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EFSF.

«A livello internazionale si determinava nel frattempo un cambiamento rispetto

agli orientamenti espansivi delle politiche di bilancio che avevano caratterizzato

l’anno precedente. Dal vertice dei G20 a Toronto del giugno 2010, pur

confermando la priorità di interventi per sostenere la ripresa economica, emergeva

la preoccupazione per i rischi sul deterioramento delle finanze pubbliche che

questi interventi avrebbero comportato e si prendevano impegni per quello che

veniva chiamato il consolidamento fiscale delle politiche di bilancio, e che

consisteva in una rapida riduzione dei disavanzi e in una stabilizzazione del

103

rapporto tra debito pubblico e PIL.»

In Italia, nel maggio del 2010, il governò approvò una manovra sui conti pubblici

che aveva l’obiettivo di ridurre il deficit e di stabilizzare il rapporto debito/PIL.

L’intervento del governo, era basato per un terzo su aumenti netti delle entrate e

terzi su riduzioni di spesa. L’obiettivo di aumentare la entrate veniva

per due

perseguito adottando misure di contrasto all’evasione fiscale mentre l’obiettivo di

ridurre la spesa riguardava la riduzione delle spesa degli enti locali, della spesa

previdenziale e tagli alle spese nei ministeri.

103 Ignazio Musu, Opera Citata, pag.320. 64

La situazione però non migliora, anzi. Si comincia a sentir parlare di spread.

Di certo non furono di aiuto le valutazione sull’Italia fatte da Poor’s

Standard & e

Moody’s che espressero giudizi negativi sulla manovra finanziaria quando il

mercato era ancora aperto, prima ancora che esistesse un testo definitivo della

manovra, contribuendo ad alimentare motivi di incertezza sulla affidabilità dello

Stato Italiano e sui titoli emessi da esso.

A partire dal 2008 il differenziale di interessi tra titoli di Stato decennali e il

corrispondete titolo tedesco (spread) comincia ad ampliarsi raggiungendo i circa

100 punti base e i 176 punti base nell’anno successivo.

La crisi del debito italiana raggiunse però la sua fase peggiore nell’estate del

2011, dopo che i paesi con più difficoltà, Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo

vennero declassati e di conseguenza cominciarono a riscontrare difficoltà nel

collocare i titoli di stato sul mercato finanziario, a causa dei troppi elevati tassi di

rendimento. Prima che esplodesse la crisi dei già citati paesi europei, nel marzo

del 2011, il Tesoro italiano riusciva a collocare i titoli di stato a lungo termine al

del 2,1%. Tutto ciò cambiò nel giro di pochi mesi, in un’asta

rendimento record

tenutasi a luglio i titoli a 15 anni vennero collocati ad un tasso al 5,9% mentre

quelli a 5 anni al 4,93%. L’ampliamento dello spread contribuì ad innescare una

crisi di fiducia sulla solvenza del Paese, provocando il ribasso dei mercati azionari

europei e in particolare della Borsa di Milano. Lo spread, raggiunse i 200 punti

base a fine giugno, i 350 a luglio, i 400 ad agosto, fino ad arrivare ad uno spread

di 500 punti nei primi di novembre.

Il 15 luglio e il 14 settembre 2011, il Governo italiano approvò misure di austerità

104 Nonostante ciò, l’8

destinate a risparmiare fino a 124 miliardi di euro.

novembre del 2011 il rendimento dei titoli italiani a 10 anni raggiunse il 6,74%;

l'Italia stava raggiungendo il punto che costrinse Portogallo, Grecia e Irlanda a

cercare un piano di salvataggio, il 7%.

Il 20 settembre 2011, l’agenzia di Standard & Poor’s a sorpresa declassò l’Italia

da A+ ad A.

La decisione presa dall’agenzia di rating provocò molteplici conseguenze, in

particolare contribuì ad aumentare la perdita di fiducia nei confronti del nostro

Paese con conseguente salita dello spread. Il governo italiano però prese la

& Poor’s Moody’s)

decisione di denunciare le agenzie di rating (Standard e

accusandole di fare aggiotaggio e destabilizzare il mercato dei titoli di Stato, in

sede europea al European Securities Market Authority (ESMA). Denunciò la

104 Fonti:

http://www.reuters.com/article/2011/09/14/us-italy-austerity-idUSTRE78C7NF20110914;

http://www.bbc.co.uk/news/10162176. 65

prima per aver declassato l'Italia da A+ ad A il 20 settembre, con un giudizio non

obiettivo perché espresso non sulla base di valutazioni economiche, ma politiche.

Non a caso gli analisti, nel declassare di un nocth (cioè un gradino) il debito

italiano, hanno anche detto di aspettarsi che la fragile coalizione di governo e le

differenze politiche all'interno del Parlamento continueranno a limitare la capacità

del governo di rispondere in maniera decisa alle sfide macroeconomiche interne

Standard & Poor’s

ed esterne; e denunciò anche Moody’s poiché insieme a aveva

espresso giudizi negativi sulla manovra finanziaria quando il mercato era ancora

aperto.

A fine novembre lo spread continuava ad aumentare raggiungendo i 495 punti

base.

Il 12 novembre, sotto le pressioni di Piazza Affari in caduta, lo spread che

continuava ad aumentare, il premier Silvio Berlusconi, dopo che i decreti di

bilancio e stabilità, voluti dall’Unione Europea, vennero approvati, consegnò le

Qualche giorno prima era stato nominato

proprie dimissioni dall’esecutivo.

senatore a vita, dal presidente della Repubblica, Mario Monti a cui sarà poi

affidato il compito di formare un governo, composto esclusivamente di tecnici.

Come conseguenza del governo tecnico, lo spread tra BTP e BUND si ridusse

notevolmente, per poi tornare a salire verso la fine dell’anno, sfiorando

nuovamente i 500 punti.

Agli inizi di dicembre, il governo tecnico approvò una manovra di finanza

pubblica per oltre 20 miliardi di euro. La manovra si basava fondamentalmente su

aumenti di entrate: innalzamento della tassazione immobiliare, aumenti delle

accise e dell’IVA, estensione del bollo sui prodotti finanziari, aumento delle

aliquote contributive dei lavoratori autonomi, ticket sulla sanità, rimodulazione

aumento del contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro e

delle pensioni alte,

posticipo dell'uscita dal lavoro. Nella manovra furono anche introdotte misure a

favore della stabilità nel sistema creditizio, offrendo la garanzia dello Stato sulle

passività di nuova emissione. Nonostante questi interventi, il differenziale tra i

titoli di stato italiano e quelli tedeschi continuò a salire, arrivando il 10 gennaio

Standard & Poor’s

2012 a 531 punti base. Qualche giorno dopo, il 13, declassò

«il

ulteriormente il rating italiano portandolo da A a BBB+ e dichiarò che rating

dell'Italia potrebbe essere abbassato ancora se il nuovo governo non riuscirà a

portare avanti riforme strutturali a causa dell'azione di gruppi di interesse o se il

105

mandato del nuovo governo terminerà prima del dovuto.»

Lo stesso giorno vennero inoltre declassati anche due paesi del "club tripla A",

Francia e Austria, il loro rating fu tagliato da AAA ad AA+. Furono declassate

105 Andrea Franceschi, Il Sole 24 Ore, 13 gennaio 2011. 66

anche la Spagna, che passò da AA- ad A e il Portogallo che passò da BBB- a BB.

Furono declassate di un livello anche Malta, Slovacchia e Slovenia.

«L'agenzia motivò la sua decisione sulla base di cinque fattori: il peggioramento

delle condizioni del credito nell'Eurozona, l'aumento dello spread per diversi

paesi, anche con tripla A, il persistente disaccordo fra i leader europei sulle misure

per ridare fiducia ai mercati, l'elevato livello di debito pubblico e privato in gran

106

parte dell'eurozona e il crescente rischio di recessione nell'Eurozona nel 2012.»

Nonostante il giudizio negativo da parte delle agenzie di rating nel gennaio 2012,

la manovra da 20 miliardi attuata dal governo tecnico, che aveva lo scopo di

consolidare le finanze dello Stato, generò un progressivo miglioramento

dell’opinione dei mercati e calarono, di conseguenza, in maniera consistente i

costi dell’indebitamento italiano in una serie di aste del debito sovrano con buone

sottoscrizioni. Dal mese di gennaio in poi si assistette ad una progressiva

riduzione dello spread fino ad aprile, che fu in parte dovuta alla partecipazione di

107

alcune banche italiane al Long Term Refinancing Operation (LTRO ), anche se

sulla sponda dell’economia reale la situazione non sembrava affatto migliorare

vedendo la disoccupazione giovanile in costante aumento, un forte calo dei

consumi, una riduzione del credito dalle banche e una prospettiva di contrazione

del PIL per il 2012 di più di un punto percentuale.

Nel 2012 il PIL si contrarrà del 2,4% mentre il peso del debito pubblico sul PIL

raggiungerà quota 127%, si registrerà, invece, un miglioramento

nell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni sempre rispetto al

Prodotto Interno Lordo, sceso al 3% dal 3,8% del 2011.

Il 12 giugno 2012, a seguito delle continue turbolenze sui mercati finanziari che

riaccendono l'attacco speculativo nei confronti dell'Italia nonostante la decisione

dell'Unione Europea di stanziare 100 miliardi di euro per superare la crisi delle

banche spagnole, il premier Monti decise di incontrare i tre leader della

maggioranza Alfano (PdL), Bersani (Pd) e Casini (UdC) che confermarono pieno

sostegno al governo ricevendo dal premier l'invito ad accelerare le riforme.

Solo qualche mese dopo, il governo tecnico di Monti perderà il sostegno da parte

modo da parte del PdL, e l’8

dei partiti, in particolar dicembre 2012, dopo un

colloquio tra il presidente del Consiglio Mario Monti e il presidente della

quest’ultimo annuncerà

Repubblica Giorgio Napolitano, in un comunicato che il

106 Andrea Franceschi, Il Sole 24 Ore, 13 gennaio 2011.

107 LTRO consiste in un'asta di liquidità in cui la BCE concede un prestito alle banche richiedenti,

della durata di 3 anni e con un tasso di interesse pari alla media del tasso sulle operazioni di

rifinanziamento principale calcolata nel periodo dell'operazione stessa. In cambio la BCE riceve

dalle banche una garanzia sul prestito, detta "collaterale". La garanzia è composta solitamente da

obbligazioni governative (titoli degli stati membri dell'UE); la BCE accetta come collaterale anche

titoli privi di valore (ad esempio quelli emessi dalla Grecia, dichiaratasi insolvente). 67

presidente del Consiglio rimetterà il mandato al Capo dello Stato dopo

l'approvazione della legge di stabilità.

Il 21 dicembre 2012, conclusosi l'iter parlamentare di approvazione della Legge di

stabilità, Monti rassegna le dimissioni da presidente del Consiglio. Il Governo

rimarrà comunque

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A.A. 2013-2014
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Mentalista23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Europea di Roma o del prof Pennisi Giuseppe.