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Surrogacy, gay male couples and the significance of biogenetic paternity

L'articolo di ricerca qualitativa "Surrogacy, gay male couples and the significance of biogenetic paternity" scritto da Deborah Dempsey e pubblicato nel 2013 sulla rivista scientifica "New Genetics and Society" a cui faccio riferimento con il presente paper, è basato su sei interviste approfondite poste a sei coppie omosessuali di sesso maschile australiane che hanno utilizzato la forma altruistica di maternità surrogata nello Stato australiano di Victoria o accordi commerciali di maternità surrogata negli Stati Uniti d'America.

L'autrice esamina l'importanza della paternità biogenetica per gli uomini omosessuali nella costituzione e gestione dei rapporti parentali e delle altre relazioni familiari create attraverso la maternità surrogata. Inoltre, analizza una serie di simbolismi e pratiche di significato convenzionalmente presenti nella formazione di famiglie nucleari eteronormative, le quali però...

giocano un ruolo fondamentale anche nel contesto apparentemente non convenzionale della omogenitorialità. L'obiettivo di questo paper è approfondire il tema della omogenitorialità nel contesto italiano. Sintesi La maternità surrogata si verifica quando una donna intenzionalmente concepisce e dà alla luce un bambino che verrà cresciuto da un'altra coppia o persona. Tale pratica sta guadagnando popolarità in Australia dai primi anni 2000, con gli Stati Uniti e l'India che si sono dimostrate le destinazioni più comuni, specialmente per coppie gay maschili che vogliono avere figli attraverso questa pratica. Difatti, le coppie omosessuali non sono ammesse a partecipare al programma per adottare legalmente bambini nella maggior parte degli Stati australiani. I possibili percorsi che possono intraprendere per ottenere l'adozione di un minore sono: programmi di cura permanente o di affidamento, accordi commerciali che avvengono all'estero.

E accordi riguardo la forma altruistica di maternità surrogata. Gli accordi che vengono stipulati all'estero sono più usuali rispetto agli accordi locali di maternità surrogata altruistica, in quanto i primi garantiscono maggior sicurezza rispetto all'ascendenza legale e sociale dei bambini. La maternità surrogata può essere tradizionale o gestazionale, può avvenire mediante ricompensa pecuniaria o senza. L'accordo tradizionale di maternità surrogata prevede che la donna rimanga incinta utilizzando il proprio ovulo, diversamente, nel caso sia gestazionale, viene utilizzato per la fecondazione un ovulo donato da un'altra donna. Per quanto riguarda l'accordo in forma altruistica, vi è un rimborso per le spese mediche ma non una retribuzione per la prestazione svolta. Nell'accordo commerciale, l'assunzione della gestante avviene tramite agenzia, e verrà pagata con un corrispettivo in denaro.

Lespese mediche e il servizio offerto. La forma commerciale, viene considerata controversa, perché può potenzialmente aumentare le disuguaglianze di genere, socioeconomiche, razziali e culturali tra le donne che forniscono servizi gestazionali e le persone che si avvalgono di questi servizi. A tal proposito, nell'era dell'ART (tecnologie di riproduzione assistita), la formazione di una famiglia omogenitoriale attraverso l'uso della maternità surrogata solleva complesse relazioni di parentela e problemi correlati. Il lavoro etnografico di Thompson, datato 2005, con clienti e medici in cliniche di medicina riproduttiva, dimostra che il significato di una serie di potenziali simboli di parentela come origine etnica e correlazione genetica viene manipolato e negoziato nel corso delle procedure cliniche e delle visite, con il fine di creare le condizioni affinché ci sia il riconoscimento sociale dei futuri genitori. Questo e altri studi (ad es. Weston 1991,

Weeks et al. (2001), sono preziosi per comprendere in che misura la gestione delle connessioni biologiche può essere di immensa importanza sociale e simbolica per le coppie omosessuali di fronte alla domanda di come formare famiglia con bambini. A tal proposito i contenuti delle interviste di Deborah Dempsey, affermano le considerazioni sopracitate. I 12 uomini intervistati nell'articolo sono gay, ben istruiti e residenti in Australia. A causa dei costi considerevoli da sostenere per la forma commerciale che includono invariabilmente viaggi all'estero, si tratta di uomini tendenzialmente più ricchi dell'australiano medio. Tutte le coppie hanno coabitato, la loro durata della relazione variava da 5 a 16 anni, ed erano di età compresa tra i 31 e 50 anni. Cinque coppie sono diventate genitori attraverso la maternità surrogata commerciale negli Stati Uniti e una attraverso un accordo di maternità surrogata altruistico organizzato in Australia con una

collega di lavoro. Dall'intervista fatta a Victor e Terry, i quali hanno scelto un accordo gestazionale di maternità surrogata organizzato attraverso un'agenzia commerciale negli Stati Uniti, emerge l'importanza da loro attribuita al contributo congiunto nel fornire sperma per creare gli embrioni. La sostanza biogenetica condivisa è un potente simbolo di unità e intimità nella storia parentale occidentale. Dall'intervista posta a Russell e Anthony, i quali avevano aderito ad un accordo informale e tradizionale di maternità surrogata, si evince che avevano alternato la fornitura di sperma ogni mese durante il periodo di ovulazione della loro amica Wendy. L'attenzione all'alternarsi ogni mese e quindi avere una equivalente possibilità di diventare padri sembra riecheggiare l'importante valore simbolico di queste azioni emerso nell'intervista di Victor e Terry. Invece, Sami e Ian sono di origine asiatica e caucasica.edesideravano un figlio euroasiatico affinché li riflettesse culturalmente e fisicamente.

Nordqvist (2010), suggerisce che chiare somiglianze fisiche servono a confermare l'appartenenza della famiglia in senso culturale perché sono percepiti come marcatori di "sangue" o di parentela biogenetica. Il tentativo di creare un bambino eurasiatico indica una preoccupazione in linea con le concezioni convenzionali occidentali di famiglia tradizionale. Detto questo, le coppie non sempre perseguono questa strategia. Josh ha spiegato che lui e Marty hanno deciso chi sarebbe stato il padre biologico perché non volevano competere nel processo di formazione della famiglia. Infatti, il partner maschile gay il cui sperma non dimostra di avere successo nel raggiungere il concepimento potrebbe sentirsi un "perdente" e, in alcuni casi, abbandonare l'idea di avere figli. Steve e Michael, un'altra coppia intervistata, hanno spiegato la loro decisione riguardo

la scelta del padre biologico esclusivamente attraverso principi biomedici. Hanno ricevuto consulenza dai loro medici specialisti con l'intenzione di sapere quale sperma sarebbe stato più adatto rispetto alla possibilità di sopravvivenza al processo di congelamento e di produzione di embrioni sani. È interessante notare come l'unica coppia che sia stata felice di rivelare a chiunque l'identità del padre biologico dei figli siano stati Henry e Charles, i quali sono entrambi biogeneticamente imparentati con ciascuno dei loro figli, in quanto la sorella di Charles fu la donatrice di ovuli, e Henry il padre biologico. Grazie a questa collaborazione sono stati in grado di creare una configurazione familiare che si adattava molto da vicino alla famiglia nucleare standard. Inoltre, è evidente dalla loro intervista, che erano emotivamente molto vicini ai loro genitori e fratelli, anche a causa della decisione di Henry di continuare "la missione".

familiare" essendo l'unico figlio maschio della sua famiglia. Nonostante l'ovvio limite nella generalizzazione dei risultati, in questa ricerca si sono dimostrati vari modi in cui la paternità biogenetica è un elemento simbolico importante nella formazione di famiglie eterogenitoriali così come in famiglie omogenitoriali e di come la sua attenta gestione sia una strategia di coppia usata nel tentativo di sovvertire le potenziali discriminazioni rivolte ai padri non biologici tra amici, familiari e sconosciuti che potrebbero a loro volta compromettere la forza dei rapporti familiari estesi. Oltre a questo, la conoscenza della paternità biogenetica è stata anche considerata come un'importante risorsa per l'identità dei bambini, che crescendo aumentano la loro potenziale esposizione al dominio culturale di questa nozione. Da quando queste interviste sono state condotte l'India è diventata la destinazione più

popolari e dibattute. La maternità surrogata è un argomento particolarmente controverso, con opinioni contrastanti sulla sua accettabilità e legalità. In molti paesi, inclusi gli Stati Uniti e l'Australia, la maternità surrogata è legale e regolamentata. Questo ha portato a un aumento della popolarità tra le coppie gay australiane, che trovano più conveniente e accessibile rispetto ad altre opzioni come l'adozione. Tuttavia, l'industria della maternità surrogata sta iniziando ad essere soggetta a controlli più rigorosi. In India, ad esempio, le leggi richiedono l'anonimato per le donatrici di ovuli e impongono altre restrizioni che limitano i mezzi con cui gli uomini cercano di raggiungere la condivisione e l'equità nel processo di concepimento. Questo solleva importanti questioni sulle leggi e le politiche delle cliniche nelle diverse giurisdizioni internazionali. Queste leggi hanno un impatto significativo sulle decisioni che le coppie possono prendere nella loro ricerca di formare una famiglia attraverso la maternità surrogata. In conclusione, la maternità surrogata è un argomento complesso e dibattuto. Le leggi e le politiche delle diverse giurisdizioni internazionali hanno un impatto significativo sulle decisioni delle coppie che cercano di formare una famiglia attraverso questo metodo. È importante considerare attentamente le implicazioni etiche e legali prima di intraprendere questo percorso.

Affrontate negli ultimi vent'anni. Gli scienziati sociali e la comunità scientifica, hanno rivolto i propri studi verso questo elemento di recente trasformazione sociale; del resto, anche a livello di opinione pubblica, se ne sente parlare tanto e spesso desta sorpresa se non sconcerto. Considerando la complessità del concetto di genitorialità la si può definire come le capacità di provvedere ai propri figli, garantire loro protezione, educazione e risorse sociali, a prescindere dal genere o dall'identità dei genitori o dei figli stessi, con il fine di promuovere lo sviluppo del bambino e il suo progetto di vita. Invece, il termine "omogenitorialità", è un neologismo molto generico che comprende realtà familiari con figli in cui almeno un genitore è omosessuale. Gli elementi giuridici che disciplinano tali ambiti nel nostro paese sono da ricondursi alla legge sulle Unioni Civili del 20 maggio 2016 n. 76.

ssono contrarre matrimonio e godere degli stessi diritti e delle stesse protezioni legali delle coppie eterosessuali. La Legge Cirinnà ha rappresentato un importante passo avanti per i diritti delle persone LGBTQ+ in Italia.
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
6 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Federico9222 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia delle differenze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Trappolin Luca.