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FONTE:
A svolgere la pratica sportiva sono ancora oggi in maggioranza maschi, ma la quota di femmine è
cresciuta in misura significativa, raggiungendo oltre il 40% dei praticanti. I bambini al di sotto dei
14 anni rappresentano un quinto degli sportivi, ma ormai 6 ragazzi su 10 e 1 ragazza su 2 praticano
sport in modo continuativo. E’ così diminuita l’età media di inizio della pratica sportiva, con le
nuove generazioni che mostrano livelli di attività superiori a quelli delle generazioni precedenti.
Allo stesso tempo, è aumentato il numero di praticanti nelle età più avanzate, soprattutto fra le
donne, grazie a stili di vita più salutari e condizioni fisiche migliori. Infatti come viene evidenziato
nella figura 3, tra il 2013 e il 2016 vi è un aumento della pratica sportiva in tutte le fasce di età. Gli
incrementi maggiori si registrano soprattutto nelle fasce giovanili con aumenti superiori ai 5 punti
percentuali riscontrati negli individui con età compresa tra 18-19 anni, 15-17 anni e 6-10 anni.
Fig. 3: Persone di tre anni e più che dichiarano di praticare sport con continuità per fasce di età. 9
“ della pratica sportiva”, CONI, 2016.
FONTE: I numeri
Per quanto concerne le preferenze sportive degli italiani, fra i maschi, il calcio è lo sport più diffuso,
con 4,5 milioni di praticanti, il 38,5% del totale, mentre le attività legate alla ginnastica, aerobica,
fitness sono le più praticate fra le donne con il 38,7% della popolazione femminile, circa 3,3
milioni. Anche il nuoto è molto praticato e coinvolge 3,8 milioni di sportivi. Accanto agli sport più
tradizionali, emergono nuove discipline: negli ultimi dieci anni sono in crescita il footing e il
jogging; fra i maschi, aumentano anche gli sport legati alle arti marziali e di combattimento mentre
.
fra le femmine, la danza ed il ballo Tramite questi dati si nota come la pratica sportiva in Italia,
per l’uomo è un
probabilmente anche perché il messaggio che fare sport sia positivo e benefico
messaggio che si cerca di trasmettere con frequenza, è in costante aumento.
A livello territoriale la pratica sportiva è più diffusa al Nord-Est e nel Nord-Ovest dove è svolta
rispettivamente dal 30,5% e dal 29% della popolazione rispetto al resto del Paese. Nelle regioni del
Centro Italia la quota di popolazione che pratica attività sportiva è pari a 27,3% mentre al Sud e
nelle Isole è, rispettivamente, di 17,5% e 18,9%. Nel 2016 le prime tre regioni con una maggior
l’Emilia
concentrazione di praticanti sportivi con continuità sono, il Trentino Alto Adige (36,2%),
Romagna (31,1%) e la Lombardia (30,5%), mentre Calabria (16,5%), Sicilia (16,5%) e Campania
(13,9%) si collocano in coda alla graduatoria regionale (Fig. 4).
Fig. 4: Persone di 3 anni e più che dichiarano di praticare sport con continuità per Regioni. Anni
2013-2016. 10
“I numeri della pratica sportiva”, CONI, 2016.
FONTE:
La possibilità di praticare effettivamente l’attività sportiva dipende molto dalla disponibilità di
infrastrutture sportive. Queste, negli ultimi dieci anni, sono più che raddoppiate e sono passate da
è agibile; il 62% ha più di trent’anni,
45 mila a 150 mila. Tuttavia, il 10% degli impianti italiani non
quasi il 90% più di vent’anni. limiti e ritardi nell’impiantistica pubblica
In particolare ci sono gravi
locale, soprattutto se posta a confronto con quelli di altri paesi europei come la Francia, la
Germania, la Spagna, l’Olanda o la Danimarca. Ciò dipende anche dalla mancanza di un governo
strategico di sistema sulle infrastrutture.
In conclusione si può affermare che l’attività sportiva in Italia è in aumento, ma nonostante questo
andamento positivo resta ancora molto da fare per favorire una pratica sportiva regolare tra la
11
popolazione che riesca a colmare il gap con la media europea, soprattutto con riferimento a
determinate fasce di popolazione, in particolare gli anziani, i ragazzi in età scolare e i disabili.
Inoltre poiché il numero di praticanti, anche se considerati insieme a coloro che svolgono un attività
in modo saltuario, risulta ancora inferiore rispetto ai soggetti sedentari, si rendono necessarie misure
di promozione dello sport e di contrasto alla vita sedentaria, oltre che misure di sostegno al reddito
delle famiglie meno agiate per favorire la pratica sportiva dei bambini, visto il ruolo molto
importante che la famiglia ricopre nel promuovere l’attività fisica e stili di vita salutari. Queste
misure devono essere dirette verso tutta la popolazione del territorio, ma in special modo verso le
regioni del Sud Italia in quanto presentano una concentrazione di praticanti sportivi molto al di sotto
della media del Paese. 12
CAPITOLO II
IL TURISMO SPORTIVO
2.1 Il turismo in Italia
L’evoluzione tecnologica, sociale e politica che ha coinvolto l’Europa tra il XIX e l’inizio del XX
secolo hanno determinato l’ultima fase del processo evolutivo del turismo, la cui pratica era rimasta
circoscritta per lo più a piccoli gruppi sociali. Solo nel secolo attuale il turismo si afferma come
fenomeno di massa, poiché a partire dalla seconda metà del 900, a seguito dello sviluppo
economico avvenuto nei principali paesi industrializzati e della diffusione del benessere in ampi
strati della popolazione, è aumentata sia la disponibilità di tempo libero, sia la propensione dei ceti
medi a spendere denaro in viaggi. In particolare, il tempo libero non è più semplicemente un ritaglio
di tempo rispetto al lavoro, bensì una componente importante nella vita quotidiana di ogni individuo
che lo impiega per coltivare i propri hobby, ed il turismo è tra le passioni preferite in quanto
sinonimo di evasione. Le motivazioni che spingono un soggetto ad intraprendere viaggi possono
essere molteplici e la letteratura, grazie al contributo di diversi attori, ha individuato le più
importanti:
• Desiderio di evadere dalla quotidianità e di esplorare se stessi, attraverso la ricerca di luoghi
diversi rispetto a quelli vissuti solitamente che possano permettere di scoprire qualcosa di
nuovo sul proprio profilo personale e di soddisfare le proprie curiosità;
• Relax, che favorisce l’allentamento della tensione psico-fisica quotidiana (es. periodi in
centri di benessere);
• Il prestigio, che induce a ricercare nel viaggio una possibilità di promozione sociale;
• Il miglioramento delle interazioni sociali, che avviene attraverso forme turistiche che
tendono a diminuire le inibizioni e a portare in contesti comportamentali diversi dalla
1
quotidianità in grado di ridimensionare le insicurezze interpersonali;
• Il comportamento imitativo, che appare legato alla necessità di uniformarsi alle mode allo
scopo di sentirsi più vicini alle tendenze della società in cui si vive.
Il turismo ai giorni nostri rappresenta il settore più importante e dinamico dell’economia mondiale
ed è definito come un fenomeno complesso e vario. Complesso, in quanto implica lo svolgimento di
un gran numero di attività, da alberghi e ristoranti a negozi di souvenir e banche, che vanno
organizzate e coordinate fra loro. Vario, in quanto il termine turismo viene usato per indicare le
Crompton, “Motivations Annals of Tourism Research,
1 John L. for Pleasure Vacation”, University of Wisconsin Stout,
Menomonie, 1979. 13
attività più diverse, che hanno come elemento in comune lo spostamento del turista dalla sua
residenza.
Secondo il World Tourism Organization (WTO) il turismo è l’insieme di attività realizzate dalle
persone durante i loro viaggi e soggiorni in luoghi diversi da quello di residenza, per un periodo di
tempo che va da almeno due giorni ad un anno, a scopo di vacanza, lavoro o altri motivi. Per esserci
turismo devono quindi coesistere tre condizioni fondamentali: la motivazione del viaggio, che vi sia
uno spostamento verso un luogo diverso dalla propria abituale residenza e che nell’insieme delle
attività realizzate nella destinazione sia compreso almeno un pernottamento.
Andando ad analizzare l’aspetto economico, si può affermare che la spinta del turismo
sull’economia italiana rappresenta un contributo molto importante: il settore infatti ha generato 70,2
miliardi di euro nel 2016, un valore pari al 4,2% del Pil italiano, che sale a 172,8 miliardi di euro,
se si considera anche l’indotto. Dal punto di vista occupazionale, sono circa
cioè il 10,3% del Pil, Osservatorio Nazionale del Turismo, il
2,7 milioni i lavoratori nel settore. Come emerge dall’ONT,
2017 è stato un anno di forte crescita del movimento turistico in Italia: gli esercizi recettivi hanno
2
registrato il massimo storico di circa 427 milioni di presenze e di 122 milioni di arrivi, in aumento
rispettivamente del 6% e del 4.5% rispetto al 2016, consolidando così la ripresa che si era già
L’Italia si classifica terza per numero di presenze turistiche fra i
manifestata negli anni precedenti.
28 Paesi dell’Unione Europea con il 14% delle presenze totali, dietro a Spagna e Francia. Un dato
molto importante riguarda le presenze di turisti stranieri che ammontano a 212 milioni, e ben il 70%
proviene da una decina di mercati: ai primi posti si trovano la Germania con 56 milioni di presenze,
seguita da Francia e Regno Unito con 13 milioni, e dagli USA con 11 milioni di presenze.
Anche il saldo della bilancia dei pagamenti turistica è positivo ed in aumento, la spesa degli
stranieri in Italia ammonta a 39 milioni di euro, superiore del 7.7% al 2016, e rispetto a quella degli
italiani all’estero genera una differenza positiva di 14 milioni di euro, il 5% in più rispetto all’anno
precedente.
2.2 Il turismo sportivo
Lo sport ed il turismo sono settori che nel passato sembravano appartenere a sfere d’interesse
economico e sociale molto diverse, mentre oggi grazie alle numerose ricerche empiriche si è potuto
dimostrare che oltre a presentare numerosi elementi in comune, i due campi di interesse sembrano
essere strettamente correlati l’uno con l’altro, a tal punto da poter essere definito quasi come
elementi di un unico sistema che generano quindi un unico output. Per i turisti odierni, oltre alle
motivazioni elencate in precedenza, la pratica di attività sportive è divenuta un elemento essenziale
2 Presenze: numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi nel periodo considerato. 14
nelle motivazioni di viaggio, grazie alle sue caratteristiche ludiche, ricreative, estetiche e
salutistiche. Oggi lo sport è un’enorme industria e una valida ragio