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INDIRIZZO INFORMATIVO
Tutto ciò è stato definito dove “indirizzo” rimanda alla capacità di influenza che è
propria del potere mentre “informativo” comporta che l’influenza si esercita mediante la diffusione delle
informazioni.
= è l’interesse politico – economico dell’imprenditore, sotteso alle attività privatistiche, consistente in un
“vuoto di pensiero” messo a custodia dei fini e degli interessi per il cui conseguimento si da vita all’impresa,
un pensiero vuoto presidiato dall’interesse.
Questo vuoto di pensiero in capo a chi costituisce il mezzo di diffusione agisce da vincolo nei confronti dei
giornalisti che prestano la propria opera nel mezzo in questione.
È un vuoto che comprime l’attività di pensiero.
Indirizza la libertà di informazione dei giornalisti, limitandone l’ampiezza e confinandone la portata all’interno di
un’area nella quale le notizie e le opinioni di interesse pubblico saranno pubblicate ma nella misura in cui non
confliggono con i fini e gli interessi dell’imprenditore editoriale. LINEA POLITICA
Interesse pubblico viene cosi modellato dall’indirizzo informativo, creando cosi una del
giornale = opera di pensiero dei giornalisti chiusa nella cornice dell’indirizzo informativo, rappresentata,
ricostruita e proposta secondo delle costanti.
Tutto ciò è diritto dell’impresa editoriale di essere caratterizzata da un preciso indirizzo ideologico, cui sono
tenuti ad aderire i singoli giornalisti e questa situazione può porre seri problemi rispetto alla libertà di
espressione del singolo giornalista. 11
LIMITI costituzionali all’indirizzo informativo.
Sotto l’aspetto giuridico deve essere fissato un punto di equilibrio tra le libertà di manifestazione del pensiero di
tutti i soggetti che operano nell’impresa giornalistica, in modo da assicurare che tutte queste non confliggano né
con indirizzo informativo né con linea politica.
Dal pdv costituzionale l’unica norma di riferimento è molto scarna: art. 21/5 Cost., costantemente interpretata
nel senso:
• Riconosce l’interesse dei cittadini a conoscere la proprietà della testata (da garantirsi mediante una L.)
• Ammette cosi la legittimità costituzionale dei fini di pressione extra-editoriali, politici ed economici che
caratterizzano l’indirizzo informativo che a sua volta condiziona le linee costanti di pensiero del giornale.
• Vieta la formazione di un mercato informativo oligopolistico, dove questo divieto si trae dal principio del
pluralismo esterno della stampa.
MA si tratta di un limite esterno che non riguarda la relazione tra interesse editoriale e libertà dei
giornalisti.
NB: nella prassi può accadere che l’editore opti per la modificazione della linea politica, che va ad incidere sul
grado di libertà di manifestazione del pensiero dei giornalisti e quindi sui contenuti informativi.
Sul punto non opera alcun vincolo giuridico in capo all’editore, infatti art. 6 CCNL:
“accordo editore – direttore circa la linea politica della testata deve essere integralmente comunicato
dall’editore al corpo redazionale contestualmente alla nomina del direttore”.
Si tratta di un vincolo procedurale MA la prassi va oltre: può accadere infatti che la linea politica di un organo
informativo venga modificata in costanza del vecchio direttore responsabile.
Il cambio della linea politica unilateralmente deciso dall’editore in costanza di un direttore e collaboratori, che
sono espressione di una linea politica precedente, sarebbe una prassi non conforme al contratto.
Si deve allora sottolineare come la mancanza di forma scritta dell’accordo riguardante la linea politica renda
quest’ultima soggetta a cambiamenti informali legati agli instabili rapporti tra politica ed interessi economici
dell’editore.
TUTTO CIO’ RENDE IMPRATICABILE TROVARE UN PUNTO DI EQUILIBRIO DAL PDV GIURIDICO.
MA per il fatto che i giornalisti, in quanto lavoratori subordinati, possono essere limitati nell’attività informativa,
orientata in modo da non ledere l’indirizzo informativo, il CCNL conferisce al direttore una posizione di garante
della libertà e autonomia dei giornalisti della testata.
Questo per prevenire o risolvere possibili conflitti tra giornalisti e proprietario della testata.
TUTTAVIA ha una posizione ambivalente perché:
• Da un lato presidia l’autonomia della testata giornalistica, per contrastare interferenze che limitano la
libertà di informazione della redazione.
• Da un lato non può essere indifferente al potere economico, politico e organizzativo dell’editore.
Infatti direttore viene nominato da editore sulla base di un accordo sul quale la linea politica è
modellata in modo da non porsi in conflitto con gli interessi sottesi all’indirizzo informativo.
Si pone quindi un problema molto complesso tra interessi economici – indirizzo politico, proprio per il
fatto che la stampa può essere un mezzo tramite il quale gli interessi economici possono entrare nel
circuito della rappresentanza e delle decisioni politiche.
C’è comunque un interesse pubblico a conoscere che però può scontrarsi con l’indirizzo informativo. 12
Materialmente la linea politica è composta da limiti sia in positivo che in negativo:
NEGATIVO POSITIVO
1.Limiti di contenuto opponibili alle attività informative Quando un organo di stampa diffonde gli indirizzi di pensiero o
del direttore e corpo redazionale qualora queste siano in più prossimi o meno distanti dagli interessi del proprietario.
contrasto con gli interessi del proprietario (indirizzo
informativo limita in negativo la libertà di informazione). Possono infatti esserci relazioni strette tra direttore ed editore,
2.Silenzio praticato dagli organi informativi su questioni anche in un periodo posteriore alla nomina del direttore.
di interesse pubblico proprio perché potrebbero Queste relazioni possono influenzare la scelta dei temi che
contrastare gli I editore. l’organo diffonde.
3.Silenzio informativo su eventi di I pubblico quando ES: spesso la gerarchia delle notizie può essere conseguenza di
vengono in rilievo esigenze, interessi e indirizzi di forze interventi diretti della proprietà.
politiche alle quali è legata la linea politica.
(2 + 3 = black out informativo). Dal pdv giuridico i limiti positivi non sembrano illegittimi visto
che art. 6 CCNL non prescrive che indirizzo informativo venga
QUINDI la linea politica della testata è influenzata da 2 meno nel momento della nomina del direttore.
forze: politiche e proprietarie.
Il diritto deve intervenire quindi per assicurare un equilibrio a tutte le componenti dell’informazione e quindi tra
indirizzo politico – linea politica – diritto alla libertà di informare.
TUTELA DEI DATI SENSIBILI.
MA esiste una situazione in cui si ha un cortocircuito:
= Diffusione compiuta come strumento di lotta per la conquista del consenso e quindi del potere.
Infatti ci sono fenomeni nei quali la divulgazione di dati sensibili produce effetti che incidono sul sistema
costituzionale complessivo e di conseguenza sui rapporti tra poteri, finendo per compromettere la tenuta del
sistema democratico. MACCHINA DEL FANGO
Questo cortocircuito si materializza nella fattispecie della cd. , dove manca
codificazione normativa di questa fattispecie.
= azione organizzata/coordinata da un gruppo di pressione politico – economico – editoriale volta a
delegittimare la credibilità sociale di un soggetto mediante mezzi di comunicazione di massa.
Il contenuto informativo è rappresentato dalla circolazione di informazioni sensibili perché si tratta delle
informazioni più utili nell’assicurare l’effetto che gli organizzatori della campagna si prefiggono.
Il fine informativo è solo apparente perché in realtà si tratta di una lotta di una lobby per la conquista o il
mantenimento del potere.
Quindi:
• Intento marginalizzare un potere nell’ambito della sfera pubblica perché questo soggetto si è posto
à
come avversario del gruppo di pressione che organizza la macchina del fango o che ne ispira dall’esterno
l’attività.
• Metodi utilizzati possono essere estrapolazioni, manipolazioni, formazione di dossier e falsificazioni
à
di dati.
NB: si differenzia dal GIORNALISMO DI INCHIESTA che invece è l’espressione più alta e nobile dell’’attività di
informazione. Infatti nel giornalismo di inchiesta c’è una ricerca diretta delle informazioni, dove ricorrono:
Oggettivo interesse a non ledere l’opinione pubblica di fatti ed avvenimenti socialmente rilevanti.
§ Uso di un linguaggio non offensivo.
§ Non violazione della correttezza professionale.
§
Rappresenta infatti l’antitesi della macchina del fango, in quanto è lo strumento attraverso il quale si riproduce nella
vita concreta la sovranità popolare, implementando la democrazia al di fuori del circuito formale delle elezioni
periodiche (artt. 1 – 48 Cost.).
ES di utilizzo della macchina del fango: caso FELTRI – BOFFO in cui Feltri ha attribuito a Boffo supposte
inclinazioni sessuali falsamente ricondotte ad un decreto penale di condanna che è stato funzionale ad una
campagna pseudo – giornalistica finalizzata ad evidenziare la carenza di moralità da parte di chi si ergeva a
moralista. Il dato sensibile non era nemmeno pertinente ai fini informativi e quindi risulta in contrasto con art. 2
L. 69/1963 che richiede verità ed interesse pubblico. 13
È vero quindi che la costituzione di un mezzo informativo può essere strumento per la realizzazione di fini di
pressione economico – politica sugli altri soggetti del pluralismo MA questo non va confuso con la possibilità che
l’opera di pensiero dei giornalisti, chiusa nella cornice dell’indirizzo informativo, sia rappresentata secondo delle
costanti che ne denunciano la linea politica.
MA indirizzo informativo non può esporre a rischio lo svolgimento dell’attività professionale del giornalista che è
legata più alla linea politica che all’indirizzo informativo: non può chiedere l’omogeneità delle opinioni dei
giornalisti, in quanto costituisce un limite esclusivamente esterno alle libertà individuali di manifestazione del
pensiero e di informazione dei direttori/redattori.
= si parla infatti di OBIETTIVIZZAZIONE dell’indirizzo politico di una testata.
CLAUSOLA DI COSCIENZA (ART. 32 CCNL),
Esiste una garanzia alla libertà di tutti i soggetti coinvolti: che
viene verificata in relazione alla linea pol