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I toni e il modo di rivolgersi agli utenti social nelle pagine principali si sono gradualmente
evoluti e svincolati da un’impostazione inizialmente istituzionale, diventando sempre più diretti e
vicini alle persone. Attraverso l'attività social, infatti, Sky TG24 sembra mirare a costruire e
ulteriormente sviluppare un rapporto di familiarità con la comunità di utenti che seguono le pagine
social e il canale televisivo “cercando di avvicinare a Sky il più ampio bacino di utenti possibile,
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cercando di agganciarli e, probabilmente, di favorire il transito verso l’offerta pay”. Ciò sembra
essere confermato anche dalla scelta dell'immagine di copertina che compare sulla pagina Facebook
del canale, rimasta invariata dal 15 giugno 2016, che sottolinea e ricorda agli utenti la presenza del
11 Valeriani, Augusto, “Le 'all news' italiane sui social media: Sky e Mediaset a confronto”, European Journalism,
Observatory, 2017, consultato on-line all'indirizzo http://it.ejo.ch/digitale/le-all-news-italiane-sui-social-media-sky-
mediaset-confronto in data 18/10/17.
12 Valeriani, Augusto, “Le 'all news' italiane sui social media: Sky e Mediaset a confronto”, European Journalism,
Observatory, 2017.
canale all news sul canale 50 del digitale terrestre. La stessa immagine è stata scelta come
immagine di copertina anche sul profilo Twitter, account che conta circa 2,9 milioni di follower.
(Fonte: https://www.facebook.com/SkyTG24/)
Il fatto che i contenuti informativi delle pagine social non siano collegati in maniera
privilegiate ed esclusiva a quelli del web, ma piuttosto a quelli del canale, è confermato dalle parole
del social media manager di Sky, che descrive così la loro mission:
Noi abbiamo tre obiettivi principali, il primo – in ordine temporale ma non di importanza – è
quello di fare referral verso il sito. […] Il secondo è quello di generare “buzz” intorno ai
contenuti, agli appuntamenti, alle attività. Questa attività la facciamo rispetto a ciò che va on air,
agli eventi fisici, alle attività cross-platform e alle attività che non vanno sul canale ma che lo
riguardano. Il terzo obiettivo riguarda il “social design”, ovvero entrare – quando è necessario –
nel disegno del contenuto a monte, nell’idea dello show televisivo, dello speciale, nella notizia
per fare in modo che la persona nel momento in cui interagisce con quel contenuto abbia una
serie di spunti di conversazione. Noi siamo una struttura matrice in azienda, perché c’è un social
media team, e siamo “cross” tra le diverse redazioni, siamo cross sulle diverse aree e abbiamo
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degli obiettivi condivisi con degli altri gruppi.
13 C. Sorrentino, E. Ricci, A. Valeriani, L'integrazione delle notizie. Come le testate giornalistiche televisive italiane si
preparano alla sfida del digitale, Fondazione Sussidiarietà, Milano, 2016.
Sky TG24 è presente anche su Instagram, per condividere le proprie notizie con una
comunità digitale di utenti sempre crescente, che usufruisce dei contenuti in maniera dinamica e
diversa. Il canale attualmente conta circa 67 mila follower, e presenta contenuti pensati
appositamente per adattarsi alla piattaforma social in questione: foto potenti e simboliche su fatti ed
eventi correnti, fotografie sul mondo animale, dell'arte, spettacolo e musica, re-post di foto e video
di altri utenti, e brevi video informativi dove vengono presentate notizie ospitate anche sul sito web
di Sky TG24.
2. Analisi delle attività promo-commerciali
I cambiamenti nel settore pubblicitario dopo il digitale e Internet
Da alcuni anni il sistema informativo sta attraversando una fase di passaggio caratterizzata
da profondi cambiamenti tecnologici e di mercato, che si dispiegano in un contesto di contrazione
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delle risorse. Dal 2011 al 2015, il Sistema Integrato delle Comunicazioni (SIC), ha subito
un’importante contrazione economica (-16%), anche se con variazioni differenti da mercato a
mercato. Mentre continua a ridursi il settore dell'editoria, il settore della televisione è quello che ha
subito le minori perdite in valori percentuali e la principale fonte di finanziamento del sistema
dell'informazione italiano deriva dalla raccolta pubblicitaria (oltre il 40% del totale, pari a circa 3,5
miliardi di euro, riconducibili per il 90% alla TV in chiaro), seguita dalla vendita di offerte
14 Agcom, “Relazione annuale 2017 sull’attività svolta e sui programmi di lavoro”, 2017, consultato on-line
all'indirizzo https://www.agcom.it/documents/10179/8078012/Sintesi+Relazione+Annuale+2017.pdf/69ddc8b9-
e975-4106-a940-0f857279f851?version=1.0 in data 19/10/17.
televisive (36% dei ricavi complessivi), e dei fondi pubblici, che costituiscono un’ulteriore e
rilevante fonte di introiti per il settore (pesando sul totale per il 23%).
Con il passaggio dalle reti analogiche a quelle digitali, è emersa la possibilità da parte dei
broadcaster di moltiplicare l'offerta dei contenuti televisivi, sia in quantità che in qualità. In
particolare, la costante crescita dei sempre più numerosi canali tematici (a discapito delle reti
generaliste, come osservato nel Capitolo 2), ha anche avuto un altro effetto, ossia la segmentazione
dell'audience. Di conseguenza ciò ha determinato una nuova concentrazione degli ascolti per
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target. La segmentazione tematica, dell'audience e del target hanno quindi cambiato il ruolo dei
canali generalisti, che hanno perso la loro rilevanza e centralità sia nei confronti del pubblico sia nei
confronti degli investitori pubblicitari.
Le perdite di ascolti delle TV generaliste determinano inevitabilmente una minore attrattività
per gli investitori pubblicitari, che sono alla ricerca di spazi funzionali in cui collocare i propri
prodotti. Essi iniziano a preferire investimenti più mirati, “concentrando l’attenzione non sul
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numero di spettatori raggiungibili, ma sull’identità e la propensione all’acquisto del pubblico”,
mirando ad attirare un pubblico più ristretto ma costante e fedele. Il progressivo sviluppo della
tecnologia digitale ha consentito proprio la proliferazione dei canali distributivi per mezzo dei quali
le aziende e le imprese si mettono in contatto col pubblico finale. Fondamentale in questo senso e
nell'ottica dell'offerta dei contenuti, è stata la crescente penetrazione di Internet nelle case degli
italiani e il conseguente utilizzo di questo canale di comunicazione per usufruire di contenuti online.
Questo processo ha determinato la fine della televisione “tradizionale”, portando invece alla
nascita di una nuova era di rivoluzione nel mondo della comunicazione, con una televisione che ora
riesce a integrarsi con altri dispositivi digitali mobili e fissi, in un fenomeno di convergenza mediale
che ha reso l'offerta e la domanda di contenuti molto più complessa. La televisione tradizionale non
è stata sostituita dalla visione di contenuti online, piuttosto, si è venuto a creare un fenomeno di
complementarietà e convergenza per cui contenuti televisivi vengono fruiti su più dispositivi, in
autonomia, personalizzazione e simultaneità.
La modalità di fruizione di contenuti, inoltre, cambia anche a seconda della fascia d'età degli
spettatori: passando dalle fasce anziane a coorti più giovani della popolazione, gli utenti si servono
sempre di più di una molteplicità di dispositivi tecnologici per accedere ai contenuti informativi,
seguendo quindi percorsi meno tradizionali, quali ad esempio le piattaforme di aggregazione e i
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social network che orientano sempre più spesso le scelte di consumo degli utenti.
15 Nucera, Ilaria, “Il mercato televisivo italiano nell’era della digitalizzazione: le strategie di specializzazione del
prodotto Rai e Mediaset”, Tesi di Laurea, 2014.
16 Nucera, Ilaria, “Il mercato televisivo italiano nell’era della digitalizzazione: le strategie di specializzazione del
prodotto Rai e Mediaset”, Tesi di Laurea, 2014.
17 Agcom, “Indagine conoscitiva su informazione e Internet in Italia. Modelli di business, consumi, professioni”,
consultato on-line all'indirizzo https://www.agcom.it/documents/10179/1677802/Allegato+22-4-2015/69ae8f63-
2301-46fd-a20b-f255546c5c42 in data 19/10/17.
Nell' “Online Video Forecasts” 2017, il report annuale di Zenith, emerge infatti che, nel 2017,
la visione di video su dispositivi fissi raggiungerà il proprio picco, spostandosi poi sui dispositivi
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mobili. Secondo le stime, quest'anno gli utenti di tutto il mondo trascorreranno una media di 47,4
minuti al giorno guardando video online, dato che nel 2016 era di 39,6 minuti. Ovviamente, con la
crescita del consumo di video online, crescono anche gli investimenti pubblicitari su Internet e,
nonostante questo consumo avvenga principalmente su dispositivi mobile, ad oggi la maggior parte
della spesa pubblicitaria viene fatta sui dispositivi fissi, situazione che tuttavia è destinata a
cambiare già dall'anno prossimo. Nelle parole di Vittorio Bonori, global brand president di Zenith:
L’online video fornisce ai brand l’opportunità di utilizzare potenti tecnologie digitali per
coinvolgere i consumatori, non come semplici segmenti demografici, in un ambiente ad alto
coinvolgimento che rende la pubblicità televisiva così efficace per il brand building. Televisione
e online video funzionano bene insieme in maniera complementare: la prima offre copertura ed
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esperienze condivise, mentre il secondo offre capacità di targeting e personalizzazione.
La gestione della pubblicità Sky: Digital Hub e Sky Media
Il Digital Hub creato da Sky Italia e guidato da Aldo Agostinelli, nasce con l'intento di
rafforzare la posizione della piattaforma nel digitale. Nelle parole dello stesso Agostinelli:
Il Digital Hub è un cantiere sempre aperto e si muove dunque su svariati fronti, dallo sviluppo
dei siti web al rilascio di nuove applicazioni, dalle attività di data mining alla social media
strategy. Non potrebbe in fondo essere altrimenti, considerando l’importanza che i new media
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rivestono e rivestiranno sempre di più nella vita di ciascuno di noi .
Con la creazione di questa struttura interna, Sky ha deciso di occuparsi della pubblicità su
tutti i suoi siti online affidandola al team di Digital Hub, le cui operazioni non riguardano solo la
raccolta pubblicitaria, ma anche tutte le attività online della società.
In particolare, ad agosto 2017, è nata la partnership tra Sky Italia e Tiscali, la quale ha
affidato a Sky, in modo esclusivo, la raccolta pubblicitaria online e la cura del