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Internet offre tutta una seria di benefici alla politica, ma prima di parlare di questi, bisogna
tenere a mente che la necessità dei partiti e dei candidati è quella , come abbiamo già detto, di
recuperare il rapporto con le persone conquistando la loro fiducia e poi solo successivamente
sollecitare alla partecipazione, in questo nuovo contesto i candidati politici possono sfruttare a
pieno il potenziale dei media proprio al fine di ristabilire un rapporto con i propri elettori. Il
web non implica soltanto lo “spostare voti”, ma piuttosto uno “spostare di persone”. Oltre a ciò,
è indispensabile che un candidato sul web, non cerchi di mettere in vendita le proprie proposte ,
ma piuttosto di far riflettere e di porre dei principi. Solo tramite un processo lento, si creerà
consenso (Giansante,2019).
non è detto quindi che chi usufruisce del web, sappia sfruttare al meglio le potenzialità della
rete.
Inoltre, è da tenere in considerazione anche il fatto che la comunicazione è diventa bidirezionale
proprio grazie agli strumenti presenti sul web. si delinea infatti il profilo di un unico soggetto
che può sia generare contenuti, che servirsi delle varie informazioni pubblicate dagli altri
candidati o dagli elettori. Oltretutto, lo tenersi costantemente a corrente delle notizie circolanti
sul web, fa si che le persone tendano a parlare sempre di più, con amici e parenti,
dell’informazioni di cui sono venuti a conoscenza. Per questo motivo si dice che la rete posso
avere conseguenze indirette di questo tipo (Vaccari,2012).
Ulteriore vantaggio rilevante che offre Internet è chiaramente la facilità di raggiungere un
numero considerevole di persone a tempo immediato e con costi più bassi. Come dice Giansante
(2017) però: ”il web,dunque,non agisce da livellatore ma di certo, abbassando i costi della
comunicazione con i cittadini, consente anche a forze o a individui dotati di mezzi più limitati di
ottenere risultati importanti...”.
In realtà gestire una pagine su un social network appare solo a primo impatto più semplice e
meno dispendioso dal punto di vista economico e di tempo. In verità l’impiego di strumenti
online, richiede la presenza di uno staff, di un personale competente che possa che sappia gestire
al meglio la predisposizione dei contenuti, ascoltare le richieste dei cittadini, caricare foto e
video nel momento giusto, dare informazione in circostanze precise, rendere conto ai messaggi
che si ricevono dalle persone (Giansante,2017).
Il rapido cambiamento di contesto necessita sempre più di risposte tempestive, tanto che
Caciotto (2019) definisce questo periodo come l’era delle “fast politics”, che: “ è caratterizzata
da un ciclo di notizie attivo 24 ore su 24, da una grande mole di dati prodotta dagli elettori
attraverso i media digitali (basti pensare ai social network), dalla frammentazione dei media,
dalla trasmissione istantanea dei messaggi, da una riduzione della soglia d’attenzione dei
cittadini, ma allo stesso tempo da una rinnovata enfasi sull’importanza del contatto diretto”.
È la politica che si deve adattare ad una società veloce, deve saper reagire rapidamente alle
nuove tecnologie dove la distanza viene abbattuta, grazie ai media, che riescono a diffondere
qualsiasi notizia in pochi secondi. La nuove tecnologie, stanno accelerando e rivoluzionando le
nostre economie, la nostra cultura e naturalmente il modo di fare politica. esse si mostrano
sempre più come strumenti di interazione tra soggetti che permettono di valorizzare la
tradizionale comunicazione. É bene aver presente che, nonostante la comunicazione online
presenti aspetti un tempo prima impensabili, è necessario integrare il digitale con il riaffermarsi
della partecipazione attiva dei cittadini. Torna così fondamentale il concetto di contatto diretto
con il proprio pubblico: comizi, feste di partito, spettacoli, tour tra gli elettori sono sempre più in
voga tra i politici (Copernich,2017).
Ad esempio, Renzi, nel 2017 raggiunse in otto settimane 107 province italiane sostenendo di
voler “recuperare il dialogo con l’Italia profonda”.Il tour si intitolava “Destinazione Italia”.
Altro esempio rilevante è quello del Movimento 5 stelle: l’utilizzo della rete ha contribuito
senza alcun dubbio al suo trionfo , ma anche a talk show, le manifestazioni in piazza e la
pubblicazione di libri hanno avuto un ruolo essenziale.
Uno degli elementi fondamentali che i partiti devono saper contrastare è l’attacco da parte dei
partiti concorrenti e le informazioni divulgate dai media.
Chi non è riuscito a stare dietro al cambiamento, si è fatto schiacciare da chi invece ha saputo
coglierne le opportunità; basti pensare alle campagne di Barack Obama del 2008, e ancor di più
quella del 2012 che hanno saputo sfruttare al meglio le tecnologie digitali e gli strumenti,
riuscendo a raggiungendo un elevato numero di elettori.
1.4 Gli strumenti di marketing intelligence
l’approccio strategico delle campagne elettorali è di tipo scientifico-analitico, un orientamento
legato alla politica collocato tra gli anni ‘20 e ‘30 del Novecento presso l’Univesità di Chicago.
Fondamentale, in questo caso, è realizzare la personalizzazione e individualizzazione dei
messaggi tramite strategie di market intelligence, le quali riescono ad individuare gli obiettivi
prioritari, l’ambiente, e permettono la conoscenza del mercato all’interno del quale si muove il
partito, al fine di rispondere al meglio all’esigenze di specifici elettori (Giansante,2017).
Il sondaggio d‘opinione rimane lo strumento fondamentale in grado di studiare i comportamenti
delle persone, il loro stato d’animo e le loro opinioni. Sicuramente, in Italia, ciò che ha
contribuito alla diffusione dei sondaggi sono stati il maggiore uso del telefono all’interno delle
abitazioni, e l’entrata in politica si Silvio Berlusconi.
Ovviamente, bisogna fare una distinzione in base al tipo di ricerche che si vogliono
intraprendere. Infatti, come dice Caciotto (2019) si possono identificare due tipi di sondaggi: I
primi sono chiamati sondaggi “conoscitivi” e permettono di dare rilevanza ad un particolare
fenomeno, riscontrando i diversi gradi di conoscenza, di stili di vita, e di orientamenti di voto
dei cittadini; I secondi, i sondaggi di tipo “previsivo”, consentono invece di studiare gli
andamenti di determinati fenomeni, e in particolar il modo di comportarsi della popolazione,
così da poter fare previsioni sul futuro.
Molto rilevante per questa analisi è anche la differenza tra indagini di genere quantitativo e di
quelle di genere qualitativo. Le prime si concentrano sulla valutazioni di fenomeni al solo scopo
di ottenere una stima numerica dei dati presi in considerazione; i secondi, invece, si focalizzano
più sul comprendere alcuni aspetti, quali ad esempio il contesto le reazioni degli elettori, le loro
priorità, ecc. Un’altra tecnica di tipo qualitativo sono i focus groups, i quali si avvalgono di
interviste svolte nei confronti di un limitato gruppo di persone che, tramite la guida di un
moderatore professionale, consentono di avere feedback immediati riguardanti i messaggi di
campagna elettorale.
I sondaggi, quindi, sono strumenti che permettono al marketing politico di capire i vari target di
riferimento; tuttavia, la giusta strategie risulta essere quella che è capace di unire i dati
qualitativi, quantitativi e quelli derivanti dai dialoghi sui social network (Caciotto,2019).
Comprendere le caratteristiche delle persone è un elemento fondamentale del marketing politico;
è infatti necessario al fine di selezionare i diretti destinatari ai quali rivolgere la campagna,
un’attenta frammentazione dell’elettorato. Questo processo, reso possibile anche da un’accurata
analisi di diversi fattori demografici, geografici, politici, socio-economici, culturali e psicologici
oltre che all’uso di sondaggi e interviste meticolose, prende il nome di “segmentazione”.
Pertanto, solo tramite un giusto processo di segmentazione, sarà possibile attuare una politica di
marketing mirata (Foglio,2019).
Newman (2009) spiega che vi sono due principali orientamenti di segmentazione: a priori e post
hoc. Per quanto riguarda il primo, non vengono effettuate indagini preliminari: la
frammentazione verrà attuata sulla basa di alcuni “ cluster” come età, sesso, e le caratteristiche
comportamentali. Tutto questo a discapito di una conoscenza approfondita dell’elettore, il quale
verrà effettuata solo successivamente. La segmentazione post hoc, invece, richiede di
raggruppare la popolazione sulla base di ricerche effettuate preventivamente.
Oltre a questo, è importante anche fare una distinzione in base alle motivazioni di voto. Infatti,
Antonio Valente e Alessandro Amadori (2006) propongono la suddivisione del voto in tre
macrocategorie: voto solido, voto razionale e voto d’impulso. Il voto solido, difficilmente
soggetto a subire cambiamenti, è legato a componenti di tipo ideologici e culturali.
Il voto razionale che si divide a sua volta in contro-dipendente e d’interesse. Il primo è dato
dall’insoddisfazione che si prova verso i partiti e coalizioni, mentre il secondo viene spiegato da
una verifica dei programmi e dei leader presenti.
Anche il voto d’impulso viene classificato in due terminologie: voto last minute e voto di
cabina. Il primo è il cosiddetto voto “meno peggio”, ovvero l’elettore sosterrà il partito che
pensa deluderà meno le sue aspettative; per “voti di cabina” si intendono invece quei voti che
sono condizionati da vicende recenti e attuali.
Una volta attuata una buona segmentazione, i partiti dovranno decidere a chi rivolgere la propria
campagna, definendo perciò quali potrebbero essere quei segmenti della popolazione che
condurrebbero alla vittoria. Gli elettori definiti di “support targenting” sono coloro che
ripongono già la propria fiducia nei confronti di un partito o candidato. L’obiettivo, quindi, sarà
quello di mantenere la stima e far sì che si dirigano alle urne. Per l’altra parte di segmentazione,
chiamata “persuasion targeting”, cioè coloro che hanno idee incerte sul proprio voto, lo scopo
sarà quello di indurli ad andare a votare per il proprio partito (Malchow, 2003)
La vasta quantità delle informazioni presenti in rete, il sempre più rinnovato utilizzo di database
e il perfezionamento di modelli statistici, consentono di raggiungere un sempre più specifico
gruppo di elettori e a questi soggetti vengono dedicati messaggi sempre pi&u