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L differenza tra il sacerdote e lo stregone è che quest’ultimo “opera in virtù dei
33
suoi doni personali” ; mentre il sacerdote dispensa i beni di salvezza in virtù del
suo ufficio. Secondo Weber, anche la presenza del clero è importante per quanto
concerne la razionalizzazione della religione e quindi capace di condizionare con
scelte unitarie la condotta della vita. Accanto al clero, di fondamentale importanza
è anche la profezia , che costituisce insieme alla stregoneria professionale e
all’organizzazione sacerdotale la terza forma tipica della leadership carismatica
analizzata nella sociologia della religione. Weber associa al profeta due figure
molto simili a quest’ultimo: il tiranno ed il demagogo come riformatori religiosi e
sociali. La profezia è, nel campo dell’agire religioso, una potenza rivoluzionaria.
Quest’ultima agisce dall’interno producendo in coloro che si riconoscono in essa
la metanoia, la trasformazione interiore della coscienza nel senso di una presa di
posizione unitaria di fronte al mondo. In ciò consiste la dimensione
34
specificamente straordinaria del carisma profetico .
Il mago, il sacerdote e il profeta sono le tre varianti del carisma. Le tre forme di
efficacia carismatica che essi incarnano, ovvero : magica, istituzionale e profetica;
rappresentano il veicolo specifico della leadership religiosa in cui si manifesta la
sua tipica pretesa di legittimità.
Poiché questi tre personaggi si muovono entro un orizzonte che è straordinario,
l’antitesi ordinario/straordinario si deve intendere come un’opposizione di
quotidiano ed extra quotidiano e quindi di legittimazione ed innovazione
dell’ordine esistente. La posizione di potere del sacerdote, si fonda su una
33 Ivi, cit. , vol. 1 , p. 446
34 F. Angeli , carisma e leadership nel pensiero di Max Weber , p 106-07 24
legittimità impersonale e d’ufficio. Mentre il potere del mago si fonda su un
orientamento riguardante l’esistenza quotidiana e dell’adattamento alle esigenze
dei laici nel senso magico del termine.
Nei prossimi paragrafi si parlerà degli esempi di esperienze del mago, del
sacerdote e del profeta.
2.2 Il carisma nella civiltà cinese
Weber , prendendo in considerazione l’esempio cinese , descrive la società di
quest’ultima , come un mondo totalmente statico. Tale staticità, secondo l’autore
tedesco, è dovuta ad alcuni fattori tipici della Cina. Egli si concentra sul carattere
patrimoniale della struttura statale, per poi considerare anche il gruppo dominante
dei letterati-funzionari e la potenza del gruppo parentale come i tre principali
fondamenti sociologici della staticità della società cinese. Oltre a questi elementi,
egli pone alcuni fattori di mentalità che agiscono nella medesima direzione e che
sono condizionati dal carattere specifico dell’etica e delle rappresentazioni
religiose. Inoltre, Weber sostiene che tale staticità sia dovuta anche al culto degli
antenati e delle rappresentazioni magiche ed animistiche che sono delle
caratteristiche tradizionali della religione cinese.
Il problema che Weber vuole sottolineare, è quello dei modi in cui ,attraverso il
tradizionalismo della religione e la staticità della società cinese , ci siano diverse
forme di comunità e di leadership religiosa.
Egli crede che la civiltà cinese non è solo priva dello stimolo interiore a una
regolamentazione religiosa e quindi orientata verso un’ adattamento al mondo, ma 25
anche una comunità ed una leadership propriamente religiosa che avrebbero
potuto produrre dinamismo e stimoli.
Uno dei tratti incisivi della religiosità cinese, è la netta separazione tra la sfera dei
destini collettivi e quella dei destini individuali: la comunità e il singolo, in quanto
appartengono ad ordini differenti di razionalizzazione religiosa. Di conseguenza,
questi ordini producono dei bisogni religiosi differenti e si sottomettono quindi a
forme differenti di leadership .
Essendo tre le forme di religiosità cinese, sono tre anche le possibili forme che la
leadership religiosa può assumere. Vi è la religione di stato, qualificata
dall’imperatore e dai suoi funzionari patrimoniali; vi è poi il culto degli antenati
del gruppo parentale, amministrato dall’anziano del gruppo o dal capo –famiglia;
come ultima forma di religiosità vi è quella orientata verso la salvezza
dell’individuo condizionata magicamente e che produce il carisma e la leadership
dello stregone professionale o del mago taoista: “ Nella misura in cui erano in
questione gli interessi della comunità, l’ influenza sugli spiriti era nelle mani dei
rappresentanti della comunità; per la comunità politica essa era in mano dell’
imperatore in quanto pontefice supremo […] mentre per la famiglia era in mano
35
del capo del gruppo parentale e del padre di famiglia” .
Weber ha insistito particolarmente sul carattere carismatico della funzione
imperiale:” Naturalmente anche allo stesso imperatore toccava- in conformità al
principio carismatico del potere – la medesima sorte […] Anch’egli doveva
confermarsi mediante le sue qualità carismatiche, come chiamato dal cielo ad
35
M.Weber, Sociologia della religione, cit., vol. 1, p. 387 26
essere il signore. Ciò corrispondeva perfettamente ai fondamentali genuini di un
36
potere carismatico – temperati in senso carismatico-ereditario” .
L’ imperatore ,come viene descritto da Weber, è non solo la trasformazione dell’
eroe guerriero in re, ma è anche , e soprattutto, la trasformazione dello stregone
carismatico in sacerdote. Riguardo la particolare posizione del sacerdote supremo
al servizio di un ordinamento cosmico, Weber fa discendere una teoria carismatica
sulle responsabilità del monarca cinese: “ Come tutti i genuini detentori di un
potere carismatico, egli era un monarca per grazia divina e doveva legittimarsi
come figlio del cielo e cioè come signore approvato dal cielo , mediante il
benessere del popolo. Se non era in grado di farlo , gli mancava appunto il
37
carisma” . La stessa situazione di principio valeva anche per i funzionari –
letterati al servizio dell’ imperatore: “il ceto dei letterati era considerato partecipe
del carisma , e perciò era un’ istituzione di diritto sacro nel medesimo senso del
monarca. Pure l’idoneità dei funzionari era quindi condizionata in senso
carismatico: ogni turbamento o ogni disordine di carattere sociale o cosmico –
meteorologico nel loro distretto dimostrava che essi non possedevano la grazia
degli spiriti. E, senza cercarne motivi, essi dovevano allora lasciare il loro
38
ufficio . In linea di principio quindi, secondo Weber la leadership religiosa posta
in essere dal culto ufficiale degli spiriti del cielo, ebbe un carattere sacerdotale,
con un pontefice supremo ed una ierocrazia legittimati dal carisma d’ufficio.
Il gruppo politico e ierocratico, per Weber, non sono due istanze concorrenziali e
contrapposte tra loro come accade in Occidente, ma sono due strutture
36 M.Weber, Sociologia della religione, cit. , vol. 1 , p. 298
37 Ivi, cit. , vol. 1 , p. 300
38 Ivi, cit. , vol. 1, p. 301 27
sovrapposte e coincidenti. Se a ciò si aggiunge che la religione confuciana fu
semplicemente un’etica laica, si può concludere che in Cina , non solo fu assente
l’idea di una regolamentazione religiosa della vita, ma furono assenti anche le
strutture religiose per imporre una regolamentazione del genere. In aggiunta a
tutte queste osservazioni fatte da Weber, quest’ ultimo ha individuato , oltre
all’imperatore ed i letterati che curavano gli interessi religiosi della comunità
politica, l’ anziano del gruppo parentale come il portatore specifico di quella
forma di religiosità tipicamente tradizionale che è il culto degli antenati.
In conclusione , la religione cinese fu orientata nel tradizionalismo puro in quanto
dottrina sia ortodossa che eterodossa.
In definitiva, fu assente in Cina una vera ierocrazia e soprattutto un’ autentica
profezia, sia per la mancanza di razionalizzazione ma anche per le forme
specifiche di comunità e di leadership religiosa: “ la burocrazia patrimoniale ,
come fu risparmiata dalla potenza del feudalesimo […] e da quella della borghesia
39
[…] cosi lo fu anche dalla concorrenza di una ierocrazia autonoma ”.
2.3 Il carisma nella civiltà indiana
Anche la civiltà indiana contiene degli elementi tradizionali che influenzano l
‘intera sistema sociale in tutte le sue sfaccettature. Secondo Weber, il
tradizionalismo indiano ha avuto dei presupposti materiali diversi da quelli cinesi.
L’elemento sociologico fondamentale della stabilità indiana è presente nella
potenza antidemocratica dell’ordinamento induistico delle caste. Oltre al sistema
39 M.Weber, Sociologia della religione, cit. , vol. 1, p. 421 28
delle caste, Weber prende in considerazione anche le varie rappresentazioni
religiose, attribuendo ad esse un’ orientamento tipicamente tradizionalista.
In India, al contrario della Cina, erano presenti i brahmani indiani, che
rappresentavano un ceto di letterati formato in parte da cappellani di corte, di
teologi e giuristi, di preti e di pastori di anime che danno consigli e che insegnano;
ovvero un gruppo sacerdotale vero e proprio. Weber, confrontando i letterati
cinesi con quelli indiani, ha tratto la conclusione che:” quest’ultimi si sono posti
40
di fronte alla vita come pensatori interessati al suo senso “ o , ancora , che si
siano sforzati “ di fondare con il pensiero il senso del mondo e della propria
41
vita ”.
La svalutazione religiosa ed il rifiuto pratico del mondo, l’ aspirazione ad una
fuga nei silenziosi campi ultra-mondani della mistica connessi con la metafisica,
fanno, secondo Weber gli elementi portanti della religione indiana; ed accanto a
tali caratteristiche, accosta i bisogni religiosi quotidiani delle masse , interamente
compresi nell’orizzonte di una rozza magia e delle divinità di funzione , estranei a
qualsiasi idea di redenzione ultra-mondana e proiettati verso “solidi interessi di
42
salvezza nell’aldiqua ”.
Weber riguardo la religione indiana, si focalizza su due personaggi come il
profeta ed il guru.
Secondo il sociologo tedesco, il profeta è:” Un uomo esemplare che, costituendosi
a modello, addita agli altri la via della salvezza religiosa […] e la cui predicazione
ignora ogni incarico divino come ogni richiesta etica di obbedienza, rivolg