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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO

FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE

CORSO DI LAUREA IN

ORGANIZZAZIONE E RISORSE UMANE –

LA FONDAZIONE WELFARE AMBROSIANO UN

CASO DI “WELFARE MIX” LOCALE

Tesi di Laurea di: Mihali Marinela

Relatore: Prof. Jessoula Matteo

Anno Accademico 2010/2011

1

INDICE

Introduzione .......................................................................................................... 4

Cap. 1 Il Welfare state

1. Il modello italiano del welfare………………………………...……8

L’evoluzione del welfare state……………………………….......…8

1.2.

1.3. Diversi modelli di welfare……………………………………......…9

1.4. Il welfare state italiano e i suoi effetti………………………..……12

2. Il welfare mix…………………………………………………...…14

2.1. Il terzo settore in Italia………………………………………….…16

I dilemmi del “welfare mix”…………………………………….....18

2.2

2.3. La dimensione territoriale del welfare in Italia……………………19

Cap. 2 La crisi economica, gli effetti, le misure di contrasto

1. Dalla crisi finanziaria alla crisi economica………………….......…23

1.2. Gli effetti della crisi in Italia………………………………….........25

2. Gli interventi anticrisi a livello nazionale…………………….....…27

L’impatto della crisi economica sulla Cassa integrazione………....30

2.1.

3. Gli interventi anticrisi a livello sub-nazionale……………………..31

“welfare mix”

Cap.3 Un modello di locale - La Fondazione Welfare

Ambrosiano

1. La nascita della Fondazione: le origini…………………………....36

1.2. Gli obiettivi della Fondazione……………………………………..39

1.3. Il microcredito……………………………………………………..42

2

2. La struttura della Fondazione: organi ed uffici…………............…48

2.1. Alcune esperienze simili in Italia…………………………….........49

Conclusioni………………………………………………………………...52

Bibliografia..................................................................................................54

Lo statuto della Fondazione Welfare Ambrosiano.......................................

Documenti storici.............................................................................................

3

INTRODUZIONE

Questo lavoro si concentra sulla Fondazione Welfare Ambrosiano, nata nel

2007 come risposta alla crisi e con lo scopo di assistere i lavoratori della cosiddetta

“fascia grigia”, cioè quei lavoratori che non riescono ad accedere alle tutele

pubbliche. L’analisi è particolarmente interessante sullo sfondo dei processi di

“ricalibratura politico-istituzionale” [Ferrera 2006] degli interventi di protezione

sociale rispetto a due dimensioni fondamentali: lungo la dimensione “orizzontale”,

con riferimento alla sempre maggiore rilevanza delle forme di “welfare

e cioè

mix”, e lungo quella “verticale” che riguarda le dinamiche di territorializzazione a

livello (in questo caso) subnazionale del welfare.

l’evoluzione

Nel primo capitolo si analizza del welfare state, mostrando in

paesi dell’Europa del Sud, la costruzione della

particolare come nei protezione

sociale sia stata in genere più lenta e tardiva. Il modello Sud-europeo cui

appartiene l’Italia presenta inoltre un carattere dualistico della protezione sociale:

alti livelli di generosità per alcune categorie, molto bassa per altri. I quattro

“fornitori di benessere” – –

stato, mercato, famiglie e associazioni intermedie

all’interno di un quadro complesso di –

operano aspetti legali e organizzativi la

famiglia ha un ruolo cruciale come agenzia redistributiva, e nella sfera

dell’assistenza sociale lo stato interviene soltanto quando i bisogni non trovano

soluzione a livello individuale o familiare.

“welfare

Il cosiddetto mix” può rappresentare una soluzione per superare i

fallimenti del welfare tradizionale. Il concetto di welfare mix implica anzitutto

l'idea che aumenti la rilevanza delle sfere e delle logiche d’azione non statali. Con

il welfare mix sono apparse nuove forme di coordinamento delle politiche sociali

che possono in parte contribuire a ridimensionare il carico sulla famiglia come

tradizionale “ammortizzatore sociale”.

In particolare, quando i sistemi di protezione sociale sono contraddistinti

dall’assenza di una safety net pubblica, si può fare ricorso ad altri soggetti, quali il

4

terzo settore, le reti informali e, in misura molto più limitata al settore privato. La

finalità di questi soggetti è comunque la realizzazione di un sistema di qualità, la

cui capacità è fornire ai cittadini risposte coerenti rispetto ai loro bisogni sociali.

L’intervento del Terzo settore riguarda le emergenze e le domande sociali più

difficili da affrontare. l’influenza che la recente crisi

Nel secondo capitolo viene trattata

finanziaria ed economica ha avuto sul sistema sociale. In molti affermano che la

crisi presentatasi nel secondo semestre 2007 sia una crisi strutturale provocata da

una mancanza improvvisa di liquidità.

La crisi economica ha avuto conseguenze negative su tutti i fronti, provocando

fallimenti di piccole e grandi imprese e alti tassi di disoccupazione. La

disoccupazione ha fatto si che più di 81 mila famiglie italiane non rispettassero le

scadenze delle rate del mutuo. La maggior parte delle famiglie italiane hanno

indirizzato le loro abitudini di spesa verso i prodotti a basso costo. Questi fattori

hanno portato ad una arretramento economico.

La crisi economica che ha colpito l’Italia, ha inevitabilmente toccato anche le

aziende più robuste del nostro paese. Per fare fronte alla crisi, il Governo italiano

ha adottato una serie di provvedimenti legislativi. Le imprese italiane, non avendo

le certezze circa la durata della crisi, e specialmente i piccoli imprenditori hanno

ridotto notevolmente gli investimenti del 12% nel complesso dell’industria e dei

servizi.

La Commissione Europea ha delineato alcune strategie da seguire per superare

la crisi economica. Lo Stato, le Regioni e le Province autonome hanno stipulato un

accordo quadro (che ammonta a 8 miliardi di Euro) indirizzato alla tutela attiva

dell’occupazione attraverso interventi di politica attiva e di sostegno al reddito

imperniate sugli individui. Sono state quindi proposte delle iniziative che

associavano gli interventi di sostegno al reddito con interventi di formazione.

Il terzo ed ultimo capitolo tratta in modo approffondito la Fondazione

L’idea originaria della Fondazione viene da lontano,

Welfare Ambrosiano. negli

5

anni ’70 quando i fenomeni di mobilitazione per la costruzione di asili nido e di

mense aziendali, avevano stimolato diversi incontri tra i sindacati e i rappresentanti

istituito il “Comitato di coordinamento”

del Comune di Milano. Venne cosi per

l’attuazione dei contratti aziendali in ordine agli contributi aziendali da destinarsi ai

servizi sociali con particolare riferimento agli asili nido, ai trasporti e alle mense

Questo fondo che all’epoca venne chiamato “1 percento” andava

interaziendali.

utilizzato per gli interventi municipali nel settore dei trasporti, degli asili nido, delle

mense aziendali ecc, in base alle linee programmatiche indicate dal Comitato.

L’insuccesso di questo fondo derivò dal fatto che l’associazione non riusci a

sviluppare iniziative significative.

Nell’agosto 2007 l’allora sindaco Moratti ha proposto la nascita di una

Fondazione come strumento per affrontare la crisi. Da qui è nato il progetto per la

creazione della Fondazione, che ha visto partecipi altri attori come la Camera di

Commercio e la Provincia di Milano. Il vecchio fondo creatosi negli anni Settanta

si è sciolto, e le risorse rimaste nel conto corrente sono passate al fondo della

Fondazione ai quali si sono aggiunti i versamenti della Provincia e della Camera di

Commercio.

La Fondazione non opera in un’ottica di assistenzialismo in quanto non

eroga risorse a fondo perduto. Lo scopo della Fondazione è perciò quello di

sviluppare iniziative di sostegno tramite il microcredito, provando ad aiutare

persone che con la crisi si trovano ad avere problemi da un punto di vista

economico. L’iniziativa non viene in aiuto alle persone povere che per una serie di

ragioni non sono in grado di restituire i soldi, ma è rivolta a persone che anche se in

una fase di difficoltà transitoria, restituiranno il capitale erogato dalla Fondazione.

Il nuovo modello di welfare milanese vuole essere un modello dinamico e

partecipato nel segno della “sussidiarietà vera” che oltrepassa il criterio della tutela.

6

CAP.1 - IL WELFARE STATE

1. Il modello italiano del welfare

Con la definizione di welfare state si fa riferimento all’insieme di interventi

pubblici i quali forniscono protezione sotto forma di assistenza, assicurazione e

sicurezza sociale. Una consistente parte della spesa pubblica è destinata alle

detto anche “Stato del benessere” è

politiche assistenziali e sanitarie. Il welfare,

caratterizzato da una rilevante presenza pubblica in questi settori dove una parte

della spesa pubblica (che è anche la più consistente) è rivolta a soddisfare un ampia

gamma di bisogni sociali. Tramite queste politiche lo Stato f

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
54 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marinela79 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politiche sociali e del lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Jessoula Matteo.