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ANALISI ECONOMICA DELL’INSIDER TRADING
3.1 Introduzione
L’analisi economica del diritto può essere definita come quella parte della scienza
economia che esamina e spiega le leggi dei fenomeni economici e, quindi, il
funzionamento di un sistema economico e le influenze che hanno su di esso il
comportamento umano e le istituzioni. L’analisi economica fornisce una teoria del
43
comportamento che può essere utilizzata per interpretare e valutare le regole giuridiche .
Di centrale importanza è l’informazione, definita come l’ingrediente essenziale per
prendere decisioni. La raccolta di preferenze in una situazione caratterizzata da scarsità di
44 . Questa identifica costi e benefici
risorse è il compito centrale dell’analisi economica
che un determinato fenomeno economico comporta. Così anche per il fenomeno
dell’insider trading, l’analisi economica è diretta alla ricerca di costi e benefici derivanti
dalla pratica. Il ragionamento in termini di costi e benefici è un metodo estremamente
45
oggettivo, costi e benefici sono, infatti, entità suscettibili di valutazione matematica e
possono dunque essere quantificati. Diritto ed economia sono discipline che non solo si
occupano del funzionamento delle istituzioni, bensì mirano comunemente a massimizzare
i benefici derivanti dalla loro attività. È principalmente per questo motivo che le due
discipline possono essere studiate in modo complementare mediante l’analisi economica
del diritto. L’analisi economica riguardante l’insider trading ha avuto negli ultimi decenni
una pluralità di contributi ed orientamenti molto contrastanti. Uno dei primi economisti
ad occuparsi dell’analisi economica dell’insider trading fu Henry G. Manne nel celebre
articolo “In Defense of Insider Trading” pubblicato nella “Harvard Business Review”
l’anno 1966. Nello stesso anno, Manne pubblicò anche il libro “Insider Trading and the
Stock Market”. Seguirono poi Schotland (1967), Finnerty (1976), Carlton e Fischel
43 Bellantuono, Iamiceli (2005)
44 Kraviec (2001)
45 Gallo (1998) 28
INSIDER TRADING: Un’analisi giuridico economica
(1983), Gilson e Kraakman (1984), Haddock e Macey (1986), Meulbroek (1992), Leland
(1992), Khanna (1997), Battacharya e Daouk (1999), Goshen e Parchomovsky (2001),
Beny (2006). La maggior parte di questi economisti valutano l’insider trading come
pratica in cui i costi sovrastano i benefici. Per questi soggetti dunque, l’insider trading è
una pratica da legiferare e da vietare, dato che non aggiunge utilità al sistema economico.
Al fine di un’efficiente analisi economica è utile distinguere i soggetti attivi nel mercato
finanziario. Questi possono essere individuati in quattro gruppi: gli insiders, gli
information trader, i liquidity trader ed i noise trader. Gli insiders comprendono gli
46
imprenditori e i manager delle società nonché i tippees . Questi sono soggetti a
conoscenza di informazioni riservate ed inoltre riescono a dare una valutazione
economica a tali informazioni. Gli information trader non sono a conoscenza di
informazioni privilegiate, però investono tempo e capitale nella ricerca di informazioni
che non sono ancora riflesse nel prezzo di mercato di un titolo. Questi operano di solito in
gruppo per avvantaggiarsi di economie di scopo ed evitare a tal modo ricerche che
portano al risultato medesimo. I liquidity trader sono soggetti attivi nel mercato
finanziario che non dedicano tempo e capitale alla ricerca di informazioni. Questo gruppo
di investitori dunque riflette l’allocazione delle risorse fra risparmio e consumo, seguendo
47 di medio - lungo termine.
una strategia di acquisto e gestione di un portfolio di titoli
Operano dunque alla base di un eccesso (strategia di acquisto titoli) oppure di
un’insufficienza (strategia di vendita titoli) di mezzi liquidi. L’ultimo gruppo di
investitori è l’insieme dei noise trader. I noise trader seguono strategie di investimento
irrazionali credendo di essere meglio informati del resto degli investitori. Per questo
48
motivo, sul mercato, è difficile distinguerli dagli investitori informati.
In questo capitolo sono esposti ed interpretati costi e benefici relativi alla pratica
dell’insider trading.
46 Vedi capitolo 2.1.3
47 Attraverso la creazione di portfolio contenenti diversi titoli, i liquidity trader cercano di diversificare il rischio di contrattare con
investitori meglio informati e di conseguenza di subire perdite
48 Il presente paragrafo si rifà ad una classificazione simile offerta da Goshen e Parchomovsky (2001), nonché da Haddock e Macey
(1986) 29
INSIDER TRADING: Un’analisi giuridico economica
3.2 Benefici relativi all’insider trading – argomenti a favore della deregolazione
3.2.1 Contenuto segnaletico dei prezzi
Manne (1966) fu il primo economista ad identificare i possibili effetti benefici della
pratica dell’insider trading e a suggerire la deregolamentazione della pratica. Secondo
Manne, l’insider trading permette una maggiore accuratezza dei prezzi dei titoli presenti
sul mercato. L’insider trading, infatti, aumenta l’efficienza informativa del mercato, dato
che attraverso il trading da parte degli insiders, il mercato assorbe una quantità maggiore
di informazione. Di conseguenza il prezzo del titolo si avvicina al valore fondamentale
del strumento finanziario.
Il valore fondamentale di un titolo è pertanto il valore di un titolo che contiene tutte le
informazioni, sia pubbliche che riservate. Si tratta dunque di un valore che rende il
mercato efficiente. Se i mercati fossero caratterizzati da una forma di efficienza forte, in
cui tutte le informazioni sono recepite dal mercato, tutti i prezzi dei titoli
rappresenterebbero il valore fondamentale dei titoli. L’efficienza del mercato è un tema
molto discusso dagli economisti, non esiste, infatti, un’opinione unanime in riguardo alla
49
forma di efficienza che caratterizza il mercato finanziario .
49 Campisi e Rossi (2005) ritengono il mercato efficiente in forma debole (i prezzi incorporano le notizie che possono essere tratte dal
mercato) mentre Murgia (1990) e Caparelli (1989) ritengono il mercato efficiente in forma semi-forte (i prezzi incorporano tutte le
informazioni di dominio pubblico). Una ricerca empirica di Rozeff e Zaman (1988) rifiuta la tesi della forma semi-forte del mercato,
dato che, secondo loro, investitori esterni hanno la possibilità di trarre profitto da informazioni pubblicate periodicamente dalla SEC.
30
INSIDER TRADING: Un’analisi giuridico economica
I grafici riportati nella pagina precedente e su questa pagina dimostrano come
un’informazione positiva potrebbe influenzare il prezzo di un titolo. Il grafico
sull’andamento dei prezzi di un titolo affetto dalla pratica di insider trading (Grafico 1)
mostra come il trading da parte di soggetti in possesso di informazioni privilegiate risulta
in un progressivo avvicinamento al valore intrinseco del titolo, mentre il secondo grafico
dimostra un ripido approccio al valore fondamentale del titolo dopo la pubblicazione
dell’informazione derivante dall’assenza di insider trading. Nel caso esposto in cui gli
insiders effettuano contrattazioni sui titoli della propria società, il prezzo del titolo varia
progressivamente dato che le contrattazioni svolte dagli insiders spingono il valore del
titolo verso il suo valore intrinseco. Inoltre gli investitori provano a dedurre informazioni
dall’andamento del mercato. Se il mercato è affetto da insider trading, l’investitore può
dedurre un trend positivo e acquisire titoli. I costi di ricerca di informazioni si riducono,
dato che tutti gli investitori possono limitarsi ad osservare i movimenti dei titoli per
concluderne il valore fondamentale. Ciò può verificarsi anche in caso di informazioni
negative su cui gli insiders trattano. Il valore del titolo in questo caso diminuirà
progressivamente dal momento della creazione dell’informazione alla presenza della
pratica di insider trading o bruscamente dopo la pubblicazione dell’informazione in
assenza della pratica di insider trading. Attraverso l’insider trading dunque il mercato può
essere definito più efficiente perché contiene una maggiore quantità di informazioni.
Infatti, nel momento in cui l’informazione viene resa pubblica, il titolo è già più vicino al
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INSIDER TRADING: Un’analisi giuridico economica
suo valore intrinseco. In assenza di insider trading, il titolo oscilla in modo maggiore al
momento della pubblicazione dell’informazione, dato che nessun soggetto ha ancora
effettuato contrattazioni riguardanti l’informazione. Al momento della pubblicazione
dell’informazione, infatti, la quotazione del titolo è più distante dal suo valore
fondamentale a causa della mancata integrazione nel prezzo dell’informazione fino a quel
punto. Un prezzo corretto inteso come un prezzo vicino o corrispondente al valore
fondamentale di un titolo risulta allora in una più efficiente allocazione dei capitali
investiti nel mercato e diminuisce altresì la volatilità dei prezzi dei titoli. La minore
volatilità dei prezzi alla presenza della pratica di insider trading potrebbe inoltre incidere
nelle scelte di mercato di investitori non propensi al rischio, che sarebbero più incentivati
ad operare sul mercato.
L’opera dell’insider trader volta alla trattazione dei titoli della società in possesso di
informazioni privilegiate spingerebbe dunque il titolo della società verso il suo valore
fondamentale senza addossare l’onere della pubblicazione alla società emittente. Infatti,
la società emittente si deve assumere i costi della pubblicazione dell’informazione (costi
di disclosure) per spingere così il titolo della società verso il suo valore fondamentale.
Come già visto nel capitolo precedente, la legislazione attuale permette alla società
emittente di trattenere informazioni privilegiate nel momento in cui sono create, in caso
la pubblicazione di tali informazioni possa pregiudicare gli interessi della società, purché
la società riesca ad assicurarne la riservatezza. La mancata pubblicazione di
un’informazione riservata risulta in un prezzo del titolo non conforme al reale valore del
titolo stesso. L’opera degli insiders in questo caso potrebbe spingere il valore del titolo
verso il suo valore fondamentale rendendo il mercato più efficiente. Manne definisce
l’insider trading come un efficiente compromesso fra la necessità di mantenere la
riservatezza di informazioni privilegiate da parte delle societ&