SSN.
Regioni con maggiore autonomia e risorse finanziarie potrebbero investire in modo
più massiccio in determinate specializzazioni mediche o tecnologie sanitarie avanzate,
creando centri di eccellenza attrattivi per pazienti provenienti da altre Regioni. Questo
potrebbe generare una competizione economica tra Regioni, non sempre virtuosa, e
una polarizzazione dell'offerta sanitaria, con il rischio di depauperamento di alcune
realtà territoriali.
In uno scenario estremo, l'autonomia differenziata potrebbe portare, e probabilmente
lo farà, ad una differenziazione dei LEP a livello regionale, con la possibilità che
alcune Regioni offrano livelli di prestazioni inferiori rispetto ad altre. Questo
comprometterebbe il principio di uniformità di trattamento e potrebbe limitare di fatto
il diritto alla mobilità sanitaria, in quanto i cittadini di Regioni con LEP più "contenuti"
potrebbero essere disincentivati a recarsi in altre Regioni per ricevere prestazioni più
173
avanzate, per timore di non ottenere il rimborso o di dover sostenere costi aggiuntivi.
La diversificazione dei sistemi sanitari regionali e la possibile adozione di tariffe e
171 Le procedure per l'autorizzazione e il rimborso delle prestazioni erogate in mobilità possono
risultare farraginose e disomogenee tra le Regioni, creando ostacoli all'accesso alle cure.
172 Cfr. “Autonomia differenziata: la fuga dagli ospedali del Sud”, in TrueNumbers:
https://www.truenumbers.it/turismo-sanitario/
173 Ancona, Carla. "Il diritto alla salute a pezzi: autonomia differenziata e sanità."
111
criteri di rimborso differenti potrebbero generare squilibri finanziari e contenziosi tra
le Regioni, mettendo a rischio la sostenibilità del sistema nel suo complesso.
Allora, per mitigare i rischi e massimizzare i benefici potenziali dell'autonomia
differenziata sulla mobilità sanitaria, è necessario adottare una serie di misure e
strategie, volte a preservare l'unitarietà del SSN e a garantire l'equità di accesso alle
cure. Quello che è assolutamente necessario per una migliore garanzia dell’art. 32
Cost. è, in primis, una definizione chiara e vincolante dei LEP, è imprescindibile una
definizione puntuale, dettagliata e vincolante dei LEP in materia sanitaria, che includa
non solo le prestazioni essenziali, la definizione dei LEA, ma anche standard
qualitativi, tempi di attesa massimi e criteri di appropriatezza. I LEP devono
rappresentare una soglia minima inderogabile di tutela del diritto alla salute, valida su
tutto il territorio nazionale e non derogabile dalle Regioni autonome. La definizione
dei LEP deve avvenire a livello statale, con il coinvolgimento delle Regioni e delle
società scientifiche, e deve essere periodicamente aggiornata per tenere conto
dell'evoluzione scientifica e tecnologica e dei bisogni di salute della popolazione.
Strettamente legata a ciò, segue la necessità di meccanismi di finanziamento
perequativo e solidale, che tengano conto delle diverse esigenze e capacità finanziarie
delle Regioni e che garantiscano risorse adeguate a tutte le realtà territoriali, anche
quelle meno autonome. Il sistema di compensazione per la mobilità sanitaria deve
essere semplificato, reso più trasparente ed efficiente, ed eventualmente integrato in
un fondo nazionale per la mobilità, alimentato da contributi delle Regioni e destinato
174
a coprire i costi della mobilità passiva .
Altra considerazione è che sarà utile rafforzare la governance multilivello del sistema
sanitario, attraverso una cooperazione istituzionale più intensa e strutturata tra Stato e
Regioni, e tra le stesse Regioni. La Conferenza Stato-Regioni deve assumere un ruolo
centrale nella definizione delle politiche sanitarie e nella gestione della mobilità,
garantendo il confronto, il coordinamento e la condivisione delle informazioni.
174 Ibidem 112
Potrebbero essere utili accordi interregionali per la gestione congiunta di alcune
prestazioni o servizi sanitari, al fine di ottimizzare le risorse e di garantire l'accesso
alle cure anche nelle aree più periferiche.
In ultimo si potrebbe considerare un sistema di monitoraggio e valutazione continuo e
sistematico degli impatti dell'autonomia differenziata sulla mobilità sanitaria,
attraverso indicatori specifici e dati statistici affidabili. Questo consentirà di
individuare tempestivamente eventuali criticità e disfunzioni del sistema, e di adottare
misure correttive mirate. Il monitoraggio deve riguardare non solo i flussi di mobilità
e i costi, ma anche la qualità delle prestazioni, i tempi di attesa, la soddisfazione dei
175
pazienti e, più in generale, l'equità di accesso alle cure .
Per chiudere, l'autonomia differenziata rappresenta una sfida complessa e delicata per
il futuro del Sistema Sanitario Nazionale e per la tutela del diritto alla salute. Se da un
lato può rappresentare un'opportunità per valorizzare le specificità regionali e
migliorare l'efficienza del sistema, dall'altro lato comporta rischi significativi per
l'unitarietà, l'equità e la sostenibilità del SSN, in particolare per quanto concerne la
mobilità sanitaria interregionale.
Per garantire che l'autonomia differenziata non si traduca in una frammentazione del
sistema e in una compressione dei diritti dei cittadini, è necessario adottare un
approccio prudente, responsabile e lungimirante. La definizione chiara e vincolante
dei LEP, meccanismi di finanziamento perequativo, una governance multilivello
efficace e un sistema di monitoraggio continuo rappresentano strumenti indispensabili
per salvaguardare la mobilità sanitaria e per assicurare a tutti i cittadini,
indipendentemente dalla Regione di residenza, il diritto fondamentale alla salute,
sancito dall'articolo 32 della Costituzione. Il dibattito sull'autonomia differenziata deve
175 sul tema, interessante lo studio di Conte, Francesco. "Il futuro del regionalismo differenziato: tra
sfide complesse e opportunità di innovazione per l’Italia." Amministrativ@mente-Rivista di ateneo
dell’Università degli Studi di Roma “Foro Italico” n.4, 2025.
113
essere affrontato con rigore scientifico, spirito di collaborazione e attenzione
prioritaria all'interesse superiore della collettività e alla tutela dei diritti fondamentali.
4.6 Costi amministrativi
L'imperativo dell'efficienza e della sostenibilità finanziaria del Servizio Sanitario
Nazionale si impone con crescente urgenza nel panorama socioeconomico italiano
contemporaneo. Garantire l'effettività del diritto alla tutela della salute, sancito in
modo inequivocabile dall'articolo 32 della Costituzione, e preservare la natura
universalistica e solidaristica del sistema sanitario, richiede un impegno costante nella
razionalizzazione della spesa e nell'ottimizzazione dell'allocazione delle risorse. In
questo contesto, la gestione e il controllo rigoroso dei costi amministrativi emergono
come una priorità ineludibile.
Sebbene i costi amministrativi rappresentino una componente fisiologica e
indispensabile per il funzionamento di un sistema complesso e articolato come quello
sanitario, essi possono altresì celare aree di inefficienza, sprechi e diseconomie,
soprattutto in un contesto caratterizzato da risorse pubbliche intrinsecamente limitate
e da pressioni crescenti sulla spesa sanitaria, dovute all'invecchiamento della
popolazione, all'innovazione tecnologica e all'aumento della domanda di servizi.
L'articolo 97 della Costituzione, che sancisce i principi cardine del buon andamento e
dell'imparzialità della pubblica amministrazione, richiama implicitamente, ma con
forza, l'esigenza di un'amministrazione sanitaria efficiente, economica e orientata alla
massimizzazione dell'utilizzo delle risorse disponibili per la tutela della salute dei
176
cittadini . L'istituto dell'autonomia differenziata, recentemente rilanciato e
disciplinato dalla legge Calderoli, introduce una variabile dirompente e
potenzialmente ambivalente nel quadro della gestione dei costi amministrativi nel
176 “Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione
Art. 97 commi 1-2:
assicurano l’equilibrio dei bilanci e la
europea, sostenibilità del debito pubblico. I pubblici uffici sono
organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e
l’imparzialità dell’amministrazione.”. 114
settore sanitario: se da un lato, l'autonomia differenziata potrebbe stimolare una
maggiore responsabilizzazione e una gestione più oculata ed efficiente delle risorse a
livello regionale, favorendo la sperimentazione di modelli organizzativi innovativi e
la valorizzazione delle specificità territoriali, dall'altro lato, essa potrebbe innescare
dinamiche di frammentazione amministrativa, duplicazione di strutture e funzioni,
difficoltà di coordinamento interregionale e, in ultima analisi, un potenziale
incremento dei costi amministrativi complessivi a livello nazionale.
La categoria dei costi amministrativi nel settore, si configura come un aggregato ampio
e multiforme, che abbraccia una vasta gamma di spese sostenute per le attività di
direzione, gestione, organizzazione, supporto, coordinamento e controllo del sistema
sanitario, distinguendosi nettamente dai costi sanitari, direttamente connessi
all'erogazione delle prestazioni di diagnosi, cura e riabilitazione ai pazienti. Per una
comprensione più precisa e per una gestione più efficace di questa categoria di costi,
è opportuno adottare una classificazione analitica e dettagliata, che consenta di
scomporre l'aggregato complessivo in componenti omogenee e identificabili. Una
tassonomia utile e largamente condivisa dei costi amministrativi in sanità è stata
articolata dalla dottrina in alcuni elementi principali:
● I costi per il personale amministrativo: questa voce di costo, spesso la più
rilevante in termini quantitativi, comprende tutte le spese relative al personale
non sanitario, ma essenziale per il funzionamento delle strutture sanitarie,
impiegato nelle Aziende Sanitarie Locali (ASL), nelle Aziende Ospedaliere
(AO), nelle Agenzie regionali sanitarie, nelle Regioni e nel Ministero della
Salute. All'interno di questa categoria, si possono ulteriormente distinguere
diverse figure professionali, ciascuna con specifiche competenze e funzioni:
personale amministrativo di base (addetti alla segreteria, all'archivio, al
protocollo, ecc.), personale tecnico-amministrativo (programmatori
informati
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Livelli essenziali assistenza e spesa
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Livelli di organizzazione proteica
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Biologia molecolare - livelli di controllo dell'espressione genica
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Valori di riferimento e livelli decisionali