CONCLUSIONE
Desidero concludere questo percorso sulla tecnica del Book Sharing con questa frase
"I libri sono ponti ostinati: uniscono, creano legami." (Giuseppe Avigliano).
Credo che questa frase raccolga il significato più profondo della lettura condivisa: oltre a
essere un contesto in cui il caregiver può promuovere lo sviluppo emotivo, affettivo,
relazionale, cognitivo e linguistico del bambino, diventa un’occasione importante per
parlare di stati mentali, promuovendo la sua comprensione sociale, cioè la capacità di
comprendere le proprie emozioni e i propri desideri, oltre che quelli delle altre persone
con cui interagisce. Condividendo la lettura con il genitore o con l’insegnante, il bambino
impara che, per stare con gli altri, deve saper condividere tutto ciò che sente e che prova,
ascoltando anche ciò che gli altri hanno da dire, sentendosi sempre più vicino sia
emotivamente che fisicamente a chi lo circonda, creando legami sempre più forti e
duraturi.
Leggendo a voce alta e condividendo la storia insieme al bambino, il caregiver fornirà lui
le “ali” per il suo futuro, aiutandolo a sviluppare la sua identità di futuro cittadino del
mondo, attraverso la promozione del suo successo formativo globale. Tutto ciò poiché la
lettura condivisa si fonda su un dialogo: è un’interazione che accresce l’attenzione, la
curiosità e la fantasia dei bambini, stimolandoli a conoscere sempre di più ciò che accade
intorno a loro, imparando sia a rispettare le regole necessarie nelle relazioni sociali, sia a
familiarizzare con il linguaggio scritto.
Credo che, soprattutto nell’età prescolare, sia di fondamentale importanza inserire il Book
Sharing tra le routine della Scuola dell’Infanzia perché, come ho avuto modo di
dimostrare in questo elaborato, questa attività porta a notevoli benefici in tutti gli ambiti
di sviluppo sia di bambini normodotati sia di bambini con bisogni educativi speciali.
Per fare ciò, credo sia necessaria una formazione per tutte le insegnanti delle Scuole
dell’Infanzia su questo tema: occorre far capire loro quanto sia importante scardinare la
loro idea di lettura tradizionale per poter utilizzare sempre di più una lettura dialogica,
che stimoli i bambini a conversare e a esprimere i loro pensieri e le loro emozioni. Questo
cambiamento di rotta non è sicuramente facile per un’insegnante abituata a svolgere la
lettura in un certo modo, ma penso sia necessario soprattutto nel momento storico in cui
ci troviamo, in cui i bambini hanno ormai perso il piacere della lettura, perché troppo
67
spesso stimolati dalle tecnologie che hanno pervaso le loro vite, abituati a seguire dei
modelli di comportamento omologanti che tendono ad annullare lo sviluppo di una
propria identità. A questo proposito, credo che anche i genitori debbano essere formati
adeguatamente su questo tema, perché anche loro possano svolgere questa attività con i
loro bambini fin da piccoli, creando una relazione con loro sempre più basata sulla
condivisione emotiva. In questo modo, nella diade genitore-bambino si svilupperà un
legame di attaccamento sicuro e un contesto in cui il bambino si potrà sentire sicuro,
protetto e libero di esprimersi.
Io stessa, avendo avuto modo di conoscere questa tecnica innovativa, ho modificato il
mio approccio al libro, imparando a guardarlo con occhi diversi, anche grazie
all’esperienza che ho condiviso con l’insegnante e con i bambini. Credo che mi porterò
nel cuore questa bellissima esperienza per tutta la mia vita e nel mio futuro da educatrice
e spero, un giorno, di poter iniziare un percorso di questo tipo in una sezione di una Scuola
dell’Infanzia. 68
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• Vettori Daria, “Costruire i primi legami di attaccamento: anche un libro può
servire”, Genitori si Diventa, Luglio 2018
70
APPENDICE
Tabella 1
TAB. 1
Early Childhood Prima Infanzia educ.
Educ J
Table 1 Primary
components of Tavola 1 – Componenti principali del programma di
training addestramento
program
Component - Description - descrizione
Componente L’educatore è incoraggiato a
The carer* is encouraged to seguire gli spunti provenienti dal
follow cues from baby, to
Active child bambino, a supportare ed
support and encourage the
participation incoraggiare la partecipazione
baby’s active participation,
(Partecipazione attiva del bambino, a facilitare la
to facilitate the baby’s
attiva del manipolazione del libro da parte
handling of the book, to help
bambino) del bambino, per aiutarlo a girare
the child to turn pages and le pagine, tenere in modo stabile il
steady and orient the book libro e orientarlo correttamente.
L’educatore è incoraggiato a
The carer is encouraged to “indicare col dito” e chiamare gli
point and name objects in oggetti nel campo visivo dei
Pointing and the infant’s visual field, bambini che questi ultimi abbiano
naming indexed by simple looking, indicato guardandoli, toccandoli
(indicare e patting, banging, or con la mano (pat-pat), sbattendoci
chiamare col scratching the picture; th
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