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L’ADOLESCENZA
Problemi e pregiudizi concernenti l’adolescenza
Periodo di risveglio delle pulsioni sessuali assopite durante periodo di latenza, accompagnato da
trasformazioni fisiologiche e somatiche che rivelano la presenza di funzioni riproduttive = fase della
pubertà fisiologica.
L’adolescenza non coincide con la pubertà: xchè le trasformazioni del corpo e risveglio sessuale
sono x il giovane un evento che capovolge l’equilibrio acquisito precedentemente e rimette in
discussione la sua personalità.
C’è una pubertà mentale (rivoluzione psicologica): un approfondimento dell’essere, presa di
coscienza di sé che sfocia nell’autonomia e inserimento nella società adulta (non si realizza in tutti
allo stesso modo + è suscettibile di fallimento). In questa fase 2 momenti:
ribellione e offensiva generale contro ambiente familiare e l’autorità in genere (fase anarchica),
- sforzo di distruggere i legami che uniscono all’infanzia, negazione di idee e valori ricevuti
(anticonformismo aggressivo + eccentricità provocatoria)
la crisi si organizza in profondità (periodo di assestamento verso 16 anni), riflessione
- /approfondimento; il giovane si interroga e rientra in se stesso, s’intensifica l’introspezione. L’io
si rivela dall’interno (culto dell’io), ne uscirà un essere cosciente della sua individualità, maturo
x affrontare l’avvenire e le responsabilità di adulto.
L’intensità della presa di coscienza varia a seconda di personalità, carattere… ci sono soggetti che
restano adolescenti sempre x non aver operato un ritorno su se stessi, altri in cui la crisi giovanile
s’interiorizza subito e non si manifesta il comportamento esterno.
La società e l’adolescenza
Solo a partire dal ’50 attenzione di psicologia/pedagogia x l’adolescenza = natura complessa
dell’adolescente che rende difficile l’avvicinamento (attentato alla propria libertà) + è una
personalità mutevole e contraddittoria x cui difficilmente circoscrivibile + l’evoluzione
dell’adolescente è strettamente legata alla società in cui vive.
È stata considerata x lungo tempo una semplice fase di transizione tra infanzia e età adulta + la
società tende a prolungare l’età adolescenziale. Inizio di interesse nel 50/60 a causa delle bande
delinquenziali: costringono la società a una presa di coscienza e revisione: è una subcultura con
leggi, istituzioni, costumi, pregiudizi, linguaggi propri.
Es. società primitive: il passaggio è regolato da riti iniziatici (autodecorazioni, tatuaggi, sacrifici, riti
pubertari) x segnare l’accesso dell’adolescente alla condizione adulta, consacrare ufficialmente la
rottura dei legami con l’ambiente domestico + rispondono a bisogni emotivi dei giovani xchè
forniscono una soluzione psicologica al superamento della crisi che attenua la tensione.
Oggi: le società industriali non hanno assunto misure efficaci x facilitare l’inserimento nel mondo
adulto, ma anzi hanno prolungato la durata dell’adolescenza molto aldilà della maturità sessuale
(costringe al ruolo e condizione infantile).
Nelle bande: tentativo di supplire spontaneamente all’assenza di un rituale istaurato dagli adulti x
accoglierli nei loro ranghi, così xò il passaggio resta orizzontale xchè conferisce al giovane
semplicemente un ruolo nella banda (tra pari).
In alcuni riti primitivi si rappresenta la morte dell’adolescente e la nascita dell’uomo, riflette
simbolicamente un’esperienza soggettiva xchè la maturazione fisiologica dà l’impressione di essere
una persona nuova, sente il bisogno di ripudiare il passato e si mette alla ricerca di nuovi modelli e
identificazioni.
La crisi giovanile
La rivolta contro i genitori e contro l’ambiente (è motivata dal rifiuto del conflitto edipico)
Crisi di opposizione contro l’ambiente adulto, riedizione del periodo infantile. Per affermarsi come
persona autonoma il giovane si rivolta contro l’autorità dei genitori e respinge i loro modelli,
opinioni, tradizione oppure li commisera dall’alto di una presunta superiotià; i genitori sono criticati
e giudicati, la loro tenerezza o premura diventano intrusione, si inizia ad aver vergogna di loro
anche x ragioni banali. Il giovane è infastidito da gesti di tenerezza, riprova i genitori di non capirlo
o amarlo = senso di incomprensione dall’ambiente che scuote la fiducia.
L’affermazione esteriore dell’io: la ricerca dell’originalità
Rappresenta il bisogno di spezzare tutti i modelli precedenti, allontanarsi dall’ambiente familiare (in
diversi settori: abbigliamento, comportamento, linguaggio…)
L’adolescente si sente diverso dagli altri ma vuole anche esserlo (xò è conformista rispetto al
gruppo): eccentricità nella toeletta (attenzione particolare x corpo , sentimenti ambivalenti come
vergogna, ansietà, orgoglio, molto dipende dal passato psicologico ed educazione sessuale ricevuta)
= forma di affermazione di sé e narcisismo (bisogno di farsi notare, gusto x lo scandalo, soprattutto
se in gruppo).
Linguaggio: ogni generazione ha il suo vocabolario (si coltivano le espressioni rare, insolite e il
linguaggio grossolano e volgare che segna un distacco dall’ambiente familiare) + comunicazione
segreta tra iniziati: è il mezzo migliore x escludere l’adulto e sentirsi superiori = grande narcisismo
e megalomania che xò nascondono insicurezza.
Aspetti intellettuali della crisi giovanile (pubertà mentale)
Affermazione del pensiero astratto/formale: l’intelligenza raggiunge la sua forma finale di
equilibrio, a differenza del bambino di 7-8 anni (x cui la riflessione riguarda realtà, presente,
azione), l’adolescente è capace di superare col pensiero le situazioni vissute e acauli, evadere dal
reale e presente x abbracciare il possibile, l’astratto, il passato e futuro, ragiona su proposizioni e
idee in maniera ipotetico-deduttiva: nuovo strumento che apre la strada x tutte le speculazioni
(filosofia, politica, storia, scienza..) = piacere della discussione + anche di fronte al tumulto dei suoi
sentimenti, atteggiamenti, reazioni, l’adolescente non resta passivo: s’interroga, riflette su se stesso,
architetta teorie, è cosciente della sua vita interiore (introspezione, meditazione, approfondimento
del pensiero); > parte dei giovani mette in discussione i grandi problemi dell’esistenza (amore,
morte, religione, politica) quasi sempre in termini enfatici e assoluti con l’intransigenza tipica
dell’età.
Il pensiero astratto permette l’elaborazione di un sistema di valori.
L’evoluzione dei sentimenti interpersonali. Amicizia e amore
La riattivazione del conflitto edipico
Dopo la fase di latenza, si riaccende nella pubertà = accettare la propria virilità/femminilità, entrare
nuovamente in rivalità col genitori di sesso uguale x amore dell’altro, si riattivano sentimenti di
angoscia e colpa, x sfuggirvi il giovane inizia a respingere violentemente le immagini parentali
(precedenti identificazioni), così crea un vuoto, x cui cerca nuove identificazioni che possano
ristabilire il sentimento d’identità e autostima; questa identificazioni possono essere accettate
dall’io, in quanto l’oggetto amato appartiene all’altro sesso e viene meno il rischio di cadere nella
situazione edipica.
È una fase di omosessualità latente (tappa passeggera, con l’intensificarsi della pulsione sessuale, si
rivolgerà presto a una persona di sesso opposto), ma i ragazzi che non hanno potuto identificarsi
normalmente durante l’infanzia corrono il rischio di restare ancorati a questa fase.
L’amicizia giovanile
Altra forma di identificazione, con un essere somigliante, con stessi dubbi, problemi, è una
possibilità di condividere sentimenti troppo pesanti da sopportare da soli. Nell’infanzia le amicizie
sono semplice cameratismo fondato su abitudini/attività comuni, ora diventano + selettive, si
caricano di passione simile all’amore (discordie, rotture, riconciliazioni): un tradimento offende
l’esigenza di assoluto, bisogno di affetto, mete in discussione l’autostima xchè l’amico ha la
funzione di sostegno dell’io. Spesso xò dura poco xchè così appassionata ed esclusiva, all’inizio
l’amicizia è + vicina all’amore, poi con l’intensificarsi delle pulsioni sessuali rivolte all’altro sesso
diventa + serena e duratura.
La nascita dell’amore
Legato all’emergere dell’istinto sessuale che determina una trasformazione profonda della vita
affettiva e personalità.
All’inizio: sublimazione – idealizzazione dell’istinto (meccanismi di difesa), anche tentativi di
sopprimerlo x sensi di colpa troppo marcati che comportano sintomi nevrotici (ascetismo).
Intensità della vita immaginativa: nell’immaginazione si soddisfa il bisogno d’amore), i sentimenti
possono essere rivolti a un individuo vicino e accessibile, ma l’immaginazione costruisce attorno un
idillio romantico.
Verso 15-16 anni: i sentimenti si fissano in maniera + stabile e durevole su una persona (se
l’evoluzione è normale, riunione armoniosa della componente sessuale ed affettiva), molto dipende
dal passato psicologico, educazione, carattere, circostanze in cui avvengono le prime esperienza). A
volte si ritrova nell’oggetto amato i tratti del genitore.
Il gruppo. Il conformismo degli adolescenti
Con la rivolta contro i genitori e rifiuto degli ideali etici e sociali degli adulti = stato si smarrimento
e solitudine, un rimedio è la vita di gruppo: nonostante la convinzione di essere originali ed
eccentrici, si riducono all’imitazione di soggetti che ammirano e conformismo (x acquisire fiducia
in sé, ha bisogno di sentirsi uguale agli altri).
Rispetto ai gruppi dei bambini, le motivazioni sono + profonde. Nel gruppo l’adolescente cerca una
ragione d’essere, un ideale dell’io, un’immagine securizzante di se stesso che calmino la sua
inquietudine interiore e restituiscano il senso di autostima. Proprio x la tendenza all’identificazione,
la natura dei legami è totalmente diversa dai rapporti precedenti: si approfondisce la comprensione
reciproca.
Il gruppo permette di affermarsi nella maniera + assoluta: fra soggetti che la pensano come lui,
l’adolescente si sente libero di esprimersi, senza timore di essere incompreso, xchè nel gruppo trova
ideali er valori corrispondenti alle sue aspirazioni + il gruppo incita al supera