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Laicità e libertà religiosa in Francia
Costituzione del 1958: "La France est une République indivisible, laïque, démocratique. Il concetto di laicità-separazione, quale modello istituzionale di etica sociale" Libertà religiosa e laicità in Francia Jean Baubérot Da più di ... in www.eticapubblica.it › wp-content ›uploads › 2014/19; 50relazione tra sfera pubblica e sfera privata, ha subito nella sua evoluzione un sensibile cambiamento rispetto all'ideologia anticlericale da cui nasce, per affermarsi quale principio di neutralità che garantisce la libertà di coscienza e il libero esercizio dei culti. La costituzionalizzazione della laicità della Repubblica segna il passaggio da una laïcité caratterizzata dal "separatismo" dello Stato rispetto alle religioni e intesa come lotta ostile e combattente rispetto alle pretese confessionali, ad un sistema giuridico che garantisce il
pluralismo della società attraverso la "separazione" tra valori propri dell'ordinamento politico, valevoli per tutti, e valori espressione di fede religiosa, che attengono al privato delle coscienze. "Le discussioni in ambito dottrinale e politico investono il principio di laicità facendo riemergere quelle idee "gallicane" che costituiscono la radice ideologica dell'affermazione della laicità francese. Soprattutto sulle questioni riguardanti l'Islam e il pericolo sentito di una possibile ingerenza eteronoma e straniera rispetto alla sovranità nazionale, che sembra in qualche modo riproporre l'idea che inizialmente si era sviluppata in rapporto alla Santa Sede e al cattolicesimo ultramontano. La questione islamica e le problematiche da essa derivanti mettono alla prova il sistema di laicità alla francese, quale sistema assimilazionista rispetto alle rivendicazioni delle identità tipiche invece delPensiero comunitarista, e di65. Indicativoconseguenza come politica di integrazione delle differenze”dell’atteggiamento apparve il dibattito che appena nel mese di aprile del 2011 che sitenne da parte dell’UMP, il partito di Nicolas Sarkozy, che nelle intenzioni dovevaessere sulla laicità, mentre in realtà è diventato un dibattito sull’Islam. Il documentopresentato dal segretario generale dell’UMP, Jean François Copé, suscitò vivaciFerrari Alessandro, Giappichelli, Torino,65 Libertà scolastiche e laicità dello Stato in Italia e Francia,2018, pag. 61 – 63; 51reazioni nel mondo intellettuale e politico francese che ne ha innanzitutto stigmatizzatola strumentalizzazione della laicità come argomento elettorale rispetto alle posizioni del66Fronte Nazionale di Jean-Marie Le Pen, oltre che, naturalmente, della sinistra. Nel2006 era stato depositato all’Assemblea nazionale un disegno di
legge (n. 3236)riguardante «la promozione della laicità nella Repubblica» da parte di un gruppo di deputati socialisti il cui primo firmatario era Jean Galvany, con il quale si proponeva di ridefinire il principio costituzionale di laicità in rapporto alla società, ai servizi pubblici e alla scuola. Il dibattito organizzato dall’UMP sulla laicità comporterebbe come effetto, in tale prospettiva, una divisione all’interno della stessa sinistra francese rispetto alla laicità e alle politiche di integrazione. Le ventisei proposizioni in cui si articola il Patto Repubblicano dal titolo: appaiono a specificare Laicité. Pour mieux vivre ensemble, in termini concreti il concetto di “laicità positiva” affermato già da Nicolas Sarkozy a cominciare dal suo discorso tenuto al Laterano il 20 dicembre 2007. Il costante riferimento alla visione “positiva” della laicità fu esplicitato nello stesso
Il documento indica che la laicità è un principio che promuove il vivere insieme, basato sul rispetto e sulla tolleranza, consapevole delle proprie radici e aperto al contributo delle religioni e dei credenti nella società. I caratteri evidenziati del concetto di laicità si concretizzano nella valorizzazione del ruolo dell'elemento religioso nella vita sociale e delle "radici spirituali" che caratterizzano l'identità tipicamente francese, superando il concetto di "laicità aperta" che aveva animato il dibattito francese negli anni precedenti.Costituzione e istituzioni politiche, pag. 174-175; 52
La Francia non ha mai rinnegato uno dei suoi principi fondamentali, cioè quello di favorire ciò che è buono per i suoi cittadini, in nome dell'interesse generale. Così, in applicazione dell'art. 2 della legge del 1905, i culti devono provvedere autonomamente alle loro necessità, ma la Repubblica francese autorizza l'insegnamento della religione al di fuori dell'orario scolastico curriculare, da parte dei cappellani nelle scuole secondarie. Inoltre, la Repubblica finanzia direttamente i cappellani, compresi quelli musulmani, nelle strutture ospedaliere, nelle carceri e nelle Forze armate. Sovvenziona anche le facoltà ecclesiastiche che rilasciano diplomi all'interno degli istituti universitari cattolici francesi. Dal 1993, regolarmente, si ripropone il tema della creazione di una facoltà di teologia musulmana, senza che ciò sia riconosciuto.
come contrario al principio di laicità. Ugualmente la Repubblica francese accetta la partecipazione di istituzioni cattoliche all'attività nazionale (service public) dell'istruzione, anche sovvenzionandola, come nel caso delle numerose scuole private cattoliche che, secondo la legge Debré del 1959, partecipano al servizio pubblico dell'istruzione. Nel campo della bioetica, nonostante la reticenza dell'ambiente dei cosiddetti "laici intransigenti", lo Stato dà modo a rappresentanti di differenti culti di esprimere il loro parere partecipando al Comitato nazionale di etica. Forme di finanziamento pubblico sono previste per la costruzione degli edifici di culto, soprattutto le moschee, per cui Sarkozy quando era ministro degli interni aveva già messo al lavoro una commissione di giuristi, come anche il problema del riconoscimento dei titoli canonici rilasciati dalle facoltà ecclesiastiche e altre questioni.
altrettanto delicate come la creazione da parte del Primo ministro francese di sinistra, Lionel Jospin, già dal 1268 costituzione del 4 ottobre 1958 - Conseil constitutionnel in www.conseil-constitutionnel.fr, di un'istanza di dialogo tra il governo e la Conferenza dei vescovi francesi, evidenziarono quanto l'elenco delle forme di incontro e collaborazione tra Stato e religioni fosse piuttosto lungo. Dinnanzi a queste problematiche, è possibile affermare che la laicità, in realtà, è sempre stata positiva. Nella visione essenzialmente politica e pragmatica, la concezione "sarkoziana" di riconoscimento del ruolo pubblico delle religioni, o meglio della complementarietà della morale religiosa e di quella repubblicana ai fini di una costruzione e tutela "dell'integrazione generale nella comunità nazionale", appare finalizzata
alla composizione preventiva e pacifica dei possibili conflitti identitari e alla risoluzione delle problematiche concrete che la società multireligiosa solleva in ordine alle possibili derive comunitariste ed estremiste. Per questo la laicità è funzionale al mantenimento della coesione nazionale. La "laicità positiva" di Sarkozy appare, dunque, come l'enunciazione di un vero e proprio programma politico, di cui il documento presentato dall'UMP è una specificazione in termini più concreti. Il titolo della Convenzione inquadra la tematica della laicità all'interno di un sistema concettuale, "pour mieux vivre ensemble", che segna la distanza dalla de combat, di cui la legge del 1905 è il frutto. Le ventisei laicità proposizioni del documento, raggruppate in tre sezioni, tre proposizioni riguardanti la preparazione di un Codice della laicità e della libertà religiosa; dieci perriaffermare il principio di laicità; tredici per garantire la libertà religiosa nella Repubblica, hanno come finalità specificata nel preambolo, non il superamento della legge di separazione tra Stato e Chiese del 1905, ma la chiarificazione del principio di laicità della Francia al fine di una maggiore coesione della comunità nazionale. In un certo senso, il programma dell'UMP per la prima volta riveste di contenuti specifici il principio di laicità quale garanzia di pluralismo religioso, ma allo stesso tempo quale tutela del singolo rispetto a qualsiasi forma di imposizione o coercizione esterna alle regole fissate nei principi costituzionali. Per questo la riaffermazione della République laïque è centrata sul preventivo superamento dei conflitti tra i valori repubblicani e le istanze identitarie di matrice religiosa che la società multiculturale impone e che rischiano di rendere fragile proprio la costruzione di unIslam de France, ovvero la conciliazione tra Islam e laicità. Si può affermare che la specificazione del principio di laicità, quale finalità primaria dell’agenda dell’attuale governo, racchiude in sé i due modelli del rapporto tra politica e religione storicamente affermatisi, uno è la predominanza della legge repubblicana quale garanzia dell’ordine pubblico rispetto alla norma religiosa confliggente con essa; dall’altro, la valorizzazione del ruolo delle religioni, non in quanto ordinamenti confessionali, ma come “orizzonti di senso” funzionali al rafforzamento del legame sociale. Pertanto, una laicità “inclusiva” anche dei valori morali della religione e “aperta” al dialogo e all’incontro istituzionale su determinate tematiche con i rappresentanti confessionali, ma che allo stesso tempo conserva il carattere di diffidenza rispetto alla religione considerata come fonte di
tensioni e conflitti, attenta, dunque, a non alterare il sistema di separazione-neutralità quale principio portante del regime giurid