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LE PARETI DI TAGLIO IN CALCESTRUZZO ARMATO: NORME, MODELLI, APPLICAZIONI
Abstract ABSTRACT
The objective of this thesis is to provide the reader with a full and in-depth collection
regarding an important part of the world of the design of reinforced concrete structure
in seismic zones: shear walls as earthquake resistant elements. It is expected that in the
following years more researches will be carried out since the topic has not been
completely analysed yet.
Initially, an update on the overall progress of the current technical standards will be
provided, comparing the Italian rules and the European rules. These codes are very
similar, but each of them presents specific peculiarities.
Then, in order to provide in the most precise and accurate way the actual “state of the
art” on shear walls, numerous scientific articles and researches, published since the
1970’s, will be reported: in this way the reader can understand the development of the
models for shear walls able to capture the salient points of every model presented.
Finally, the modelling proposed by a common use commercial software will be
explained, providing practical examples that confirm and validate the code used. In
this regard, information will be directly taken from the user’s manuals of the software.
XII
LE PARETI DI TAGLIO IN CALCESTRUZZO ARMATO: NORME, MODELLI, APPLICAZIONI
Estratto ESTRATTO
L’obiettivo principale del seguente lavoro di tesi è quello di fornire al lettore un’ampia
ed approfondita raccolta in merito a un’importante parte del mondo della progettazione
delle strutture in calcestruzzo armato in zona sismica, ovvero le pareti di taglio come
elementi sismo-resistenti. Si prevede che nei prossimi anni nuovi studi verranno
compiuti in quanto l’argomento di ricerca non è ancora esaurito.
Inizialmente, si farà il punto sul progresso della normativa tecnica attualmente in
vigore, eseguendo un confronto tra le norme tecniche italiane ed europee, molto simili,
ma con specifiche peculiarità.
Successivamente, al fine di mostrare nella maniera più precisa e puntuale possibile lo
stato dell’arte relativo alle pareti di taglio, si farà ampio ricorso ad articoli scientifici e
ricerche specialistiche pubblicati a partire dagli anni Settanta: in questo modo il lettore
potrà comprendere lo sviluppo dei modelli di calcolo per le pareti di taglio cogliendo
i punti salienti di ciascuno dei modelli presentati.
Infine, si propone la modellazione di pareti tramite un software commerciale di uso
comune, riproducendo alcuni esempi pratici che diano conferma e validazione del
codice di calcolo. A questo proposito si attingeranno informazioni direttamente dai
manuali del software. XIII
LE PARETI DI TAGLIO IN CALCESTRUZZO ARMATO: NORME, MODELLI, APPLICAZIONI
0 - Introduzione 0
INTRODUZIONE
Il lavoro di tesi si suddivide nei seguenti capitoli:
• Nel viene presentata una panoramica generale sulle pareti di taglio dal
Capitolo 1
punto di vista delle normative attualmente in vigore. Si analizzeranno i punti
comuni e le differenze tra le Norme Tecniche per le Costruzioni e gli Eurocodici,
approfondendo con un taglio tecnico le definizioni, le modalità di progettazione, i
meccanismi di collasso e i dettagli costruttivi delle pareti di taglio.
• Nel vengono analizzati vari articoli scientifici relativi ad attività di
Capitolo 2
ricerca numerica e sperimentale in merito alla descrizione di modelli più o meno
sofisticati per la simulazione del comportamento delle pareti di taglio sotto
differenti combinazioni di carico. Per ognuno dei modelli, di natura sensibilmente
differente l’uno dall’altro, verrà dato ampio spazio alle ipotesi di base, alla
descrizione della teoria su cui si basano, ai risultati della sperimentazione che ha
portato alla loro validazione.
• Nel si procede con la simulazione del comportamento di pareti di taglio
Capitolo 3
tramite un comune software (MIDAS/GEN) commerciale. Si farà ricorso al
manuale dell’utente per le necessarie referenze in merito al funzionamento del
codice di calcolo e per l’individuazione dei dati necessari.
1
LE PARETI DI TAGLIO IN CALCESTRUZZO ARMATO: NORME, MODELLI, APPLICAZIONI
1 - Definizioni, criteri normativi e regole di progetto 1
DEFINIZIONI, CRITERI NORMATIVI E
REGOLE DI PROGETTO
1.1 Normative e approcci alla progettazione
Per molti paesi europei, il riferimento alla normativa comunitaria è diventato una
prassi consolidata utile a far sì che le normative nazionali acquisiscano i suoi contenuti
per l’unificazione dei canoni di progettazione sotto un’unica codifica. Gli Eurocodici
possono essere applicati pienamente dal progettista con la cautela di accertarsi che non
vi siano parti in contrasto con le Norme nazionali che costituiscono la parte cogente
da applicare in toto.
Si farà riferimento alle norme europee relative all’utilizzo del calcestruzzo armato,
cioè la UNI-EN-1992-1-1 Progettazione delle strutture in calcestruzzo – Parte 1-1:
e la
Regole generali e regole per gli edifici UNI-EN-1998-1 Progettazione delle
strutture per la resistenza sismica – Parte 1: Regole generali, azioni sismiche e regole
Di seguito, a fini discorsivi, tali norme verranno indicate con
per gli edifici.
l’abbreviazione ed
EC2 EC8.
In Italia, il recepimento della norma europea è avvenuto con l’Approvazione delle
Appendici nazionali recanti i parametri tecnici per l’applicazione degli Eurocodici,
ed è contenuto nel Decreto 17 gennaio 2018 - Aggiornamento delle norme tecniche
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LE PARETI DI TAGLIO IN CALCESTRUZZO ARMATO: NORME, MODELLI, APPLICAZIONI
1 - Definizioni, criteri normativi e regole di progetto
Di seguito, a fini discorsivi, tale norma verrà indicata con
per le costruzioni.
l’abbreviazione NTC18.
Nel seguito, si farà ricorso alle diciture dei capitoli e dei paragrafi riportati come nelle
norme il cui significato è il seguente:
1.2.3.4 (1) capitolo 1 / paragrafo 2.3.4 / comma (1)
EC2 + EC8 1.2.3.4 (1)P capitolo 1 / paragrafo 2.3.4 / comma (1) / P = principio
EC2 + EC8 §1.2.3.4 § = riferimento / capitolo 1 / paragrafo 2.3.4
NTC18
Sia le norme europee che le norme italiane definiscono le modalità di progetto,
esecuzione e collaudo delle costruzioni, nei riguardi delle prestazioni loro richieste in
termini di requisiti essenziali di resistenza meccanica, stabilità e durabilità. Esse
trattano aspetti riferiti alla sicurezza strutturale, definendo i materiali e le loro
proprietà, le azioni agenti e la verifica della sicurezza.
L’approccio previsto si concretizza con un confronto tra gli effetti
prestazionale
delle azioni agenti (domanda) e le prestazioni delle costruzioni (capacità), dipendenti
dal dettaglio esecutivo degli elementi strutturali. Con si intende l’insieme
domanda
delle caratteristiche di rigidezza, resistenza e duttilità richieste da un prefissato insieme
di azioni ad un elemento o ad una struttura, mentre con si intende l’insieme
capacità
delle caratteristiche di rigidezza, resistenza e duttilità manifestate da un elemento o da
una struttura quando soggetti ad un prefissato insieme di azioni. È necessario accertarsi
che, per qualsiasi stato limite considerato, la struttura sia in grado di offrire una
capacità maggiore di quanto richiesto dalla domanda. Gli stati limite possono essere
associati alle condizioni standard di servizio (per le si chiamano
NTC18 stato limite
SLO e SLD, raggruppati nella definizione di
di operatività stato limite di danno stato
SLE; mentre negli si parla di “limitazione il cui
EC
limite di servizio del danno”),
superamento può avere carattere reversibile o irreversibile, o alle condizioni di crisi al
limite delle prestazioni del materiale (per le si chiamano
NTC18 stato limite di
SLV e SLC, raggruppati nella
salvaguardia della vita stato limite di collasso
definizione di SLU; negli si parla di “assenza il
EC
stato limite ultimo di collasso”),
cui superamento ha carattere irreversibile. 3
LE PARETI DI TAGLIO IN CALCESTRUZZO ARMATO: NORME, MODELLI, APPLICAZIONI
1 - Definizioni, criteri normativi e regole di progetto
1.2 Criteri generali di progettazione
Le pareti in zona sismica vengono progettate sulla base di tre differenti aspetti:
• Duttilità: prevista in differenti classi, previene tramite un adeguato dettaglio
delle sezioni in c.a. qualsiasi collasso per il carico considerato, sfruttando il
materiale fino al raggiungimento delle sue ultime riserve plastiche. La
progettazione in duttilità offre un adeguato margine di sicurezza, permettendo
dissipazioni di energia all’atto del sisma;
• Resistenza: il controllo dei dettagli delle armature e della parzializzazione delle
sezioni in c.a. soggette a flessione, compressione, taglio e torsione, consente di
verificare che la resistenza offerta dall’elemento sia maggiore della
sollecitazione a cui esso è soggetto. La progettazione in resistenza può solo
limitare i danni in quanto non offre riserve plastiche;
• Rigidezza: proprietà tipica della sezione degli elementi della struttura che
influisce sulla limitazione degli spostamenti. Elementi più rigidi riducono gli
spostamenti derivanti dai carichi e viceversa. Degrada in condizioni di carico
ciclico e, solo se l’elemento è duttile, la diminuzione si mantiene limitata
consentendo un sufficiente numero di cicli di carico prima del collasso.
Nei confronti del carico sismico possono verificarsi le due seguenti situazioni:
• Terremoti di medio-bassa importanza: la struttura deve avere adeguata rigidezza
per limitare gli spostamenti e sufficiente resistenza per rimanere in campo
elastico. Si conviene che la progettazione, in questo caso, sia volta a limitare i
danni;
• Terremoti di elevata importanza: la struttura deve avere adeguata duttilità per
consentire grandi spostamenti senza perdita di resistenza. La progettazione, in
questo caso, ha l’obiettivo di assicurare la possibilità di dissipazione di energia
e di limitare gli spostamenti salvaguardando la struttura dal collasso.
La distribuzione planimetrica degli elementi di controventatura garantisce un adeguato
comportamento verso il carico orizzontale. In caso di forti terremoti, la struttura tende
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LE PARETI DI TAGLIO IN CALCESTRUZZO ARMATO: NORME, MODELLI, APPLICAZIONI
1 - Definizioni, criteri normativi e regole di progetto
a comportarsi in maniera inelastica, deformandosi permanentemente dopo un certo
numero di cicli di carico. Un comportamento corretto deve distribuire in maniera
uniforme nella struttura la dissipazione evitando che vada a localizzarsi in singoli
elementi, s