Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il potere di Facebook nella formazione dei movimenti di protesta e nelle elezioni presidenziali
IFKIN40 Facebook nasce come strumento di contatto fra studenti universitari. Vedi film “The Social Network”,2010.41 È proprio grazie a questo meccanismo che I principali movimenti di protesta (dalla primavera araba aquelli europei o degli Stati Uniti) hanno preso forma. In passato ogni manifestazione o protesta partivadall’alto e cercava poi consenso nella folla nei luoghi di aggregazione. Non solo movimenti di protesta,ma anche le elezioni presidenziali degli Sati Uniti sono state combattute sul web: in particolare, BarakObama fece un uso intelligente di Internet durante la sua campagna elettorale creando la paginaMyBarackObama, riuscendo a raggiungere la massa e soprattutto a coinvolgere molti giovano attraversoquesto strumento.42 L. G , You -Yes, You – Are Time’s Person of the Year, Time Magazine, 25, dicembre 2006.ROSSMAN 22persone che collabora, maggiore è la probabilità di successo del progetto, come sostiene43Botsman “the
"Power is in numbers". Gli studiosi hanno opinioni discordanti sull'effetto che quest'era ha sulle persone. I più pessimisti sostengono che gli utenti del web sviluppino personalità multiple, ciascuna delle quali utilizzata per rapportarsi con una determinata situazione. A tal proposito un'opinione particolarmente autorevole arriva da Stephen Hawking che ha messo in guardia sulle intelligenze artificiali. Il professore di Cambridge, pur riconoscendo i benefici che la tecnologia potrebbe apportare alla vita, ad esempio, aiutando la vita quotidiana, riparando alcuni danni fatti alla natura dall'uomo o combattendo la povertà, mette in guardia sulla pericolosità che un abuso della tecnologia potrebbe portare. Infatti, si prospetta un rischio che le intelligenze artificiali possano sviluppare una coscienza propria in contrasto con i valori umani. Chi invece ha una visione più positiva ritiene che la tecnologia renda la coscienza umana più flessibile,
In modo che si adatti più facilmente al rapido cambiamento della realtà. A facilitare ed incentivare i rapporti online è anche la dematerializzazione della moneta. Si è passati da modalità molto ingombranti, come il pagamento con il bestiame, usati molti secoli fa come valuta, ad una progressiva diminuzione del volume (come cacao, zucchero o tessuti usati come moneta) con la carta leggera, grazie anche alla crescita del volume e della frequenza degli scambi commerciali, ai più moderni assegni e carte di credito, che rendono la moneta ancora meno materiale. Con la new economy enormi quantità di moneta circolano in rete senza mai prendere una forma fisica a differenza del passato, dove si trasferivano i lingotti d'oro da una banca all'altra. Si è passati dal denaro fisico ad un' "idea di denaro", che di fatto è una serie di codici che viaggiano in rete senza che possano essere mai toccati né visti.
La non percezione del reale denaro che si sta spendendo induce spesso ad acquistare una quantità di beni che non ci si potrebbe permettere. 4. Il fenomeno del costo marginale zero A tale proposito Botsman usa un esempio semplice per far comprendere come l'unione faccia la forza: i delfini normalmente si spostano in gruppi da 10 o 15 membri, ma nel corso del loro viaggio molti altri si possono aggiungere per aiutare ed essere aiutati nella loro caccia ai pesci. Questo dimostra come un numero maggiori di soggetti sia in grado di massimizzare il proprio ed il collettivo benessere. 44 E. R G , Stephen Hawking: l'intelligenza artificiale è il futuro dell'umanità, La Repubblica.it, 20 Ottobre 2016. 23 Rifkin, in aggiunta ai suoi colleghi, introduce una causa dello sviluppo della sharing economy puramente economica, appunto il costo marginale zero. Per spiegare questa causa l'autore usa l'esempio di Airbnb in confronto ad un.tradizionale albergo:per aggiungere una camera alla lista, Airbnb sostiene un costo praticamente pari a zero;al contrario, invece, un albergo, per aggiungere una camera alla sua struttura, sostieneun costo elevato, in quanto sopporta tutte le spese per la costruzione fisica dellastruttura, mentre con Airbnb il costo è sostenuto dal proprietario della camera. Lapiattaforma di alloggi, però, non è l'unica; infatti, sono tanti i rivenditori online chehanno immobilizzazioni quasi pari a zero, scorte al minimo e dunque spese moltoridotte. Tutte queste imprese hanno intuito che la proprietà è diventata un ostacolo.
1.1.3 Visione negativa della sharing economy
Con il cambiamento del sistema economico e la forte innovazione apportata, leaspettative di crescita e di effetti positivi sono alte, ma non mancano anche le numerosecritiche. Qui di seguito sono elencati i problemi di maggiore rilevanza che sono statiindividuati:
- Per quel che riguarda la
Dagli schemi fino ad ora usati (e tutelati). Secondo Vincenzo Comito "le azioni di Uber, e delle altre imprese dellasharing economy, stanno contribuendo a minare alla base le stesse fondamenta dello Stato sociale come lo abbiamo conosciuto nel dopoguerra, con i suoi servizi sanitari, pacchetti pensionistici, sistemi di protezione del lavoro e dei consumatori, le regole e i limiti che i governi e le comunità locali ponevano al possibile dispiegarsi all'attività delle imprese". L'autore dunque sostiene che la sharing economy stia distruggendo il sistema che fino ad oggi ha permesso all'economia di svilupparsi in modo corretto, per lasciare spazio al mercato senza regole.
che giorno dopo giorno erode le vittorieconquistate con tanta fatica nel dopoguerra.Sulla scia della cosiddetta "Uber-economia", sono proliferate numerose "start" che, oltre a distruggere l'economia standard, non sempre riescono ad ottenere successo a sufficienza per sopravvivere. Un esempio è Spoonrocket, piattaforma per la consegna di cibo a domicilio, che ha chiuso i battenti nel marzo 2016 proprio a causa della forte concorrenza subita dalle altre piattaforme collaborative.
Questione altrettanto messa in discussione è la protezione dei consumatori, in quanto le imprese tradizionali devono sottostare a delle regole più o meno rigide per garantire un certo servizio di qualità e di sicurezza ai consumatori, mentre le nuove piattaforme non incontrano vincoli di questo genere e dunque possono muoversi con molta più libertà a riguardo, non garantendo quindi la piena tutela dei consumatori. È vero che molte
piattaforme prevedono un sistema di recensioni come metodo di autoregolazione per mantenere un certo livello di standard qualitativo, ma questo (adetta dei critici) non è sufficiente a sostituire le leggi perché non è abbastanza attendibile. D'altra parte, però, è vero anche che l'aumento dell'offerta e l'abbassamento dei prezzi sono elementi che vanno a favore del consumatore stesso e, di fatto, le autorità devono fare l'interesse del consumatore, cosa che sta accadendo in modo naturale per la sola mano del mercato.
Altro importante problema emerso è quello riguardante la protezione dei dati. Al pari di ogni altro sito online, le piattaforme hanno il potere di raccogliere e mantenere un'enorme quantità di dati personali degli utenti. Da qui la necessità di avere una regolamentazione adatta riguardo a come proteggere in modo adeguato i dati sia degli utenti sia dei clienti degli utenti.
Con
l’avanzare della tecnologia, anche se il fornitore di servizi non è più un soggetto centrale ma una pluralità di fornitori per una pluralità di utenti, l’accesso avviene sulle reti web sulle quali le persone trascorreranno la maggior parte della loro quotidianità. Queste però sono controllate da poche multinazionali che possiedono i condotti attraverso i quali le persone comunicano in rete. Nella storia non è mai esistito qualcuno con un potere così grande da poter controllare i termini di accesso di milioni di persone. Si andrebbe creando un monopolio sulla rete. Da tenere in considerazione è anche il problema della possibile discriminazione degli utenti: ad esempio, il proprietario di un appartamento potrebbe decidere di affittare o meno il suo stabile a seconda della razza, religione, sesso della persona.controparte. Bisognerebbe capire se questi soggetti debbano sottostare alle leggi antidiscriminatorie oppure no.
Non di meno sono importanti i problemi di applicazione della tassazione. Se nelle normali transazioni deve essere rispettata la tassazione (ad esempio, in un rapporto tra un albergo ed il cliente), lo stesso principio dovrebbe valere per i rapporti dello stesso tipo di quelli imprenditoriali, ma compiuti da privati. Gli obblighi di tassazione ricadono su entrambe le parti del rapporto, ma la difficoltà dei controlli fa sì che la sharing economy sia causa di un'enorme "shadow economy".
Date queste premesse, il problema che sicuramente fa più discutere è la concorrenza che le piattaforme fanno alle imprese tradizionali. Queste ultime dunque cercano delle strategie per arginare la crescita dei concorrenti, e fino ad ora la strategia più usata è quella di tipo legale. Come detto, il settore della sharing economy è
a l'utilizzo, il tag html che si adatta meglio a questa situazione è il tag, che indica un paragrafo di testo. Quindi, il testo formattato sarebbe:
ancoraprivo di una normativa che ne regola l'utilizzo,