Anteprima
Vedrai una selezione di 20 pagine su 120
Tesi La tutela della donna Pag. 1 Tesi La tutela della donna Pag. 2
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 6
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 11
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 16
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 21
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 26
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 31
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 36
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 41
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 46
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 51
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 56
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 61
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 66
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 71
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 76
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 81
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 86
Anteprima di 20 pagg. su 120.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Tesi La tutela della donna Pag. 91
1 su 120
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Analisi della tutela delladonna alla stregua della Corte Europea dei diritti dell'uomo

Questa tesi si propone di analizzare la tutela delladonna alla stregua della Corte Europea dei diritti dell'uomo, ponendo particolare attenzione al principio di non discriminazione così come sancito dall'art. 12 della CEDU. L'apertura della tesi è incentrata sul problema di genere con tutte le problematiche legate alla discriminazione in base al sesso. Questa differenziazione basata unicamente sul sesso la si ravvisa tenendo conto delle opportunità lavorative delle donne rispetto agli uomini, del lungo percorso che ha condotto ad una parità salariale, valutata ulteriormente alla stregua delle difficoltà di raggiungimento di posizioni apicali in ambito lavorativo delle donne rispetto al genere maschile. Il problema di genere non è certamente riscontrabile solo in questo ed infatti non si può non tener conto delle molteplici violenze cui le donne sono sottoposte: si parte dall'analisi del fenomeno della

violenza sessuale e si arriva fino al fenomeno della violenza domestica. All'interno del primo capitolo ho voluto approfondire il problema della tratta degli esseri umani alla stregua della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo. Sempre ascrivendola all'interno del più ampio quadro di violenza contro le donne, concludendo con una riflessione sul possibile raggiungimento della parità di genere fra uomini e donne ripercorrendo le cosiddette battaglie femministe che le donne hanno combattuto per raggiungere diritti che ad oggi possono risultare scontati ma che per lungo tempo erano negati al genere femminile. Il secondo capitolo sarà dedicato alla protezione effettiva dei diritti delle donne all'interno dell'Unione Europea, partendo dalla considerazione di fondo che le donne devono inevitabilmente godere di una tutela ad hoc, mirata alla loro effettiva protezione, in quanto le donne si considerano soggetti più deboli rispetto agli uomini. sottoposte con maggiore facilità ad abusi che vedono intaccati i loro diritti di essere umani in quanto tali ma che si spingono oltre, andando a pregiudicare la figura femminile in quanto tale. A partire da tale considerazione il primo capitolo approfondisce pertanto la modalità attraverso la quale la Corte Europea dei diritti dell'uomo intende tutelare le donne e dedica attenzione anche alla Convenzione di Istanbul, sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne, proseguendo ancora con l'analisi della Convenzione delle Nazioni Unite in merito all'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne, concludendo infine con un'indagine condotta dall'Agenzia per i diritti fondamentali dell'Unione Europea la quale rileva le alte percentuali di violenze di vario tipo subite da donne all'interno dell'Unione Europea. Dalla suddetta analisi si rileva ulteriormente che vi sono addirittura

Delle sovrapposizioni di violenze subite dalla medesima persona ed ancora, un altro dato che deve far riflettere, riguarda gli abusi subiti dalle donne-bambine. È proprio questo che dovrebbe spingere verso la creazione di una normativa che sia concretamente protettiva dei diritti fondamentali. È dunque forte l'esigenza di attuazione di programmi idonei a proteggere i bambini e le giovani donne vittime di violenza.

Il terzo capitolo è totalmente incentrato sulla tutela delle donne nell'interpretazione della Corte Europea dei diritti dell'uomo, riportando numerose decisioni della Corte di Strasburgo in merito alle violazioni dei diritti, con una riflessione in merito all'applicabilità o meno dell'art. 8 CEDU quale articolo garantista che pone in capo agli Stati membri obblighi a carattere positivo risultante essere uno strumento assai flessibile nelle mani dei giudici, i quali ne ravvisano l'integrazione ed i parametri per la sua applicazione.

rispetto ad una serie di situazioni che, proprio per l'assenza di una legislazione specifica, si troverebbero prive di tutela. La parte conclusiva della suddetta tesi offre sinteticamente un richiamo agli istituti trattati in analisi e lascia aperti margini di riflessione ai lettori.

CAPITOLO 1: Donne: Soggetti più deboli in tutti i contesti sociali

Discriminazione di genere: un problema comune e ancora irrisolto.

Come è emerso dall'analisi effettuata nel primo capitolo, l'affermazione della differenza rispetto ai due generi, quello maschile e quello femminile, ha da sempre rappresentato la legittimazione di una superiorità dell'uomo rispetto alla donna che fin dal momento della nascita è possibile riscontrare. Infatti sono gli stessi atteggiamenti, comportamenti ed in senso lato tutta la pratica educativa che confermano quanto più volte rimarcato. Le differenti tradizioni, le prevalenti attitudini sociali in un particolare Paese sono state

troppospesso considerate un’assurda giustificazione peruna differenza di trattamento fondata sul sesso. 1L'articolo 14 (divieto di discriminazione) dellaConvenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU)di cui si è ampliamente trattato nel primo capitolo,stabilisce che "Il godimento dei diritti e delle libertàriconosciuti nella presente Convenzione deveessere assicurato infatti senza alcun tipo didistinzione che si basi sul sesso, sulla razza, sulcolore della pelle, sulla lingua, sulla religione,sull’orientamento politico o su ogni altro genere diopinione; non deve infatti esservi distinzioneneppure con riguardo all’origine nazionale o dicarattere sociale, né ancora con riferimentoall’eventuale appartenenza ad una minoranzanazionale e in senso lato ad ogni altro topo dicondizione. Ad integrare la particolare tutela chedeve essere prevista vi è l’art. 1 del Protocollo n°12 alla Convenzione del 4 novembre del

2000 il quale stabilisce che “Il godimento di ogni diritto previsto dalla legge deve essere assicurato senza distinzione di alcuna specie, come di sesso, razza, colore, lingua, religione, opinione politica o di altro, nazionale o origine sociale, l'appartenenza a una minoranza nazionale, proprietà, nascita o di altra condizione.”

Il disposto normativo prosegue dicendo che “Nessuno può essere discriminato da una qualsiasi autorità pubblica su qualsiasi terreno, come quelle di cui al paragrafo 1."

L’educazione al femminile si è sempre svolta quasi interamente all’interno del nucleo familiare mediante l’imitazione quotidiana di gesti e di parole, mediante l’acquisizione di saperi e di valori che si sono trasmessi a partire dalle donne più anziane, nonché le nonne, fino ad arrivare alle più giovani di casa. Questa

impostazione consentiva l'assimilazione di comportamenti per lo più identici che assicuravano l'immutabilità del ruolo e insieme anche la formazione di una manifestazione di pensiero di tipo statico ed immobile, vale a dire la riproduzione di idee, pensieri, valori circoscritti ed immutabili confluenti in una vera e propria immobilità di ruolo. Vi è da dire che l'educazione e la formazione sono alla base della costruzione di una cultura. Il fatto che la famiglia sia la più solida e duratura sede di educazione e di socializzazione delle giovani generazioni permette facilmente di comprendere come, a seconda della cultura, usi e costumi, in alcuni contesti sociali, la donna cresca sottoposta ad una condizione di minorità e soggezione rispetto al genere maschile. Questo spiega infatti le forti differenze che vi sono; basta pensare alla cultura italiana rispetto alla cultura dei paesi orientali dove la donna ha un ruolo completamente.marginalerispetto alla donna italiana, la quale ormai già da molto tempo non è più la moglie di casa e madre dei figli, ma viene considerata in maniera equiparata all’uomo, anche essa capace di produrre reddito autonomo svolgendo un lavoro. In altre realtà, viceversa, la donna continua ad essere ancorata alla dimensione domestica ed il proprio ruolo è ridotto all’essere moglie e madre.

2 I. LOIODICE, prof.ssa di Pedagogia generale e sociale presso “L’Università degli Studi di Foggia, intervento di apertura in libertà delle donne in Europa e nel Mediterraneo”, Bari, 2003, p.86.

Proprio perché è l’educazione che viene data fin dall’infanzia che orienta un certo modo di pensare e, conseguentemente nel nostro caso, di intendere la donna, si deve considerare anche come la scuola, luogo di educazione, ha visto nel corso degli anni un mutamento di prospettive. A scuola, infatti, si sono alimentati iprimi dialoghi e dibattiti tra generi e generazioni differenti e soprattutto la scuola, intesa come sede di apprendimento e di formazione, ha contribuito a far conoscere e a diffondere i saperi al femminile. Una riflessione in merito all'educazione tra generi e generazioni si può fare a scuola, nelle università ed in ogni altro luogo educativo e grazie al dialogo e all'informazione si è arrivati, progressivamente, a mutare il proprio pensiero di carattere patriarcale fino a giungere ad un necessario ed indispensabile ripensamento del ruolo della donna, volto al raggiungimento di una piena parità di sessi. Non solo la scuola e l'educazione in senso lato hanno spinto verso il raggiungimento di questa quasi parità di condizioni ma l'evolversi dei percorsi femminili in tutti questi anni proviene da una serie di fattori fra loro interconnessi e correlati, i quali hanno contribuito ad affrancare le donne nella sfera del privato, mettendole nellacondizionedi potersi anche "ribellare" da quella condizioneche le vedeva ancorate alla casa. Gli elementi dicarattere socio-culturale che hanno contribuito allatrasformazione dei pensieri sono ravvisabili nelbenessere economico, nelle spinte evoluzionistichedel costume, nell'affermarsi dei diritti,nell'avanzamento della democrazia che haparallelamente contribuito alla estinzione di quellerelazioni di tipo patriarcale legate alla condizione dipadron padrone, cui si aggiungono tutta una seriedi elementi legati alla modernizzazione in senso
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
120 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher IrenePapini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritti umani e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Scienze giuridiche Prof.