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CAPITOLO I
Gli USA e la crisi finanziaria attuale
4
1.1 Come ha avuto inizio la crisi
Nell’autunno del 2008 il sistema bancario mondiale è collassato, e anche
adesso la sua situazione non è delle migliori.
La verità è che ci troviamo ad affrontare la più grande crisi economica
dopo quella della Grande Depressione degli anni Trenta.
abbassò i tassi d’interesse
La Federal Reserve, quando scoppiò la bolla,
fino all’1%, per evitare una recessione. Alan Greenspan, allora Presidente della
tenne i tassi d’interesse
Federal Reserve, eccessivamente bassi per un periodo
troppo lungo: ne derivò un boom immobiliare che raggiunse l'apice nel 2006,
nell’estate
provocò una crisi finanziaria del 2007 e culminò nel crollo
dell’ottobre 2008.
Fino al 2003, negli Stati Uniti, le banche concedevano un mutuo
immobiliare unicamente a chi dimostrava di avere un reddito sufficiente per il
pagamento delle rate. Diciamo che questa era la regola logica praticata ovunque.
l’acquisto
Nel 2003, per incoraggiare di abitazioni, banche e agenzie immobiliari
incominciarono a concedere mutui subprime (mutui molto rischiosi perché
erogati a soggetti che non davano sufficienti garanzie).
La vigorosa crescita della domanda di abitazioni ha comportato un
abnorme aumento del loro prezzo (del loro valore). Ciò permetteva al mutuatario
mutuo, ottenendo dalla banca un’ulteriore somma
di rinegoziare il proporzionale
all’incremento di valore dell’ abitazione, che egli usava per pagare le rate e
sostenere altri consumi. 5
Compagnie di costruzione, banche, produttori di materiali edili e agenti
immobiliari ci hanno sicuramente guadagnato. Ma, chi ci ha guadagnato di più?
I dirigenti delle banche. Costoro, dimostrando attività in continuo
aumento pretendevano larghi premi su utili presenti e futuri. dei tassi di
Ma, tutta questa speculazione si è arrestata quando l’aumento
l’aumento dell’importo 1
interesse ha provocato delle rate e la riduzione del valore
2
delle abitazioni , ponendo fine alla rinegoziazione e mettendo in serie difficoltà
anche i buoni pagatori. Le case non erano un investimento così vantaggioso e
perciò molte persone si sono trovate ad avere il proprio immobile gravato da
un’ipoteca superiore al suo valore effettivo per cui hanno smesso di pagare il
mutuo, lasciando la propria abitazione volontariamente o in seguito ad una
del 2007,
vendita forzata. Nell’estate il rapido crollo dei prezzi delle abitazioni in
tutti gli Stati Uniti causò il collasso del mercato dei mutui subprime, dando il via
a una pesante contrazione economica.
del 2007 due fondi speculativi
Sempre nell’estate (hedge funds),
posseduti dalla banca d’investimenti Bear Stearns, fallirono insieme alla
American Home Mortgage Corporation e a tre fondi di investimento della banca
francese BNP Paribaps. Countrywide Financial Corporation, invece, la più
grande finanziaria americana specializzata in mutui, evitò il fallimento per un
soffio.
1 Generalmente venivano contratti mutui a tasso variabile.
2 L’aumento dei tassi l’aumento del costo del denaro.
di interesse è Se il denaro costa di più, in
ce n’è di meno,
circolazione le persone ne hanno di meno, riducono gli acquisti, e quindi
acquistano anche meno case; diminuendo la domanda di case, il loro prezzo (il loro valore)
diminuisce. 6
Nel marzo 2008, dopo il collasso della Bear Stearns, la recessione cedette
il passo alla crisi finanziaria.
A metà settembre la crisi si acuì: allora, il fallimento della banca di
investimenti Lehman Brothers, la svendita della Merrill Lynch, la quasi
bancarotta e la conseguente acquisizione da parte del governo della Fannie Mae e
della Freddie Mac (due società di mutui), e il salvataggio della American
International Group , la più grande compagnia di assicurazioni nazionale, diedero
avvio alla rapida caduta del mercato finanziario e, a livello mondiale, a una
stretta creditizia mai vista. La Federal Reserve, il dipartimento del Tesoro e il
Congresso si attivarono per tentare di salvare il sistema finanziario.
dell’ottobre 2008,
All’inizio il Congresso promosse un salvataggio da
700 miliardi di dollari del sistema bancario (il Trouble Asset Relief Program, o
TARP). Tuttavia tale manovra di salvataggio non fu in grado di impedire
l’ulteriore aggravarsi della recessione.
Solamente alla fine dello stesso anno si iniziò a guardare la recessione
come la prima depressione americana dopo quella degli anni Trenta: le case
sull’orlo del fallimento, e l’attività
automobilistiche di Detroit si trovarono
economica era ovunque in rapido declino, il Dow Jones Industrial Average si
abbassò, e la Federal Reserve tentò disperatamente di evitare la deflazione.
a definire la situazione attuale dell’economia
Gli elementi che portano 3
americana come una vera e propria depressione sono la gravità della flessione
economica, le radicali risposte del governo e il diffuso senso di malessere e crisi.
3 Possiamo definire la depressione come una rapida diminuzione della produzione che causa, o
minaccia di causare, una deflazione. 7
1.2 I Cdo: titoli spazzatura
Alan Greenspan può essere indicato come uno dei maggiori responsabili
del disastro del 2007-2012. La più grave colpa di Greenspan fu quella di avere
perseguito per molti anni una politica del credito facile, del denaro a buon
mercato, alimentando così la bolla speculativa dei mutui subprime. 4
A fronte dei mutui concessi si emisero titoli spazzatura (i CDO) ad alto
rischio e bassa trasparenza che vennero venduti ad altri istituti di credito in tutto
il mondo.
Come sappiamo, nel settembre 2008 si verificò il crollo e la bancarotta di
varie società americane legate al credito ed alla finanza immobiliare. Le banche
asiatiche ed europee, che si erano legate alla speculazione immobiliare
americana comprando titoli spazzatura, subirono quindi tutti gli effetti del
disastro.
1.3 Le altre cause della crisi
Da quanto sopra detto si evince che la radice della crisi è da cercare nei
bassi tassi di interesse applicati dalla Federal Reserve nei primi anni Duemila;
l’ effetto l’aumento dei prezzi delle abitazioni
di tale scelta fu e il
contemporaneo incoraggiamento del credito ad alto rischio.
4 Collateralized Debt Obligations, titoli obbligazionari garantiti da crediti.
8
l’amministrazione
Inoltre, di George W. Bush accelerò la tendenza alla
deregulation dei mercati finanziari, indebolendo sistematicamente tutte le
autorità di vigilanza e di controllo sulle banche. I guardiani dei mercati furono
resi ciechi o impotenti, quando non addirittura collusi con gli stessi banchieri che
avrebbero dovuto tenere d'occhio.
Fra le altre cause della crisi dobbiamo anche ricordare il macrosquilibrio
globale. Se da una parte l’America ha vissuto per anni con un livello di risparmio
privato del tutto insufficiente, dall’altra colossi emergenti come la Cina hanno
avuto livelli di risparmio eccessivamente alti. Diventando il creditore
dell’America, la Cina ha fatto il proprio interesse (i consumatori americani erano
il principale mercato di sbocco del made in China) ma nello stesso tempo è
A sua volta l’America,
diventata lei stessa una concausa della crisi. ha alimentato
bolle speculative anche sui mercati emergenti a causa dell’eccessiva creazione di
liquidità monetaria.
Un’altra stortura è di tipo microeconomico, o addirittura
“psicoeconomico”: essa riguarda il modo in cui vengono pagati i banchieri e tutti
coloro che operano sui mercati finanziari; i rischi assunti dipendono infatti dal
modo in cui vengono determinati i premi di fine anno. Se i meccanismi di
remunerazione sono congegnati in modo tale da incentivare comportamenti
spericolati da parte del settore finanziario, alla fine ne deriva un danno per tutti
quanti: abbiamo avuto la prova di ciò proprio durante la crisi. Quando le banche
si mettono nei guai noi siamo danneggiati due volte: come contribuenti, perché
prima o poi le banche dobbiamo salvarle noi; e come lavoratori, consumatori o
9
imprenditori, perché la crisi del credito fa male all’economia reale e riduce
l’occupazione.
Infine, bisogna prendere in considerazione un evento non di poco conto:
l’aumento del prezzo del petrolio a partire dalla primavera del 2008. A causa di
ciò, negli Stati Uniti il prezzo della benzina al distributore aumentò e di
conseguenza aumentarono di molto anche i costi di trasporto e manifattura. Tutto
questo si verificò contemporaneamente alla crisi mondiale del credito iniziata
negli Stati Uniti con lo scoppio della bolla immobiliare.
L’aumento del prezzo del petrolio, sommato alla crisi del credito, ha
creato una situazione di instabilità sull’economia a livello mondiale.
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Capitolo II
crisi dell’euro
In Europa: 11
2.1 La crisi dell’Eurozona
La “crisi dell’euro” è comunemente vista come una crisi monetaria; ma in
realtà è anche una crisi del debito sovrano e, soprattutto, una crisi bancaria.
C’è una certa fra la crisi dell’euro e la crisi dei subprime
similarità che
la crisi dell’euro è più complessa.
provocò il crollo del 2008. Purtroppo però 2008, negli Stati Uniti c’erano le
Perché? La risposta è semplice: nel
alla crisi; oggi, nell’ Eurozona, una di
autorità finanziarie necessarie per reagire
queste autorità, un Tesoro comune, ancora deve nascere.
La crisi dell’euro è una diretta conseguenza del crollo del 2008: con il
Lehman Brothers l’intero
fallimento della sistema finanziario iniziò infatti a
frantumarsi.
Secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel la garanzia contro ulteriori
default doveva essere fornita non dall’Unione, ma separatamente da ogni Stato
membro, infatti gli Stati sono dovuti intervenire autonomamente per salvare i
rispettivi sistemi bancari.
a gettare i semi della crisi dell’euro, perché ha
È stato ciò svelato e
attivato una debolezza implicita nella costruzione della moneta unica: la
mancanza di un Tesoro comune. Quando il sistema finanziario rischia il collasso
la banca centrale può fornire la liquidità, ma solo un Tesoro può far fronte ai
problemi di solvibilità.
L’Europa, che se l’è cavata relativamente bene nella prima fase della
crisi, oggi non gode di ottima salute a causa dei problemi leg