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PRODUZIONE PRODUZIONE AMMINISTRAZION
AMMINISTRAZION
AMMINISTRAZION E
E
E
VENDITE VENDITE VENDITE
La struttura divisionale può essere di tre tipi, a seconda della tipologia di
problema di controllo riscontrata nell’organizzazione:
25
Struttura per prodotto: se il problema di controllo è dovuto al numero e
1. alla complessità dei prodotti, questi vengono raggruppati in una serie di
divisioni separate tra loro, in base agli aspetti in comune o a quelli
completamente differenti, al fine di accrescerne il controllo. E’ possibile
individuare tre tipologie differenti di strutture per prodotto:
Struttura divisionale per prodotto: un insieme di funzioni di
a. supporto soddisfa le esigenze di tutte le linee di prodotto;
Struttura multidivisionale: a ogni divisione è assegnato un insieme
b. di funzioni di supporto in maniera tale da rendere tutte le funzioni
autosufficienti;
Struttura a team di prodotto: una serie di esperti raggruppati in
c. team di sviluppo, si specializzano in modo da soddisfare le
esigenze di un tipo di prodotto.
Struttura geografica: se il problema di controllo è legato al numero di
2. luoghi in cui l’organizzazione realizza e vende i prodotti, si utilizza una
struttura divisionale in cui le divisioni sono organizzate in base ai requisiti
dei luoghi in cui opera l’impresa.
Struttura per segmenti di mercato: se il problema di controllo è legato alla
3. necessità di servire un gran numero di segmenti di clientela differenti, si
utilizza una struttura in cui le divisioni sono organizzate in base alle
necessità di prodotto dei clienti.
Struttura a matrice
Si tratta di una struttura in cui gli individui e le risorse sono raggruppati secondo
due o più criteri differenti allo stesso tempo: per funzione e per prodotto.
Questo tipo di struttura elimina il problema della comunicazione ridotta tra le
varie componenti della struttura aziendale e rende l’organizzazione più flessibile e
più reattiva nel rispondere alle mutevoli necessità di prodotti e clienti. Inoltre,
agevola il progresso tecnologico, permettendo ai dipendenti di apprendere gli uni
dagli altri, consentendo anche lo sfruttamento efficace delle competenze dei
26
dipendenti specializzati, concentrandosi sempre sia sui costi che sulla qualità dei
prodotti. Il punto debole di questa struttura è la necessità di una gestione
meticolosa e attenta per risolvere le ambiguità di ruolo e i conflitti di ruolo, dovuti
alla mancanza di una gerarchia di potere chiaramente definita (esempio:
dipendenti con due capi, il direttore del team di prodotto e il direttore funzionale,
che possono entrare in conflitto tra loro, impartendo ordini differenti e contrastanti
al dipendente). CEO DIRETTORE
DIRETTORE DIRETTORE
DIRETTORE AMMINISTRATIV MARKETING E
V R&S
ACQUISTI O VENDITE
DIRETTORE DI
PRODOTTO A Team di prodotto
DIRETTORE DI
PRODOTTO B
DIRETTORE DI
PRODOTTO C
DIRETTORE DI
PRODOTTO D 2.1.3 Le strategie aziendali
Le strutture da sole non bastano a creare valore, ecco perché è necessario
individuare dei modelli decisionali e operativi specifici, per utilizzare al meglio le
27
competenze e le capacità di cui dispone l’azienda. Questi modelli sono definiti
strategie, le quali possono essere formulate a diversi livelli, precisamente quattro:
Strategia a livello funzionale: modello teso alla valorizzazione e al
1. rafforzamento delle risorse funzionali e organizzative, e alla capacità di
coordinamento per sviluppare delle competenze distintive ed ottenere un
vantaggio competitivo. Essa è basata sulla leadership di costo, svolgendo
le attività di produzione a un costo più basso dei concorrenti, utilizzando
metodi di produzione più efficienti, o sulla differenziazione dei prodotti,
svolgendo le attività in modo da differenziare i beni e i servizi da quelli
concorrenti;
Strategia a livello business: modello che prevede lo sfruttamento delle
2. competenze distintive per ottenere un vantaggio competitivo nei settori e
nelle nicchie in cui opera l’organizzazione. Essa è basata sulla leadership
di costo, puntando sul segmento di mercato che desidera beni e servizi a
basso prezzo, o sulla differenziazione, puntando sul segmento che, invece,
desidera prodotti differenziati ad un prezzo più alto.
Strategia a livello corporate: modello che prevede l’utilizzo e lo sviluppo
3. delle competenze distintive affinchè l’impresa non solo possa difendere e
ampliare il proprio core business, ma anche espandersi in altri settori. Due
tipologie di strategie di corporate sono l’integrazione verticale e la
diversificazione: la prima è una strategia con cui si possono controllare o
acquisire i propri fornitori (integrazione verticale a monte) o i propri
distributori/clienti (integrazione verticale a valle); la seconda è una
strategia che prevede l’ingresso in mercati correlati, cioè simili a quelli in
cui opera l’organizzazione (diversificazione correlata), o l’ingresso in
mercati completamente nuovi e non correlati con il core business aziendale
(diversificazione non correlata).
Strategia di espansione globale: modello che prevede la scelta della
4. strategia migliore per espandersi nei mercati esteri e sviluppare
competenze distintive grazie alla quota delle poche risorse disponibili
acquisite. 28
2.1.4 L’assetto istituzionale dell’impresa: proprietà e management
L’impresa manageriale è una forma istituzionale tipica in cui abbiamo una
scissione tra la frammentata proprietà e il complesso governo dell’impresa,
determinando così il passaggio della gestione dell’attività nelle mani di manager
professionisti.
Gli interessi dei manager possono essere contrastanti con quelli dei proprietari,
ecco perché è necessario spesso costruire precedentemente un sistema di regole e
incentivi volti a diminuire la divergenza di interessi e disincentivare
comportamenti opportunistici dei manager. Queste regole risolutive possono
essere:
• consigli di amministrazione composti da esperti, oltre che dai proprietari;
• presenza di organi di controllo con ampi poteri di indagine (società di
revisione, collegio sindacale, ecc.);
• incentivi ai manager legati alla propria performance (stock option,
bonus,ecc.).
2.2 PMI familiari: cosa le caratterizza e cosa le differenzia dalle imprese
manageriali?
Abbiamo a lungo discusso su quelle che sono le caratteristiche peculiari dei
family business, ma cosa realmente permette di differenziarli dalle grandi imprese
manageriali? Cosa permette alle imprese familiari di avere delle performance
migliori o delle problematiche particolari che portano a profonde crisi d’impresa?
23
2.2.1 Strategie di business
24 25
Secondo uno studio di Thomson Financial che ha messo a confronto le
imprese familiari con le imprese non familiari, appartenenti a sei paesi europei
23 Baschieri, G. (2014). L’Impresa Familiare. Fattori di successo ed evidenze empiriche sulle
performance. Franco Angeli. 29
(Germania, Francia, Svizzera, Italia, Spagna e Inghilterra), è emerso che le family
firm hanno una performance nettamente superiore in termini di vendite, profitti e
crescita.
Le competenze distintive di questo tipo di imprese hanno permesso la
determinazione di questo successo e, inoltre, anche dell’utilizzo di strategie non
convenzionali. Queste strategie includono:
• una compattezza strategica: le imprese familiari sono più stabili dal punto
di vista degli investimenti strategici rispetto ad altre imprese quotate, che
tendono a pensare solo alla salvaguardia dei profitti nel breve periodo,
riducendo gli investimenti in grado di produrre benefici nel medio-lungo
periodo. Inoltre, le imprese familiari attuano un comportamento coerente
ed omogeneo, anche se molto spesso pericoloso per quanto riguarda le
assunzioni/licenziamenti, essendo restii a licenziare i propri dipendenti, a
prescindere dalla loro performance;
• diversificazione: la diversificazione dal core business aziendale, nelle
imprese manageriali, nasce dalla volontà dei manager, i quali cercano di
fare il proprio interesse garantendo a se stessi una sicurezza lavorativa, al
fine di aumentare la propria retribuzione, trovando molto spesso contro di
sé il giudizio dei proprietari. Nelle imprese familiari, invece, la proprietà e
la gestione coincidono, dunque la diversificazione è posta in essere per
ragioni a vantaggio della strategia di business e a servizio della sua
profittabilità. Inoltre, la diversificazione riduce il rischio sopportato dalla
famiglia e consente la cessione di un singolo ramo d’azienda senza mettere
a rischio l’intero core business aziendale e, dunque, l’impegno e la
dedizione di tutto il nucleo familiare. Ciò sottolinea come alla base delle
strategie di diversificazione implementate dall’impresa familiare ci siano
dei solidi motivi economici, che non sono vantaggiosi solo per uno o pochi
individui, ma per tutta l’impresa e, dunque, tutta la famiglia;
• integrazione verticale: il problema dell’integrazione verticale risiede nella
necessità di creare strutture necessarie alla negoziazione e mediazione dei
24 Baschieri, G. (2014). L’Impresa Familiare. Fattori di successo ed evidenze empiriche sulle
performance. Franco Angeli.
25 http://thomsonreuters.com/ 30
conflitti tra le divisioni interne; questo processo però, nella sua fase finale,
permette di produrre benefici in termini di flessibilità e coordinamento e,
soprattutto, di aumento dei profitti. Questa strategia, come abbiamo visto,
è implementata anche dalle imprese manageriali con discreto successo; ma
le imprese familiari, grazie alla loro unità interna e volontà di fare il bene
per l’impresa tutta, riescono a implementare la strategia in maniera
efficiente e senza evidenti difficoltà;
• prospettiva: le imprese manageriali cercano di gestire le proprie strategie
in maniera tale da soddisfare le esigenze proprietarie; le imprese di
famiglia si limitano a fare ciò che è giusto per l’impresa stessa, ottenendo
evidenti vantaggi e benefici;
• fantasia e flessibilità: due elementi che non caratterizzano molto spesso le
imprese familiari ma che, anzi, costituiscono un limite delle stesse. La
family firm è rigida nel tempo, ancorata alle strategie e alle strutture che
caratterizzano un business da sempre profittevole Talvolta, però, in
presenza di scarse risorse, l’impresa familiare applica strategie di business
creative e efficienti che si traducono nella riduzione del debito e