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Sala absidata (35)

Si tratterebbe di una diaeta o cenantiuncula ,ossia di un vano non molto ampio destinato a sala da

25

pranzo, che forse veniva utilizzato allorchè non si volesse aprire il grande triclinio 57, o non si

volesse cenare negli ambiente privati e padronali. E’ probabile si trattasse di un deversorium

aestivum e questo si evince dal suo orientamento a settentrione. La porta di accesso si apre sul

26

peristilio 19, il quale in questo punto presenta l’ampiezza dell’intercolumnio eguale a quella di 35.

La sala è absidata e colonnata. Le pareti erano rivestite di creste marmoree, cosi’ pure la fontana, ivi

presente. Si suppone che l’abside fosse coperta da un catino. Ne risulta un’atmosfera di grande

eleganza e ufficialita’, seppure ci troviamo ancora in un’ambiente dimesso se paragonato alla

granda sala 57. Nell’area è stata rinvenuta una statua marmorea di Apollo, che fa da contraltare alla

figura di Diana dell’opposta sala 30. Non sappiamo, in verita’, ove la statua fosse originariamente

collocata: probabilmente non nella zona absidale, dove attualmente si trova, poichè la’ era spesso

collocato il letto tricliniare del dominus. Nell’ambiente lo scavo ha messo in luce le gia’ menzionate

tracce di incendio, da ricondurre alla distruzione del XII sec.

Prima stanza di servizio dell’appartamento del dominus (33)

E’ la prima di due stanze destinate all’alloggio dei cubicularii (camerieri) e da mettere in relazione

27

con l’appartamento padronale del dominus. Si situa a un livello piu’ alto del peristilio 19.

Per il materiale ceramico rinvenuto nell’angolo sud­orientale del portico si veda Ampolo­Carandini­Pucci 1971.

23 Per lo strato di incendio e i materiali rinvenuti nel portico si veda G. V. Gentili 1950.

24 Questa nomenclatura in latino riferibile all’edificio nelle sue diverse funzioni, e’ tratta dalle Epistole di Sidonio

25

Apollinare, scrittore latino del V sec., vescovo di Clermont Ferrant nel 471; l’opera ci restituisce preziose definizioni

architettoniche.

Sidonio Apollinare, Epistole.

26 L’identificazione della funzione si deve a Salvatore Settis 1975.

27 18

L’ampiezza originaria dell’ingresso è stata successivamente ridotta. Il pavimento a mosaico è a

motivi geometrici. Degna di speciale menzione è la stratigrafia che lo scavo ha potuto qui

evidenziare :

28

1. uno spesso strato di terra sabbiosa, riconducibile all’alluvione che l’edificio ebbe a subire;

2. uno strato di sabbia misto a una quantita’ rilevante di cotto e moneta di Renato D’Angio’;

29

3. uno strato ricco di cenere, riferibile all’incendio del XII sec.;

4. detriti calcinosi con abbondanti resti ceramici tardo­antichi.

Seconda stanza di servizio dell’appartamento del dominus (34)

Svolge la medesima funzione di 33, dalla quale si accede. All’originario pavimento a motivi

geometrici, che in una prima fase adornava questo vano si sovrappose, in una fase successiva non

molto tarda, un secondo pavimento musivo con la scena delle famose ginnaste. Si tratta di un

intervento dovuto al possibile cambiamento di funzione della stanza .

30

Anticamera della latrina (20)

Doveva essere forse uno spazio scoperto: in tal caso si tratterebbe di un cortiletto dotato di un

funzionale pozzo di luce, utile anche per la dispersione degli odori provenienti da 2. Il pavimento in

mattoni rustici ricorda 14a. Il vano e’ attraversato dal canale fognario proveniente da 19.

Latrina (2)

A giudicare dalla raffinatezza dei mosaici che la adornano, si tratterebbe della latrina privata della

villa. Il dislivello con 20 è colmato da una scaletta. La soglia non presenta buchi per porta, segno

che ne era priva, caratteristica questa degli ambienti di servizio in comunicazione con l’esterno. La

risega e i fori sulle pareti servivano per i sedili, probabilmente in legno. Una fistula sulla parete di

ingresso alimentava una fontana, donde l’acqua successivamente defluiva lungo la canaletta ai piedi

dei sedili. Il fognolo entrava da 20 e usciva da 16.

Prima stanza di servizio (22)

Il pavimento a mosaico con motivi geometrici, consueto per gli ambienti di servizio, risulta qui

tagliato da una fornace per ceramica arabo­normanna, della quale è stato rinvenuto lo scarico

nell’area del giardino 19c.

Seconda stanza di servizio (23)

Vi si accede da 22. La stanza insolitamente allungata, non era dotata di porta, caratteristica – come è

noto – degli ambienti di servizio. Il mosaico del pavimento è artisticamente tra i peggiori della villa:

ad esso va attribuita una datazione piu’ tarda.

Per la descrizione della sequenza stratigrafica si veda G. V. Gentili 1950.

28 Si tratta forse del crollo del tetto.

29 Per il materiale qui rinvenuto si veda G. V. Gentili 1950.

30 19

Cucina (24)

E’ una stanza allungata, che si protende fuori dal perimetro esterno della villa, quasi fosse un corpo

estraneo e questo ben si comprende trattandosi di una cucina. Non ci è pervenuto il pavimento che

doveva essere rustico. L’ingresso non aveva porta, come si evince dalla mancanza dei quattro fori

sulla soglia. Esternamente alla stanza si trova una cisterna difficilmente databile. Nell’ambiente

sono evidenti una vasca e un bancone, ma non il focolare. Nell’ampio spazio compreso tra 24 e 36

si notano molti resti murari, da attribuire al piccolo villaggio arabo­normanno. La cucina veniva

utilizzata frequentemente, fuorchè quando si apriva la grande sala 57: in questo caso ci si spostava

nella cucina supplementare 17.

Terza stanza di servizio (25)

Presenta una decorazione musiva geometrica. La soglia è di restauro. In verita’ non sappiamo se

mettere il locale in relazione con le stanze di servizio che lo precedono, ovvero con l’appartamento

privato che segue.

Prima stanza dell’appartamento privato (26)

Costituisce la prima stanza dell’appartamento destinato all’amministratore o agli ospiti. Il

pavimento a mosaico che la decorava e’ andato perduto, ma dai pochi frammenti si evince che

doveva trattarsi di un mosaico figurato. Dalla stanza parte un fognolo che sbocca nel giardino.

Seconda stanza dell’appartamento privato (27)

Vi si accede dalla prima stanza. Il mosaico a sfondo erotico che la decora testimonia che doveva

trattarsi di un ambiente per riposare.

Terza stanza dell’appartamento privato (28)

Il mosaico del pavimento è geometrico ma comprende scene figurate (pesci, uccelli, stagioni); il che

fa pensare a una stanza avente funzioni di triclinio.

Sala dell’appartamento privato (30)

E’ una sala colonnata ma non absidata. E’ esposta a mezzogiorno, il che fa pensare a una diaeta

invernale, ma potrebbe anche trattarsi di un hiemale triclinium , ossia di un triclinio privato

31

invernale che non trova confronti con altri ambienti della villa. L’assenza dell’abside e della

decorazione marmorea alle pareti ne accentua il carattere privato. I capitelli delle colonne

presentano caratteristiche databili tra il III e il IV sec. d.C .

32

Prima stanza di servizio dell’appartamento della domina (31)

E’ la prima di due stanze di servizio relative all’appartamento della domina. Il mosaico è

geometrico. I corrispondenti ambienti dell’appartamento del dominus, sono non a caso piu’ ampi e

La definizione risale all’epistolario di Sidonio Apollinare.

31 Ampolo­Carandini­Pucci 1971.

32 20

presentano colonne in marmo e non in muratura, come invece, accade in questa sorta di gineceo alla

romana che è l’appartamento in esame. Gli ambienti propongono una traduzione parodistica dei

temi ludici dispiegati nell’ambito di quell’autentico microcosmo, che è l’appatamento del dominus.

Degna di nota è questa netta separazione tra parte settentrionale del peristlio e parte meridionale:

ristretta, privata e di servizio la prima, piu’ ampia e ufficiale la seconda. In questo contesto ben si

capisce la collocazione a sud del peristilio ovoidale. Questo infatti risulta in stretta relazione col

cuore ufficiale della villa. Estraneo a questa originale bipartizione è il complesso delle terme, che si

dispongono con un diverso orientamento e all’esterno del perimetro dell’edificio. Alla radice di

questa precisa distribuzione degli ambienti in due aree distinte, deve essere l’alto rango del

proprietario e il suo grande ruolo nell’ambito dell’Impero (si tratta, infatti, di un governatore).

Seconda stanza (32)

E’ la seconda di due stanze di servizio destinate alle cubiculariae della domina. Vi si accede da 31.

Il mosaico e’ a motivi geometrici. I due ambienti 31 e 32 si trovano a una quota piu’ alta rispetto al

peristilio 19.

Ambulacro, basilica, appartamenti padronali

Sono ambienti certamente ufficiali: è evidente dalle dimensioni dell’ambulacro (200 piedi

romani) , dalla sua ricca decorazione marmorea alle pareti, dal mosaico del pavimento, dai mosaici

33

e i marmi della basilica, dalle dimensioni di questa. A nord della basilica si estende l’appartamento

privato della domina. Questo, non a caso, è a diretto contatto con la zona privata della villa, ma

risulta simmetrico all’appartamento del dominus, piu’ grande, articolato e fastoso. Il tono minore

dell’appartamento della padrona si eprime nell’assenza di colonne se non in muratura, nell’assenza

di abside, nelle minori dimensioni delle stanze di servizio. E’ pero’ presente un’anticamera di

accesso alla sala 38 e un piccolo alcova. Tuttavia, per quanto meno lussuoso, innegabili sono le

somiglianze tra i due appartamenti.

Situato tra la basilica, il triclinio triabsidato e gli ambienti meridionali del peristilio,

l’appartamento del padrone, occupa il cuore ufficiale della villa. Esso comprende gli ambienti

privati del proprietario, ma riveste senz’altro anche una funzione pubblica. Il che è evidente dal

fastoso portico semicircolare, dal quale si accede alla sala absidata e colonnata, per molti versi

analoga alla sala gemella 35, eccetto per la fontana, che qui è disposta fuori della sala e inglobata

nell’ingresso semicircolare. Qui il dominus viveva, cenava, accoglieva gli ospiti. E’ in questa

cornice di lusso che si assumono importanti decisioni per la vita del latifondo e per la vasta

comunita’ che vi si raccoglie.

Ambulacro (36)

E’ un lungo corridoio dotato di portico al centro e absidi colonnate alle estremita’. Il distacco ai fini

del restauro dei mosaici che decorano il pavimento ha evidenziato strutture diversamente orientate

inerenti la preesistente villa rustica. Le due absidi sono a un livello superiore al corridoio e risultano

ornate da colonne. Il corridoio e&rsquo

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
72 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ANT/07 Archeologia classica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vin73 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia e storia dell'arte greca e romana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Gasparri Carlo.