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CEI
1) Valore di cresta
Per valore di cresta si intende il valore massimo che l’impulso
raggiunge, di solito espresso in chilovolt.
2) Fronte d’onda
Per fronte d'onda si intende il tratto di curva compreso tra
l'inizio dell'impulso e il suo valore di cresta. La durata
, espressa in microsecondi,
convenzionale del fronte d'onda 1
viene calcolata moltiplicando per 1,67 l'intervallo di tempo T
necessario perché la curva passi dai punti corrispondenti allo 0,3
e 0,9 volte la tensione di cresta. La retta che passa fra i due valori
di tensione indicati, taglia l'asse delle ascisse nel punto 0, che è
considerato l'inizio convenzionale dell'onda di tensione
impulsiva.
Protezione di apparecchiature elettriche o elettroniche: la norma CEI 81-10/4 (EN 62305-4)
10 29
3) Coda dell’onda
Per coda d'onda s'intende il tratto di curva che segue la cresta.
La durata convenzionale T, viene definita dall'intervallo di
tempo espresso in microsecondi, intercorrente fra l'origine
)
( e l'istante in cui la tensione nella
convenzionale dell'onda 1
fase decrescente raggiunge la metà del valore di cresta
(emivalore).
Sui valori di cresta e di durata del fronte e della coda sono
ammesse delle tolleranze:
±
- sul valore di cresta 3%; ±
- sulla durata convenzionale del fronte 30%;
±
- sulla durata convenzionale fino all'emivalore 20%.
In qualche caso, all'onda impulsiva di tensione risultano sovrapposte
delle oscillazioni ad alta frequenza che insorgono nel circuito di prova
e che sono tollerate se la loro ampiezza sulla cresta dell'onda risulta
inferiore al 5% del valore di cresta stesso. In corrispondenza della prima
metà del fronte tali oscillazioni possono essere più ampie, ma non
superiori al 10%. La frequenza delle oscillazioni non è solitamente
inferiore a 0,5 Mp/s ed in tal caso il valore convenzionale della
30
ampiezza dell'impulso viene determinato tracciando una curva media
11 .
come messo in evidenza della figura sottostante (Fig. 2.2)
Fig. 2.2
Si deve ricordare che per particolari tipi di macchine o materiali,
come i condensatori e i cavi, può risultare difficile realizzare le
condizioni prescritte per la durata del fronte. Quando risulta verificato
che le durate del fronte non incide in modo notevole sulle sollecitazioni
dei dielettrici (come si verifica appunto per i materiali citati) le Norme
particolari possono ammettere delle durate più lunghe (anche sino a 5
μs).
Durante le prove sui trasformatori di grande potenza risulta a volte
praticamente impossibile mantenere l’onda di tipo unidirezionale. Se si
verificano delle oscillazioni di polarità opposta, queste devono essere
contenute nel 30%.
Vedi [18] pp.18
11 31
2.1.3 Livello d’isolamento
Il livello d'isolamento di un materiale è definito dalla combinazione dei
valori delle tensioni di tenuta a frequenza industriale ed a
impulso che caratterizzano l'isolamento di questo materiale, in
relazione alla sua attitudine a sopportare le sollecitazioni dielettriche.
Per tensioni di tenuta si intendono quelle che il materiale può sopportare
in sede di prova con le modalità prescritte a questo proposito dalle
Norme CEI. Il livello di tenuta ad impulsi è sempre da verificare a secco
mentre quello a frequenza industriale viene verificato, in sede di
collaudo, a secco o sotto pioggia normalizzata, a seconda che
l'apparecchio sia destinato ad installazione all'interno o all'esterno.
Nella definizione dei livelli di isolamento si deve tenere conto che le
sovratensioni che si possono verificare sulle reti elettriche possono
essere di origine interna o atmosferica come abbiamo ampiamente
mostrato nei paragrafi precedenti. Le sovratensioni di origine
atmosferica possono, come è noto assumere valori molto elevati, ma la
loro ampiezza può essere ridotta impiegando dispositivi di protezione
appropriati (aste spinterometriche, scaricatori, ecc.). Le sovratensioni
32
di origine interna sono invece di ampiezza inferiore, ma la loro
pericolosità è aumentata dalla durata della sollecitazione. Per limitarle
si può agire sulle caratteristiche delle struttura della rete, oppure
utilizzare dispositivi di protezione appropriati. Per fornire una idea più
precisa dei concetti esposti, forniamo alcuni grafici che rappresentano i
risultati di alcuni rilievi sperimentali. Per isolanti diversi la tensione di
perforazione è fornita in funzione della durata della sollecitazione.
( 12
Nella figura sottostante Fig. 2.3)
Fig. 2.3
le prove si riferiscono ad una distanza isolante in olio minerale definita
da due elettrodi di cui uno cilindrico e l'altro piano; le tensioni di scarica
Vedi [18] pp.24
12 33
sono riportare in funzione del tempo di applicazione (per i tempi più
lunghi la tensione applicata era di tipo alternativo a frequenza
industriale). Con le stesse modalità è stata determinata la curva della
13 ,
seguente figura (Fig. 2.4) Fig. 2.4
ma in questo caso il materiale in prova era costituito da uno
strato di carta impregnata con olio minerale.
Dall'esame delle due curve è facile rilevare che sulla tensione
di scarica influisce notevolmente la durata di applicazione della
tensione. Per il caso della figura sopra riportata il rapporto tra la
tensione di scarica ad impulsi di forma normale (che orientativamente
sulla curva in corrispondenza di 10 μs) e quella di
può essere letta
Vedi [18] pp.24
13 34
scarica a frequenza industriale applicata per 1 minuto è di 3,5. Questo
rapporto viene solitamente chiamato rapporto ad impulso.
2.1.4 Livello d’isolamento normali
I valori normali dei livelli di isolamento, in funzione del valore
più elevato della tensione del sistema, sono riportati nelle tabelle
14 .
sottostanti
Vedi [18] pp.26
14 35
La scelta di un determinato livello di isolamento è funzione
della tensione nominale del sistema e di particolari condizioni speciali
che si possono verificare in esercizio, come ad esempio installazioni
più o meno esposte alle sovratensioni di origine atmosferica,
all'inquinamento superficiale degli isolanti in aria, o più o meno
efficacemente protette. I valori delle tensioni di tenuta a frequenza
industriale e ad impulsi forniti a coppie dalle tabelle successive possono
anche differenziarsi nel senso che è ammesso scegliere livelli di
isolamento ad impulsi non corrispondenti a quelli a frequenza
industriale. È però consigliabile che i livelli scelti siano sempre
compresi tra quelli normali. 36
Nella prima tabella sono riportati i valori dei livelli di isolamento
per tensioni fino a 72,5 kV. Per la tensione di prova a frequenza
industriale sono forniti due colonne la seconda delle quali presenta in
generale valori un po' più elevati. La scelta dei valori della seconda
colonna è da farsi nel caso di installazioni all'esterno che possono essere
soggette ad inquinamenti superficiali. È da notare però che tale
soluzione non è certamente l'ideale ed è quindi opportuno che
parallelamente possano essere presi altri provvedimenti particolari
(trattamenti speciali delle superfici inquinabili, allungamento del
percorso della scarica, ecc.). Nella seconda tabella sono invece riportati
i valori dei livelli di isolamento per tensioni da 100 kV in su.
Sia per le tensioni a frequenza industriale che ad impulsi sono date due
colonne che si riferiscono a livelli a pieno isolamento e ad isolamento
ridotto. La scelta tra i due tipi d'isolamento deve essere fatta
essenzialmente in funzione delle condizioni del neutro del sistema.
Distinguiamo i diversi tipi di neutro nelle reti che stiamo considerando:
- Rete a neutro isolato. È una rete il cui neutro non ha alcun
collegamento voluto alla terra se non attraverso degli apparecchi
di segnalazione, di misura e protezione, di grandissima
impedenza. 37
- Rete con neutro a terra attraverso bobina d'estinzione
E' una rete il cui neutro è collegato a terra attraverso una bobina
la cui reattanza è di valore tale che nel caso di guasto a terra di
una fase della rete, la corrente induttiva a frequenza industriale
che circola tra il guasto e la bobina compensi la componente
capacitiva a frequenza fondamentale della corrente di guasto.
In una rete compensata con bobina di estinzione, la corrente
di guasto risultante è limitata in modo tale che l'arco del guasto
in aria si estingua spontaneamente.
- Rete con neutro a terra. È una rete il cui neutro è collegato a terra
direttamente o attraverso una resistenza (o reattanza) di valore
sufficientemente basso per ridurre le oscillazioni transitorie e
lasciare passare la corrente per la protezione selettiva di terra. Un
punto della rete considerata può essere ritenuto efficacemente a
terra se con riferimento a quel punto il coefficiente di messa a
terra non supera l'80%. Questa condizione è
approssimativamente realizzata quando il rapporto tra la
reattanza alle correnti di sequenza zero e la reattanza alle correnti
di sequenza positiva è inferiore a 3, mentre il rapporto tra la
resistenza di sequenza zero e la resistenza di sequenza positiva è
inferiore a 1 per tutte le condizioni possibili di collegamento della
38
rete. Un punto della rete considerata deve essere ritenuto non
efficacemente a terra se con riferimento a quel punto il
coefficiente di messa a terra supera l'80%.
- Coefficiente di messa a terra.
Con riferimento ad un determinato punto della rete (general-
mente nel punto di installazione di una data apparecchiatura) e
per una configurazione data dalla rete stessa, è il rapporto,
espresso in percento, della tensione più elevata della rete tra una
fase sana e la terra durante un guasto a terra, e la tensione efficace
tra le fasi in assenza di guasto. Questo coefficiente è un semplice
rapporto numerico che caratterizza in modo del tutto generale le
condizioni di messa a terra della rete, indipendentemente dal
valore particolare della tensione di servizio.
Tra le possibili condizioni di funzionamento del neutro dei sistemi,
quelle che richiedono livelli l'isolamento pieno sono:
- i sistemi funzionanti a neutro isolato;
- sistemi funzionanti con neutro a terra attraverso bobina di estinzione;
39
- sistemi funzionanti con neutro a terra attraverso resistenze di valore
relativamente elevato.
Come è già stato precisato queste condizioni influiscono sul valore del
coefficiente di messa a terra e come conseguenza sul valore della
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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