercio internazionale. L’Organizzazione vigila sull’applicazione

dell’originaria Convenzione e dei suoi aggiornamenti ed elabora nuovi atti

internazionali che fanno stato ed accompagnano l’evoluzione che il trasporto

marittimo, l’industria cantieristica, le rotte e la tecnologia, hanno conosciuto

a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo. Le principali tematiche in

cui si declina l’attività dell’Organizzazione sono trattati dai seguenti

comitati: Maritime Safety Committee (MSC), Marine Environment

Protection Committee (MEPC), Legal Committee, Technical Co-operation

Committee e Facilitation Committee. In ambito IMO è stato, inoltre, istituito 50

l’insieme dei Fondi IOPC che consentono un pronto indennizzo dei danni

economici ed ambientali dovuti sia ad incidenti marittimi sia allo sversamento

accidentale di idrocarburi e materie inquinanti nelle acque, basandosi sul

principio della “responsabilità oggettiva” a carico dell’armatore della nave

che determina il danno, del proprietario e del destinatario del carico. L’Italia

è tra i principali contribuenti ai Fondi. L’Italia, uno dei principali Paesi per la

consistenza della flotta mercantile e contribuisce al funzionamento dell’IMO

con una quota del 2% circa del bilancio dell’Organizzazione . Scopi

46

dell'Organizzazione sono "fornire un meccanismo per la cooperazione tra i

governi nel campo della regolamentazione governativa e delle pratiche

relative a questioni tecniche di ogni tipo che interessano le navi impegnate nel

commercio internazionale; incoraggiare e facilitare l'adozione generale delle

norme più rigorose possibili in materia di sicurezza marittima, efficienza della

navigazione e prevenzione e controllo dell'inquinamento marino provocato

dalle navi". L'Organizzazione ha inoltre il potere di occuparsi di questioni

amministrative e legali relative a tali scopi. Il primo compito dell'IMO è stato

quello di adottare una nuova versione della Convenzione internazionale per

la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS47), il più importante di tutti

i trattati che si occupano di sicurezza marittima. Questo obiettivo è stato

46 IMO – Organizzazione Marittima Internazionale – Ministero degli Affari Esteri e della

Cooperazione Internazionale

47 In Italia è stata ratificata con Legge n. 313 del 1980. 51

raggiunto nel 1960 e l'IMO ha poi rivolto la sua attenzione a questioni quali

la facilitazione del traffico marittimo internazionale, le linee di carico e il

trasporto di merci pericolose, mentre il sistema di misurazione del

tonnellaggio delle navi è stato rivisto. Sebbene la sicurezza fosse e rimanga

la responsabilità più importante dell'IMO, un nuovo problema ha iniziato a

emergere: l'inquinamento. L'aumento della quantità di petrolio trasportato via

mare e delle dimensioni delle petroliere era particolarmente preoccupante e il

disastro del Torrey Canyon del 1967, in cui furono sversate 120.000 tonnellate

di petrolio, dimostrò l'entità del problema. Negli anni successivi l'IMO

introdusse una serie di misure volte a prevenire gli incidenti delle petroliere e

a minimizzarne le conseguenze. Ha inoltre affrontato la minaccia ambientale

causata da operazioni di routine come la pulizia dei serbatoi di carico del

petrolio e lo smaltimento dei rifiuti della sala macchine, una minaccia più

grande dell'inquinamento accidentale in termini di tonnellaggio. La più

importante di tutte queste misure è stata la Convenzione internazionale per la

prevenzione dell'inquinamento causato da navi del 1973, modificata dal

relativo protocollo del 1978 (MARPOL 73/78). Copre non solo

l'inquinamento accidentale e operativo da idrocarburi, ma anche

l'inquinamento da sostanze chimiche, merci in forma imballata, acque reflue,

rifiuti e inquinamento atmosferico. All'IMO è stato anche affidato il compito

di istituire un sistema di indennizzo per coloro che hanno sofferto

economicamente a causa dell'inquinamento. Sono stati adottati due trattati, 52

nel 1969 e nel 1971, che hanno permesso alle vittime dell'inquinamento da

idrocarburi di ottenere un risarcimento in modo molto più semplice e rapido

di quanto fosse possibile in precedenza. Entrambi i trattati sono stati

modificati nel 1992 e nel 2000 per aumentare i limiti di indennizzo da pagare

alle vittime dell'inquinamento. Da allora sono state sviluppate numerose altre

convenzioni giuridiche, la maggior parte delle quali riguarda questioni di

responsabilità e risarcimento. Sempre negli anni '70 è stato avviato un sistema

globale di ricerca e salvataggio, con l'istituzione dell'Organizzazione

internazionale dei satelliti mobili (IMSO), che ha notevolmente migliorato la

fornitura di messaggi radio e di altro tipo alle navi. Il Global Maritime

Distress and Safety System (GMDSS) è stato adottato nel 1988 e ha iniziato

ad essere introdotto gradualmente a partire dal 1992. Nel febbraio 1999, il

GMDSS è diventato pienamente operativo, in modo che ora una nave che si

trova in pericolo in qualsiasi parte del mondo possa avere praticamente la

garanzia di assistenza, anche se l'equipaggio della nave non ha il tempo di

chiedere aiuto via radio, poiché il messaggio verrà trasmesso

automaticamente. Due iniziative degli anni '90 sono particolarmente

importanti nella misura in cui riguardano l'elemento umano nel trasporto

marittimo. Il 1° luglio 1998 è entrato in vigore il codice internazionale di

gestione della sicurezza, che è diventato applicabile alle navi passeggeri, alle

petroliere e alle chimichiere, alle navi portarinfuse, alle gasiere e alle unità

veloci da carico di stazza lorda pari o superiore a 500 tonnellate. Dal 1° luglio 53

2002 è diventato applicabile ad altre navi da carico e unità mobili di

perforazione offshore di stazza lorda pari o superiore a 500 tonnellate. Il 1°

febbraio 1997 sono entrate in vigore le modifiche del 1995 alla Convenzione

internazionale del 1978 sulle norme relative alla formazione della gente di

mare, al rilascio dei brevetti e alla guardia. Esse migliorano notevolmente gli

standard dei marittimi e, per la prima volta, conferiscono all'IMO il potere di

controllare le azioni del governo con le Parti tenute a presentare informazioni

all'IMO in merito alla loro conformità alla Convenzione. Nel 2010 è stata

completata un'importante revisione della convenzione e del codice STCW

con l'adozione delle "modifiche di Manila alla convenzione e al codice

STCW". Negli anni 2000 sono state adottate nuove convenzioni relative

all'ambiente marino, tra cui una sui sistemi antivegetativi (AFS 2001), un'altra

sulla gestione delle acque di zavorra per prevenire l'invasione di specie

esotiche (BWM 2004) e un'altra sul riciclaggio delle navi (Convenzione

internazionale di Hong Kong per il riciclaggio sicuro e compatibile

Dettagli
Publisher
A.A. 2024-2025
83 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiara1523 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'ambiente e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Conti Luigi.