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Il vestito dei primi anni del 1900

Gli anni fra il 1900 e la Prima guerra mondiale videro una grande evoluzione nelle linee femminili. Sebbene le signore più ricche continuassero ad indossare abiti a clessidra, modellati da rigidi corsetti, si assistette ad una graduale trasformazione verso una linea affusolata, fatta di abiti più semplici. Pizzi, ruches e altre decorazioni furono abbandonate e la gonna iniziò a lasciare i piedi scoperti. Importanti progressi furono compiuti nella medicina e nello sviluppo di nuove tecnologie in campo scientifico e industriale. Le donne iniziarono ad avere ruoli più rilevanti nella società. La moda femminile si ritrova quindi in due tendenze quasi opposte: la prima, caratterizzata dalla cultura estetica di questo periodo enfatizza il mito della femme fatale, pericolosa seduttrice.

Rigida linea ad S dei bustini, la seconda rappresenta infatti una donna bella, che va contro i ruoli tradizionali di una società patriarcale, rifiutando di essere passiva. Abiti dal gusto esotico, che cadono larghi e comodi pur seguendo le linee del corpo, con maniche larghe, stretti in vita spesso da un nastro o una cordicella.

Il clima ottimistico favorì le attività per il tempo libero: lo sport si diffuse anche nelle classi popolari, nacquero le prime mete turistiche e attrazioni come il cinema, il circo e i cabaret. Divertimenti che continuavano fino a tarda notte grazie anche alla nascita dell'illuminazione elettrica. Di quest'ultima tendenza fanno parte i couturier Paul Poiret e Mariano Fortuny.

La Belle Époque, quindi, fu un'epoca di grandi innovazioni, benessere e divertimento ma anche un periodo di acute tensioni sociali che esploderanno nella Prima guerra mondiale.

L'abbigliamento da uomo non ebbe importanti modifiche: per il giorno, il completo formale prevedeva redingote nera con pantaloni abbinati oppure cappotto da mattina abbinato a pantaloni di colore contrastante; per la sera invece le scelte erano il frac o lo smoking. Il nuovo intrattenimento costituito dal cinema, che in questo momento proiettava film muti, influenzò il trucco. Era caratterizzato da un Cerone bianco, le labbra scure e un intenso make-up sugli occhi. Le origini risalgono al XVIII secolo quando i teatri erano ancora illuminati con la luce tenue e calda delle candele e delle lampade a olio. Queste davano un aspetto più morbido alla scena donando una dominante di colore giallo/arancio. Per questo motivo divenne necessario per gli attori applicare il trucco. In questo periodo la moda maschile borghese era caratterizzata da un abito scuro e rigoroso.

Base spessa ed evidente per far sì che le caratterizzazioni potessero essere notate alla giusta In opposizione a questo conformismo nel 1909, Filippo Tommaso Marinetti pubblica il Manifesto del Futurismo. Il movimento era espressione della moderna società urbana e industriale, in continua trasformazione.

Nel XIX secolo l'avvento della luce a gas mise in evidenza il make-up piatto del cerone. I futuristi vogliono agire nel quotidiano, sul rapporto arte-vita e di conseguenza l'abbigliamento non può essere ignorato.

Per ridurre gli effetti antiestetici della luce a gas gli attori iniziarono così a miscelare varie polveri con diversi tipi di grasso come la cera d'api, la lanolina, il ghiaccio e lo strutto.

La moda futurista è caratterizzata da due principi fondamentali: la asimmetria e lo sfarzo dei colori.

Giocata attraverso gli accessori, costituiti da elementi geometrici di diversi materiali e colori, dalardo e lo strutto. associare secondo il gusto

personale al fine di rinnovare costantemente la propria immagine; e laPioniere di una nuova generazione di prodotti fu praticità, l'abito deve essere adatto a numerose attività quotidiane e quindi confortevole.Ludwig Leichner che mise sul mercato i ceroni nel- I nuovi abiti devono essere "Aggres-la forma a bastoncino, per poi arrivare a produrre più sivi, Dinamici, Semplici, Igienici,Make-up nel cinema mutoavanti i ceroni color pelle in bastoni più grandi. Gioiosi, Illuminanti, Asimmetrici, diIl problema della percezione dell'incarnato si ripropose anche nei primi film, i quali erano girati con breve durata, variabili".una pellicola definita ortocromatica, o sensibile al blu. Per Balla la moda deve dare movi-Tutte le tonalità calde venivano registrate come grigio molto scuro o nero, mentre i colori freddi mento alla figura. Grazie a linee eapparivano grigi molto chiari o bianchi. Era quindi necessario un make-up speciale per

ottenere un taglio spigoloso e colori forti il vesti-incarnato "normale". Gli attori si truccavano il viso con del cerone o solo con le polveri rendendolo to diventa una vera e propria opera bianco e spesso. d'arte. La pelle sbiancata divenne la nuova norma estetica popolare poiché considerata attraente e giovanile, tanto è che spesso i ceroni e le polveri venivano applicate anche su braccia e parti scoperte per abbinare il colorito dell'incarnato al volto, creando poi un forte contrasto con gli occhi, truccati con il Kohl nero. Le labbra degli attori erano lasciate al naturale mentre le applicavano il rossetto rosso o il greasepaint marrone (che in pellicola ortocromatica risultava nero). Ben presto molte tonalità di cerone furono prodotte sia

Per uomini che per donne, rendendo più facile la realizzazione di un incarnato adatto.

Nel 1914 Max Factor inventa il Supreme Greaspaint: una formulazione più elastica diverse tonalità.

I Balletti Russi di Diaghilev tempo di guerra

I Balletti Russi non solo rivoluzionarono il concetto di costumi per la danza, ma ebbero anche un fortissimo impatto sulla moda del Novecento. Con l'arruolamento degli uomini, le donne presero il loro posto nel lavoro dove indossavano uniformi e abiti pratici e resistenti.

Alcuni capi dell'abbigliamento militare, come il cappotto British Warm,

Raggiunse una certa popolarità con Michel Fokine, il quale sarà coreografo dei Ballets Russes dal 1909 al 1912.

Marius Petipa, coreografo del Balletto Imperiale di San Pietroburgo dal 1862, introdusse i pratici stivaletti impermeabili con tacco basso ai piedi delle ballerine. Questi stivaletti avevano una calzata stretta e una chiusura ad occhiello che conferivano un tocco di femminilità.

L'evoluzione dell'abito di scena specifico per la danza iniziò con due balletti: La figlia del faraone (1862) e La Bayadère (1877). In questi spettacoli si decise di aggiungere al tradizionale costume il tutù e ornamenti orientaleggianti per mantenere coerenza con la trama.

Gli anni '20, noti come "Roaring Twenties", furono caratterizzati da un periodo di pace e dalla voglia di lasciarsi alle spalle gli anni di guerra. Si affermò la cultura di massa veicolata dalla radio e dal cinema, e nei locali si ballava il Charleston, il ballo dell'età del Jazz.

Parigi rimase incantata dagli abiti esotici arricchiti di pietre preziose e perle degli spettacoli teatrali più in voga, come Cleopatra del Marius Pe-

1909 e Shéhérazade del Il costume vittoriano si esaurì definitivamente. La nuova donna degli anni '20 corrisponde ad un nuovo ideale di bellezza: è giovane e androgina, senza seno né fianchi né cosce. Si afferma la moda propria mania per l'esotico sia per quanto riguarda il mondo della moda che quello dell'arredamento; alla garçonne, con il caratteristico taglio di capelli a caschetto. Un altro esempio dell'evoluzione di Bakst è quello dell'uccello di fuoco nel 1910 dove rivoluziona La linea si fece sempre più dritta e le gonne si accorciarono. La con pantaloni velati ricchi di decorazioni il tutù classico della protagonista. decorazione dell'abito, sia come disegno tessile che come applicazione, I costumi si ispiravano inoltre anche agli abiti tradizionali russi, come in Petruška del 1911 e ancora,

Dipendeva molto dalle forme d'arte e il gusto déco.e a quelli dell'antica Grecia come in L'Après-midi d'un faune del 1912. Le linee dritte degli abiti, infatti, venivano spezzate o sottolineate daArtisti come Picasso, Matisse e De Chirico collaborarono alla realizzazione di costumi per questo disegni geometrici.periodo. Il punto vita scese fino all'altezza dei fianchi mentre l'orlo della gonna salì lasciando scoperta la parte bassa delle gambe. Le calze eb-PAUL POIRET bero ora particolare visibilità e divennero di color carne o pastello.Altro accessorio di tendenza era la cloche.Paul Poiret è considerato il primo creatore di moda. Il gusto per il ballo dei ruggenti anni '20 determinò abiti da sera alin senso moderno. Noto come il "re della moda" dominò lo stile parigino e ginocchio, senza maniche e tempestati di paillettes, frange di perli-internazionale nei primi decenni del Novecento.

ne e piume.Lavorò per prestigiose maison fino al 1903, quando al 5 di Rue Auber, fondò A fine decennio l’orlo tornò poi alla caviglia, anticipato da margini ala propria. punta e scialli lunghi che pendevano dalla vita o dalle spalle.Per attirare una nuova clientela creò esposizioni spettacolari in vetrina. La nuova silhouette, morbida e priva di costrizioni, richiese nuoviCominciò proponendo sia fogge di moda, prive però di decorazioni, sia linee capi di biancheria intima e di forma diversa.morbide come il mantello-kimono. Eliminò il busto e utilizzò tessuti dai colori Venne di moda l’abbronzatura.vivaci. Il suo stile è caratterizzato da un orientalismo teatrale che trae ispira- L’abbigliamento da uomo rimase pressoché invariato, se non perzione dalla Cina e dal Giappone ma grande influenza ebbero anche i Balletti la redingote che venne man mano abbandonata. Si avviò una cre-Abito anni ‘20Russi.

Scente informalizzazione. Durante la Prima guerra mon-diale, dove dovette lasciare COCO CHANELl'attività per andare a lavorareal fronte. Gabrielle Bonheur Chanel (1883-1971), soprannominata Coco, fu il coutu-Costume per festa in maschera, Finita la guerra, la maison eraPaul Poir

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A.A. 2021-2022
35 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/02 Storia moderna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marta.frangi99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del design e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Nuova Accademia di Belle Arti - NABA o del prof Carlini Fabio.