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IL BLOCCO OPERATORIO

Del blocco operatorio, oltre alle sale operatorie dove vengono effettivamente eseguiti gli interventi, fanno parte anche una serie di ambienti e spazi, deputati a ospitare una serie di processi che supportano quella che è l'attività chirurgica vera e propria. Tra questi rientrano i locali per la preparazione preoperatoria, le sale risveglio, i locali di lavaggio e vestizione dell'équipe chirurgica, i locali di sterilizzazione e le zone filtro.

Nelle dotazioni strutturali essenziali dei blocchi operatori devono essere comunque inclusi:

  • depositi per i presidi e per lo strumentario chirurgico;
  • depositi per il materiale sporco;
  • locali per la decontaminazione e detersione di materiali e strumentario chirurgico;
  • locali per il deposito di attrezzature;
  • locali per il coordinatore del personale infermieristico;
  • locali per anestesisti e chirurghi;
  • locali per il riposo del personale;
  • servizi.
  1. Organizzazione interna: aree contaminate, pulite ed a bassa carica microbica

Le aziende, responsabili dei propri complessi operatori, sono tenute al rispetto del D.P.R. 14 gennaio 1997 e alle norme in materia di sicurezza sul lavoro e igiene. Tali norme impongono che la costruzione e l'organizzazione del blocco operatorio siano finalizzate alla funzionalità e alla massima riduzione della contaminazione batterica e virale: ogni supporto impiantistico e tecnologico deve garantire efficienza e sicurezza, secondo criteri che consentano un buon mantenimento delle condizioni igieniche. Per questo motivo, ogni blocco operatorio deve essere articolato progressivamente meno contaminate, partendo dall'ingresso fino in zone, ad arrivare alle sale operatorie; possiamo, quindi, distinguerle in: uffici amministrativi, zone filtro e corridoi adiacenti.

Area contaminata: ad esse, locali per il deposito dello sporco, locale per il riposo del personale sanitario e servizi igienici.

igienici;corridoio pulito, locali per la preparazione del pazienteArea pulita:all’intervento, locali per il lavaggio degli operatori e sala risveglio;sale operatorie.Area a bassa carica microbica: 4–CAPITOLO 2 LE SALE OPERATORIELe sale operatorie sono l'unità dell'ambiente ospedaliero dove vengonoeseguite le procedure anestetico-chirurgiche, diagnostiche e terapeutiche,[2]sia che , ed anche il cuore del blocco operatorio.elettive urgenti2.1 Presidi routinari in sala operatoriaProprio in vista di una molteplicità di attività svolte in questo ambiente, leuna serie di presidi utili all’ottima riuscitasale operatorie sono dotate didelle attività stesse. Tra questi, dunque, troviamo:Apparecchiatura per l’anestesia (Ventilatore)• e necessarimonitor,l’attività respiratoria del paziente;per modificare e monitorarefarmaci d’emergenza• Carrello con e utili in caso diliquidi,criticità e/o interventi

chirurgici che prevedono una perdita ematica consistente;
  • antidecubito e radiotrasparente con i vari supporti per le diverse posizioni che il paziente deve assumere in prossimità dell'intervento (cosciali, gambali, reggi braccio, archetto, testiere ecc.);
  • cinghie di protezione per immobilizzare il paziente;
  • tavolo madre, servitore, dove viene collocato sterilmente lo strumentario chirurgico e un piccolo tavolino di supporto che si posiziona sul campo operatorio per preparare gli strumenti usati con maggiore frequenza in un dato intervento chirurgico;
  • l'elettrobisturi;
  • torrette orientabili, dotate di apparecchiature come il sistema di aspirazione;
  • prese al muro con i vari erogatori: O (ogiva bianca), NO (ogiva blu), Aria (ogiva nera), Aria strumentale (ogiva bianca e nera), CO2 (ogiva grigia), Vuoto (ogiva gialla), Recupero gas anestetici (ogiva viola) e prese elettriche;
  • postazione dotata di computer per
  • Consultare intranet e/o pervisionare medarchiver;
  • Fondamentali in una sala operatoria: sono di
    • Lampade scialitiche, supporto a tutta l'equipe e grazie alla loro illuminazione orientabile, permettono un'ottima visione del sito chirurgico;
    • Contenitori per la teleria usata, R.O.T. rigidi (rifiuti ospedalieri trattati) e contenitori per taglienti;
    • Pali per fleboclisi;
    • Pedane e scalette, utili per orientare le lampade scialitiche; contrassegnare i tempi dell'intervento;
    • Orologio con timer, utile per (orario dell'ingresso del paziente in sala operatoria, orario dell'induzione dell'anestesia, orario di inizio intervento, orario di fine intervento ecc.);
  • 2.2 Mantenimento dell'asepsi in sala operatoria
  • Come già detto in precedenza, la sala operatoria è un ambiente a bassa ed è di primaria importanza mantenere tale questa carica microbica, condizione, per evitare le complicanze della ferita chirurgica, come ad esempio febbre,

ematomi, ascessi, linfangite, deiscenza ed eviscerazione,Quest’ultima,dolore, linfocele ed spessoinfezione del sito chirurgico.associata a un notevole onere sanitario, rimane una delle complicanzepost-operatorie più difficili da gestire e la tratteremo successivamente, inun capitolo a sé stante. Le particelle, sospese nell'aria, che trasportanomicrorganismi contaminanti, sono responsabili della maggior parte diqueste infezioni. Sono stati sviluppati vari sistemi di ventilazione della6sala operatoria, per prevenire l'inoculazione batterica diretta nell'aria dellaferita chirurgica. Il utilizza correnti d'aria aflusso d'aria laminarepressione positiva attraverso le unità di filtrazione per dirigere i flussid'aria lontano dal campo operatorio al fine di creare una zona ultra pulitaintorno ad esso. Recenti studi hanno riportato tassi di infezione inferioricon flusso d'aria laminare e quindi è diventato lo standard.

accettato per la chirurgia correlata all'impianto. Esempio di flusso laminare in sala operatoria dell'accesso. Oltre ai flussi di aria laminare, abbiamo anche il controllo alla zona a bassa carica microbica, infatti chiunque entri in sala operatoria deve mantenere un'adeguata igiene personale intesa, sia come pulizia del proprio corpo, sia come autodisciplina di movimenti, gestualità, parole e comportamenti.

Per quanto riguarda l'abbigliamento, il personale sanitario dovrà indossare la divisa di sala operatoria. L'obiettivo dell'utilizzo di abbigliamento specifico per la sala operatoria è quello di ridurre la dispersione aerea di microrganismi, scaglie cutanee e droplet. Infatti, cute e mucose esposte, disperdono continuamente, anche secondo l'attività fisica svolta, microrganismi all'esterno. L'abbigliamento idoneo ha funzione di barriera rispetto a questa dispersione e prevede l'utilizzo di con collo a giro per

coprire completamente pantaloni lunghi, casacca l'abito pilifero, monouso e in generale calzature, copricapo mascherina. L'abbigliamento utilizzato, deve garantire comfort termico, non ostacolare i movimenti garantendo un'adeguata mobilità, disperdere al minimo fibre tessili. Le hanno lo scopo di filtrare particelle di saliva mascherine chirurgiche, contenenti microrganismi che vengono espulsi durante la fonazione, la tosse, lo starnuto. Pur originate dall'esigenza di proteggere i pazienti, oggi, per le caratteristiche strutturali che presentano, costituiscono un efficace sistema di barriera anche per l'operatore sanitario, in quanto presentano una relativa resistenza ai fluidi ed elevato potere filtrante che va dal 95 al 99% a seconda del modello. Le mascherine in tessuto non tessuto triplo strato, invece, sono in grado di garantire un adeguato effetto barriera. Sono soggette all'obbligo di marcatura CE. È importante anche indossare o visiere, occhiali.

protettivi schermiper proteggere le mucose di occhi, naso e bocca durante lefaccialiprocedure e le attività di assistenza al paziente che possono provocareschizzi di materiale biologico, quali sangue,escreti e secreti, o frammenti ossei. Sequesti DPI sono monouso devono essereeliminati subito dopo l'utilizzo, mentre, seriutilizzabili, devono essere ad utilizzopersonale e trattati adeguatamente altermine dell'uso (decontaminazione,8detersione, disinfezione o sterilizzazione), attenendosi alle indicazionidella nota informativa rilasciata dal fabbricante.Il deve essere monouso incopricapotessuto non tessuto, deve essere indossatocorrettamente contenendo tutti i capelli esostituto ad ogni intervento o quando[6]danneggiato/contaminato .

CAPITOLO 3 RISCHIO CLINICO E RISCK MANAGEMENT INSALA OPERATORIA

Le sale operatorie, rappresentano uno dei simboli più forti dell'assistenzasanitaria; ciò è dovuto alla partecipazione delle sale stesse, a

consapevolezza sull'importanza della sicurezza nelle sale operatorie. Le tecnologie di altissima precisione utilizzate durante gli interventi invasivi e mini-invasivi richiedono una formazione specifica da parte dei professionisti che le utilizzano. Questo perché anche il più piccolo errore può avere conseguenze gravi per il paziente. Inoltre, il lavoro in sala operatoria è caratterizzato da pratiche complesse e interdisciplinari, che richiedono una forte collaborazione tra i membri del team medico. La pressione e lo stress sono spesso presenti, rendendo ancora più importante la necessità di lavorare in modo coordinato e attento. Le sale operatorie sono considerate scenari ad alto rischio, in cui gli errori possono avere conseguenze fatali. Le complicanze chirurgiche rappresentano una parte significativa dei decessi e dei danni causati dal processo assistenziale. Tuttavia, molte di queste complicanze potrebbero essere evitate con l'adozione di misure di sicurezza adeguate. Per questo motivo, nel 2004 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato la campagna "Safe Surgeries Save Lives" come parte dell'Alleanza mondiale per la sicurezza dei pazienti. L'obiettivo di questa campagna è sensibilizzare i professionisti sanitari sull'importanza della sicurezza nelle sale operatorie e promuovere l'adozione di pratiche sicure durante gli interventi chirurgici. La sicurezza del paziente è una priorità assoluta in ambito sanitario e la campagna "Safe Surgeries Save Lives" rappresenta un importante passo avanti nella promozione di una cultura della sicurezza nelle sale operatorie.consapevolezza professionale e l'impegno politico per migliorare l'assistenza sanitaria, sostenere lo sviluppo delle politiche pubbliche e l'induzione di buone pratiche assistenziali. Nel contesto delle organizzazioni sanitarie, una buona pratica è quella che, attraverso la corretta applicazione di concetti, tecniche o procedure metodologiche, ha una comprovata affidabilità per portare ad un risultato positivo per il paziente. Per questo, lo sviluppo di buone pratiche in ambito sanitario e infermieristico richiede, oltre alle prove scientifiche e
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Publisher
A.A. 2021-2022
63 pagine
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SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher paolo.p980 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze Infermieristiche Generali e Teorie del Nursing e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Catanzaro - Magna Grecia o del prof Cucinotta Mario.