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ORIENTAMENTO, GENERE E COMPORTAMENTI SESSUALI A RISCHIO
2.1. Sviluppo dell’identità
Nella psicologia, i concetti di io e Sé si sovrappongono parzialmente, condividendo alcune
implicazioni semantiche e teoriche. Termini come Sé e identità sono talvolta utilizzati come
sinonimo, anche se indicano ambiti distinti di studio.
Secondo una prospettiva che accomuna molti studiosi contemporanei possiamo dire che l’identità
riguarda gli aspetti più soggettivi del Sé, riferibili alle caratteristiche fisiologiche e psicologiche
dell’Io in relazione al contesto di appartenenza, il Sé, invece, riguarda le attribuzioni di un
individuo, gli elementi descrittivi che comprendono le caratteristiche individuali, le credenze, le
competenze e gli aspetti esperienziali.
Il concetto di identità può essere definito come la consapevolezza di una coerenza interna
nell’immagine di sé, o come la percezione che gli aspetti distinti dell’immagine di sé costituiscano
un sistema coeso e integrato. L’identità, pertanto, permette alla persona di vivere un’esperienza
cognitiva ed emotiva di sé, facilitando l’elaborazione e l'integrazione coerente delle informazioni
provenienti sia dall’interno che dall’esterno. Essa guida la selezione dei comportamenti più adeguati
per l’adattamento, promuove la riflessione retrospettiva e supporta la pianificazione delle attività
future.
Lo sviluppo dell’identità è fondamentale per l’individuo. Molti psicologi, come Erik Erikson
(1950), hanno delineato delle tappe ed ogni stadio coincide con l’assunzione di una serie di compiti
sociali che culminano nell’adolescenza con la creazione di un’identità precisa. Il corretto sviluppo
dell’identità é molto importante per l’infanzia che culmina nell’adolescenza ma dura tutta la vita. 29
La psicologia dello sviluppo si è interessata dell’identità e ha prodotto numerose teorie che hanno
delineato le tappe e i percorsi per arrivare a costruire un Sé stabile e sereno. Tra gli autori più
importanti troviamo Erikson, già citato in precedenza, e i suoi otto stadi psicosociali attraverso i
quali l’individuo cerca di raggiungere un Io coerente e in equilibrio con l’ambiente circostante.
A partire da queste considerazioni preliminari, Erikson sviluppa e approfondisce il concetto di
identità, arrivando gradualmente a definirlo come un fenomeno complesso di natura psicosociale.
Questi stati non vengono associati a tappe biologiche, ma sono scanditi dalla vita sociale e ciascuno
può avere una risoluzione positiva o negativa, in ciascuna di queste fasi gli individui affrontano un
compito evolutivo unico, che comporta delle crisi da risolvere. Secondo lo psicoanalista, queste
crisi non sono delle catastrofi, ma dei punti di svolta contrassegnati da un aumento di vulnerabilità e
potenziale migliorato.
La teoria psicosociale di Erikson fornisce una visione integrata dello sviluppo umano, evidenziando
come le sfide incontrate in ciascuna fase evolutiva influenzino la crescita, l’identità e il benessere
emotivo dell’individuo.
La prima fase, che si verifica nella prima infanzia (0-18 mesi), è caratterizzata dallo sviluppo del
senso di fiducia nei confronti del mondo esterno, in relazione alla qualità delle cure e
dell’attenzione ricevute dai genitori o caregiver. L’insufficienza di tali cure può determinare una
carenza di fiducia e sicurezza, influenzando negativamente la capacità di affrontare le esperienze
future. Questo stadio evidenzia l’importanza dei legami primari familiari nella costruzione delle
fondamenta del benessere emotivo.
Erikson riteneva che uno sviluppo sano fosse il risultato di un equilibrio tra forze contrastanti, che
porta i bambini a sviluppare la speranza, intesa come una disposizione positiva e un’apertura verso
nuove esperienze.
La fase due, che si sviluppa nella seconda infanzia (18 mesi - 3 anni), è caratterizzata dall'inizio
30
dell'esplorazione del mondo da parte del bambino e dallo sviluppo di un senso di autonomia. I
bambini iniziano a compiere azioni basilari in modo indipendente e a prendere decisioni semplici in
base alle loro preferenze, acquisendo così un senso di controllo. I genitori e i caregiver giocano un
ruolo cruciale nel promuovere l’autonomia. L'apprendimento del controllo delle funzioni corporee,
come il controllo dei bisogni fisiologici, contribuisce a consolidare un senso di indipendenza.
Durante questa fase, i bambini cominciano anche a gestire le proprie scelte alimentari, le preferenze
per i giocattoli e la selezione dei vestiti. I bambini che affrontano difficoltà e sono svergognati per
insuccessi possono sviluppare una carenza di autonomia e autostima. Al contrario, i successi
favoriscono un sentimento di autonomia, mentre i fallimenti sono associati a sensi di vergogna e
dubbio. Erikson sosteneva che il raggiungimento di un equilibrio tra autonomia, vergogna e dubbio
fosse fondamentale per la convinzione che i bambini possano agire intenzionalmente entro limiti
ragionevoli. I bambini che completano con successo questa fase sviluppano fiducia e sicurezza,
mentre quelli che non riescono a farlo si sentono inadeguati. Questo stadio è cruciale per lo
sviluppo del controllo personale e dell’indipendenza.
La fase tre, che si verifica durante l’età prescolare (3-5 anni), riguarda lo sviluppo del senso di
iniziativa. I bambini iniziano a esercitare il loro potere e controllo sul mondo attraverso il gioco e
altre interazioni sociali. Il successo in questa fase favorisce lo sviluppo di un senso di capacità e la
competenza nel guidare gli altri. Al contrario, i bambini che non acquisiscono queste abilità tendono
a sviluppare sensi di colpa, dubbi su se stessi e mancanza di iniziativa. Il tema centrale di questa
fase è che i bambini devono iniziare ad affermare il controllo sull’ambiente circostante. Il successo
porta a un senso di scopo, mentre l’esercizio eccessivo del potere genera disapprovazione, con
conseguente senso di colpa. Un equilibrio ideale tra iniziativa e collaborazione con gli altri porta
alla qualità dell’io conosciuta come scopo. 31
La fase quattro, che si sviluppa nell’età scolare (6-11 anni), comporta la sfida di acquisire
competenze e abilità in vari ambiti della vita, tra cui l'apprendimento, lo sport e l'arte. I bambini
cominciano a sviluppare un senso di orgoglio per i loro successi e abilità. Il successo in questa fase
favorisce lo sviluppo di un senso di competenza e la fiducia nelle proprie capacità, mentre i bambini
che ricevono poco o nessun incoraggiamento possono dubitare delle loro abilità. Il raggiungimento
di un equilibrio in questa fase conduce alla competenza, ovvero un senso di fiducia che consente ai
bambini di affrontare compiti e sfide.
La fase cinque, che si sviluppa durante l'adolescenza (12-20 anni), è associata alla ricerca
dell’identità personale. Gli adolescenti esplorano e definiscono chi sono e cosa credono. Il successo
in questa fase porta alla capacità di rimanere fedeli a sé stessi, mentre il fallimento comporta
confusione dei ruoli e un debole senso di sé. Gli adolescenti che ricevono adeguato supporto per
esplorare la propria identità emergono con un forte senso di sé, indipendenza e controllo. Al
contrario, quelli che non riescono a definire le proprie convinzioni e desideri si sentono insicuri e
confusi riguardo al proprio futuro. L’identità personale acquisita durante questa fase guida le azioni
e le credenze per tutta la vita.
La fase sei, che si sviluppa nella giovane età adulta (20-30 anni), riguarda la formazione di relazioni
intime e significative. Il successo in questa fase porta a relazioni solide, mentre il fallimento può
condurre alla solitudine e all'isolamento. Erikson sottolinea l'importanza di sviluppare relazioni
intime e impegnate con gli altri. Il completamento positivo di questa fase porta alla virtù
dell’“amore”.
La fase sette, che si sviluppa durante la mezza età (40-65 anni), comporta la ricerca di un contributo
positivo alla società e alle generazioni future attraverso il lavoro, la famiglia e l'impegno sociale. Il
successo in questa fase porta a sentimenti di utilità e realizzazione, mentre il fallimento è associato
a un coinvolgimento superficiale nel mondo. Le persone che completano con successo questa fase
32
sentono di contribuire attivamente alla società e alla comunità. Al contrario, chi non riesce a farlo
può sentirsi improduttivo e distante dal mondo. La virtù raggiunta con il successo in questa fase è la
cura.
La fase otto, che si sviluppa nell'anzianità (oltre i 65 anni), implica una riflessione sulla propria vita
e la ricerca di un senso di integrità e realizzazione. In questa fase, le persone guardano indietro agli
eventi della loro vita e valutano se sono soddisfatti del percorso intrapreso o se provano rimpianti
per ciò che non hanno realizzato. Il successo in questa fase porta a sentimenti di saggezza, mentre il
fallimento genera rimpianti, amarezza e disperazione. Le persone che guardano alla loro vita con
soddisfazione e senza rimpianti si sentono pronte ad affrontare la fine della loro esistenza con un
senso di pace. Al contrario, coloro che provano rimpianto temono che la loro vita non abbia
realizzato pienamente le opportunità desiderate.
Questa teoria di Erikson si distingue per il suo approccio allo sviluppo lungo l’intero arco della vita,
dalla prima infanzia fino alla vecchiaia, fornendo un modello comprensivo dei processi psicosociali
che influenzano l’individuo.
L’identità viene concettualizzata e definita da Erikson in modo interdisciplinare: la dotazione
biologica, l’organizzazione e l’esperienza personale, l’ambiente culturale contribuiscono, insieme, a
dare senso, forma e continuità all’esistenza unica di ciascuno.
Un altro importante psicologo clinico e dello sviluppo è James Marcia, noto per la sua teoria
sull'identità adolescenziale, con cui ha cercato di chiarire il processo di sviluppo dell'identità
durante questa fase della vita.
Per spiegare questo processo, Marcia suggerisce 4 stati di identità i quali mostrano lo stato
dell’individuo relativamente alla sua identità e hanno origine da due circostanze:
1. Avere o non avere attraversato una crisi d’identità
2. Avere o non aver preso impegni professionali, ideologici o personali. 33
Durante l’adolescenza, una persona ha molte opzioni per costruire la propria identità. Quando
l’adolescente si rende conto