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MARXIANA

24

3.1. Il metodo dell‟Economia Politica

l‟analisi che Marx fa della società

n problema preliminare riguardante

U capitalistica, è quello della sua logica e della metodologia che ne

discende viste le sue implicazioni sul piano interpretativo. Esso

investe il rapporto fra teorie e storia, fra conoscenza ed esperienza, fra

astrazione concettuale e realtà concreta.

Marx non ci ha tramandato dei testi specifici in cui tratta questo argomento

“Introduzione” “Lineamenti

peculiare, comunque nella ai fondamentali della

critica dell’economia politica” egli descrive sommariamente quali sono i suoi

criteri scientifici di analisi perseguiti.

Egli comincia il suo lavoro sostenendo che, se si è in grado e se si vuole

affrontare la condizione economica di un determinato Paese, appare corretto

partire da un elemento apparentemente concreto, qual è ad esempio la

popolazione. Al contrario, assecondando questo metodo scientifico, esso è un

“modo “la

di procedere” sbagliato. Infatti, nel caso specifico, popolazione è

32

un’astrazione se tralascio ad esempio le classi di cui si compone ”, così come

“classi”

con la locuzione si resta sempre e comunque sul piano astratto, se non

sono a conoscenza degli elementi di cui esse si compongono, come il lavoro

salariato, il capitale, termini che, a loro volta, ne presuppongono altri, come lo

scambio, la divisione del lavoro ecc.

Le riflessioni che si susseguiranno nelle prossime pagine sono di vitale

importanza per comprendere minuziosamente la metodologia scientifica

utilizzata da Marx per scrivere la sua opera più strutturata e organica qual è Il

caso comincia con l‟analisi di una categoria semplice ma

Capitale, che non a

concreta, ovvero la merce.

Gli economisti del diciassettesimo secolo partivano spesso e volentieri

dall‟insieme vivente, per poi suddividerlo in relazioni determinanti generali,

32 Ivi, pag. 24 25

astratte, come la divisione del lavoro, il valore, il denaro ecc. Ma tralasciavano

pedissequamente il percorso inverso, ovvero partendo dalle determinazioni più

semplici già chiarificate e analizzate per procedere all‟analisi di quelle più

generali, poste all‟inizio, una volta che si è indottrinati dei processi interni

insiti negli elementi concreti ma generali di una qualsivoglia categoria

considerata.

Marx, tuttavia, afferma che nel diciottesimo secolo le cose in realtà sono

cambiate. I sistemi economici sono divenuti più scientifici, poiché anche gli

economisti borghesi avevano compreso che bisognava partire dalla valutazione

attenta degli aspetti semplici per risalire a quelli più complessi.

implica quindi una definizione dei termini “astratto” e

Questo processo

“concreto” che assecondi la linea delineata da Marx precedentemente. Chiariti

l‟astratto non si contrappone al concreto, nel

e specificati in questa maniera,

senso che comunemente si ha, contrapponendo la riflessione teorica

all‟esistenza pratica, il concetto alla realtà empirica.

Per Marx è la realtà stessa ad essere sia astratta che concreta, in quanto

agglomerato globale scindibile in categorie sempre più semplici ma

concretamente identificabili.

Dunque, uno stesso concetto fenomenologico può essere rappresentato in modo

diverso, astrattamente o concretamente, a seconda che si voglia cogliere il

primo o il secondo aspetto che lo rappresentano. Marx stesso fornisce una

distinzione dei due concetti.

Astratto è sinonimo di semplice, unilaterale, generico, elementare, quindi

l‟astrazione è un‟operazione che si compie per scomporre la complessa,

diversificata, contraddittoria realtà, per metterne in evidenza gli elementi che la

compongono, da non considerare semplicemente come principi elementari,

immutabili, poiché essi sono storicamente determinati, la cui identificazione

nell‟analisi permette di sintetizzarli nell‟atto conoscitivo, che ricompone gli

elementi astratti al fine di ricostruire la concretezza. 26

Concreto è, infatti, sinonimo di connessione, concatenamento di categorie

fenomenologiche semplici. Ne deriva che la realtà è sia unica che molteplice,

cioè in cui si manifesta l‟unitarietà organica all‟interno della quale i singoli

elementi astratti sono necessariamente da considerarsi come interrelati e anche

opposti.

Prendere in considerazione solo l‟astrazione per Marx non ha significato, ma

deve essere comunque finalizzata alla comprensione del concreto.

Marx dice che “il concreto è sintesi di molte determinazioni, quindi unità del

33 ”. Il concreto per Marx può essere la “popolazione” ma solo dopo

molteplice

aver analizzato gli aspetti interni della “popolazione”, altrimenti rimane una

“Nel

categoria puramente astratta. pensiero la popolazione si presenta come

34 ”perché

processo di sintesi, come risultato e non come punto di partenza alla

popolazione, come sintesi di elementi più semplici, bisogna arrivare dopo aver

analizzato minuziosamente le classi e i rapporti di proprietà, altrimenti il

concetto di “popolazione” rimane, come già ho già ribadito in precedenza,

astratto. Il concreto deve essere il punto di partenza effettivo e perciò anche il

punto di partenza dell‟intuizione e della rappresentazione. Non è ammissibile

partire dalla popolazione senza considerare le classi, così come è

controproducente partire dalle classi tralasciando di arrivare ad analizzare il

concetto di “popolazione”.

Marx specifica che “se cominciassi quindi con la popolazione avrei una

rappresentazione caotica dell’insieme e, precisando più da vicino, perverrei

35 ”.

via via analiticamente a concetti più semplici Ne deriva che alla

rappresentazione della società come insieme caotico, cioè indefinito, dovrebbe

seguire un‟analisi tendente ad isolarne gli elementi, quali sono le classi sociali;

seguendo questa via di semplificazione, astraendo sempre più, potrei definire i

concetti di lavoro salariato, capitale, scambio, ecc.

33 Ivi, pag. 25

34 Ibidem

35 Ibidem 27

“Di qui si tratterebbe di compiere il viaggio all’indietro, fino ad

arrivare finalmente di nuovo alla popolazione, ma questa volta non

come a una caotica rappresentazione di un insieme, bensì come a una

36 ”.

totalità ricca, fatta di molte determinazioni e relazioni

Lo scienziato tedesco non dà ovviamente per scontato che il passaggio dalle

categorie semplici (es. i rapporti di proprietà), a quelle più complesse sia

sostenuto da un processo automatico e adeguato, in quanto occorre

preliminarmente acquisire una prospettiva che inquadri la popolazione come

sintesi di un conflitto di classe che va superato. Gli economisti borghesi non

hanno dimenticato di immaginare e persino teorizzare il conflitto di classe, ma

non hanno dato risposte concrete concernenti il superamento di questo conflitto

storico, piuttosto preferiscono considerarlo come inevitabile, naturale e

ineliminabile.

Essendo stato discepolo del più grande filosofo della Germania, Marx utilizza

nella sua trattazione elementi ripresi dalla metodologia d‟indagine hegeliana.

Ma a differenza del suo maestro, Marx accetta sì che la realtà divenga una

riproduzione del pensiero basato sulle dottrine della dialettica impartitegli da

ma a condizione che poi si proceda effettivamente all‟analisi della

Hegel,

realtà, e non con gli strumenti che ci fornisce la filosofia, ma con quelli

la realtà all‟interno,

propriamente economici, che esaminano principalmente 37

non accontentandosi di recepire “soltanto ”, esterno al

un impulso dal di fuori

pensiero. l‟elaborazione in concetti “dell’intuizione

Marx condivide e della

38 ”,

rappresentazione ovvero la rappresentazione astratta, per categorie, della

realtà concreta, ma rifiuta l‟idea che il concetto possa emergere in maniera

indipendente dall‟intuizione e dalla rappresentazione tangibile della realtà, che

devono avvalersi di strumenti di analisi non filosofici.

36 Ibidem

37 Ivi, pag. 26

38 Ivi, pag. 25 28

Dal punto di vista dell‟analisi metodologica, dunque possiamo constatare che

Marx fosse superiore non solo a Hegel ma a tutti gli esponenti della Sinistra

Hegeliana.

In termini prettamente più politici, le idee di Hegel andavano surclassate con la

rivoluzione politica della classe proletaria, se si voleva falsificare la filosofia

come detentrice del primato come scienza.

I principi della filosofia hegeliana potevano essere inverati solo se realizzati sul

piano politico e tale realizzazione avrebbe comportato la cessazione del

primato della filosofia su tutte le altre scienze, poiché anche se l‟idealismo era

considerato rivoluzionario a livello metodologico, andava considerato come

conservatore come sistema, poiché la filosofia hegeliana si discostava da

qualunque forma di rivoluzione politica. Lo stesso Hegel ebbe modo di

scrivere: “A dire anche una parola sulla dottrina di come dev’essere il mondo,

39 ”.

la filosofia arriva sempre troppo tardi domanda fondamentale: “le

Arrivati a questi punto, è significativo porgersi una

categorie semplici hanno un’esistenza storica o naturale indipendente, prima

40 ”.

delle categorie più concrete? La risposta è sì, ma senza condizione. Marx fa

tre esempi di categorie semplici:

1) il possesso (ripreso da Hegel),

2) il denaro

3) il lavoro.

39 Hegel G., Lineamenti di filosofia del diritto, Laterza, Roma-Bari, 1974, pag. 20

40 dell’Economia Politica,

Marx K., Gründrisse. Lineamenti Fondamentali della critica Vol. I,

2012, Pgreco Edizioni, Milano, pag. 26 29

3.1.1. Il possesso

Il possesso appare una categoria semplice, ma se la si prende come “la

41 ”. Marx specifica che

più semplice relazione giuridica del soggetto si

dovrebbe procedere facendo un‟importante precisazione: preso da solo,

il possesso non significa nulla, poiché bisogna correlarlo con categorie

più concrete, come per esempio la tribù, la famiglia, la servitù, le cui

realtà storiche possono aver beneficiato del “possesso” senza aver mai

conosciuto la “proprietà”. Hegel non comprende che il “possesso” del

singolo individuo si configura solo attraverso il rapporto della famiglia

o della tribù rispetto alla “proprietà”. Non si può costituire rapporto

un selvaggio isolato. E‟ partendo d

Dettagli
A.A. 2011-2012
54 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/02 Logica e filosofia della scienza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gcaragliapoutlook di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Logica e filosofia della scienza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Castellana Mario.