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Formula della redditività della gestione caratteristica
GOP CIGC (RIC PATR - COSTI PATR. + RIC FIN.) CIGNCROA = x + xCIGC CI CIGNC CI
Nella prima parte di formula troviamo la redditività della gestione caratteristica con la sua ponderazione di capitale investito, mentre nella seconda parte andiamo a sommare il risultato della gestione patrimoniale alla gestione finanziaria attiva e ponderariamo tutto per il capitale investito della gestione non caratteristica.
31 M.S. Avi – Il Sistema informativo integrato 553) Redditività della gestione caratteristica
La redditività della gestione caratteristica, come abbiamo approfondito nel precedente paragrafo, è una parte di redditività che insieme alla gestione patrimoniale va a formare la redditività operativa, questa gestione viene misurata con l'indice ROI (Return on investment): GOPC.I.G.C.
Il ROI, mediante il rapporto fra il Gross on profit calcolato nella riclassificazione del conto economico e il capitale investito nella gestione caratteristica.
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permette di calcolare quanto questa gestione sia redditizia per l'azienda. Anche questo indice però è influenzato da altri due fattori, che sono:
- Redditività delle vendite
- Rotazione del capitale investito
GOP RIC CARATTERISTICI ROI = x RIC CARATTERISTICI CIGC
Il primo fattore che influenza il ROI è la redditività delle vendite che viene calcolata con il ROS (Return on Sales):
GOP Ricavi gestione caratteristica
Con questo ratio l'analista misura la redditività delle vendite e sulla gestione che l'azienda ha avuto con i costi e i ricavi caratteristici dell'impresa. Anche in questo caso però, l'analisi viene fatta su aggregati totali, per svolgere un'analisi di bilancio più approfondita e dettagliata sarebbe opportuno calcolare le percentuali dei costi rispetto al totale dei ricavi per confrontare ad esempio gli ultimi due esercizi e verificare se i vari costi:
- Costo del venduto
- Costi commerciali
- Costi
amministrativio Costi di ricerca e sviluppoo Overheadcostosono aumentati, diminuiti o rimasti costanti e valutare i motivi degli eventualiscostamenti. 56Queste percentuali vengono chiamate percentuali I°a% e sono necessarie per valutare edare un giudizio più approfondito al Ros.Inoltre, è possibile calcolare anche le cosiddette percentuali I°b%, ovvero lacomposizione in termini percentuali delle 5 voci di costo, in modo da poter analizzareancora più nel dettaglio quali sono state le cause degli scostamenti di costi.Infine per poter terminare l’analisi della redditività delle vendite è possibile calcolareanche ulteriori indici denominati “Indici di produttività” che misurano la produttivitàmedia dei dipendenti, ad esempio il valore aggiunto in rapporto al numero di dipendenti.Questi indici sono: Ricavi netti gestionecaratteristicaFatturato pro-capite: Numero medio dipendentiValore aggiuntoValore aggiunto
pro-capite: Numero medio dipendenti
Costo lavoro
Costo del lavoro medio per dipendente: Numero medio dipendenti
Il secondo fattore che influenza il ROI è la rotazione del capitale investito nella gestione caratteristica: Ricavi caratteristici
CIGC
Questo ratio indica quanto efficientemente è stato utilizzato il CIGC per produrre ricavi caratteristici, questo indice si calcola rapportando i ricavi caratteristici al capitale investito nella gestione caratteristica.
Si può dare un giudizio positivo quando a parità di capitale investito nella gestione caratteristica il fatturato sia aumentato, oppure si può dire di essere stati efficienti anche quando a parità di fatturato il capitale investito nella gestione caratteristica sia diminuito.
La gestione del capitale investito può essere suddivisa a sua volta in due elementi:
- Gli investimenti nell'attivo a lungo termine: le immobilizzazioni
- Gli investimenti nell'attivo a breve termine:
rimanenze e crediti
Il tasso di rotazione dell'attivo a lungo nella gestione caratteristica è dato da:
Ricavi caratteristici / Attivo a lungo investito nella gestione caratteristica 57
Mentre per quanto riguarda la rotazione dell'attivo a breve termine viene così calcolata:
Ricavi caratteristici / Attivo a breve investito nella gestione caratteristica
Come detto sopra, l'attivo a breve termine dipende principalmente dai crediti e dalle rimanenze, è dunque necessario calcolare l'indice di rotazione dei crediti commerciali, attraverso la durata media dei crediti studiato negli indici finanziari:
Crediti commerciali al lordo fondo svalutazione crediti / (Ricavi caratteristici + Iva sulle vendite) / 360
Inoltre è necessario calcolare anche le rotazioni medie delle varie rimanenze per le materie prime, prodotti finiti e prodotti in corso di lavorazione:
Consumi materie prime / Tasso rotazione materie prime: Rimanenze finali materie prime / Costo del prodotto
finitoTasso rotazione Rimanenze finali di prodotti inprodotti in corso: corso
Costo prodotti venduti
Tasso rotazioneprodotti finiti: Rimanenze finali prodotti finiti 584)
Redditività della gestione non operativa
La redditività della gestione non operativa è data dal rapporto fra reddito netto e redditooperativo, questo indice misura il peso che la gestione non operativa ha avuto sulreddito. Tale indice non deve essere percentualizzato poiché non rappresenta unaredditività, ma semplicemente ripartisce in misura proporzionale i risultati nonoperativi sul reddito operativo.Considerare gli aumenti o le diminuzioni dei valori assoluti dei singoli componenti ditale indice è errato e ci porta a fare delle considerazioni sbagliate.Se il reddito operativo aumenta o diminuisce drasticamente i valori assoluti nonponderati ci portano a fare delle analisi non adeguate poiché questi valori presenti nellagestione non operativa sono sensibili alla
Variazione di reddito. È dunque necessario considerare i pesi proporzionali che i singoli componenti dellagestione non operativa hanno sul reddito operativo. Tale indice solitamente assume un valore inferiore a 1, poiché all'interno della gestionenon operativa sono presenti due componenti negativi quali le imposte e gli interessipassivi che solitamente sono maggiori rispetto ai componenti positivi quali plusvalenzeo sopravvenienze attive. Per dare un giudizio complessivo a tale indice, è necessario affermare che un suoincremento porterà sicuramente ad un giudizio positivo, mentre una sua riduzioneporterà ad un giudizio negativo. Una sua variazione in aumento o in diminuzione è solitamente causata da:
- Aumento percentuale (rispetto a Ro) di:
- Plusvalenzeo Sopravvenienze attive
- Riduzione percentuale (rispetto a Ro) di:
- Imposteo Oneri finanziario Sopravvenienze passive
- Minusvalenze o Riduzione percentuale (rispetto a Ro) di:
- Plusvalenze o Sopravvenienze attive
- Diminuzione indice
- Aumento percentuale (rispetto a Ro) di:
- Negativo Imposto
- Oneri finanziari
- Sopravvenienze passive
- Minusvalenze
32 M.S. Avi – Il sistema informativo integrato 595) Analisi dell’indebitamento
L’analisi dell’indebitamento come abbiamo visto influenza, l’analisi finanziaria ma anche quella economica, poiché il tasso di indebitamento influenza anche il ROE.
Analisi finanziaria: C.I.INDEBITAMENTO = P.N.
Analisi economica: TASSO DI ROE = ROA X X RN / ROINDEBITAMENTO
Come vediamo in queste due formule, il tasso di indebitamento influenza entrambe le gestioni, ed è dunque necessario trovare il giusto equilibrio.
Ipotizzando di voler incrementare il ROE, per avere una redditività più elevata è razionale pensare che aumentando il tasso di indebitamento a parità degli altri due fattori, il ROE aumenti.
Questa ipotesi, in termini economici,
appare illogica poiché incrementare il tasso di indebitamento significherebbe aumentare il capitale investito, oppure diminuire il patrimonio netto. In entrambi le ipotesi i debiti aumenterebbero e si andrebbe a intaccare l'equilibrio finanziario di composizione delle fonti. Nel paragrafo dell'analisi patrimoniale e finanziaria, avevamo sottolineato che l'azienda era in equilibrio se l'indebitamento calcolato con la formula indiretta ha un valore inferiore a 4, e dunque un patrimonio netto almeno pari al 25% in modo tale da limitare l'aumento di redditività aziendale. Inoltre, è opportuno rilevare che un aumento dei debiti provocherà quasi certamente un aumento degli interessi passivi, questo andrà a influire nell'indice di gestione non operativa, provocando una sua flessione. Da questa analisi si può notare che incrementando il tasso di indebitamento oltre che influire nella gestione finanziaria, anche il ROE non.aumenterà in misura proporzionale all'aumento dell'indebitamento ma sarà influenzato dalla diminuzione di RN / RO. Non sempre dunque è conveniente indebitarsi per incrementare il ROE. Il finanziamento da terzi è conveniente dunque per l'azienda quando questo porta ad un vantaggio economico aziendale, e cioè quando il costo del finanziamento da terzi sia inferiore al vantaggio economico dell'investimento. Quantificare il costo del finanziamento da terzi e il vantaggio economico dell'investimento è un'operazione abbastanza semplice. Il vantaggio economico può essere misurato dal ROA e cioè dalla redditività operativa, mentre per misurare il costo del finanziamento da terzi è sufficiente calcolare il rapporto tra gli oneri finanziari e il totale dei debiti, così calcolando il costo medio del capitale da terzi (C.M.C.T.) In termini sintetici l'investimento è conveniente
quando:ROA VS CMCT INDEBITAMENTO
ROA > CMCT Redditualmente conveniente
ROA < CMCT Redditualmente non conveniente
ROA = CMCT Ininfluente
Questo caso ha considerato solo ed esclusivamente gli equilibri finanziari ed economici dell'azienda. Non ha tenuto in considerazione gli effetti tributari che potrebbero modificare il reddito netto dovuto all'aumento o alla diminuzione delle imposte, sottratte dal reddito lordo.
Poiché gli interessi passivi non sono illimitatamente deducibili, ma ci sono delle limitazioni in materia tributaria, superando tali limiti gli interessi passivi diventerebbero costi indeducibili per l'azienda e di conseguenza aumenterebbero le imposte e diminuirebbe l'utile netto. Dunque l'incremento d