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La scelta dei vestiti e dei giocattoli
“Adi rosa e beige, mi piace tanto vestirla da femmina perché trovo che sia molto più divertente vestirla da femmina, e quindi metterle fiocchetti, turbantini e vestitini, però non siamo stati poi così blindati” (N5 m 8).
Per quanto riguarda, invece, la scelta dei giocattoli la questione è stata abbastanza controversa, nonostante ciò le risposte si sono rivelate sì variegate ma in parte “Lei omogenee tra loro, anche all’interno delle coppie stesse. G1 non gioca solo con le bambole, a Natale ha scelto lei la carriola, le piaceva battere e quindi le abbiamo regalato la cassetta degli attrezzi, le piacevano le draghe, i trattori”, G2 “Poi “Sì, a lei piace tanto fare la mamma quindi ha tutte le bambole”, G1 è la sua inclinazione, ha tutti i bebè e tutti i bambolotti, poi lei è assolutamente libera di fare ciò che vuole” (N13 m 18). La è comunque possibile.
Un altro aspetto molto importante che emerge da queste risposte è la differenzatra il “far giocare” i propri figli con determinati giochi e il “comprare”radicale “Sareiloro suddetti giochi senza che questi debbano esplicitamente chiederli:disposto ad accontentarlo se fosse una richiesta venuta da lui, ma non comprerei“Sononulla di rosa o femminile di mia spontanea volontà” (N4 a 3, m 14), egiochi che avrebbero potuto andare benissimo anche per un maschio, non gliavrei comprato la bambola ma per il resto…” (N5 m 8).
Il sentimento generalmente osservabile e condiviso dalla maggior parte dei“Perchégenitori
è la voglia di cambiamento sul fronte dei giocattoli: un maschionon può giocare con le bambole? Se vengono regalati trattori bene, siprenderanno i trattori, ma non voglio che vengano regalati trattori solo perché ilbimbo è un maschio” (N1 m 6).
L’ultimo aspetto emerso durante questa parte dell’indagine ha riguardato i regalifatti da amici e parenti. Anche queste risposte possono essere sistemate sulla lineadi continuum dei giocattoli, in quanto si hanno sia situazioni in cui ci sono statiregali “particolari”, “Il bimbo gioca tranquillamente sia con le bambole che con ledi un’amica”macchinine, ah, e la bambola è un regalo (N9 a 2, m 2), sia regali“consoni”, “La dare l’aspirapolverenonna ha deciso di a lei piuttosto che aimaschi, ma i nonni lo fanno senza pensarci. Quando venivano i cuginetti da loroin giro”giocavano con le bambole e nonni e zii prendevano un po’ (N10 a 5,1),
Il genere dei bambini. Il fronte comune è stato quello dei nonni che ha spesso pressato i genitori per sapere il sesso del nascituro in modo da poter preparare un corredo adeguato: "Mia madre mi ha sempre detto 'io come faccio a fare regali se non so se è maschio o femmina', i nonni purtroppo sono molto inquadrati, il maschio deve essere maschio, la femmina deve essere femmina" (N11 m 8).
Sempre i nonni si sono dimostrati scettici verso le scelte dei genitori riguardanti i giocattoli; dico che lascerò mio figlio giocare con le bambole i nonni mi guardano storto. Siccome io ho sempre giocato con qualsiasi cosa, non vedo perché lui, solo perché maschio, non possa scegliere con che cosa giocare, magari gli piaceranno davvero le ruspe, i camion e le macchine, ma se entrando in un negozio vede una bambola e la vuole comprare, non vedo dove sia il problema. Queste distinzioni non le tollero" (N1 m 6).
Episodi particolari
riguardanti sempre l'ambito dei regali sono stati quelli di scambio di vestiti tra cugini e cugine. Le risposte mostrano che spesso accade lo "scambio da maschi verso femmine, rigorosamente di cose neutre, suocera mi ha prestato dei vestiti delle bimbe, in questo caso era una maglietta abbastanza neutra, con un panda sul davanti" (N8 a 3,3 m 18), ma non il contrario: "sono stati diversi scambi di vestiti da cugini a cugine ma non il contrario, questo anche per quanto riguarda gli oggetti. Sono i genitori, soprattutto mio fratello, che non accettano lo scambio inverso e i bambini (5 e 6 anni) sono già molto indirizzati, soprattutto uno è già molto "essere macho, essere forte" (N12 a 4, m 7). Colori Poi accadde quella cosa delle bambine e dei bambini che stanno per nascere. Oggi quando nasce un bambino è possibile sapere in anticipo se sarà un maschio o una femmina... Non è sempre stato così. Ai tempi del nonno,per esempio, questa cosa non si poteva sapere prima. Ma neanche quando sono nato io. Scoprivi se un neonato era maschio o femmina solo quando lo vedevi per la prima volta... E allora, da quando è stato possibile vedere i bambini e le bambine prima della nascita, mentre erano ancora nella pancia della mamma è cambiato tutto. Perché le mamme e i papà potevamo preparare i vestitini e i lettini e i giocattoli e le altre cose. In anticipo. Potevano decidere di che colore dipingere le camerette. E negli ospedali, per comodità nel distinguere i bambini dalle bambine, i maschietti venivano vestiti con pigiamini blu, e le femminucce con pigiamini rosa. Perfino alle culle venivano applicati fiocchi degli stessi colori. E questa cosa è rimasta uguale fino ad oggi. È proprio per quello che i bambini piccoli nei passeggini sono sempre tutti azzurri e le bambine tutte rosa. A volte si usano anche altri colori, ma difficilmente vedrai un bambino piccolo vestitodi rosa o una neonata vestita di blu. Le affermazioni dei genitori riguardo la preparazione del corredo hanno naturalmente mosso l'intervista verso le loro personali inclinazioni riguardo il "Un 'Io sono un po' dilemma del rosa e del blu; G1 pochino vado sul rosa', G2 né supiù neutrale, il sesso non incide né sull'abbigliamento, altro, non è il 48 BUSSOLA Matteo, Viola e il blu, op. cit., P. 101-102 40 "Neanche canonico bimba rosa, bimbo blu", G1 per me incide però alcune volte cerchiamo di vestirla un po' se vedo un vestito carino lo prendo, poi anche lei come va" (N12 a 4, m 7). com'è Anche in questo campo, così successo in quello della preparazione, le risposte sono state multiple e variegate, ed hanno spaziato da coppie più tolleranti riguardo l'uso imparziale dei colori, "Il bimbo ha il casco per la bici rosa, la C'è stato un momento bimba invece blu,
Perché è il suo colore preferito. Che voleva tutto blu, ma se fosse stato rosa l'avrei fatto lo stesso, l'importante è che lo scelga lei. Lui ha ereditato molte cose dalla sorella, tipo lenzuola e asciugamani sono rosa, alcuni suoi vestiti non glieli mettiamo perché si vede, hanno lo sbuffo, c'è scritto girl, così anche no, però tante cose della sorella le usa." (N10 a 5,1), "Non coppie decisamente intransigenti se ne parla nemmeno, per me rosa è femmina e celeste è maschio!" (N3 m 13). Il genere gioca un ruolo talmente importante nelle interazioni sociali, che le persone si sentono generalmente a disagio quando devono interagire con persone "Indi cui non riescono ad identificare esattamente il sesso: ospedale, appena nato, aveva la copertina rosa e il cappellino azzurro e la traghetta azzurra sulla culla ma tutti pensavano che fosse femmina. Quando le infermiere ci chiedevano A. loro
reagivano dicendo ‘Ecome si chiamasse questa bimba e noi rispondevamoA. ha la coperta rosa?!’.” (N1 m 6). Questo spiega perché i genitori tendono avestire i bambini e le bambine, soprattutto appena nati, o di azzurro o di rosa,“Quando sono piccoli se non li vesti di azzurro o rosa allora hai difficoltà asapere se sono maschi o femmine” (N10 a 5,1), e perché spesso la prima domandache si chiede a questi genitori è se il figlio sia maschio o femmina. I coloridovrebbero indicare, dissipando ogni dubbio, il sesso del bambino così che lepersone possano identificarlo con tale categoria di genere ed interagire con lui nel“Quandomodo più appropriato: G1 era senza capelli e spesso quando non venivavestita di rosa veniva scambiata per maschio, una volta è successo nonostante“èfosse vestita di rosa!” G2 per questo che da bambini gli si mettone le cose“è “Ancheazzurre o rosa”
G1 più un retaggio culturale”, G2 riconoscimento culturale, proprio perché l’azzurro lo mette il maschietto e quindi lo riconosci” (N6 m 18). 41I casi di scambio di sesso si sono verificati per quasi tutti i figli di tutte le coppie, “La l’hanno spesso per esempio: bimba scambiata perché non è così rosa e glitterata, e il bimbo perché ha i lineamenti delicati, ma più la bimba perché ha ereditato i vestitini del fratello” (N4 a 3, m 14). La maggioranza dei genitori ha affermato che spesso i loro figli sono stati scambiati per il sesso opposto quando non avevano indosso vestiti “consoni” e rappresentativi del loro genere; episodi “L’hanno accaduti in egual misura sia a femmine, scambiata spesso per un “Hanno maschio quando non era vestita di rosa” (N5).