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L’EBUS
dismessa. non è uniformemente disponibile, specialmente nei Paesi in via di
20 Sandur S, Meli Y, et al. Role of flexible bronchoscopy in immunocompromised patients with lung
infiltrates. Chest 2004;125(2):712–22.
21 Berbescu EA, Katzenstein AL, Snow JL, et al. Transbronchial biopsy in usual interstitial
pneumonia. Chest 2006;129(5):1126–31.
22 Ensminger SA, Prakash UB. Is bronchoscopic lung biopsy helpful in the management of patients
with diffuse lung disease? Eur Respir J 2006;28(6): 1081–4.
19
sviluppo, e può comunque essere temporaneamente non disponibile a causa di un guasto
dell’attrezzatura. La sensibilità del TBNA per le lesioni mediastiniche dipende da vari
è stato largamente rimpiazzato dall’EBUS-TBNA
fattori. Nel complesso, il TBNA nella
diagnosi di sarcoidosi. Il TBNA convenzionale resta un importante strumento per il
campionamento di tumori endobronchiali, specialmente quando il tumore è ricoperto da
mucosa o tessuto necrotico, che limiterebbero l’utilità 23
del campione. Per la diagnosi di
lesioni polmonari perfieriche, il TBNA si è rapidamente diffuso recentemente grazie alla
possibilità di utilizzare nuovi strumenti per migliorare la localizzazione delle lesioni stesse,
come ad esempio l’RP-EBUS 24
e la electromagnetic navigational bronchoscopy. I
principali fattori che influenzano il rendimento diagnostico sono le dimensioni della
lesione, la localizzazione e i rapporti col bronco. Il TBNA ha dimostrato di migliorare la
resa diagnostica se aggiunto ad altre tecniche bioptiche convenzionali come la TBLB e il
TBNA rispetto alle altre tenciche convenzionali è l’abilità di
25
brushing. Un vantaggio del
ottenere campioni estemporanei, che possono essere analizzati rapidamente e, se negativi,
modificare l’approccio broncoscopico. Comparati con altri strumenti inseribili nel canale
di lavoro del broncoscopio, gli aghi da TBNA sono quelli che rischiano maggiormente di
danneggiare lo strumento. Eccezion fatta per il danneggiamento del fibrobroncoscopio, le
complicanze della TBNA come pneumotorace e sanguinamento sono estremamente rare.
1.4.4 Indicazioni, complicazioni e controindicazioni della fibrobroncoscopia
La valutazione pre-procedurale per la fibrobroncoscopia richiede, come minimo, la
revisione delle condizioni che necessitano della broncoscopia, dei segni laboratoristici e
23 Dasgupta A, Jain P, Minai OA, et al. Utility of transbronchial needle aspiration in the diagnosis
of endobronchial lesions. Chest 1999;115(5):1237–41.
24 Chao TY, Chien MT, Lie CH, et al. Endobronchial ultrasonography-guided transbronchial needle
aspiration increases the diagnostic yield of peripheral pulmonary lesions: a randomized trial. Chest
2009;136(1):229–36.
25 Reichenberger F, Weber J, Tamm M, et al. The value of transbronchial needle aspiration in the
diagnosis of peripheral pulmonary lesions. Chest 1999;116(3):704–8.
20
radiografici rilevanti, e considerazione dei pro e dei contro della procedura; ciò è
importante perché, come in tutte le procedure invasive, è bene massimizzare i benefici e
minimizzare i rischi. Bisogna sempre tenere in considerazione come la procedura stessa
il management del paziente. Un’esplorazione endoscopica delle vie aeree
possa cambiare
dovrebbe essere in realtà una procedura standard, in quanto le attuali tecniche di imaging
non sono abbastanza sensibili da scovare una patologia endobronchiale e non possono
effettivamente valutare adeguatamente le modifiche della mucosa bronchiale. Una
conoscenza dettagliata dell’anatomia delle vie aeree e della mucosa respiratoria è
essenziale. Più dell’80% delle fibrobroncoscopie effettuate al giorno d’oggi è a scopo
26
diagnostico. Il broncoscopista deve essere consapevole che, a causa di inaspettati riscontri
o complicazioni, le procedure bioptiche dapprima programmate come diagnostiche
possono eventualmente divenire terapeutiche e bisogna essere preparati a quest’evenienza.
La lista delle indicazioni specifiche della procedura è aggiornata continuamente ma in
generale tali indicazioni includono: valutazione di segni e sintomi polmonari, valutazione
di anomalie radiografiche e monitoraggio della progressione di malattia in una patologia
nota. Generalmente la fibrobroncoscopia è una procedura molto sicura e presenta un basso
tasso di compicanze. Tuttavia il rischio dipende da fattori del paziente (stabilità,
comorbidità) ma anche da fattori legati alla procedura in sé. Persino pazienti adulti sani che
si sottopongono ad una semplice ispezione o broncoscopia per ricerca clinica possono
sviluppare complicanze, a maggior ragione bisogna sempre considerare i rischi e i benefici
della procedura. Complicanze minori della fibrobroncoscopia e strumenti associati
includono: laringospasmo, broncoscopasmo, epistassi, raucedine transitoria, febbre,
nausea, tosse, lieve sanguinamento; le complicanze maggiori comprendono emorragia
severa delle vie aeree, pneumotorace, ipercapnia o ipossia severa, aritmie, convulsioni,
arresto cardiaco. Non ci sono studi controllati che possano designare un paziente “unfit”
26 Pue CA, Pacht ER. Complications of fiberoptic bronchoscopy at a university hospital. Chest
1995;107(2):430–2. 21
per la procedura, per cui la decisione di effettuare la broncoscopia va basata su una serie di
fattori quali il potenziale beneficio, probabilità di complicanze, preferenze del paziente,
disponibilità di metodi alternativi diagnostici/di trattamento. La maggior parte degli studi
riporta un’incidenza di complicanze maggiori tra l’1 e il 5%, di cui la maggior parte
mortalità è un’evenienza rara, meno dello
27 28
ascrivibili alla TBLB. La 0.04%. Ci sono
poche controindicazioni assolute per la fibrobroncoscopia: ipossiemia, instabilità
emodinamica, aritmie potenzialmente mortali, mancanza del consenso informato,
strumentazione o impianto inadeguati, operatore inesperto. Le controindicazioni relative
sono molto più frequentemente contemplate, per cui i rischi e i benefici della procedura
vanno valutati attentamente. Nella valutazione delle controindicazioni relative, se si decide
di procedere con la broncoscopia, bisogna adottare misure che permettano sia di mitigare i
rischi che di gestire le complicazioni possibili. L’ipossiemia severa è una controindicazione
realtiva per la fibrobroncoscopia. Tuttavia, non vi è uno specifico valore minimo di PO o
2
di saturazione di ossigeno che bisogna mantenere durante la broncoscopia. In più, la
broncoscopia è talvolta eseguita proprio per migliorare l’ossigenazione, come ad esempio
nei pazienti con emorragia polmonare o atelettasia legate a ingorgo della mucosa o
29
aspirazione di corpo estraneo. In uno studio di Albertini e colleghi, che valuta i
la broncoscopia attraverso l’esecuzione di
cambiamenti della PO durante emogas seriati,
2
mostra riduzione della riduzione della PO media dai 4 ai 38 mmHg, con un declino medio
2
di 20 mmHg. Considerare se uno specifico paziente possa tollerare questa riduzione può
essere utile per capire quando, in effetti, l’ipossia potrebbe precludere la broncoscopia. Nei
pazienti con severa ipossiemia che si sottopongono ad una broncoscopia i rischi sono
ovvero l’emorragia e il pneumotorace,
maggiori; le complicanze della biopsia, possono
27 Simpson FG, Arnold AG, Purvis A, et al. Postal survey of bronchoscopic practice by physicians
in the United Kingdom. Thorax 1986;41(4):311–7.
28 Du Rand IA, Blaikley J, Booton R, et al. British Thoracic Society guideline for diagnostic flexible
bronchoscopy in adults: accredited by NICE. Thorax 2013;68(Suppl 1):i1–44.
29 Albertini RE, Harrell JH 2nd, Kurihara N, et al. Arterial hypoxemia induced by fiberoptic
bronchoscopy. JAMA 1974;230(12):1666–7.
22
l’ipossiemia
esacerbare in pazienti già debilitati. Se la procedura non può essere posposta,
l’utilizzo dell’anestesia generale con protezione delle vie aeree, attraverso un tubo
endotracheale o un broncoscopio rigido, va sempre considerato. Nel paziente intubato,
l’ipossia prebroncoscopica non è un problema, e gli studi che valutano l’esito della
broncoscopia in pazienti con ARDS hanno dimostrato che tale procedura è relativamente
verso l’utilizzo della HFNC
sicura. L’attenzione (ossigenoterapia con nasocannula ad alti
flussi) durante la broncoscopia è aumentata. Anche se la maggior parte dei dati pubblicati
sono relativi a pazienti ricoverati in UTI, vi sono potenziali vantaggi per il setting
ambulatoriale così come nei pazienti con un’ossigenazione pre-procedurale borderline. In
di fine espirazione indotto dall’ossigeno
più, il minimo aumento della pressione positiva
ad alto flusso (HFO) probabilmente fornisce qualche grado di dilatazione bronchiale, che
30
può migliorare la visulalizzazione delle vie aeree e la manovrabilità del broncoscopio. La
broncoscopia effettuata tra le 4 e le 6 settimane successive ad un infarto miocardico è
controindicata a causa dell’eventualità di peggioramento dell’ischemia,
generalmente che
potrebbe essere indotto dalla risposta adrenergica che si verifica durante la broncoscopia e
In più, bisogna considerare che l’entità
31
dalla ipossiemia correlata alla procedura. della
risposta adrenergica e della potenziale ipossiemia associate alla broncoscopia è variabile
ed è legata alla complessità dell’intervento. Un semplice lavaggio in un paziente già
intubato e profondamente sedato risulterà verosimilmente meno rischioso di una
broncoscopia con moderata sedazione e biopsie transbronchiali. Di nuovo, così come in
pazienti con un’ipossia significativa, i rischi di indurre un’ischemia miocardica sono
maggiori quando viene effettuata una biopsia polmonare, poiché questi pazienti
probabilmente tollerano meno complicanze quali sanguinamento e pneumotorace.
Nonostante i dati a favore dello sconsiglio della broncoscopia tra le 4 e le 6 settimane dopo
30 La Combe B, Messika J, Labbe´ V, et al. High-flow nasal oxygen for bronchoalveolar lavage in
acute respiratory failure patients. Eur Respir J 2016; 47(4):1283–6.
31 Davies L, Mister R, Spence D, et al. Cardiovascular consequences of fibreoptic bronchoscopy.
Eur Respir J 1997;10(3):695–8. 23 32
un infarto siano pochi, evitare la procedura in tale periodo è una precauzione ragionevole .
In una situazione in cui la broncoscopia non può essere ritardata, si raccomandano una
ossigenazione massimale, la riduzione di manovre di aspirazione e suzione per evitare
tachicardia ed ipossiemia, e l’impostazione di un’adeguata seda