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L’impegno,
momenti di crescita differenti. invece, viene definito da Marcia, come
la scelta che l’individuo deve compiere per seguire al meglio la strada, che ha scelto
d’identità
di percorrere. Per Marcia, le quattro tipologie sono: l’acquisizione
dell’identità, sia l’esplorazione sia
intesa come il momento dove sono presenti,
l’impegno. l’impegno,
La chiusura, intesa come il momento dove è presente ma non
è presente l’esplorazione. Il moratorium, inteso come il momento dove non è
l’impegno, l’esplorazione.
presente ma è presente La diffusione, intesa come il
l’impegno l’esplorazione.
momento dove non sono presenti, né né
la costruzione dell’identità inizia quando
Secondo questo modello di Marcia,
l’adolescente decide di compiere una rottura, con i legami del passato e integra i
nuovi schemi, ai precedenti già acquisiti, così da riuscire ad acquisire, un equilibrio
più avanzato e definito. 13
“Psicologia dell’adolescenza
Infine, Augusto Palmonari nel suo libro (2011)”, in
riferimento all’identità, dell’identità,
riporta, Il modello tri-fattoriale questa teoria è
stata studiata da Wim meeus, psicologo statunitense, il quale focalizza la sua
per la formazione dell’identità dell’individuo,
attenzione, sulle variabili personali e
contestuali, che possono favorire o ostacolare il processo.
sua ricerca ha svolto un’analisi sull’interdipendenza
Meeus, nella dei processi, che
permette all’identità di
fanno cogliere la dinamica iterativa, la quale, a sua volta,
formarsi e modificarsi nel tempo. Meus nella sua ricerca, inizialmente ha preso in
l’impegno dell’individuo e l’esplorazione in profondità,
analisi due variabili:
aggiungendo successivamente un ulteriore variabile, la riconsiderazione
nell’impegno. l’impegno che l’individuo
Meus, afferma che, si riferisce alle scelte, compie in
relazione all’identità e alla misura in cui gli individui, si identificano con tali scelte.
in profondità, è la scelta di vivere l’impegno in modo
L’esplorazione per Meus
attivo, che prevede una riflessione personale e un confronto sociale. Infine, per
dell’impegno
Meus, la riconsiderazione riguarda i tentativi, che gli individui
compiono per confrontare i loro impegni, con altre alternative. Da queste tre
d’identità. L’acquisizione,
variabili, sono stati individuati cinque stati dove sono
dei livelli alti d’impegno e di esplorazione in profondità,
presenti ma è presente una
dell’impegno. La
bassa riconsiderazione chiusura, in questo modello identitario,
d’impegno.
sono presenti dei moderati livelli In questa variabile, viene svolta una
media esplorazione in profondità e c’è una bassa riconsiderazione dell’impegno. La
sono presenti bassi livelli d’impegno, di esplorazione in profondità
diffusione, dove
e di riconsiderazione dell’impegno. Il Moratorium è il quarto livello identitaria,
presente un livello basso d’impegno
dove è e di esplorazione in profondità, ma al
tempo stesso è presente un’elevata dell’impegno.
riconsiderazione Infine, il
in quest’ultimo modello,
Searching moratorium, sono presenti elevati livelli
di riconsiderazione dell’impegno.
d’impegno, esplorazione in profondità e di 14
1.3 La costruzione dell’identità sociale nell’adolescente
Nel paragrafo precedente si è spiegato cosa sia l’identità, attraverso alcune teorie
l’argomento. In questo paragrafo
che hanno affrontato verrà affrontata la tematica
della costruzione dell’identità sociale dell’adolescente. Affinché questo avvenga
nella vita del ragazzo influiscono alcune persone e alcuni contesti molto importanti
per lui, la prima tra tutti è la scuola.
1.3.1 Gli adolescenti e la scuola
manuale intitolato “Psicologia dell’adolescenza
Augusto Palmonari nel suo
(2011)” afferma che, la scuola richiede molto impegno e senso di responsabilità,
sia ai bambini che frequentano le elementari, che agli adolescenti, che frequentano
la scuola media e le superiori. I bambini vivono il periodo scolastico come la loro
prima prova da grandi. Gli adolescenti invece vedono la vita scolastica, come
l’ennesima prova da superare in un periodo già difficile della loro vita.
sempre all’interno del suo testo,
Augusto Palmonari, scrive che ai ragazzi delle
medie e delle superiori, vieni chiesto di rispettare un programma di studio molto
complesso e allo stesso tempo, di riuscire a socializzare con i nuovi compagni.
Questo porta gli adolescenti, a vivere situazioni difficili in ambito scolastico, perché
rispetto alla scuola primaria, dove le maestre sono molto amorevoli e dolci e
rendono a instaurare, con il bambino un rapporto confidenziale, nel caso delle medie
distaccati. L’adolescente,
e delle superiori, i rapporti con i professori sono più infatti
si rivolge a queste figure educative, dando loro del lei e vede queste figure come
delle semplici persone, che si limitano a dare loro ordini, a verificare il loro
rendimento, a punirli, e a trasmettere loro nozioni, facendo crescere nel ragazzo un
sentimento di noia.
Tra i pericoli della scuola ci sono le situazioni di insuccesso, che possono
incrementare le ansie del ragazzo portandolo a non credere più in sé stesso. Per
questo motivo è importante che il ragazzo insieme ai propri genitori, ai propri
compagni e soprattutto ai propri professori, trovi un approccio specifico, che gli
permetta di superare le difficoltà iniziali e le sue preoccupazioni, così da istaurare
con loro un rapporto positivo, che lo porti a crescere nel modo giusto. 15
1.3.1.1 Le teorie di alcuni pedagogisti e psicologi sul metodo scolastico
In questo paragrafo verranno riportate alcune ipotetiche metodologie, da poter
per poter incentivare l’adolescente ad apprendere.
utilizzare a scuola, dell’Università di
La dottoressa Fabiana Quattrano, professoressa di Pedagogia
“Adolescenza
Salerno, nella dispensa a scuola: riflessioni a margine di una ricerca
(2012)”,
2
nel paragrafo Adolescenti a scuola tra agio e disagio afferma, che la
scuola oltre ad essere la prima agenzia di socializzazione, e anche lo strumento che
permette agli adolescenti di poter vivere scambi affettivi, relazioni di socialità di
permettere una costruzione dell’identità
sfide, così da poter personale, autonoma, e
responsabile dell’adolescente. Per la dottoressa Quattrano, i docenti devono riuscire
a trasmettere nozioni, che permettano al ragazzo di realizzarsi pienamente nel suo
progetto di vita, promuovendo la crescita del singolo che incentivi così la crescita
della comunità. La scuola, però è anche il luogo dove vengono raccolte le
problematiche dei ragazzi, che i docenti si trovano a dover gestire con molte
difficoltà.
Per la dottoressa Fabiana Quattrano l’adolescente, ha bisogno di trovare nella
L’adolescente
scuola una persona di cui potersi fidare. quindi per poter contrastare
questa situazione di disagio, ha bisogno di vivere situazioni, che lo facciano sentire
a proprio agio. La dottoressa Quattrano continua il suo discorso, affermando che, il
disagio scolastico è un concetto molto complesso e ricco di svariate sfumature, che
possono portare a delle limitazioni e delle rinunce che potrebbero condizionare la
vita dell’individuo. Per la dottoressa Quattrano il disagio scolastico è uno stato
motivo, che non è legato ad altre emozioni, ma si può presentare con altri
comportamenti, che possono essere disfunzionali come la disattenzione scolastica,
permettono all’alunno di stare
o una scarsa partecipazione alle lezioni, le quali non
bene e vivere in modo positivo il contesto scolastico. La dottoressa Quattrano
conclude infine il suo discorso, affermando che una scuola che si pone come
obiettivo quello del benessere del ragazzo, è una scuola che ha come scopo
appunti-di-pedagogia/206499 16
principale quello di capire i bisogni e le potenzialità degli alunni, che gli sono stati
l’aiuto
affidati per essere educati. La scuola, con dei genitori, deve porsi come
ambiente che favorisca una crescita individuale e collettiva, che sia positiva per il
ragazzo.
Pietro Romei nel suo libro “Guarire dal mal di scuola. Motivazione e costruzione
di senso della scuola (1999),” afferma che la scuola dovrebbe basarsi sulla
motivazione e sul desiderio del ragazzo ad apprendere, quindi per estirpare il
bisognerebbe focalizzare l’attenzione,
disagio scolastico, sul desiderio di
conoscenza dei ragazzi. La motivazione è legata alle emozioni, le motivazioni
possono infatti produrre emozioni e viceversa. Per incentivare la motivazione ad
apprendere, bisogna quindi suscitare emozioni nei ragazzi. Per Pietro Romei
l’adolescente deve sentirsi un pezzo unico con la classe di cui fa parte. Pietro
Romei, continua il suo discorso affermando che affinché la scuola sia utile, deve
all’interno del ragazzo un senso di autoefficacia.
sviluppare Pietro Romei definisce
l’insieme di convinzioni,
il senso di efficacia come che un individuo ha sulla
capacità ad eseguire compiti di un certo livello.
influenza le scelte dell’individuo, inoltre
Per Pietro Romei l’autoefficacia i ragazzi
con un alto senso di efficacia, sono molto inclini a partecipare a diverse iniziative,
lavorano intensamente, si impegnano molto in quello che scelgono di fare e non si
arrendono davanti alle difficoltà. Pietro Romei conclude poi il suo discorso,
comportamenti dell’adolescente,
affermando che la valutazione dei può
Lui definisce infatti l’autoefficacia come
condizionare le sue scelte future. un
se,
concetto razionale, che si basa sul pensiero che gli altri hanno dell’individuo,
quindi questo pensiero sarà negativo i ragazzi si sentiranno insicuri e bloccati, non
riuscendo così a mettersi alla prova.
counselor e professoressa di Pedagogia dell’Università di
Maria Grazia Contini, “Adolescenza
Bologna, nella dispensa a scuola: riflessioni a margine di una ricerca
3
nel paragrafo Adolescenti a scuola tra agio e disagio (2012) ,” afferma che la
nostra esistenza fa parte di un mondo più grande, noi influenziamo il p