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ARTE DI GOVERNO E RESPONSABILITÀ
• Responsabilità (accountability) degli statisti come concetto fondamentale
– Responsabilità nazionale: interesse nazionale e sicurezza verso i propri cittadini
(tipica dai realisti)
– Responsabilità internazionale: gli stati devono agire in conformità al diritto
internazionale (derivata dall’appartenere alla Società Internazionale), riguarda
quindi il rispetto delle regole del DI
– Responsabilità umanitaria: salvaguardia dei singoli individui e diritti umani, verso i
cittadini del mondo (verso i civili, rifugiati, poveri) 14 lezione 22.04.15
Video di BARRY BUZAN:
- grande trasformazione nel XIX secolo: rivoluzione marxista, riforme agricole,
abbandonate le vecchie forme di produzione. Liberalismo, nazionalismo,
scientifismo, socialismo, capitalismo = idee che hanno guidato il XIX secolo e
sostituite le vecchie idee come assolutismo, dinastie, si è affermata l'idea
dell'uguaglianza umana contro lo schiavismo. Sono idee davvero radicali.
- XX forma di produzione industriale e da ciò dipendono anche le condizioni
umane che si sono trasformate --> le rivoluzioni industriali hanno stimolato la
grande cresciuta di popolazione. Inventante cose nuove come: stato-nazione,
organizzazioni intergovernative (es:WTO), società globale, organizzazioni non
statali, moderne corporazioni = rivoluzioni che hanno generato la concentrazione
di potere in pochi stati che hanno a che fare con tutti i tipo di potere (di idee,
economico, sociale, benessere). Ci si muove verso il mondo centro-periferico
che si sviluppa molto rapidamente. All'inizio il paese che aveva tutto il potere
concentrato in sé era UK, poi Francia, Germania e USA, ora anche il Giappone
che si modernizza velocemente e diventa sempre più potente, Russia anche se
lentamente. Questa rivoluzione è concertata in pochi stati e produce grande
diseguaglianza.
- siamo tutti capitalisti ora in quanto è l'unico modo per produrre il benessere oggi.
1) normalizzazione delle percezioni del mondo politico
2) ora si è in un periodo di trasformazioni
3) trasformazioni del 19 secolo
- industrializzazione ( cresce la popolazione e il benessere)
- cambiano le condizioni umane
- cambiano le idee --> modernità, liberalismo, progresso, razzismo, uguaglianza
tra gli individui --> sostituiscono i dinasticismo, assolutismo, ineguaglianze
- creazione delle nuove entità --> stato-nazione, organizzazioni intergovernative
(es.WTO), società globale, moderne corporazioni, ecc
- concentrazione di potere in pochi stati ( rapporto centro-periferia) -->
ineguaglianze
4) il XX secolo:
- il sistema corporative è dominato da 2 potenze
- guerre --> alcune idee del 19 secolo sono abbandonate (socialismo,
schiavismo, diseguaglianze umane)
- sistema instabile (vedi economia)
5) ora --> cresce il centro e diminuisce la periferia: diffusione della "modernità" +
più uguale distribuzione delle risorse
- where are we going?
1.niente più potenze singole (che erano basate su ineguale distribuzione di
poteri)
2. diminuisce la potenza USA, ma non ha le stesse conseguenze come dopo il
1930
3. tutti siamo capitalisti (ci sono pero tanti tipi, tra cui quello "sperimentale")
4. diffusione del potenziale della distruzione
5. diffusione WMD su piccola scala --> sfida per tutti gli Stati (regardless of
regimes)
Lui non usa il termine della scuola inglese, cioè la "società internazionale" ma si
riferisce ad essa e alle sue trasformazioni. Gli elementi della SI che secondo lui si
stanno trasformando sono le regole (istituzioni della SI) condivise. Per capire il SI
attuale bisogna guardare al 19 secolo e come si sono evoluti alcuni elementi della
SI che noi oggi diamo per scontata. Questi elementi hanno a che fare con la
distribuzione di potere (bipolarismo o multipolarismo), col fatto che il sistema sia
etero/omogeneo (come affermava Aron), ma oltre a questo vi è anche una serie di
elementi che plasmano la nostra percezione del legittimo e meno, di ciò che sia
giusto e ingiusto, e costituiscono una specie di ossatura dell'ideologia dominante.
Parte dall'osservazione che nel 19 secolo avviene una trasformazione
importantissima:
- industrializzazione --> in quel secolo quindi la trasformazione economica cambia
anche il mondo politico, industrializzazione cambia infatti le condizioni di vita ed
inserisce alto numero di risorse nuove e ciò aumenta il benessere, la popolazione
ma provoca anche le diseguaglianze del benessere e distribuzione di potere.
- a fianco di queste cose materiali, aggiunge, che si sviluppano delle concezioni di
come debba funzionare la PI e quindi anche idee nuove, come il liberalismo che
inizia ad affermarsi come ideologia dominante. Questo lo aveva analizzato anche
Carr, secondo il quale il liberalismo nasce nel XVII secolo in UK in quanto aveva
degli interessi nazionali affinché il liberismo economico si affermi. Buzan è meno
critico e afferma che il liberalismo che si sviluppa nel 19 secolo è il seguito della
modernizzazione che ha bisogno di un'ideologia e diventerà il modo di pensare
della PI che d'ora in poi non sarà più abbandonata (soprattutto dopo la 2GM).
- la nascita dello Stato-nazione che si ritene di essere un insieme di persone che
condividono legami di nazionalità (che sono la storia comune, la lingua, senso di
appartenenza); si concepisce uno stato omogeneo al suo interno che ha la
caratterizza di mettere insieme il demos (popolazione) con la struttura politico.
Questo nesso tra stato e nazione è molto mobilitante e sta alla base del
nazionalismo e sarà anche alla base di molti problemi (le guerre in Europa che
ruotino introno alla difficoltà di un gruppo di restare all'interno di uno stato e quindi
rivendicare il diritto di uno stato proprio. Es.Kosovo, Ucraina, Corsica). Queste
rivendicazioni di separazione in nome di un diritto dell'omogeneità dello stato hanno
origine nel concetto dello stato-nazione.
- modernità politica = la politica si sposa con la fiducia nel progresso e nel
miglioramento delle condizioni di vita che è in mano agli uomini che hanno la
capacità di condotta, di conoscenza, di innovazione e quindi capacità di
miglioramento. È molto legata ai processi di industrializzazione che richiedevano
meno sforzi dagli uomini e più capacità produttive migliorando le condizioni di vita,
mostrando le capacità di miglioramento tecnologico e capacità scientifiche.
- l'uguaglianza umana, ma una discriminazione tra chi fa parte e chi no di un
gruppo specifico, lui lo chiama "razzismo". Il nazionalismo dell'800 è aggressivo
che nega l'uguaglianza per tutti, ma solo alcuni gruppi.
Fa una riflessione sui cambiamenti nel XX secolo: è cambiato tutto oppure no?
Non vi una trasformazione radicale di questi principi di base, ma si consolida
l'ineguale distribuzione di potere. La base di differenza di potere, economico
sopratutto, che si era affermata con l'industrializzazione, si consolida nel 20 secolo
anche attraverso lo strumento della guerra. Di fatto però, solo alcuni dei principi di
fondo sono messi in discussione (non la modernità, non il liberalismo):
- razzismo = il XX segna un'importante trasformazione per quanto riguarda il
riconoscimento di una dignità umana a tutti, indipendenza al loro gruppo e razza.
Per arrivare a questo si è dovuto passare degli eventi tragici (come il shoah) e si è
affermato il principio che il razzismo non è legittimo e tutti gli esseri umani hanno lo
stesso diritto di esistere. Si forma il nucleo dei diritti umani.
- lo Stato-nazione e la nazione stessa si smorza un po (es: immigrazione degli
USA lo fa diventare multiculturale) e ciò che aggrega ad una nazione è la
cittadinanza, cioè un insieme di valori civili condivisi. Quindi lo Stato nazione entra
in crisi in quanto alcuni grossi stati, come gli USA, non possono più considerarsi
come una nazione (rispetto alla concezione dell'800, omogenea quindi).
Epoca contemporanea e le sue trasformazioni:
- ideologia capitalista si è espansa e ha toccato tutto il mondo, ciò ha avuto anche
una ripercussione materiale:maggiore ridistribuzione della ricchezza = ci sono altre
potenze che stanno emergendo (BRICS=Brasile, Russia, India, Cina, SudAfrica),
ma ciò non vuol dire che non ci sia la povertà. Il resto del mondo che sta crescendo
non preoccupa Buzan (come ad esempio Mearsheimer, dalla posizione
statunitense, che percepisce la crescita della Cina come una minaccia), non c'è un
incentivo di farsi la guerra e quindi non teme che una crisi relativa degli Usa o
dell'occidente produca come grande crisi, come negli anni 30 che portò alla grande
guerra. Ha la fiducia quindi che l'ascesa di altre potenze non porti alla guerra
generalizzata.
- c'è una preoccupazione però per tutti gli stati, che siano essi democrazie o meno,
perché mina le basi dell'esistenza della SI --> diffusione della capacità distruttiva
e ciò mette a repentaglio la sicurezza di tutti. Da qui le alleanze tra paesi non
democratici che collaborano con quelli democratici contro il terrorismo.
Quindi le grandi preoccupazioni di oggi non sono l'ascesa della Cina (o altre
potenze), o l'affermazione dei regimi che possano avere dai valori diversi
dell'occidente, bensì è l'acquisizione della capacità distruttiva da parte degli attori
diversi agli stati e che non sono integrati all'interno della SI. Perché le istituzioni e le
regole del gioco che garantiscono la convivenza civile nella Si sono quelli condivisi
degli stati, e se la capacità distruttiva sarà nelle mani diverse da quelle di questi
Stati ciò danneggia le basi della SI (da ricordarsi che tra le funzioni principali
dell'ordine internazionale vi è quello di mantenere la SI).
COSTRUTTIVISMO
Il 1° grande dibattito sul metodo è quello secondo in cui si discuteva su come
studiare le cose (metodo tradizionale vs metodo comportamentista). Il metodo
comportamentista comporta una maggiore scientificità, maggiore rigore, che
genera una risposta induttiva (con la raccolta dati e analisi empirica: dall'empiria
alla teoria) e una deduttiva (di Waltz: tutto deriva da una logica rigorosa: dal
discorso logico alla teoria).
Negli anni '90 si ritorna a ribattere sul metodo: con la fine della GF, la crisi della
disciplina che non riusciva a descrive il sistema mutato da bipolare a multipolare, e
ciò apre un dibattito sulla disciplina stessa (su quanto sia solida, utile) e all'