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ACOLTÀ DI ARMACIA

Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico in

Farmacia

CASO OGGETTO DI STUDIO

“Il tumore alla mammella”

Anno Accademico 2013-2014 Studente

INDICE pag. 1

INTRODUZIONE –

CAPITOLO 1 : DESCRIZIONE DELLA PATOLOGIA IL TUMORE ALLA pag. 2

MAMMELLA

1.1 Anatomia della mammella pag. 2

1.2. Epidemiologia pag. 2

1.3. tipi di tumore e stadi azione pag. 3

CAPITOLO 2: SINTOMATOLOGIA, DIAGNOSI E CURA DEL TUMORE ALLA pag. 5

MAMMELLA

2.1. Sintomatologia pag. 5

2.2. Diagnosi pag. 5

2.3. Cura pag. 6

pag. 7

CAPITOLO 3: PREVENZIONE DEL TUMORE ALLA MAMMELLA

3.1. Prevenzione primaria pag. 7

3.2. Prevenzione secondaria o diagnosi precoce pag. 8

3.3. Prevenzione terziaria o riabilitazione pag. 10

pag. 11

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

INTRODUZIONE

Il seno, intrigante simbolo di femminilità e maternità, è generalmente oggetto di molte cure volte ad

esaltarne e conservarne la bellezza più a lungo possibile, però è anche oggetto di alcune patologie,

poiché spesso trascurato dal punto di vista medico, tra cui il Tumore alla Mammella.

Nel nostro paese, il tumore alla mammella, rappresenta la più frequente tipologia di tumore che

colpisce la popolazione femminile, rappresenta, infatti, circa un terzo di tutti i tumori diagnosticati.

In Italia ogni anno si registrano circa 35.000-40.000 nuovi casi e ciò vuol dire che a 1 donna su 8 è

diagnosticata questa patologia. Anche per quanto riguarda la mortalità questo tumore ha il primato,

infatti, muore 1 donna su 33.

Dai dati raccolti dai Registri Tumori su questa patologia sappiamo che negli anni si è registrata una

riduzione della mortalità ma allo stesso tempo, a causa del sempre maggiore invecchiamento della

popolazione, l’incidenza del tumore è in continuo aumento. Grazie ad interventi di prevenzione è

oggi possibile diagnosticare precocemente questa patologia e portare ad una più sicura e veloce

guarigione.

Il presente lavoro ha lo scopo di informare ed educare le donne sulla patologia e sui vari interventi

preventivi, soprattutto per quelle donne che sono maggiormente esposte ai fattori di rischio e quindi

hanno maggiori probabilità di sviluppare la patologia.

CAPITOLO 1: –

DESCRIZIONE DELLA PATOLOGIA IL TUMORE ALLA

MAMMELLA

1.1 Anatomia della mammella Ogni mammella è formata da 15-20 unità

ghiandolari indipendenti l'una dall'altra,

chiamate lobi mammari. Ogni lobo è diviso in

un numero variabile di lobi più piccoli, chiamati

lobuli. I lobuli sono formati a loro volta da un

sistema di dotti, i dotti alveolari, separati tra di

loro da tessuto connettivo e immersi nel tessuto

adiposo. Da ogni lobulo, attraverso piccoli tubi

chiamati dotti lattiferi (o dotti galattofori), il latte giunge al capezzolo. La pelle che circonda il

capezzolo, chiamata areola, è pigmentata e contiene ghiandole produttrici di sebo che aiutano a

proteggere il capezzolo e l’areola durante l’allattamento.

stessa

Nella donna il seno si sviluppa nel corso della pubertà e raggiunge il massimo splendore intorno ai

20 anni. Non esiste una forma ed una misura specifica, ma dipendono dalla quantità di tessuto

adiposo presente.

1.2 Epidemiologia

Il tumore alla mammella è il tumore più rappresentato nella popolazione femminile e in Italia ogni

1

anno ne vengono diagnosticati circa 35.000-40.000 nuovi casi , di cui:

 41% in donne di età inferiore ai 50 anni;

 36% in donne di età compresa tra 50 e 70 anni;

 23% in donne di età superiore ai 70 anni. 2

In Italia possiamo osservare una diversa incidenza della patologia nelle varie regioni, ovvero in

3

e nelle isole l’incidenza

quelle meridionali della malattia è bassa (95 casi ogni 100.000 abitanti) ,

rispetto le regioni centrali (100 casi ogni 100.000 abitanti) e settentrionali (125 casi ogni 100.000

abitanti). Si osserva un aumento progressivo dei casi di malattia andando da sud verso nord.

1 Nel 2013 ne sono stati diagnosticati circa 48.000, di cui solo il 2% nei maschi.

2 L’incidenza indica quanti nuovi casi di una certa patologia vengono diagnosticati in una popolazione di riferimento,

solitamente di 100.000 abitanti, in un preciso arco di tempo, di solito 1 anno.

3 Dati riferiti all’anno 2013. 4

In contrapposizione all’aumento dell’incidenza vi è una leggera riduzione della mortalità , dovuta

ad un’aumentata attività di diagnosi precoce attraverso lo screening mammografico, alla riduzione

5

dei fattori di rischio e alla tempestività nei trattamenti terapeutici. Nonostante ciò, il tumore alla

mammella rappresenta la prima causa di morte per tumore nelle donne, con circa 12.000 decessi

nell’anno 2013. Per quanto riguarda le diverse regioni italiane presentano una mortalità più o meno

omogenea (20-25 casi ogni 100.000 abitanti) e ciò rappresenta uno svantaggio per le regioni

meridionali poiché, rispetto il centro e il nord, presentano un rapporto mortalità/incidenza

sfavorevole. 6

Anche la sopravvivenza relativa a 5 anni dalla diagnosi è in moderato e costante aumento negli

anni grazie ad un miglioramento delle terapie e ad una maggiore diagnosi precoce. Sono però

presenti delle leggere differenze tra le varie aree geografiche del Paese, con una situazione

regioni meridionali, dove si ha una sopravvivenza a 5 anni pari all’81%

sfavorevole per le rispetto

l’85-87% del Centro-Nord. 7

Per quanto riguarda la prevalenza , complessivamente, in Italia vivono 522.235 donne che hanno

8

ricevuto una diagnosi di carcinoma mammario , pari al 41,6% di tutte le donne e pari al 23% di tutti

i lungo-sopravviventi (uomini e donne). Tra queste 522.235 donne, la diagnosi e stata formulata da

meno di 2 anni nel 16% dei casi, tra i 2 e 5 anni nel 21%, tra i 5 e 10 anni nel 25%, oltre i 10 anni

nel 38%.

1.3 Tipi di tumore e stadiazione

Il tumore alla mammella è dovuto alla moltiplicazione incontrollata di alcune cellule della

ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne con la capacità di staccarsi dal tessuto

che le ha generate invadendo i tessuti circostanti e, con il passare del tempo, anche altri organi

dell’organismo. Possiamo distinguere due forme di tumore alla mammella:

A. FORME NON INVASIVE, che possiamo a loro volta suddividere in:

 DIN - neoplasia duttale intraepiteliale: è la forma iniziale del tumore che interessa le

cellule che costituiscono la parete dei dotti galattofori;

4 La mortalità indica il numero di persone decedute in una popolazione di riferimento, solitamente di 100.000 abitanti,

in un arco di tempo preciso, di solito 1 anno, per una specifica patologia.

5 I fattori di rischio sono tutti quei fattori che aumentano la probabilità di insorgenza di una malattia in soggetti esposti

ad essi, rispetto soggetti non esposti.

6 La sopravvivenza indica la % di malati ancora in vita a distanza di un determinato numero di anni dal momento della

diagnosi.

7 La prevalenza dei pazienti oncologici corrisponde al numero di persone che, nella popolazione generale, hanno

precedentemente avuto una diagnosi di tumore.

8 Dati riferiti al 2006.

 –

LIN neoplasia lobulare intraepiteliale: si sviluppa, invece, nelle cellule che costituiscono

il rivestimento dei dotti intralobulari.

Le forme DIN e LIN sono precancerose classificate come stadio 0 e se non trattate possono

diventare invasive.

B. FORME INVASIVE, tra cui troviamo:

 CARCINOMA DUTTALE, quando le cellule tumorali si diffondono oltre le pareti del

dotto galattoforo. Questa è forma più frequente e rappresenta circa il 70-80% di tutte le

forme di tumore alla mammella.

 CARCINOMA LOBULARE, quando supera la parete del lobulo e può essere bilaterale

(ovvero colpire entrambe le mammelle) o comparire in più punti nello stesso seno. È una

forma meno frequente e, infatti, rappresenta il 10-15% di tutti i tumori alla mammella.

 ALTRE FORME meno frequenti. 9

Il tumore alla mammella è classificato in 5 stadi :

 Stadio 0: forma non invasiva ma può essere considerato un fattore di rischio per la

formazione di una successiva lesione maligna;

 Stadio 1: è un tumore in fase iniziale, con diametro < 2 cm e che non ha ancora coinvolto i

linfonodi (non si è diffuso oltre la mammella);

 Stadio 2: è un tumore in fase iniziale, con diametro < 2 cm che però ha già coinvolto i

linfonodi ascellari, oppure è un tumore con diametro tra 2-5 cm senza o con

coinvolgimento dei linfonodi ascellari, oppure con diametro > 5 cm senza coinvolgimento

dei linfonodi ascellari;

 Stadio 3: è un tumore con diametro > 5 cm che ha coinvolto i linfonodi ascellari o i tessuti

vicini alla mammella;

 Stadio 4: è un tumore già metastatizzato che ha coinvolto altri organi al di fuori della

mammella e si parla di carcinoma mammario metastatico.

9 Lo stadio è un parametro di riferimento che indica convenzionalmente le dimensioni del tumore, la sua diffusione ai

linfonodi adiacenti e ad altri organi. CAPITOLO 2:

SINTOMATOLOGIA, DIAGNOSI E CURA DEL TUMORE ALLA

MAMMELLA

2.1 Sintomatologia

Il dolore al seno non può essere considerato un sintomo poiché esso può essere provocato dalle

fisiologiche variazioni degli ormoni durante il ciclo mestruale. Da ricercare sono invece eventuali

noduli palpabili o visibili, che spesso possono essere benigni e non cancerosi, o qualsiasi altra

anomalia, come un’alterazione del capezzolo (in fuori o in dentro), perdite o secrezioni dal

capezzolo (specialmente quando è unilaterale, poiché molto spesso perdite bilaterali sono dovute

agli ormoni) e cambiamenti nella pelle o della forma del seno. Questi appena descritti sono i primi

sintomi che compaiono, in caso di tumore già avanzato invece possiamo osservare un aumento del

volume a causa della crescita della massa, edema della mammella con dolore ed arrossamento,

edema al braccio dallo stesso lato in cui si trova il tumore, eruzioni o ferite intorno al capezzolo,

attacchi febbrili e perdita di peso. La maggior parte delle volte, però, il tumore non da segni evidenti

e deve essere diagnosticato attraverso esami strumentali.

2.2 Diagnosi

La diagnosi di tumore alla mammella è effettuata in vari step:

 Anamnesi: consiste in un colloquio tra medico e paziente in cui gli vengono richieste una serie

di informazioni circa il suo stato di salute, malattie pregresse, se ha avuto altri tipi di cancro e

soprattutto se in famiglia ci sono stati casi di tumore alla mammella;

 Ispezione: consiste nel controllare se vi sono eventuali asimmetrie o variazione di volume tra i

due seni;

 Palpazione: consiste

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A.A. 2017-2018
13 pagine
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SSD Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sarahlog di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Igiene e Sanità pubblica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Perugia o del prof Monarca Silvano.