Estratto del documento

I

‘World Commission on Protected Areas’.

135

136 Paolo Giuntarelli, Parchi, politiche ambientali e globalizzazione (Franco Angeli Edizione, 2008).

IUCN, ‘WCPA’ <http://www.iucn.it/pagina.php?id=8>.

137 ‘World Database on Protected Areas’.

138 IUCN, ‘What is a protected area?’

139 <https://www.iucn.org/theme/protected-areas/about>.

‘WDPA’, 2022, <https://www.arcgis.com/home/item.html?id=ae78aeb913a343d69e950b53e29076f7>.

140 UNEP-WCMC, 36

dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

Fig. 1.1 Obiettivi

Attraverso questi strumenti di monitoraggio si è potuto affermare che uno degli Aichi Targets, stabiliti

141

dalla Convenzione sulla diversità biologica del 1992 , che prefissava di raggiungere la protezione

del 17% delle superficie terrestre e del 10% di quella marina entro il 2020 è stato parzialmente

raggiunto: il primo obiettivo è stato conquistato con successo mentre, nel secondo caso, il risultato è

stato solo dell’8%, quindi lievemente inferiore a quello che 142

si era auspicato.

In conclusione, tutti gli spazi naturali protetti costituiscono una forma speciale di tutela della natura,

in quanto sia la loro previsione che la loro realizzazione comprendono tutti gli aspetti indispensabili

un’azione dinamica di raccordo transnazionale delle politiche ambientali,

per la crescita ecologica:

una visione partecipativa delle scelte, la sensibilizzazione ai fini educativi delle popolazioni e il

rispetto della diversità nell’ambito dello sviluppo sostenibile. 143

2. Esempi

Degli esempi di aree protette naturali in giro per il mondo sono il Parco nazionale di Yellowstone

negli Stati Uniti (in gran parte nel Wyoming), il Parco naturale di Zakouma in Africa (nel Ciad) e

l’Area Marina protetta Torre Guaceto in Italia (Brindisi, Puglia).

Il Parco nazionale di Yellowstone, istituito nel 1872, è stato il primo parco naturale creato e questo

conseguentemente alla presenza di fattori naturali particolarmente interessanti quali:

141 ‘Trattato internazionale che ha l’obiettivo di tutelare la biodiversità’.

John C. Cannon, ‘Protected areas now cover nearly 17% of Earth’s surface: U.N. report’, 2021 <https://news.mongabay.com/2021/05/protected-

142

areas-now-cover-nearly-17-of-earths-surface-u-n-report/>.

143 Giovanni Cordini, Parchi e aree naturali protette: ordinamenti e gestione, 65 vols (Rubbettino Editore, 2000), , JSTOR.

IV

37

1. gayser: sorgenti termali con punti di sfogo normalmente superficiali e di piccole dimensioni;

2. sorgenti termali: caratterizzate da acque spumose o tranquille dalla profondità imprevedibile

e che corrispondono ai più comuni fenomeni idrotermali del parco;

3. pozzi di fango: caratterizzati da una presenza limitata di acqua;

4. fumarole: fenomeni termali dalla più alta temperatura che si riescono a individuare più

facilmente nel corso della stagione fredda.

Il territorio del parco si estende per 900.000 ettari tra foreste, laghi, prati e valli fluviali, oltre al fatto

che presenta la maggior concentrazione di fauna selvatica degli altri Stati (tra le specie più rilevanti

presenti ci sono bisonti, antilopi, lupi, orsi e alci).

Aspetto molto particolare della zona riguarda i focolai di incendio che formano parte integrante

tanto che la vegetazione si è adattata al fuoco e, anzi, in alcuni casi dipende da esso:

dell’ecosistema

il fuoco ha una funzione praticamente fondamentale in quanto promuove la diversità dell’habitat

perché porta alla rimozione della parte superiore della foresta così da permettere ad altre tipologie di

piante di svilupparsi e crescere.

Come tutti i parchi vengono specificate le attività vietate come dare cibo agli animali, gettare oggetti

nelle zone termali, accamparsi al di fuori delle apposite aree o nuotare nelle sorgenti termali, mentre,

altre attività possono essere svolte previa autorizzazione come la pesca o l’uso di imbarcazioni. 144

Il Parco naturale di Zakouma è stato istituito nel 1963 ed è caratterizzata dalla più alta concentrazione

di elefanti del mondo. Nonostante sia un luogo caratterizzato da una storia di schiavitù, colonialismo

e guerra civile, si è comunque riusciti a compiere questa impresa di creare un’area protetta.

Rispecchia il senso

Il parco si estende per 3500 km² e viene definito come il più bel parco dell’Africa.

più stretto del termine in quanto non prevede alcun intervento antropico nella sua gestione: non si

compiono escursioni o Safari e gli animali vivono allo stato più naturale grazie anche al fatto che il

per circa sei mesi all’anno e, quindi, risulta inaccessibile.

territorio è inondato

L’intervento dell’uomo è ammesso solo per proteggere la zona, infatti, le guardie forestali sono

l’unica salvezza per le specie presenti in quanto combattono i contrabbandieri che cacciano gli

animali per il loro valore sul mercato nero o per i loro poteri come talismani.

Il patrimonio faunistico è formato da oltre 3.000 elefanti, 900 giraffe, 4.000 bufali, 5.000 antilopi e

svariate specie di felini e uccelli: possono essere ammirati con l’accompagnamento da guide

145

specializzate.

Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti, ‘Parco Nazionale di Yellowstone’ (Servizio dei parchi nazionali).

144

145 Carlo Donato, Turismo rurale, agriturismo ed ecoturismo quali esperienze di un percorso sostenibile (Trieste: EUT, 2007).

38

L’Area Marina protetta Torre Guaceto viene considerata zona umida e quindi regolamentata dalla

146

convenzione di Ramsar del 1971. Nel 1991 viene istituita come Area Marina Protetta mentre nel

2000 come Riserva Naturale Statale.

L’area è caratterizzata da 1.100 ettari a mare che rappresentano la Riserva marina integrale e 2.200

ettari a terra: il 77% del territorio è riservato all’agricoltura.

La zona è caratterizzata da tre aree:

1. la Zona A: Riserva integrale con Zona umida e un tratto costiero non balneabile (ed è infatti

qui ubicata la Torre Guaceto);

2. la Zona B: Riserva generale balneabile in cui si trovano numerosi servizi come il bar;

3. la Zona C: Area marina balneabile in cui si può praticare, ad esempio, lo snorkeling.

Dal punto di vista turistico, ogni anno il numero di turisti è elevato principalmente nel periodo estivo

ed è caratterizzata da visitatori ed escursionisti.

I recenti piani di gestione si sono focalizzati sulla gestione integrata e sostenibile delle coste per

valorizzare e arrivare alla fruizione completa dell’area, considerando anche che la posizione si trova

stretta tra insediamenti industriali e turistici.

In conclusione, in questi ultimi anni sono state realizzate linee strategiche per migliorare la situazione

in atto attraverso, ad esempio, azioni per la difesa del patrimonio naturale e culturale, la

partecipazione della comunità locale nella gestione dell’accesso ai benefici economici e l’educazione

147

ambientale della popolazione locale e dei turisti.

3. Le aree naturali e gli enti competenti in Italia

L’Italia è formata da ben 871 aree naturali protette che tutelano oltre 3.163.000 ettari di superficie

terrestre e oltre 2.800.000 ettari di superficie marina. Purtroppo, nonostante si faccia il possibile per

salvaguardare queste aree, ci sono numerosi problemi come il bracconaggio, taglio forestale illegale

148

e pascolo abusivo.

Fondamentale è stata allora l’istituzione della Legge 394 del 1991 ossia la Legge quadro sulle aree

protette che ha armonizzato le competenze tra Stato e Regioni: lo Stato recepisce le convenzioni

internazionali e le direttive europee, oltre ai compiti di conservazione e valorizzazione delle aree

mentre, le Regioni, hanno funzioni residuali. È, quindi, il primo strumento normativo che detta

principi fondamentali per l’istituzione e la gestione di tali aree stabilendo che il patrimonio naturale

sul territorio deve essere sottoposto ad uno speciale regime di tutela e gestione.

146 Legge 394 del 1991.

Rosalina Grumo, ‘L’ecoturismo nel Mediterraneo e l’Area Marina protetta Torre Guaceto (Brindisi): salvaguardia e sviluppo’, 2015,

147 da pag. 121 a

125, GEOTEMA.

WWF, ‘Aree Protette in Italia’ <https://www.wwf.it/dove-interveniamo/il-nostro-lavoro-in-italia/aree-protette/>.

148 39 149

Per quanto riguarda gli strumenti di gestione, la Legge specifica che sono il regolamento del parco ,

150 151

il piano del parco , il nulla osta e il piano pluriennale economico e sociale per la promozione

152

delle attività compatibili .

All’articolo 30 della suddetta Legge vengono specificate le sanzioni per le violazioni effettuate con

riferimento, ad esempio, alle misure di salvaguardia emanate dal Ministro o dalla Regione e

all’esecuzione di opere nuove senza il nulla osta.

Inoltre, la Legge 394/1991 contiene l’EUAP 153 , stabilito in base ai criteri stabiliti dal Comitato

italiano per le aree protette:

1. i parchi nazionali: aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi

intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche,

geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori

naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l’intervento

dello Stato per la loro conservazione per le generazioni presenti e future;

2. i parchi naturali regionali e interregionali: aree terrestri, fluviali, lacuali ed eventualmente

tratti di mare prospiciente la costa, di valore naturalistico e ambientale, che costituiscono,

nell’ambito di una o più Regioni limitrofe, un sistema omogeneo, individuato dagli aspetti

naturalistici dei luoghi, dei valori paesaggistici e artistici dalle tradizioni culturali delle

popolazioni locali;

3. le riserve naturali: aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono una o più specie

naturalisticamente rilevanti della flora e della fauna. Possono essere statali o regionali in base

alla rilevanza degli elementi naturalistici presenti;

4. le zone umide di interesse internazionale: aree acquitrinose, paludi, torbiera oppure zone

naturali o artificiali d’acqua, permanenti o transitorie comprese zone di acqua marina la cui

profondità, quando c’è bassa marea, non supera i sei metri (sono considerate di importanza

154

internazionale ai sensi della convenzione di Ramsar );

5. le altre aree naturali protette non rientranti nelle precedenti classi: si suddividono in aree di

gestione pubblica (istituite con leggi regionali o provvedimenti equivalenti) e privata (istituite

con provvedimenti pubblici o con atti contrattuali o di forma equivalente);

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