Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 173
Neuromarketing e pubblicità: il caso Marlboro e Coca-cola  Pag. 1 Neuromarketing e pubblicità: il caso Marlboro e Coca-cola  Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 173.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuromarketing e pubblicità: il caso Marlboro e Coca-cola  Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 173.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuromarketing e pubblicità: il caso Marlboro e Coca-cola  Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 173.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuromarketing e pubblicità: il caso Marlboro e Coca-cola  Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 173.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuromarketing e pubblicità: il caso Marlboro e Coca-cola  Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 173.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuromarketing e pubblicità: il caso Marlboro e Coca-cola  Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 173.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuromarketing e pubblicità: il caso Marlboro e Coca-cola  Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 173.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuromarketing e pubblicità: il caso Marlboro e Coca-cola  Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 173.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuromarketing e pubblicità: il caso Marlboro e Coca-cola  Pag. 41
1 su 173
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

PUBBLICITARIO

Uno Sguardo alla Pubblicità

A differenza di quanto si è detto finora solo a livello teorico della disciplina del neuromarketing, in questo seguente capitolo verranno presi in esame aspetti pratici legati alla medesima disciplina ma approfondendo in particolar modo una sua area applicativa specifica, la pubblicità, spiegandone inoltre gli effetti che essa suscita nei consumatori.

Poiché molti degli acquisti dei consumatori provengono dagli stimoli ricevuti per mezzo della comunicazione di marketing, le decisioni relative a quest'ultima risultano una delle parti più fondamentali della strategia aziendale, richiedendo per cui ulteriori approfondimenti e considerevoli studi. Da qui si comprende l'importanza della comunicazione.

Oggi, perché un'azienda riesca a vendere il proprio prodotto e abbia successo nel mercato, è necessario far conoscere l'offerta al pubblico obiettivo, mostrandone le caratteristiche distintive.

Le proprie qualità e stimolando la domanda con promozioni mirate. Inoltre l'importanza della comunicazione proviene anche dal fatto che le differenze tecnologiche tra i prodotti diventano sempre più inesistenti e di conseguenza si cerca a differenziarli mediante una comunicazione che associ alla marca e al prodotto un notevole valore simbolico; ovvero che comunicano i valori dei consumatori che utilizzano quel determinato prodotto, rivestendo quindi un significato sociale.

La comunicazione si può sostanzialmente definire come la trasmissione di informazioni tra persone con lo scopo di consolidare e migliorare l'immagine del prodotto e dell'impresa attraverso differenti medium; inoltre, può essere gestita dall'azienda tramite l'ausilio di appositi specialisti del settore, come studi di relazioni pubbliche o agenzie pubblicitarie. Il suo scopo è quello di invogliare il consumatore all'acquisto, sebbene questo sia solamente il

risultato di un lungo processo decisionale; l'acquirente passa quindi attraverso diverse fasi riassunte nel modello AIDA di St.Elmo Lewis: - Attenzione: i consumatori vengano a conoscenza delle sue caratteristiche di quel determinato prodotto ricordandone persino alcuni elementi fondamentali - Interesse: i consumatori devono mostrare interesse per le prestazioni del prodotto - Desiderio: tramite la pubblicità si deve stimolare il desiderio di possedere il prodotto, sostanzialmente deve saper innescare nel consumatore l'intenzione d'acquisto - Azione: dopo aver convinto il consumatore della convenienza e superiorità del prodotto, devemirare al fine ultimo, cioè l'acquisto effettivo del prodotto Per questo è necessario capire, tramite appositi strumenti di marketing e neuromarketing, come coinvolgere nel migliore dei modi il potenzialeconsumatore e portarlo a compiere l'azione d'acquisto. Una volta visionato il messaggio pubblicitario, si possono verificare diversi tipi di reazioni da parte dei consumatori, che vengono classificate nella cosiddetta "gerarchia delle risposte", le quali verranno brevemente elencate ora ma approfondite singolarmente nei paragrafi successivi:
  1. Risposta cognitiva: fa riferimento alla memorizzazione e alla percezione dei messaggi pubblicitari facilmente ottenibili quando il messaggio e i mezzi di comunicazione vengono plasmati sulla dimensione informativa.
  2. Risposta affettiva: riguarda la valutazione del comportamento del consumatore inerente al prodotto o alla marca. In questo caso, tramite un messaggio di tipo persuasivo-evocativo, si riesce a modificare atteggiamenti e sentimenti dei soggetti.
  3. Risposta comportamentale: si ottiene quando la comunicazione sollecita il consumatore a compiere un'azione, ovvero comprare.
Nel momento in cui si è verificato

Almeno una delle precedenti risposte, tramite l'ausilio degli strumenti sopracitati, si prendono invece in considerazione le fasi seguenti, riassunte nella "gerarchia degli effetti":

  1. Conoscenza: il consumatore potrebbe avere sentito parlare del prodotto e dell'azienda ma nulla di più, per cui quest'ultima può decidere di pubblicizzare costruendo un'immagine precisa del prodotto offerto o della marca in generale.
  2. Gradimento: essendo uno dei principali obiettivi estetici posti dalla pubblicità, significa aumentare il livello di gradimento del prodotto attraverso una mirata strategia di comunicazione basata sui benefici e valori del prodotto.
  3. Preferenza: essendo uno degli obiettivi di chi comunica, si

Riferimenti bibliografici:

  1. Bogart L., Strategia in pubblicità: come combinare media e messaggi con mercato e motivazione, Franco Angeli, 1990, tratto dal capitolo: "La persuasione e il piano di marketing", pp 106-118
  2. Ibid., pp 119-140
anche se il consumatore non è pienamente convinto. Sia la gerarchia delle risposte che la gerarchia degli effetti sono aspetti intrinsechi della pubblicità in quanto forma di comunicazione; gli effetti generati nella fase post realizzazione possono essere ora analizzati tramite i recenti studi di neuromarketing e soprattutto mediante l'utilizzo delle tecniche di misurazione riguardanti questo ramo neuroscientifico. Tuttavia, è giusto considerare che la pubblicità ha subito negli anni diverse trasformazioni in base anche all'utilizzo differente nei vari paesi di tutto il mondo, alla propria condizione sociale e temporale di quel momento. Ad esempio in Italia, la prima forma pubblicitaria è avvenuta nell'anno 1957 (tre anni dopo la nascita della televisione), con il nome di "Carosello", in cui venivano presentati circa cinque messaggi pubblicitari costituiti da una microstoria. Lo spot era di una durata prefissata, i

personaggi e le sigle erano ripetitivi e costituivano un unicum in cui veniva annunciata la data del proseguimento dello spot. La fine di Carosello, nel 1977, aveva determinato il definitivo affermarsi dello spot televisivo: il messaggio ormai diventa preregistrato perché reso possibile dalle innovazioni tecnologiche, viene ripetuto più volte anche durante la stessa giornata tramite un linguaggio semplice ma molto diretto e accattivante.

La pubblicità, nata storicamente dal piccolo schermo, rappresentava allora la forma più massificata e martellante di campagna promozionale, dinamica e al tempo stesso più dispendiosa delle altre; il successo delle televisioni commerciali moltiplica esponenzialmente la quantità degli spot, apportando negli anni seguenti profonde modifiche riguardanti le tecniche e il linguaggio pubblicitario e cambiamenti a livello sociale: con i primi anni Ottanta si intensifica l'uso dello slogan ben congegnato, per rivestire

Un elemento di quotidianità, l'avvento dei tormentoni, allo scopo di rimanere impresse nella mente del potenziale consumatore, e la nascita dei primi jingle strutturati secondo melodie celebri e con un testo riadattato secondo al soggetto dello spot. Negli anni Novanta invece si sviluppa una nuova dimensione creativa e artistica del fare pubblicità, in cui i cambiamenti del gusto e della tecnologia televisiva hanno eliminato l'utilizzo dei jingle, degli slogan a effetto e dei tormentoni tanto usati negli anni precedenti;86 Petrone S., Il linguaggio delle News: strumenti e regole del giornalismo televisivo, Rizzoli Etas, 2011, pp 5-987 Lombardi M., Creatività in pubblicità: dalla logica alle emozioni, Franco Angeli, 2017, tratto dal capitolo: "Come nasce una campagna", pp 7-12 60 la realizzazione degli spot e la loro post-produzione vengono effettuate digitalmente con l'inserimento di effetti speciali e immagini visivamente innovative.

legate a determinate musiche o suoni. Con il nuovo millennio, invece, la comunicazione pubblicitaria si fa multimediale, nel senso che prevede una propagazione massiccia su numerosi mezzi e non solo quello televisivo o radiofonico; con l'avvento dei social media la comunicazione è passata da "one-to-many" (comunicazione di massa) a "one-to-one" (comunicazione personalizzata) apportando di conseguenza a tecniche e modelli molto più complessi rispetto a quelli usati in passato. Gli spot moderni non sopravvivono più al prodotto nella memoria collettiva, la moda è ormai padrona del mercato e i prodotti cambiano continuamente contenuto e forma, di conseguenza cambiano le modalità e si migliorano le tecniche persuasive al fine di influenzare la volontà d'acquisto basandosi non più su aspetti oggettivi del prodotto ma puntando su aspetti soggettivi. Si è così passati da una pubblicità informativa,

La pubblicità è una forma di comunicazione argomentativa di massa, funzionale a un progetto più vasto e in cui l'uso del canale presuppone un pagamento. È finalizzata a descrivere le caratteristiche quantitative e qualitative del prodotto e a persuadere il consumatore a preferire l'acquisto di un determinato prodotto anziché un altro. Negli ultimi anni, si è passati da un messaggio incentrato sul prodotto alla costruzione di un immaginario collettivo che costituisce il patrimonio visivo e simbolico del prodotto. Attraverso l'uso delle emozioni, si cerca di attirare l'attenzione su fattori secondari capaci di attivare i circuiti emotivi del soggetto e spingerlo verso una determinata scelta.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
173 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Telluccia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Marketing avanzato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Barbarito Luca.