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LA CLOCHE

“Les bougies des candélabres allongeaient des flammes sur les cloches d’argent; les cristaux à

facettes, couverts d’une buée mate, se renvoyaient des rayons pâles; des bouquets étaient en ligne sur

toute la longueur de la table et, dans les assiettes à large bordure, les serviettes, arrangées en manière

de bonnet d’évêque, tenaient entre le bâillement de leurs deux plis chacune un petit pain de forme

ovale.” (p. 100).

Descrizione oggettiva: 6ème

- Dictionnaire de l’Académie Française, édition (1835):

Certain ustensile de cuisine en forme de cloche, dont on couvre les mets, pour les

empêcher de se refroidir.

Descrizione che ne fa Flaubert:

¾ ‘Les cloches d’argent’ (= i coprivivande d’argento).

Flaubert ne parla nel capitolo VIII della prima parte del romanzo (p. 100), in

occasione della partecipazione di Emma e Charles al ballo al Castello della

Vaubyessard. Al momento della cena, nell’immensa e sontuosa sala da pranzo, le

percezioni e le sensazioni di Emma sono varie e mischiate, persino confuse. È infatti

la prima volta che Emma entra in contatto con il lusso e che vede oggetti così

preziosi e raffinati, e ne resta quindi estremamente affascinata. Tuttavia, da questo

episodio, ha inizio una vera e propria corruzione che il lusso e l’eleganza inizieranno

ad esercitare sempre più su di lei, corruzione che le farà risultare intollerabile la

mediocre vita al fianco di Charles e che la condurrà a voler migliorare la propria

esistenza: Emma infatti, una volta conosciuto il mercante di stoffe Lheureux, inizierà

a fare acquisti folli, a causa dei quali accumulerà una tale quantità di debiti che non

riuscirà più a saldarli e che la condurranno, infine, alla completa rovina economica.

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LES CRISTAUX

“Les bougies des candélabres allongeaient des flammes sur les cloches d’argent; les cristaux à

facettes, couverts d’une buée mate, se renvoyaient des rayons pâles; des bouquets étaient en ligne sur

toute la longueur de la table et, dans les assiettes à large bordure, les serviettes, arrangées en manière

de bonnet d’évêque, tenaient entre le bâillement de leurs deux plis chacune un petit pain de forme

ovale.” (p. 100).

Descrizione oggettiva: 6ème

- Dictionnaire de l’Académie Française, édition (1835):

Espèce de verre blanc qui est net et clair comme le cristal de roche. Il se dit

également des objets faits de cristal vrai ou factice. Dans ce sens, il ne s'emploie

jamais qu'au pluriel.

Descrizione che ne fa Flaubert:

¾ ‘Les cristaux à facettes’ (= i cristalli sfaccettati).

Flaubert ne parla nel capitolo VIII della prima parte del romanzo (p. 100), in

occasione della partecipazione di Emma e Charles al ballo al Castello della

Vaubyessard. Al momento della cena, nell’immensa e sontuosa sala da pranzo, le

percezioni e le sensazioni di Emma sono varie e mischiate, persino confuse. È infatti

la prima volta che Emma entra in contatto con il lusso e che vede oggetti così

preziosi e raffinati, e ne resta quindi estremamente affascinata. Tuttavia, da questo

episodio, ha inizio una vera e propria corruzione che il lusso e l’eleganza inizieranno

ad esercitare sempre più su di lei, corruzione che le farà risultare intollerabile la

mediocre vita al fianco di Charles e che la condurrà a voler migliorare la propria

esistenza: Emma infatti, una volta conosciuto il mercante di stoffe Lheureux, inizierà

a fare acquisti folli, a causa dei quali accumulerà una tale quantità di debiti che non

riuscirà più a saldarli e che la condurranno, infine, alla completa rovina economica.

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LA SERVIETTE

“Les bougies des candélabres allongeaient des flammes sur les cloches d’argent; les cristaux à

facettes, couverts d’une buée mate, se renvoyaient des rayons pâles; des bouquets étaient en ligne sur

toute la longueur de la table et, dans les assiettes à large bordure, les serviettes, arrangées en manière

de bonnet d’évêque, tenaient entre le bâillement de leurs deux plis chacune un petit pain de forme

ovale.” (p. 100).

Descrizione oggettiva: 6ème

- Dictionnaire de l’Académie Française, édition (1835):

Linge qui fait partie du couvert que chacun trouve devant soi en se mettant en table,

et dont on se sert aussi à divers autres usages.

Descrizione che ne fa Flaubert:

¾ ‘Les serviettes’ (= i tovaglioli).

Flaubert ne parla nel capitolo VIII della prima parte del romanzo (p. 100), in

occasione della partecipazione di Emma e Charles al ballo al Castello della

Vaubyessard. Al momento della cena, nell’immensa e sontuosa sala da pranzo, le

percezioni e le sensazioni di Emma sono varie e mischiate, persino confuse. È infatti

la prima volta che Emma entra in contatto con il lusso e che vede oggetti così

preziosi e raffinati, e ne resta quindi estremamente affascinata. Tuttavia, da questo

episodio, ha inizio una vera e propria corruzione che il lusso e l’eleganza inizieranno

ad esercitare sempre più su di lei, corruzione che le farà risultare intollerabile la

mediocre vita al fianco di Charles e che la condurrà a voler migliorare la propria

esistenza: Emma infatti, una volta conosciuto il mercante di stoffe Lheureux, inizierà

a fare acquisti folli, a causa dei quali accumulerà una tale quantità di debiti che non

riuscirà più a saldarli e che la condurranno, infine, alla completa rovina economica.

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LE PLAT

“Le maître d’hôtel, passant entre les épaules des convives les plats tout découpés, faisait d’un coup de

sa cuiller sauter pour vous le morceau qu’on choisissait.” (p. 100).

Descrizione oggettiva: 6ème

- Dictionnaire de l’Académie Française, édition (1835):

Sorte de vaisselle plus ou moins creuse, destinée à contenir les mets qu'on sert sur la

table.

Descrizione che ne fa Flaubert:

¾ ‘Les plats tout découpés’ (= i piatti intagliati).

“Le maître d’hôtel, passant entre les épaules des convives les plats tout découpés, faisait d’un coup de

sa cuiller sauter pour vous le morceau qu’on choisissait.” (p. 100).

Flaubert ne parla nel capitolo VIII della prima parte del romanzo (p. 100), in

occasione della partecipazione di Emma e Charles al ballo al Castello della

Vaubyessard. Al momento della cena, nell’immensa e sontuosa sala da pranzo, le

percezioni e le sensazioni di Emma sono varie e mischiate, persino confuse. È infatti

la prima volta che Emma entra in contatto con il lusso e che vede tutto ciò, e ne resta

quindi estremamente affascinata. Tuttavia, da questo episodio, ha inizio una vera e

propria corruzione che il lusso e l’eleganza inizieranno ad esercitare sempre più su di

lei, corruzione che le farà risultare intollerabile la mediocre vita al fianco di Charles e

che la condurrà a voler migliorare la propria esistenza: Emma infatti, una volta

conosciuto il mercante di stoffe Lheureux, inizierà a fare acquisti folli, a causa dei

quali accumulerà una tale quantità di debiti che non riuscirà più a saldarli e che la

condurranno, infine, alla completa rovina economica.

¾ ‘Les plats’ (= i piatti).

“Elle fut stoïque, le lendemain, lorsque maître Hareng, l’huissier, avec deux témoins, se présenta

chez elle pour faire le procès-verbal de la saisie. Ils commencèrent par le cabinet de Bovary et

n’inscrivirent point la tête phrénologique, qui fut considérée comme instrument de sa profession;

mais ils comptèrent dans la cuisine les plats, les marmites, les chaises, les flambeaux, et, dans sa

chambre à coucher, toutes les babioles de l’étagère.” (p. 384).

Flaubert ne parla nel capitolo VII della terza parte del romanzo (p. 384), in occasione

del pignoramento di tutti i beni di Emma. Infatti, nonostante lei abbia ora finalmente

capito tutte le manovre del mercante e il vero scopo delle sue condiscendenze e

gentilezze, è ormai troppo tardi per cercare di risolvere la situazione; i debiti

accumulati sono esorbitanti ed Emma non dispone del denaro sufficiente per saldarli,

per cui è costretta a subire in silenzio lo ‘spettacolo’ del sequestro di tutti i suoi beni,

mobili compresi, che vengono presentati in successione, in una sorta di

- 80 -

enumerazione – a partire dalla testa frenologica (oggetto di proprietà di Charles che

però, essendo considerato come uno strumento della sua professione di medico, non

viene incluso nell’elenco), passando poi ai piatti, alle marmitte, alle sedie e ai

candelieri presenti nella cucina, per arrivare, infine, ai ninnoli disposti sulle mensole

nella camera da letto, agli abiti e alla biancheria. Si tratta di tutto ciò a cui Emma

tiene di più ed è maggiormente legata, gli oggetti nei quali ha riposto tutte le sue

speranze di un possibile miglioramento della propria esistenza e nei quali, dunque, la

sua personalità si è maggiormente rispecchiata. Tuttavia, nonostante l’umiliazione

sicuramente provata, Emma affronta la situazione mantenendo un atteggiamento

stoico. - 81 -

LA CORBEILLE

“De gros fruits dans des corbeilles à jour s’étageaient sur la mousse.” (p. 100).

Descrizione oggettiva: 6ème

- Dictionnaire de l’Académie Française, édition (1835):

Espèce de panier fait ordinairement d'osier.

Descrizione che ne fa Flaubert:

¾ ‘Des corbeilles à jour’ (= dei cestini traforati).

Flaubert ne parla nel capitolo VIII della prima parte del romanzo (p. 100), in

occasione della partecipazione di Emma e Charles al ballo al Castello della

Vaubyessard. Al momento della cena, nell’immensa e sontuosa sala da pranzo, le

percezioni e le sensazioni di Emma sono varie e mischiate, persino confuse. È infatti

la prima volta che Emma entra in contatto con il lusso e che vede oggetti così

raffinati e preziosi, e ne resta quindi estremamente affascinata. Tuttavia, da questo

episodio, ha inizio una vera e propria corruzione che il lusso e l’eleganza inizieranno

ad esercitare sempre più su di lei, corruzione che le farà risultare intollerabile la

mediocre vita al fianco di Ch

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Publisher
A.A. 2013-2014
236 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cettsamy di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua e letteratura francese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Verna Marisa.