vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Corso di Principi di recupero e riqualificazione degli edifici
Docente: Lorenzo Cantini
Prelievo/Produzione e confezionamento
A seconda della finalità della prova si può prelevare un campione da una muratura esistente (sia in laterizio
che in cls), direttamente dall’impasto di cantiere (provino “a nuovo”) se si tratta di cls e può essere da stock
per quanto riguarda il laterizio.
L’esperienza in laboratorio ha riguardato un provino in cls di nuova produzione che rispetta il seguente
processo: l’impasto di cemento dal cantiere arriva in laboratorio e lì viene miscelato con sabbia
normalizzata. Si lascia poi 24 ore ad indurire in casseri a 3 scomparti (3 provini per cassero).
Nel caso si debba eseguire un carotaggio da muratura esistente, ogni prelievo deve essere effettuato solo su
autorizzazione dell’organismo che ha la tutela del manufatto, dopo aver chiarito la finalità delle indagini. In
seguito verrà inviato al laboratorio definito per le indagini.
Ogni confezionamento per il controllo di accettazione prevede minimo due provini. Questo va eseguito alla
presenza del Direttore dei Lavori (che ha la responsabilità delle prove svolte in laboratorio) o di un tecnico
nominato che provvede, nel caso, alla redazione di verbale di prelievo e dispone l’identificazione dei provini
(la certificazione effettuata dal laboratorio prove materiali deve riportare espresso riferimento a tale
verbale).
L'art.20 della Legge 1086/71 definisce l’ufficialità del laboratorio esercitante. Infatti si considerano laboratori
ufficiali: i laboratori degli istituti universitari dei politecnici e delle facoltà di ingegneria e delle facoltà o Istituti
universitari di architettura; il laboratorio dell'istituto sperimentale delle ferrovie dello Stato (Roma); il
laboratorio dell'istituto sperimentale stradale, del Touring Club italiano (Milano); il laboratorio di scienza
delle costruzioni del centro studi ed esperienze dei servizi antincendi e di protezione civile (Roma); il Centro
sperimentale dell'ANAS di Cesano (Roma).
Condizionamento dei materiali
La stagionatura del calcestruzzo è il processo in cui si sviluppano le proprietà fisiche e meccaniche a seguito
di interazioni fisiche e chimiche tra acqua e cemento. L’indurimento si può considerare concluso entro i primi
28 giorni poiché dopo tale periodo si è sviluppato oltre il 90% della resistenza meccanica complessiva.
Durante questo periodo il condizionamento deve avvenire in ambienti a controllo di umidità e della
temperatura per evitare imperfezioni che possono crearsi (ad esempio l’evaporazione dell’acqua permette
la formazione di microfessurazioni). Il nostro provino è stato condizionato in uno stato con 95% di umidità e
temperatura compresa tra 18 e 22 °C.
Per quanto riguarda il condizionamento del laterizio in vista dell’esecuzione delle prove fisiche si deve
rispettare la normativa NTC 2018 che definisce le caratteristiche. Innanzitutto bisogna essiccare il campione.
L’essiccazione consiste nel mettere i mattoni in forno a 105 °C per 24 ore, pesarli, rimetterli in forno per altre
24 ore e verificare che la % di perdita di peso sia inferiore a quella da normativa (0.2%). Se è inferiore vuol
dire che il mattone ha raggiunto il “peso costante” e ciò sancisce che il mattone non perderà più peso. Poi
verrà tolto dal forno e pesato. Quello ricavato sarà il peso secco.
Nel caso di murature storiche si può presentare un condizionamento diverso per ogni caso.
Ad esempio, nella cattedrale di Noto, i piloni presentavano in certi punti la pietra calcarea satura d’acqua (la
pietra satura ha una resistenza molto inferiore ad una secca). 2
Facoltà di Architettura urbanistica Ingegneria delle costruzioni. Corso di Studi IEC
Corso di Principi di recupero e riqualificazione degli edifici
Docente: Lorenzo Cantini
Prove fisiche effettuate su laterizio
Le caratteristiche del laterizio cambiano a seconda della destinazione d’uso ad esempio mattone di
rivestimento, mattone di riempimento, mattone di muratura portante (resistenza a compressione specie
nella direzione di lavoro, cioè compressione). Per definire queste caratteristiche, facendo riferimento alle
normative 771-1 per gli elementi in laterizio e 771-6 per gli elementi in pietra, in laboratorio sono state
effettuate le seguenti prove fisiche.
Definizione del coefficiente iniziale di assorbimento d’acqua degli elementi di muratura in laterizio
La prova serve per determinare l’assorbimento dell’acqua da parte del mattone.
Si pesa innanzitutto il mattone non rettificato. Ci si serve di un calibro per misurare le dimensioni, una
vaschetta con dell’acqua per bagnare il mattone, una pezza in pelle di daino bagnata per tamponare il
mattone bagnato e un cronometro. Si inserisce il mattone nella vaschetta e si conta 1 minuto con un
battente d’acqua di 4 mm (si nota che per risalita capillare, l’acqua sale nel mattone). Si tampona il
mattone per evitare il gocciolamento e infine si fa la seconda pesata.
L’esperienza in laboratorio ha permesso di definire le seguenti caratteristiche scritte in tabella:
Numero provino L (mm) W (mm) H (mm) Massa a secco (g) Massa bagnata (g)
N° 3 252 119 53.5 2630.1 2692
Dove “L” sta ad indicare la lunghezza, “W” lo spessore, “H” l’altezza del laterizio.
La formula della quale ci serviremo è la seguente:
= [(m – m ) x 10 /(A x t)] [Kg/(m x min)]
c 3 2
wi,s b s
dove t = 1 min
Il risultato ottenuto è: c = 2.064 Kg/(m x min)
2
wi,s
Accorgimenti: La norma richiede kg/(mq x minuto). Quindi nel caso, si trasformano le unità di misura per
definire il dato secondo norma (ad esempio se si ha la massa in grammi e la misura delle dimensioni in
mm).
Determinazione della massa volumica a secco (rapporto tra massa del materiale a secco e il volume del
materiale).
Il volume del materiale può essere ricavato sia per misurazione diretta oppure per pesata idrostatica (in
particolare questo metodo si usa quando diventa difficile determinare il volume per via dimensionale, ad
esempio un provino irregolare).
La misurazione diretta prevede un semplice rapporto tra la massa secca e il volume del provino. Infatti la
formula è: ρ = (m /V) x 10 6
s
Il risultato che si ottiene è: ρ = 1639.35 Kg/m 3 3
Facoltà di Architettura urbanistica Ingegneria delle costruzioni. Corso di Studi IEC
Corso di Principi di recupero e riqualificazione degli edifici
Docente: Lorenzo Cantini
La pesata idrostatica prevede una immersione del provino in acqua. Quando il provino è saturo, attraverso
il principio della spinta di Archimede, si determina il suo peso in acqua. Lo stesso mattone pesato in acqua,
dopo averlo tamponato, lo si pesa in aria (che NON vuol dire fatto a secco).
Attraverso il calcolo della differenza tra il peso ricavato in aria e quello in acqua (che definisce la spinta di
Archimede), moltiplicata per la densità dell’acqua (che è circa unitaria) e moltiplicata per la forza di gravità,
si ricava il volume del provino.
La formula da applicare è: m /V = massa volumica a secco del provino
s pi
Dove il volume ricavato dalla pesata idrostatica si trova con:
V = (m - m )/ρ dove la densità dell’acqua è circa unitaria.
pi air acqua acqua
Il risultato ottenuto è: ρ = 1393.97 Kg/m 3
Pari circa all’85.03% del risultato ottenuto precedentemente.
Coefficiente d’assorbimento d’acqua percentuale le immagini mostrano due tipo di pesata e il risultato
della capillarità: in ordine, pesata in acqua e pesata in
aria e capillarità del mattone.
L’esperienza in laboratorio ha permesso di definire i seguenti valori:
Numero provino L (mm) W (mm) H (mm) Peso secco (g) Peso in acqua (g) Peso in aria (g)
N° 4 250 120 5.5 2789.9 1253 3254.4
In accordo con la normativa EN 772-21, avendo il peso secco e quello saturo del provino si determina il
“coefficiente di assorbimento d’acqua percentuale” che è definito dalla seguente formula:
W = [(Massa satura – massa secca)/massa secca] x 100 (%)
s
= 16.65 %
Il risultato ottenuto è: W s 4
Facoltà di Architettura urbanistica Ingegneria delle costruzioni. Corso di Studi IEC
Corso di Principi di recupero e riqualificazione degli edifici
Docente: Lorenzo Cantini
Cenno alla norma per definire le dimensioni del provino per prova a compressione in base alla muratura
Si possono confezionare provini secondo la norma 1052 che riporta le dimensioni che deve avere il provino
(composito di malta e mattone) a seconda delle dimensioni dell’elemento di muratura.
Prove meccaniche di compressione, di flessione e di trazione indiretta
Apparecchiatura
A seconda della prova che si vuole effettuare, si impiegano macchine per prove uniassiali, biassiali e triassiali
che lavorano in base agli assi sui quali si sviluppa la prova.
La macchina può essere impostata sia per peso applicato (ad esempio il provino viene caricato di 1 kg al
secondo) sia a misura (ad esempio il provino subisce una deformazione di 1 mm al secondo).
Le macchine per le misurazioni sono formate da:
- Cella di carico (generalmente in metallo) la quale misura le forze applicate. Si ricorda che la cella di
carico viene fatta lavorare in campo elastico.
- Interferometri, trasduttori di spostamento che misurano le deformazioni del provino (meno precisi)
ed estensometri, che misurano solo la deformazione del provino escludendo lo sforzo di
adattamento delle basi del provino alla piastra (più precisi)
- Sistema di elaborazione dei dati (PC)
- Micrometro per la misura degli spessori dei provini.
In laboratorio sono state eseguite delle prove di compressione, di trazione e di flessione.
Prova di compressione su cubo in cls:
Per questa prova è stata usata una pressa idraulica ad olio, la quale ha registrato:
Carico massimo = 487.35 kN
Sforzo = 21.66 Mpa
Risultato: il cubo ha subito una rottura a clessidra. Infatti durante la prova di
compressione insorgono forze di attrito che si sviluppano al contatto tra la piastra
di carico e il calcestruzzo, il quale tende ad espandersi trasversalmente per effetto
Poisson. La rottura finale è dovuta a sforzi di trazione (trasversale a quella di
carico). Questi sforzi crescono all’aumentare della distanza delle piastre, rendendo
il valore della resistenza dipendente non solo dalla qualità del calcestruzzo ma
anche dalle dimensioni del provino. 5
Facoltà di Architettura urbanistica Ingegneria delle costruzioni. Corso di Studi IEC
Corso di Principi di recupero e riqualificazione degli edifici
Docente: Lorenzo Cantini
Prova di trazione indiretta (brasiliana) su cilindro in cls:
Per questa prova è stata u