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NUOVE TECNOLOGIE

3.1 Internet e la comunicazione reticolare come evoluzione dei

media tradizionali.

56 La rete Internet rappresenta lo strumento di comunicazione, ed

il medium di massa, che forse più di ogni altro caratterizza questi

primi anni del nuovo secolo. Per capirne le caratteristiche attuali e

delinearne le principali prospettive di sviluppo, può essere utile

partire da alcune brevi considerazioni sulle modalità della

comunicazione via rete e su quella che è stata la sua evoluzione fino

ad oggi. La maggior parte dei mass media tradizionali (cinema,

televisione, radio, stampa ecc.) è basata su una comunicazione

prevalentemente verticale o unidirezionale: il messaggio proviene da

un unico mittente, o da un numero limitato di mittenti, mentre i

destinatari sono molti, e non esiste di norma la possibilità di

inversione del ruolo. Il processo comunicativo avviene dunque in

una sola direzione: il mittente produce il messaggio, i molti

destinatari non possono fare altro che riceverlo e decodificarlo. Una

modalità diversa caratterizza i media orizzontali, come la

comunicazione epistolare o il telefono. In questo caso esiste una

pluralità di mittenti e destinatari che possono scambiarsi i ruoli.

Nei media orizzontali tradizionali, tuttavia, ogni singolo processo

comunicativo coinvolge pochi utenti, di norma, solo due. La

comunicazione è dunque bidirezionale, ed assume la forma del

dialogo: infatti entrambi i protagonisti dell’interazione possono

divenire mittenti e possono al contempo produrre messaggi. Invece

57 i media reticolari, come Internet, sono un’evoluzione di quelli

orizzontali. Anche in questo caso esistono molti emittenti e

destinatari, che possono scambiarsi di ruolo. Ma ciascun agente è in

grado di comunicare contemporaneamente con molti altri. Nella

comunicazione reticolare si realizza un’interazione allargata, che

coinvolge un gran numero di utenti. La comunicazione reticolare

non è propria soltanto delle reti telematiche: si può sostenere infatti

che forme di comunicazione reticolare siano state anticipate da reti

di relazioni sociali come quelle sviluppatesi nel diciottesimo secolo

nell’ambito delle sociétés savantes o come quelle che caratterizzano

alcune forme di partecipazione politica ,secondo alcuni, fin dalla

democrazia ateniese. Lo storico Robert Darnton ha efficacemente

sottolineato, facendo particolare riferimento alla Francia

del diciottesimo secolo, come l’insieme degli strumenti di

comunicazione utilizzati da una società istituisca sempre reti e

strutture complesse di scambio informativo, anche

indipendentemente dalle caratteristiche specifiche dei

singoli media e dei canali di volta in volta utilizzati. Per molti versi,

la comunicazione epistolare già in età classica e, in età più recenti,

quella telegrafica e telefonica, hanno sviluppato caratteristiche

specifiche che andavano ben oltre il livello della comunicazione

bidirezionale fra due interlocutori. Ma la scala globale e’ quella sulla

58 quale Internet ha proiettato la comunicazione reticolare e la pluralità

di codici comunicativi, il cui uso è reso possibile dalla codifica

digitale dell’informazione, che permette di scambiare, attraverso gli

stessi canali, informazione non solo di tipo testuale, ma anche visiva

e sonora, e di integrare codici comunicativi diversi in oggetti

informativi multimediali, costituendo così un fenomeno del tutto

nuovo. Come vedremo più in dettaglio fra breve, la convergenza al

digitale, ovvero la tendenza a trasferire in formato digitale tipologie

sempre più differenziate di informazione primaria e ad utilizzare

dispositivi digitali per la sua produzione e riproduzione, si sta

trasformando all’inizio del ventunesimo secolo in una vera e

propria convergenza verso la rete, marcata dall’uso di Internet, ed in

particolare del web, come strumento principale per la produzione, la

conservazione, la circolazione, il reperimento e la fruizione di

molteplici tipologie di contenuti informativi. Le radici di questo

sviluppo vanno ricercate nella trasformazione di Internet in una rete

di interconnessione globale aperta ai privati ed in prospettiva, ai

singoli cittadini. La nascita della Internet society, nel 1992, ha

segnato tale trasformazione, fornendo in tal modo ad Internet un

punto di riferimento attraverso una organizzazione internazionale,

non governativa, che vede la partecipazione di una vasta base di

organismi e di individui impegnati costantemente nella definizione

59 di standard pubblici e condivisi. Negli stessi anni, Tim Berners-Lee

(uno dei padri del web), ricercatore al CERN (Conseil Européen

pour la Recherche Nucléaire) di Ginevra, ha lavorato alla creazione

di sistemi di rappresentazione ipertestuale dell’informazione

utilizzabili via rete, immaginando un’architettura client-

server finalizzata allo scambio di pagine informative ipertestuali e

proponendo l’uso di un linguaggio semplice e immediato per

l’inserimento di rimandi ipertestuali in documenti di testo: l’HTML

(Hypertext Markup Language). Contemporaneamente, presso il

National center for supercomputer applications della University of

Illinois, Marc Andreessen e il suo gruppo di ricerca hanno sviluppato

un programma browser in grado di visualizzare e navigare in

maniera efficace i documenti HTML e i rimandi ipertestuali

contenuti al loro interno. Il programma si chiama Mosaic, ed è stato

il primo browser a conoscere una vasta diffusione. La disponibilità

di un linguaggio per creare facilmente documenti ipertestuali in rete

e quella di un browser per navigarli in maniera semplice e immediata

hanno segnato la nascita dell’applicazione che ha determinato il

successo globale della rete Internet, anche a livello commerciale,

ossia il world wide web. Gli anni Novanta hanno visto dunque prima

la nascita e quindi la rapidissima espansione del web, e la

trasformazione di Internet in una rete globale aperta sia all’uso

60 commerciale sia all’accesso di un numero sempre maggiore di utenti

individuali. All’inizio del nuovo secolo Internet aveva

oltre trecento milioni di utenti, diventati circa un miliardo e mezzo

nel corso del 2008, con un tasso di crescita più rapido di quello di

qualunque altro mezzo di comunicazione di massa (compresi

telefono e televisione), ed attualmente rappresenta una realtà

economica e commerciale in fortissima ascesa (con decine di nuove

società – le cosiddette dot.com, dal suffisso ‘.com’ compreso

nell’indirizzo web della maggior parte delle società private presenti

in rete – capitalizzate in borsa per cifre altissime). È da questa

40

realtà che partirà dunque la nostra analisi, volta a indagare lo

sviluppo della comunicazione e le prospettive di Internet nei primi

anni del nuovo secolo. Si è assistiti alla progressiva trasformazione

della convergenza al digitale in vera e propria convergenza verso la

rete. Si tratta di una trasformazione di grandissima portata, della

quale è bene capire meglio quali siano le caratteristiche. Quello

passato è stato definito, a ragione, come il secolo dei media. In

effetti, il Novecento è stato caratterizzato da un processo di

moltiplicazione e differenziazione dei media che non ha precedenti:

un processo iniziato in realtà nella seconda metà dell’Ottocento con

40 Tim Berners-Lee, L'architettura del nuovo web:dall'inventore della rete il progetto

di una comunicazione democratica, interattiva e intercreativa, Milano,Feltrinelli,2001.

61 la diffusione della fotografia e l’invenzione del telefono, del

fonografo e del cinema, e proseguito lungo tutto il ventesimo secolo,

con l’introduzione della radio, del televisore, di audio e

videocassette, del fax, della telefonia mobile, e, a partire dalla fine

degli anni Settanta, con la progressiva diffusione dei media digitali e

delle reti telematiche. I media digitali tuttavia presentano, come si è

già ricordato, una caratteristica del tutto nuova rispetto al panorama

mediatico precedente: il fatto di basarsi tutti sugli stessi meccanismi

di codifica digitale, che trasforma l’informazione indipendentemente

dalla sua natura testuale, visiva o sonora, in una serie di stati binari,

rappresentabili attraverso 0 e 1 ed elaborati da un microprocessore. 41

Ciò permette, attraverso il computer, un livello di integrazione fra

codici diversi totalmente nuovo. Tradizionalmente, i supporti

utilizzati per i testi scritti – nel mondo ‘gutenberghiano’ in primo

luogo la carta stampata (libri, giornali, riviste ecc.) – erano diversi,

nelle tecnologie impiegate e nei modi di fruizione, dai supporti

utilizzati per i suoni (pensiamo, per es., a dischi e audiocassette), da

alcuni di quelli usati per le immagini (negativo fotografico,

diapositive ecc.) o per i filmati (pellicola cinematografica,

videocassetta ecc.). L’universo comunicativo del ‘secolo dei media’

41 Tim Berners-Lee, L'architettura del nuovo web: dall'inventore della rete il progetto

di una comunicazione democratica, interattiva e intercreativa, Milano, Feltrinelli, 2001.

62 era popolato non solo da una pluralità di supporti, ma

da media tecnologicamente assai diversi l’uno dall’altro (si pensi alle

differenze esistenti fra stampa, radio, televisione, cinema ecc.), che

richiedevano strumenti di produzione e di fruizione diversi e

portavano dunque alla costruzione di mercati e di stili comunicativi

fortemente differenziati. L’integrazione di queste diverse risorse

informative, sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello

comunicativo, sia infine da quello sociale, poteva risultare – e di

fatto spesso risultava – assai difficile, se non del tutto impossibile. 42

Con il digitale questa situazione è cambiata radicalmente; per la

prima volta uno stesso oggetto informativo può integrare non solo

testo e immagini statiche, ma anche suoni e video. E per la prima

volta questo oggetto informativo può staccarsi da un particolare

supporto e circolare liberamente attraverso le reti telematiche.

Inoltre, grazie alle capacità che ha il computer di gestire

informazioni in formato digitale, i contenuti informativi possono

essere fruiti in maniera altamente interattiva. La convergenza al

digitale rende dunque possibile forme di comunicazione nuove, le

cui caratteristiche e potenzialità stanno appena iniziando a essere

esplorate. Pur senza determinarne meccanicamente le forme, la

42 D. Gillmor, We the media. Grassroots journalism by the people, for the people, Beijing-

Sebastopol (Cal.) 2004.

63 convergenza tecnologica sembra portare dunque a una converg

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A.A. 2015-2016
114 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher raiolaernesto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'informazione e della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Marino Giovanni.