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CASO SVIZZERO
Marzo 2018 referendum con il quale i cittadini elvetici hanno con
il 71,6% dei voti (54 % degli aventi diritto al voto hanno votato)
respinto il quesito che mirava al superamento dell’attuale
sistema di servizio pubblico. Il quesito mirava ad abolire il canone
radiotelevisivo nazionale che ammontava a 451 franchi svizzeri
pari a 380 euro e al passaggio a un sistema interamente fondato
sul principio di concorrenza, sul mercato privato senza più la
possibilità per la Confederazione di sovvenzionare o gestire
emittenti radiotelevisive.
La radio e televisione pubbliche contribuiscono all’elevazione
culturale della popolazione e alla libera formazione delle opinioni,
principi inseriti nella costituzione svizzera non condizionata da
poteri economici privati della pubblicità. Chi si è opposto alla
revisione costituzionale ha sostenuto che il passaggio ad
un’informazione esclusivamente privatistica avrebbe impoverito il
panorama dei media nazionali e regionali e soprattutto non vi
sarebbe stata copertura adeguata e capillare dell’informazione in
tutte le aree periferiche e nelle aree minoritarie. Sarebbero esiste
solo servizi con potere economico con esclusione di zone che non
sarebbero state redditizie. Un Paese che fa ampio uso degli istituti
di democrazia diretta implica che vi sia un servizio pubblico che si
avvicini al pluralismo che è fondamentale per formare opinioni
della popolazione soprattutto precedentemente ad elezioni e
referendi costituzionali. Necessaria una larga popolazione
acculturato ed informata per effettuare scelte politiche.
Necessario finanziare prodotti che non siano soggetti a logiche
commerciali. Programmazione deve promuovere prodotto non
solo su basi economiche ma anche formative (es film).
RISCHI DI SOVRACCARICO DELLE INFORMAZIONI
L’informazione serve per mantenere una democrazia e quindi uno
scambio di opinioni e formazione di opinioni. Ciò può essere
compromesso dal sovraccarico delle informazioni online.
«la libertà di
La Corte Cost 84/1969 sulla libertà di propaganda:
propaganda é espressione di quella di manifestazione del
pensiero, garantita dall'art. 21 della Costituzione e pietra
angolare dell'ordine democratico».
La libertà di propaganda è la libertà di diffondere informazioni che
mirano a convincere le persone della necessità di aderire ad un
certo credo, è alla base dell’ordine democratico.
Informazione è un insieme di attività fondamentali, trasformare
fatto in notizia: contestualizzare, selezionare, gerarchizzare,
formalizzare. Non tutto ciò che interessa il pubblico può essere
pubblicato potendo ledere diritto altrui (es diritto di riservatezza),
bisogna selezionare notizie che ledono diritti della persona (ad es
minore è innominato), bisogna mediare. Attività di mediazione tra
fatto e rappresentazione. L’informazione giornalistica da un punto
di vista formale dovrebbe limitarsi all’attività informativa svolta
da soggetti incardinati nell’Ordine quali i giornalisti professionisti,
Tuttavia,
i pubblicisti e i praticanti. l’evoluzione e la
trasformazione digitale eliminano la linea di demarcazione fra
professionisti e non, visto che oggi saremmo in un’epoca di
disintermediazione, a causa della crisi dei mediatori
professionali: chiunque può compiere atti giornalisti. Si passa da
media di massa, rapporto verticale tra programma ed utente, alla
massa dei media, rapporto orizzontale dove ciascuno può
cambiare contenuto. Dalla verticalità del passato che vedeva il
giornalista come mittente della notizia e il lettore come
destinatario, si passa ad una situazione nella quale si tende
all’orizzontalità. Il cambiamento, iniziato con il progressivo
passaggio al digitale di molte testate cartacee è stato completato
dal ruolo dei social network che hanno contribuito più di ogni
altra innovazione a spogliare i giornalisti nella loro aura
prometeica. La rete rispecchia un mondo globalizzato.
L’informazione è divenuto un bene illimitato. Il percorso per
formare la notizia, tra produzione e trasmissione e il consumo, è
sempre più abbreviato, problema della verifica della notizia
nascendo il problema della veridicità della notizia.
Overload informativo (il sovraccarico cognitivo, meglio
conosciuto come Information overload-ing) si verifica quando si
ricevono troppe informazioni per riuscire a prendere una
decisione o sceglierne una specifica sulla quale focalizzare
l’attenzione. Uno studioso americano di comunicazione dichiara
che fino a 20 anni fa l’informazione poteva essere paragonata ad
proiettore di luce
un , gran parte delle notizie erano nel buio,
occhiali da sole
bisognava svelarle invece oggi necessitiamo di
ovvero distinguere tra notizie vere e false. Il compito del
giornalista quindi è quello di verificare la veridicità delle fonti e
approfondire il contenuto prima di trasmetterlo. Il giornalista
deve inquadrare i fatti e dargli un senso attraverso la selezione, è
un traduttore della realtà, mediatore tra fatti e comunità. Le
grandi redazioni giornalistiche hanno un team di redattori