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DELL’IDENTITÀ NELLA PRIMA

LA COSTRUZIONE INFANZIA:

STUDIO SUL LEGAME MATERNO

Quando si parla di formazione e delle attuali teorie del processo formativo

non si può ignorare l’aspetto antropologico, sociale e psicopedagogico che è

derivato dagli studi sul legame materno e in particolare dagli studi

Questi gettano una luce chiara sull’intensità del legame

sull’attaccamento. l’importanza nella vita globale del soggetto.

materno e vanno a determinarne

È John Bowlby che ci ha indicato una delle più decisive e radicali strade per lo

lui dobbiamo in particolare quella “teoria

studio di questo importante legame, a

dell’attaccamento” che, avviata nel 1950 con “Cure materne e igiene mentale del

“Attaccamento

fanciullo” e portata a pieno compimento nei tre volumi dedicati a

costituzione dell’Io

e perdita”, ha posto al centro della la relazione madre-figlio e

l’ha indagata indicandola come la chiave-di-volta di ogni processo formativo. Lì

dell’identità dell’io e lì si determina il destino dell’io infantile,

sta il fondamento

con le sue luci e le sue ombre, tra le quali la figura materna si fa fattore

determinante, e delle une e delle altre.

Lo studio della centralità del rapporto madre-bambino iniziò con il rapporto

l’Organizzazione

redatto per Mondiale della Sanità nel 1951 e trasse il principale

da questo afflato sociale: il benessere dell’infanzia fonda la

motivo ispiratore

stabilità della società.

teoria dell’attaccamento è lo studio del comportamento di attaccamento che

Se la

gli esseri umani mettono in atto per mantenere la prossimità con la persona o

l’individuo a cui si sentono attaccati non dobbiamo aspettarci che Bowlby

consigli diretti ai genitori sull’educazione dei figli, ma se la capacità

fornisca 13

educante di una società e dei suoi membri passa attraverso la consapevolezza

primaria che nel rapporto educativo è centrale prestare attenzione al punto di

vista dell’altro ed è fondamentale capire che il legame affettivo che sta alla base

di questo rapporto deve essere sicuro e stabile nel tempo e nello spazio e che

l’educazione si fonda sulla creazione di una relazione adulto-bambino

responsabilmente progettata, allora Bowlby può dire molto.

2.1. Gli studi di riferimento di John Bowlby

Il lavoro di John Bowlby prende origine da quelli che sono altri lavori

sull’importanza della relazione madre-figlio per la costruzione di un nuovo

9

individuo e tra questi il lavoro di Renè Spitz può essere considerato una pietra

miliare dell’indagine. 10

Spitz introduce la sindrome della depressione anaclitica , tipica dei bambini che

vengono privati delle cure materne. Spitz spiega come il ruolo della madre e della

relazione genitoriale sia essenziale per la costruzione delle strutture psichiche

che, affettivamente connotate, determinano la nascita di un soggetto.

9 René Arpad Spitz (Vienna, 29 gennaio 1887 Denver, 11 settembre 1974) è stato uno

psicoanalista austriaco naturalizzato statunitense, valorizzò il ruolo formativo della madre

tramite l’osservazione diretta dell’interazione madre-bambino. Tra le sue opere più importanti:

No and yes : on the genesis of human communication, New York: International Universities

Press (1957); The first year of life : a psychoanalytic study of normal and deviant development

of object relations; New York: International Universities Press (1965); e gli articoli:

Hospitalism—An Inquiry Into the Genesis of Psychiatric Conditions in Early Childhood,

Psychoanalytic Study of the Child, 1, 53-74 (1945); The Psychogenic Diseases in Infancy—An

Attempt at their Etiologic Classification, Psychoanalytic Study of the Child, 6, 255-275 (1951);

The derailment of dialogue: Stimulus overload, action cycles, and the completion gradient,

Journal-of-the-American-Psychoanalytic-Association, 12, 752-774 (1964).

10 Con il termine di depressione anaclitica, si vuole indicare il bisogno che il bambino ha di

“appoggiarsi su”, praticamente di posarsi sulla presenza affettiva della madre. Spitz R.A., il

primo anno di vita del bambino. Genesi delle prime relazioni oggettuali, Firenze, Giunti, 1991,

p. 123. 14

l’origine delle risposte

La relazione affettiva è, per Spitz, del bambino alla

sollecitazione di seguire un percorso evolutivo che viene determinato da un

ambiente accogliente e generoso. Attraverso il sorriso (ca. fine del terzo mese),

l’angoscia dell’estraneo (ca. ottavo mese) e l’inizio del “no” (ca. quindicesimo

mese) il bambino passa da una comunicazione inconsapevole ad una

comunicazione di tipo semantico. Tale passaggio può però avvenire solo se i

“organizzatori psichici”, e se

precedenti comportamenti appresi sono diventati

raccolti da colei o colui che riesce a farli diventare segni ricchi di significato. La

prima evoluzione del bambino è biologicamente determinata, ma solamente se è

interpretata attraverso un rapporto vitale di affetti e di emozioni, la crescita sarà

connotata da un percorso di significato. La relazione diadica madre-bambino

viene assunta da Spitz come modello di tutte le successive relazioni

interpersonali.

Un altro psicoanalista a cui Bowlby fa più volte riferimento è Donald

11

Winnicott ; egli ha contribuito alla comprensione della relazione madre-bambino

attraverso l’idea di ‘madre sufficientemente buona’. Winnicott ha avuto il merito

di liberare la figura materna dall’incombenza del dover essere perfetta e

infallibile per non causare irreversibili traumi alla propria prole. Egli è riuscito a

smantellare la figura della madre dispensatrice di cura e amore senza sviste,

lacune, imprecisioni, per farne emergere un’ alternativa di madre imperfetta, ma

sana e affettivamente presente. La madre “sufficientemente buona” è per

Winnicott una donna spontanea, autentica e vera e che, nonostante ansie,

preoccupazioni, stanchezza e sensi di colpa, emerge come figura in grado di

Pur avendo “molte buone ragioni per detestare il

trasmettere sicurezza e amore.

11 –

Donald Woods Winnicott (Plymouth, 7 aprile 1896 Londra, 28 gennaio 1971) è stato un

Sulla base dell’osservazione dei numerosissimi bambini

pediatra e psicoanalista inglese. che

curò sia come pediatra che come psichiatra infantile, Winnicott costruì un modello di sviluppo

semplice, flessibile, ma efficace, centrato sull’idea che il bambino, fin dai primi giorni di vita, è

molto sensibile alle cure che riceve o non riceve e dalle quali dipende la

costruzione del suo Io e del suo mondo interno. Tra le opere più importanti: Playing and

Reality, London, Tavistock (1971); The Child and the Family, London, Tavistock (1957); The

Child and the Outside World, London, Tavistock (1957); Therapeutic Consultation in Child

Psychiatry, London, Hogarth Press (1971). 15

figlio”, come diceva Winnicott, è una madre in grado di rispondere

adeguatamente ai suoi bisogni. Il vero pericolo risulta quindi la mancata

consapevolezza dei propri sentimenti e dei propri limiti. Scrive Winnicott:

sarebbe d’aiuto chiarire alle madri che può capitare di non

provare immediatamente amore per i propri figli o di non

sentirsela di allattarli; oppure spiegare loro che amare è una

12

faccenda complicata e non un semplice istinto.

Il lavoro principale in cui dovrebbe impegnarsi una madre consiste proprio

nell’accettazione delle proprie caratteristiche e peculiarità. Accettazione che non

significa necessariamente approvazione o adesione passiva, ma che può condurre

alla consapevolezza.

2.2. I primi lavori di John Bowlby

Quello che distingue J. Bowlby è la diversa prospettiva che seguì, caratterizzata

dal ricorso alla rappresentazione di un ambiente e di un fatto reale per spiegare

Potrebbe sembrare scontato al giorno d’oggi,

problematiche di ordine patologico.

ma al tempo in cui Bowlby cominciò le sue ricerche il suo modo di vedere le

cose era estremamente innovativo. Ciò si evince anche da questa sua

testimonianza che riguarda il caso di un bambino iperattivo da lui seguito la cui

mamma fu ricoverata in un ospedale per malattie mentali:

12 Winnicott D., Sviluppo affettivo e ambiente: studi sulla teoria dello sviluppo affettivo, trad.

Alda Bencini Bariatti, Roma: Armando, 1974. 16

Quando riferii questa cosa a Melanie Klein [...] la sua unica

preoccupazione sembrò essere che dal momento che non mi era

più possibile continuare l’analisi del bambino si doveva

trovarmi un altro paziente. Sembrava che le sfuggisse del tutto la

probabilità che il comportamento del bambino fosse una

13

reazione al modo in cui la madre lo trattava

Bowlby può essere considerato colui che ha dimostrato l’insostituibilità della

relazione materna per la crescita e lo sviluppo di ogni essere umano e situa

l’attaccamento nelle fasi iniziali dell’interazione madre-bambino. Egli, nel suo

primo articolo The Influence of the Early Environment in the Development of

14

the Neurosis and the Neurotic Character , propone, infatti, una teoria nella

quale si afferma che l’origine di ogni tipo di nevrosi potrebbe risiedere in quei

fattori ambientali dei primi anni di vita in cui il bambino può venire a trovarsi.

In modo particolare la separazione dalla madre, a causa della sua morte o delle

fratture della famiglia, può essere possibile causa di insorgenza futura di offese

per la vita “normale” di un soggetto in

psicologiche, particolarmente deprivanti

età evolutiva o adolescenziale. 15

In Fourty Four Juvenile Thieves: Their Characters and Home-life , il suo

secondo articolo, conia il termine di <<psicopatico anaffettivo>>, un ladro

bambino, quasi sempre di sesso maschile, che era risultato non comprendere la

preoccupazione per gli altri, che non riusciva a leggere la sofferenza sul volto di

coloro ai quali infliggeva le sue malefatte. Bowlby mise in corrispondenza

Personal Resources in the Terapeutic Situation,

13 Bowlby J., The Role of the Psychoterapist’s

in <<British Psyco-Analytical Society Bulletin>>, vol. 27, 11, 1991, pp. 11-16.

14 Bowlby J., The Influence of the Early Environment in the Development of the Neurosis and

the Neurotic Character, in <<International Journal of Psycho-Analysis>>, 21, 1940, pp. 154-

178.

15 Bowlby J., Fourty Four Juvenile Thieves: Their Characters and Home-life, in <<International

Journal of Psycho-Analysis>>, 25, 1944, pp. 1-57, 207-228. 17

l’incapacit&a

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
56 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/12 Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher BlalloO.O di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Criminologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Cunzio Marialaura.