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Estratto del documento

CL

FONTE: Elaborazione dell’autore

Figura 4.6: Simulazione Monte Carlo del patrimonio investito nel portafoglio B

65

Figura 4.7: Simulazione Monte Carlo del patrimonio investito nel portafoglio C

140 ------------- c ------------ [ ------------ c ------------ c ------------ c ------------- r

---------------------------------------------------- ---------------------------1 -------------------------- t ---------------------------- -------------------------- ----------------------------t

c 1 1 1

2000 2010 2020 2030 2040 2050 2060 2070

Anni

FONTE: Elaborazione dell’autore

66

Figura 4.7: Simulazione Monte Carlo del patrimonio investito nel portafoglio C

Anni

FONTE: Elaborazione dell’autore

Simulati gli scenari, andiamo evidenziare le distribuzioni in termini di frequenze assolute del funding ratio

nelle situazioni ipotizzate. Nella Figura 4.8 vengono riportati gli istogrammi di tale indicatore. Il primo e il

all’andamento del

quarto quadrante si riferiscono funding ratio relativo, rispettivamente, al portafoglio equally

weighted e al portafoglio C, che hanno percentuali maggiori nelFazionariato. Il funding ratio associato al

portafoglio C risulta in media pari a 0,6979, mentre per lo scenario migliore e peggiore i valori sono

rispettivamente pari a 5,7087 e 0,0008291. Da notare l’ampio intervallo tra il minimo e il massimo

dell’indicatore nel portafoglio con azionariato pari al 100%. Per quanto riguarda il secondo quadrante, quello

37

relativo al portafoglio A con minore percentuale investita nei mercati azionari , il valore medio del funding

ratio è pari a 0,9875, mentre lo scenario migliore e peggiore presentano rispettivamente dei valori pari a

1,6031 e 0,5888. Infine il funding ratio, nel portafoglio B (terzo quadrante), risulta in media pari a 0,9208 con

un valore pari a 2.4655 nello scenario migliore e pari a 0,3155 nello scenario peggiore.

37 Vedi Pag.67. 67

nvece per quanto riguarda le probabilità di underfunding, i valori sono rispettivamente: 55,41% >er il

portafoglio A, 65,19% per il portafoglio B, e 80,02% per il portafoglio C.

Dal punto di vista grafico si nota subito come una maggior propensione verso il mercato izionario conduca

inevitabilmente ad una distribuzione centrata su un valore più basso rispetto die altre situazione ipotizzate.

^a distribuzione del funding ratio relativa al portafoglio C (a bassa percentuale azionaria) risulta nvece centrata

su un valore prossimo ad 1. Si nota come andando ad aumentare la percentuale di investimenti azionari

alPintemo del portafoglio la distribuzione del funding ratio si sposti sempre più verso sinistra, identificando un

valore medio minore e una variabilità maggiore. L’analisi svolta sembrerebbe suggerire alla Cassa di

previdenza ipotizzata di investire in un portafoglio a bassa percentuale azionaria, in modo tale da ridurre il

rischio di oscillazioni negative del funding ratio. Questo però è vero solo in parte in quanto investendo in un

portafoglio con elevata percentuale azionaria la Cassa si potrebbe anche trovare in una situazione molto

positiva, in quanto nello scenario migliore la Cassa di previdenza riporterebbe un valore di funding ratio pari a

5,7087, il che indica la presenza di un patrimonio molto elevato che garantisce una situazione di elevatissima

solvibilità della Cassa. D’altro canto si deve tener conto della probabilità di underfunding, che come detto in

precedenza, è un indicatore del rischio assunto dalla Cassa di previdenza. della variabilità degli investimenti la

Da tale analisi sembrerebbe quindi di poter concludere che all’aumentare

variabilità del funding ratio e la probabilità di underfunding aumentano, mentre il valore medio diminuisce.

Il prossimo passo è, dunque, quello di verificare la veridicità di tale conclusione. Andiamo quindi ad ipotizzare

differenti livelli del parametro cr (che indica la deviazione standard di

p

portafoglio) al fine di analizzare il comportamento del funding ratio al variare della volatilità. Partiremo quindi

dall’ipotesi che il patrimonio della Cassa di previdenza venga investito anno per anno in un portafoglio equally

weighted che investe nelle 8 asset class considerate in precedenza. Andremo quindi ad introdurre nel modello

differenti livelli del parametro CJ P

lasciando invariato il parametro /.i (il rendimento medio di portafoglio). I livelli di deviazione

p

standard di portafoglio considerati sono i seguenti: cr., =3,16%; a =8,37%; cr = 12,25%;

B c

a =17,32%.

D

Andremo quindi ad effettuare 10.000 simulazioni dei rendimenti del portafoglio per ogni livello di varianza

ipotizzato. Tali valori sarranno successivamente inseriti nella funzione del patrimonio al fine di calcolare

l’evoluzione di quest’ultimo e l’andamento del nell’orizzonte temporale considerato

funding ratio (T= 60

anni). Nella Tabella 4.4 e nella Figura 4.9 vengono riportati tali risultati.

73

Tabella 4.4: Andamento del funding ratio al variare della deviazione standard di portafoglio

Media Mediana Minimo Massimo Pr(FR < 1)

4 0,9945 0,9921 0,7525 1,2623 54,31%

FR

t

FR° 0,9629 0,9469 0,4374 2,1819 60,70%

CT

FR 0,9236 0,8911 0,2799 2,8034 65,21%

FR 0,8470 0,7894 0,0770 3,8597 71,27%

J

FONTE: Elaborazione dell’autore 74

Dal punto di vista grafico è evidente come all’aumentare della volatilità del portafoglio la distribuzione del

funding ratio si sposti verso sinistra, indicando una diminuzione del valore medio di tale indicatore. La

variabilità incide anche nei valori estremi; infatti si nota che all’aumentare del parametro a, lo scarto tra

scenario migliore e peggiore aumenta arrivando, fino al caso D (con volatilità di portafoglio più elevata), dove

abbiamo un valore minimo di funding ratio pari a 0,0770 e un valore massimo pari a 3,8597. Infine, il variare

38

della volatilità di portafoglio incide anche sulla probabilità di underfunding . Infatti la probabilità di

pari al 54,31% nel caso A, aumenta all’aumentare del parametro cr, fino ad un valore pari al

underfunding

71,27% nel caso D in cui < = 17,32%.

J

D

Come osservato in precedenza, possiamo quindi confermare l’esistenza di una relazione diretta tra la

deviazione standard di portafoglio e la probabilità di underfunding e conseguentemente una relazione inversa

tra deviazione standard di portafoglio e valore medio del funding ratio. Infatti, ciò che si evidenzia è che la

probabilità di underfunding risulta essere una funzione crescente della volatilità di portafoglio.

4.5 CONCLUSIONI

Dall’analisi proposta, nonostante le semplificazioni del modello utilizzato, emerge chiaramente l’esigenza di

avvicinarsi a modelli di Asset & Liability Management in grado di fare inferenza sulla bontà degli investimenti

e sullo stato di salute delle Casse di previdenza dei liberi professionisti e di altri Enti previdenziali (es. fondi a

prestazione definita).

Se da un lato esistono i bilanci tecnici, con formati e requisiti standardizzati definiti a livello ministeriale, che

esplicano una indispensabile funzione di vigilanza, dall’altro si può considerare l’ALM come un potente

strumento gestionale costruito sulle specifiche caratteristiche del fondo o della cassa e fondamentale per una

corretta traduzione degli obiettivi previdenziali in adeguate strategie di investimento.

Nello specifico risulta particolarmente adeguato l’utilizzo del funding ratio come indicatore di riferimento per

la verifica della solvibilità prospettica di questi Enti.

ruolo importante è affidato alle decisioni riguardante Passet allocation del patrimonio, le li devono essere

necessariamente effettuate tenendo conto delle passività in capo all’Ente, a base di quello che è stato

definito un approccio di Liability Driven Investment (LDI). ttenzione alla dinamica del passivo e la

strutturazione delle scelte gestionali in funzione dei :hi in esso impliciti rappresenta l’innovazione che la

modellistica di oggi si pone come ettivo principale.

38 Pr(FR<l). 76

atti, i bilanci di casse di previdenza e fondi pensione a prestazione definita, al pari e forse più un bilancio

bancario, sono soggetti a diverse fonti di rischio, non solo dal lato dell’attivo arket risk), ma anche dal lato

In questo contesto l’implementazione di una

del passivo (inflation risk, longevity risk, wage growth risk, c.).

modellistica di ALM mette a disposizione gli organi decisionali di un fondo pensione o di una cassa di

previdenza uno strumento jstionale per tradurre gli obiettivi propri della finanza previdenziale, diversi dalla

assimizzazione del profitto, in una logica di mercato che è comunque per tutti la stessa. In jesto modo sarà

possibile essere più o meno “attivi” nella gestione di mercato, e si avrà sempre i consapevolezza e il controllo

dei rischi in ottica previdenziale.

i può quindi affermare che l’approccio ALM all’asset allocation è caratterizzato da una iduzione nei rischi di

bilancio che si concretizza nella misurazione delle probabilità di successo :on riferimento al funding ratio e ad

una propensione al rischio misurata proprio rispetto al leterioramento della stesso ad un dato orizzonte

temporale. Attraverso questo approccio non ci >i chiederà più se il rendimento del patrimonio sarà superiore

ad un target deterministico, ma se il suo andamento sarà coerente con il cambiamento di valore delle passivo.

Utilizzare questo approccio non significa investire in strumenti a basso rischio (vedi portafoglio A), ma bensì

controllare i rischi e ricercare quella allocazione ottimale di portafoglio che permetta di ottenere dei rendimenti

aggiuntivi.

In conclusione, si sottolinea come dall’analisi svolta risultino nuovamente evidenti i limiti di un documento

come il bilancio tecnico, i cui criteri di redazione appaiono inadeguati a far emergere quelle informazioni utili

per formulare un giudizio sulla stabilità prospettica di questi Enti.

Di seguito vengono riportati gli schemi previsti dal Decreto 29 novembre 2007 al fine della

rappresentazione del bilancio tecnico degli enti gestori delle forme di previdenza obbligatoria. Solo gli enti

di nuova costituzione, ai sensi del Decreto legislativo 10 febbraio 1996, n.103, sono obbligati alla

redazione dello schema di bilancio tecnico sintetico (BTS). La redazione dello schema di bilancio analitico

(BTA) è, al contrario, obbligatoria per tutti gli enti di previdenza dei liberi professionisti.

77

Schema di Bilancio Tecnico Sintetico

APPENDICE B Attività Passività

a) Patrimonio al 31 /12/t a) Valore attuale (medio) oneri pensionistici

b) Valore attuale (medio) contributi relativi ai pensionati in essere al 31/12/t

di cui: b) Valore attuale (medio) oneri pensionistici

Dettagli
Publisher
A.A. 2009-2010
93 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale315 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto della previdenza sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Pomante Ugo.