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TABELLE DISTRIBUZIONE INFESTAZIONE E. MULTILOCULARIS
Un solo organo coinvolto
Organo | Casi (%) |
---|---|
Fegato | 99 |
Cute e/o muscoli | 0.5 |
Ossa | 0.5 |
Tabella n. 2 (Mosconi et al., 2014)
Uno o più organi coinvolti
Organo | Casi (%) |
---|---|
Fegato | 88.7 |
Fegato + polmoni | 8.5 |
Fegato + milza | 1.4 |
Fegato + encefalo | 0.7 |
Fegato + polmoni + encefalo | 0.7 |
Tabella n. 3 (Mosconi et al., 2014)
Recenti studi hanno evidenziato un miglioramento nella sopravvivenza a questa patologia, grazie probabilmente a diagnosi più precoci ed a trattamenti più adeguati. Fino a tempo fa si riteneva che la larva di E.multilocularis, avesse capacità proliferativa perpetua, fino a portare il paziente alla morte; oggi, basandosi sugli studi dei meccanismi difensivi dell'ospite, è stato possibile vedere che questa può degenerare, calcificare e poi morire. In più, si sono manifestati episodi di guarigione spontanea, se pur rari.
Fegato coinvolto dallo sviluppo di un'idatide multiloculare
Figura n.
11: http://www.antropozoonosi.it/Malattie/echinococcosi/multilocularis.htm Figura n. 12: Fegato di roditore sano (a destra) e roditore con E. multilocularis (a sinistra) (http://www.adfg.alaska.gov/index.cfm?adfg=disease.internal1) 272.3 Echinococcus vogeli 2.3.1 Ospiti Anche questa specie presenta un ciclo di tipo indiretto quindi ci sono ospiti intermedi ed ospiti definitivi; questo è prevalentemente selvatico e associato al rapporto preda-predatore. Tra gli ospiti intermedi troviamo roditori selvatici come quelli della Echimyidae (Proechimys spp). Gli ospiti definitivi sono i canidi, i bush dogs (Figura n. 13) (Speothos venaticus) e i paca (Figura 14). Nel ciclo biologico possono essere coinvolti anche i cani domestici come ospiti definitivi, o anche l'uomo. Generalmente quando si parla di Echinococcus vogeli, si parla anche di Echinococcus oligarthrus, questo però ha come ospiti definitivi i felidi (Pampiglione et al., 1990; Mosconi et al., 2014).(D'Alessandro, Figura n. 13: Bush dog, ospite definitivo di Echinococcus vogeli 2010) 28 (D'Alessandro et al., Figura n. 14: Paca, ospite intermedio di Echinococcus vogeli 2008)2.3.2 Ciclo biologico
Il ciclo biologico (Figura n. 15) di E. vogeli è sovrapponibile a quello di E. granulosus ed E. multilocularis, ma ci sono sempre delle piccole differenze, una delle quali sono gli ospiti intermedi (Apelo, 2010).
Lo stadio adulto si accresce nell'intestino dei canidi, ospiti definitivi. I parassiti da lì eliminano le proglottidi gravide che fuoriescono in ambiente esterno grazie alle feci dell'ospite. Quando un animale recettivo ingerisce le uova, si infesta. Dopo l'attivazione dell'oncosfera, la larva migra per via ematica e linfatica negli organi e si stabilisce in essi; le localizzazioni principalmente favorite sono fegato e polmoni.
Quando un canide va a cibarsi di carcasse ed organi di roditori infetti, ingerisce le larve cisticercoide.
volta liberatesi le larve (cisti hanno dimensioni che variano ampiamente da 2 a 80 mm e si possono presentare in vari modi:
- singolarmente;
- in gruppetti;
- (raro) aggregazioni compatte nelle quali ogni cisti è avvolta dalla propria membrana avventizia.
In questa specie è presente una suddivisione secondaria della cisti madre dovuta alla endogena e all'avvolgimento degli strati laminato e tipologia di proliferazione germinale. Di conseguenza vengono prodotte delle capsule proligere e protoscolicine cisti figlie; queste sono frequentemente tra loro collegate. A volte avviene la proliferazione esogena, ma soltanto nell'ospite definitivo, mai in quello intermedio.
Figura n. 17: Vescicole proliferanti di E. vogeli dalla cavità peritoneale di un gerbillo (D'Alessandro et al., 2008). 312.3.3 Epidemiologia La distribuzione di E.vogeli è limitata al continente americano, in particolar modo nella parte centrale e meridionale all'interno delle foreste tropicali.
Lì è principalmente trasmesso attraverso un ciclo selvatico. L'ospite definitivo è il bushdog mentre l'intermedio è il paca. Nel Centro America i paca sono cacciati dall'uomo per cibarsene e i cani domestici si nutrono talvolta dei visceri di questi, di conseguenza il parassita probabilmente si diffonde anche attraverso un ciclo sinantropico. Questo fa sì che i cani domestici siano la fonte principale della trasmissione (anche se rara) all'uomo. Sono stati riportati undici casi di echinococcosi policistica in Ecuador, uno in Costa Rica, uno in Nicaragua e due in Panama fino al 2007 (D'Alessandro e Rausch, 2008; Carmena e Cardona, 2014). Vicino al confine con Paraguay e Brasile sono stati rilevati casi di cisti idatide edovute a E.vogeli nei paca (Vizcaychipi et al., 2013). In Brasile la trasmissione avviene attraverso un ciclo naturale che include i bush dog e i paca o gli armadilli (Carmena e Cardona, 2014).
geograficaE.vogeli è endemico in America, più specificatamente Centro e Sud America (Carmena e Cardona, 2014). 2.3.5 Azione patogena e sintomatologia E. vogeli è responsabile dell'echinococcosi policistica; questa patologia si presenta clinicamente come una massa in ipocondrio (con dolore), spesso seguita da astenia, perdita di peso ed ittero. Il metacestode presenta una struttura policistica ed ha come sede primaria il fegato (Figura n. 19). L'altro organo frequentemente infettato è il polmone; più rare sono le localizzazioni pancreatica, pericardica, nella milza e nei muscoli. L'infestazione può essere multi organo, non necessariamente ristretta ad un solo organo. Di recente, tenendo presente che E. vogeli tende con molta facilità ad invadere le cavità pleurica e peritoneale, è stata sviluppata una classificazione della malattia in base alle cinque forme cliniche (Tabella n. 4): Tipo Malattia Tipo 1 Policistica difegato e cavità addominale
Tipo 2 Policistica di fegato e cavità addominale con complicanza dovuta a insufficienza epatica
Tipo 3 Policistica di fegato e torace
Tipo 4 Policista del mesentere
Tipo 5 Policistica calcificata di fegato e polmonepolicistica
Tabella n. 4: Le cinque forme cliniche dell’echinococcosi (Eckert e Deplazes, 2004).
Il tipo 1 è quello più frequente. Si sviluppano delle masse palpabili, dure e rotonde più o meno dolorose, all’interno del fegato o comunque collegate ad esso. Tra le manifestazioni cliniche ci sono dolore addominale, febbre, problemi gastrointestinali e perdita di peso.
Il tipo 2 è simile al tipo 1 ma include la sintomatologia legata alla compressione provocata dalle vescicole sul sistema portare e/o biliare; ittero ed epato-splenomegalia (Figura n. 18).
Nel tipo 3 si manifestano dolore epigastrico, segni di infezione batteria polmonare, segni di insufficienza epatica, ittero. Segni di edema polmonare acuto
L'edema e l'insufficienza cardiaca congestizia indicano il danneggiamento grave del cuore. Il tipo 4 presenta lesioni e dolore limitati al centro dell'addome.
3. Rischi per la salute pubblica veterinaria
3.1 Forme di echinococcosi cistica nell'uomo
Sono tre tipologie di presentazione clinica nell'uomo, Vi in base alle tre diverse specie di Echinococco responsabili della patologia:
- l'echinococcosi uniloculare o malattia cistica idatidea o idatidosi dovuta ad E.granulosus;
- l'echinococcosi multiloculare o malattia idatidea alveolare dovuta ad E.multilocularis;
- la malattia policistica idatidea dovuta ad E.vogeli.
L'uomo contrae l'infezione (in tutti i casi)...
E tre sono i casi) entrando in contatto con un cane infetto o con l'ambiente contaminato (Craig et al., 2007). Può infettarsi in maniera indiretta ingerendo cibo non cotto, non adeguatamente lavato o bevendo acqua contaminata. Il cane infetto elimina le uova con le feci, queste aderiscono al pelo e l'uomo si infetta dopo il contatto. Dopo l'ingestione delle uova di E. granulosus da parte dell'uomo, le larve penetrano nella mucosa intestinale e per via ematica vanno nel fegato; un numero ridotto sfugge al filtro epatico e va in altri organi, dove l'oncosfera sviluppa una cisti idatidea uniloculare ripiena di liquido. Quando la larva si annida nel tessuto che ha raggiunto, si nutre per osmosi di carboidrati, formando rapidamente una cavità interna che alla fine della prima settimana ha già l'aspetto della cisti idatidea (idatide). Le cisti principalmente si localizzano in fegato e polmoni come vescicole ripiene di
liquido, ma possono svilupparsi anche in altri organi interni o tessuti tramite via ematica; la crescita è lenta (Craig et al., 2007; Kavukc et al., 2006; http://www.izs-sardegna.it/CeNRE_UMANA.cfm). La prima infezione dell'uomo presentava una sola cisti; in ogni caso, il 20-40% dei casi, presentano cisti multiple o più organi coinvolti, che nello stesso paziente indicano ingestione di tante uova (Hemachander et al., 2008). Salem et al (2011) ha descritto l'idatidosi umana, dovuta a infezione da E. granulosus fertile, sterile e calcificato; la Figura n. 20 indica gli episodi delle varie forme delle cisti nell'uomo in fegato e polmoni. La letteratura riporta percentuali riguardanti lo sv