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Un caro saluto.
Luisa Pollara
Mentre la seconda mail di risposta, giunta da parte del responsabile delle politiche
sociali del terzo settore, è la seguente: 68
Da: Gobbi Stefano <stefano.gobbi@sportesalute.eu>
Inviato: lunedì 4 settembre 2023 18:12
A: Leonardi Vittoria Silva <leonardivittoria2@gmail.com>
Cc: Pollara Luisa <luisa.pollara@sportesalute.eu>
Ciao Vittoria.
Girami il tuo cellulare così ti scrivo su wa che facciamo prima.
Buonissima serata
Stefano Gobbi
Leggendo queste mail mi sento subito sollevata perché, oltre a fornirmi un contatto
utile, quest’ultimo mi ha prontamente scritto chiedendomi il numero per stabilire
un rapporto più diretto. Ciò mi fa pensare che l’idea che ho esposto è stata
apprezzata e che, se possibile, mi sarà fornito il materiale necessario. Rispondo
quindi subito a entrambe le mail, ringraziando la Sig.ra Pollara per il contatto
fornitomi e inviando il mio numero al Dott. Gobbi.
L’indomani, il 5 settembre 2023, prima di mettermi in contatto con il Dott. Gobbi
provo un certo senso di agitazione: l’idea che da quella chiamata dipenda la
possibilità di sviluppare il mio lavoro di tesi non mi fa stare tranquilla. Tengo
molto al tema, per questo prima di chiamarlo scelgo di appuntarmi su un foglietto
i motivi principali che mi hanno portato a scegliere l’argomento, nella speranza
che possano convincerlo in caso di dubbio. Rileggo qualche volta il biglietto che
ho appena scritto, mi ripeto in testa le prime cose che devo dirgli e trovo il coraggio
di chiamarlo.
Il Dott. Gobbi, dopo avermi salutato ed essersi presentato, riesce immediatamente
a farmi sentire a mio agio e a tranquillizzarmi. Il suo tono pacato e la scelta di
impostare la conversazione su dei binari estremamente informali contribuiscono a
creare un’atmosfera rassicurante. 69
Mi chiede (come previsto) i motivi della mia scelta e mi spiega che è rimasto
piacevolmente colpito dall’argomento che ho proposto in quanto si tratta di un
tema a cui lui, e tutto il suo team, tiene molto. Non faccio in tempo a rispondergli
che si sente in sottofondo un telefono squillare ed ecco il Dott. Gobbi dirmi:
“Vittoria scusami mi stanno chiamando sul fisso, rispondo al volo e ti richiamo io”. In quei
minuti di attesa realizzo che tutta l’ansia che avevo prima è improvvisamente
sparita, lasciando spazio a una maggiore serenità data dall’informalità della
telefonata.
Poco dopo vengo ricontattata e durante la chiamata, durata all’incirca quindici
minuti, mi vengono fornite tutte le indicazioni necessarie. Il Dott. Gobbi mi espone
una panoramica di tutti i progetti svolti da Sport e Salute nel sociale, spiegandomi
i relativi obiettivi e le modalità di svolgimento. Dopo averlo ringraziato e aver
compreso con più chiarezza il quadro generale delle iniziative svolte, sottolineo
ancora una volta il mio interesse e la mia curiosità per i progetti relativi ai sistemi
penitenziari. A questo punto il Dott. Gobbi conclude la chiamata invitandomi a
passare in ufficio in modo tale da poter parlare con il responsabile per Sport e
Salute dell’attività in carcere e ottenere tutto il materiale necessario.
Così giovedì 7 settembre 2023 alle ore 11:00 mi reco presso l’ingresso numero 30
dello Stadio Olimpico di Roma per conoscere personalmente Mattia Helio
Federico. Arrivata sul posto l’emozione e la curiosità di vedere gli uffici dislocati
nello stadio della capitale sono altissimi: ho sempre vissuto quell’ambiente da
esterna e non ho idea di come immaginarmi le varie stanze. Camminando nei
corridoi piuttosto bui dell’edificio alla ricerca della stanza numero 146, noto che
qualche camera ha la porta socchiusa, ma nonostante ciò non riesco a scorgere
l’interno degli uffici. Dopo qualche minuto arrivo a destinazione, busso la porta e
mi viene incontro un ragazzo. Dopo essersi presentato mi fa accomodare sull’unica
sedia libera e mentre lo vedo dirigersi verso un armadietto ne approfitto per
guardarmi intorno. 70
La stanza è molto luminosa, lungo tutta la parete difronte alla porta c’è una grande
finestra che affaccia esattamente sul campo dello Stadio dei Marmi. Al centro è
posta un’enorme scrivania intorno alla quale siedono, oltre me e Mattia Helio
Federico, altri due ragazzi. Sopra sono posizionati quattro computer e una serie di
fogli e documenti. La mia attenzione viene però attirata dalle foto attaccate sui
muri: è pieno di grandi immagini che ritraggono momenti importanti nella storia
dello sport. Le fotografie delle olimpiadi sono affiancate dalla bandiera tricolore o
dai cinque cerchi, dimostrando un grande orgoglio nazionale.
6
Vengo però richiamata all’attenzione nel momento in cui Mattia Helio Federico
torna al suo posto con una serie di fogli. Rimango sorpresa nel vedere che aveva
già preparato i documenti da farmi vedere, continua a sorprendermi la
disponibilità e l’accoglienza che mi riservano nonostante gli impegni e il lavoro
che devono svolgere. Sedendosi al mio fianco inizia a spiegarmi che l’iniziativa
“Sport di tutti. Carceri” non è ancora partita e che quindi avrei potuto trovare
difficoltà a sviluppare un lavoro di tesi. Mi fornisce però subito una bella
alternativa: il Progetto Risport. Quest’ultimo, con gli stessi obiettivi e modalità di
svolgimento, era già avviato e voleva rappresentare il progetto pilota sulla base
del quale adattare le future attività dell’iniziativa non ancora partita. Mostrandomi
un report dal titolo “Risport. IPM Casal del Marmo”, inizia a spiegarmi nel dettaglio
il piano di attività previste, la visione e gli obiettivi del progetto. Mentre parla e mi
presenta l’iniziativa sono entusiasta, l’unico dubbio che mi rimane riguarda la
possibilità di effettuare una giornata di osservazione. Non faccio in tempo a
chiederglielo che, mentre sfoglia l’ultima pagina del report, mi dice: “poi se hai
necessità di andare là me lo dici e mi mandi i tuoi documenti. Perché comunque considera
che negli istituti penitenziari in genere devi mandare i documenti e servono una quindicina
di giorni perché ti accettino. Poi così magari ti vedi una giornata o magari chiedi come sta
andando il progetto.” A questo punto sono davvero felice, mi sembra quasi assurdo
Sono il simbolo più noto del movimento olimpico. Essi rappresentano i cinque continenti del
6
modo. 71
il fatto che, in modo inizialmente casuale, ho trovato l’iniziativa e le persone
perfette per sviluppare il lavoro di tesi che desideravo.
Tra i materiali che mi sono stati forniti da Mattia Helio Federico, il video di una
testimonianza di un ex detenuto che spiega l’importanza per lui dello sport
all’interno del carcere, è sicuramente quello che mi ha colpito di più.
“Sono Pretious, vengo dalla Nigeria. Sono stato rinchiuso dodici anni in alta sicurezza e
sono tre anni che sono un uomo libero. […] Cos’è per me lo sport in carcere? Lo sport in
carcere è una terapia. Nel mio caso, stando in carcere richiuso per ventuno ore, lo sport per
me era libertà. Mi ha permesso di uscire dalla stanza […] E per me era la terapia, era una
medicina per sconfiggere la solitudine. Mi ha dato l’opportunità anche di incontrare delle
belle persone che oggi sono rimaste come famiglia per me. Quindi quando lo sport entra in
carcere ci rende liberi mentalmente e anche fisicamente.”
Queste sono state le sue parole, che sottolineano ancora una volta il ruolo positivo
dello sport come mezzo di recupero. Credo che questa testimonianza rappresenti
una sintesi estremamente significativa del progetto e l’emozione che ho provato
nel sentirla mi ha dato la conferma di ciò che pensavo sul tema che ho scelto.
A questo punto ringrazio ancora una volta Mattia Helio Federico che, dicendomi
che mi avrebbe inviato altro materiale utile via mail, continua a dimostrarsi una
persona estremamente disponibile. Penso che la possibilità di inviarmi altri
documenti non solo agevoli il mio lavoro, ma sottolinea anche il suo impegno nel
supportare la ricerca che intendo svolgere.
I giorni passano e rimango in costante aggiornamento con Mattia Helio Federico.
Mi invia ogni tanto qualche file che potrebbe essermi utile, altre volte invece sono
io a scrivergli per chiedergli come possiamo organizzarci per la giornata di visita
all’interno dell’IPM di Casal del Marmo. Così il 4 ottobre 2023 ricevo il seguente
messaggio: “mi giri il tuo documento d’identità per l’accesso al carcere?” e dopo avergli
inviato le fotografie mi comunica che ci vedremo davanti all’ingresso principale
dell’IPM il 23 novembre 2023. 72
I giorni passano e la mia emozione aumenta sempre di più: non vedo l’ora di poter
immergermi nel mio contesto di ricerca e poter esaminare da vicino e in prima
persona quanto letto dai report che mi sono stati forniti.
Tuttavia il mio entusiasmo viene interrotto quando qualche giorno prima
dell’incontro Mattia Helio Federico mi scrive per dirmi che la giornata è saltata e
che avremmo dovuto riorganizzare per un altro giorno. Nel suo messaggio mi
spiega che è un periodo delicato all’interno dell’IPM e che da lì a breve ci sarà il
cambio di Direttore.
Nonostante ciò non mi perdo di entusiasmo, e mentre rimangio in continuo
aggiornamento con Mattia Helio Federico, inizio a immergermi direttamente nella
realtà dell’IPM. Invio infatti una mail di presentazione del progetto di tesi al nuovo
Direttore, chiedendo anche se vi sia la disponibilità di condurre delle interviste al
personale penitenziario coinvolto nell’iniziativa. Dopo qualche giorno di attesa
ricevo finalmente una risposta: il Direttore dell’IPM è interessato al mio progetto
di ricerca. Nei giorni successivi seguono diversi scambi di messaggi tra me e il
Dott. Chiodo, volti a definire le modalità di ricerca e le autorizzazioni necessarie.
Concordiamo così di incontrarci il 10 aprile 2024 davanti all’Istituto Penitenziario
Minorile di Casal del Marmo per le ore 13:00: quel giorno avrò la possibilità di
intervistare i soggetti protagonisti e di assistere successivamente a una partita di
calcio che si svolgerà lo stesso pomeriggio.
2.4 Dati e partecipanti
Nell’ambito della ricerca sullo sport come strumento di rintegrazione nei sistemi
penitenziari, l’istituto penitenziario minorile di Casal del Marmo rappresenta,
come già evidenziato, il fulcro principale dell’indagine. Al fine di voler condurre
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uno studio approfondito su questa